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La comprensione resta la chiave di tutto...

Ti sarà capitato di imbatterti in persone sbagliate. Hai dato vita a rapporti che credevi fossero importanti - d'amicizia o d'amore poco cambia... - salvo ritrovarti all'improvviso a prendere coscienza di aver fatto l'investimento sbagliato, di aver dato cuore, anima e fiducia ad una persona che non li meritava. E a constatare di avere tra le mani il classico pugno di mosche.

Che sia stato tu o l'altro ad andare via, non muta il margine di consapevolezza riguardo l'errore di valutazione commesso. Ma è interessante, al fine di rendere costruttiva l'esperienza, avviare il dialogo interiore giusto. Quello che ci permetterà di tirar fuori il meglio dalla delusione ricevuta.

Non ti chiedo di indugiare in una macabra autopsia del legame che fu. Ma sarebbe interessante chiedersi dove siano state le falle. Se esistevano margini d'azione tali da poter intuire che si stava scommettendo su un cavallo zoppo.

Quando lo scorso anno mi sono avventurata in questo percorso, scavando con le mani tra le macerie che residuavano, ho fatto delle scoperte importanti.

Alcuni dei rapporti franati rovinosamente erano già nati sotto una cattiva stella. Nel senso che avevo avuto sentore di starmi relazionando con persone non proprio trasparenti. Ma la mia ostinazione a voler cogliere sempre quel grammo di bontà che si cela anche nel cuore più torbido, mi aveva spinto a dar fiducia. Nonostante tutto...

Altre volte invece si è trattato della classica doccia gelata. Non è gradevole dover ammettere di aver sprecato del tempo (perchè di uno spreco si è trattato) con individui biechi che, abilmente nascosti da una maschera, portavano avanti giochetti e giochettini finalizzati a tirar acqua al proprio mulino.

In ultima analisi ci sono invece quei rapporti che si lacerano come uno strappo improvviso, devastante e profondo. Credi che dopo quella rottura - e gli scambi di cattiverie gratuite che ne son conseguiti - nulla potrà tornare come prima. Ti giuri che non lascerai una seconda possibilità a quella persona. Ma poi il destino si diverte. E te la ripone nuovamente sul tuo cammino. 

Incredibilmente scopri che non vi è traccia di rancore da entrambe le parti. Che si riesce a dialogare come se nulla di negativo fosse mai successo prima. Ed escludendo l'ipotesi di un incantesimo che possa aver cancellato il passato, ti chiedi: "Com'è possibile tutto ciò?"

Credo sia fondamentale tenere a mente che siamo tutti creature fragili (chi più, chi meno). Tutti combattiamo lotte di cui gli altri non sono a conoscenza. E può succedere che un rapporto si laceri perchè in un dato momento si è entrambi al capolinea, svuotati interiormente, frustrati, con poca pazienza al seguito.

Ma se a prescindere dalla congiuntura astrale sfavorevole, c'è un sentimento pulito, ci si ritroverà (in un modo o nell'altro). E' quando scopri che alla base del disastro vi era una generosa dose di cattiveria, quando per invidia si malcelava la voglia di far del male all'altro, che restano realmente poche carte da giocare.

La comprensione resta la chiave di tutto. E se impariamo a metterci in ascolto e a sentire oltre che pretendere di razionalizzare (necessita spesso di verifiche che possono costare care...) non diventa difficile arrivare a capire e a trasformare ogni occasione in un'opportunità di crescita e di miglioramento di noi stessi...