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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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Inviato da: irene.74
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La felicità è un concetto generale. Ognuno è felice a modo...
Inviato da: Anonimo11dgl
il 19/06/2024 alle 14:09
 
Esattamente &#9786;&#65039;
Inviato da: irene.74
il 17/06/2024 alle 22:58
 
Grazie &#128591;&#127995;
Inviato da: irene.74
il 17/06/2024 alle 22:57
 
Lei con questo blog meriterebbe ben altri palcoscenici....
Inviato da: Blogger0dgl
il 17/06/2024 alle 22:52
 
 

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Messaggi di Aprile 2022

Mistero: l’ingrediente in grado di fare la differenza...

Post n°579 pubblicato il 26 Aprile 2022 da irene.74

I primi tempi insieme sono caratterizzati da mille emozioni diverse. Il ritrovarsi in coppia appare come una cosa assolutamente nuova e inevitabilmente l'entusiasmo si amplifica all'ennesima potenza. A volte le varie esperienze possono generare, per certi versi, ansia. Ma tutto appare sospeso. Persino le sfumature meno felici delle differenti emozioni vengono percepite come fossero magiche...

Con l'andare del tempo però il rapporto si assesta. Scendono in campo le abitudini. Si creano dinamiche rassicuranti che inevitabilmente delineano i confini della routine di coppia.

E l'entusiasmo comincia a scemare. C'è chi sceglie di condividere tutto col partner. Amici, palestra, hobby, sport, passioni... diventano di entrambi. E altrettanto spesso si finisce col sentire il bisogno di raccontarsi per filo e per segno lo scorrere delle proprie giornate.

Ecco che nel giro di pochi mesi si ha quasi l'impressione di ritrovarsi tra le mani un libro che non c'è neppure bisogno di leggere perché lo si conosce già alla perfezione, praticamente a memoria.

Perchè si arriva a questo punto? A volte per cementare la fiducia: ti racconto tutto, ti cronometro persino i miei spostamenti, ti rendo partecipe di ogni cosa che faccio nella mia vita in modo da farti capire che non ho assolutamente nulla da nascondere e che puoi realmente fidarti di me ciecamente.

Ma l'altra faccia della medaglia sai qual è? Una pericolosissima noia mortale... Perchè più o meno consapevolmente si finisce col cambiare proprio il modo di guardare al partner.

Se agli inizi può essere piacevole conoscere per filo e per segno i suoi spostamenti o documentargli i propri, dopo un po' accade che diventi persino noioso continuare a farlo.

E quando ci si accorge che davvero il rapporto non è più frizzante come prima? Che si sbadiglia troppo e che lo si fa troppo spesso? Come si può correre ai ripari?

Prima di essere il partner di qualcuno, bisogna aver ben chiaro chi si è in valore assoluto. E saper mantenere viva questa identità. Se condividere qualcosa può rivelarsi bello in coppia, farlo sempre e comunque no. Perchè alla fine si corre il rischio di non aver più argomenti su cui confrontarsi e di cui raccontarsi. Questo spegne pesantemente il rapporto di coppia.

Piuttosto immagina di avere tempi e spazi solo tuoi che prescindano dalla coppia, in cui invece di essere il partner di qualcuno sei semplicemente te stessa, hai idea di quale ventata d'aria nuova possa portare tutto ciò all'interno della relazione?

Agli inizi della frequentazione tra due che si trovano interessanti, scende in campo un fattore molto importante: il mistero. Della persona che stiamo cercando di conoscere sappiamo molto poco. Ecco che trascorriamo ore ed ore a parlare, ad osservare e perché no? Anche a immaginare situazioni e comportamenti che vorremmo poter conoscere meglio, o più banalmente le domande che vorremo porgli la prossima volta che ci ritroveremo insieme.

Se lui ci dice che deve andare ad un incontro del circolo di cui fa parte, la volta successiva abbiamo voglia di sapere come sia andata la sua serata, cosa possano aver fatto, se si è divertito... E sentendogli raccontare le sue esperienze completiamo sempre più approfonditamente l'immagine che abbiamo di lui.

D'altronde, quando compriamo un libro, cosa ci spinge a leggerlo quanto prima? Proprio la curiosità nata dopo aver prestato attenzione alle recensioni piuttosto che alla quarta di copertina.

Certo, con questo non intendo dirti che dovete vivere in coppia da estranei: io ho la mia vita, il mio lavoro, la mia casa, le mie amicizie, i miei hobby, le mie giornate ben scandite... e lui altrettanto. Questo no. Ma sto piuttosto cercando di suggerirti come rinvigorire un rapporto che fosse scaduto nella più ovvia delle banalità.

Per non farsi dare per scontati dal partner, è necessario riconoscersi un valore unico e speciale e saperlo far vedere pure nelle varie dimensioni della propria vita.

Ti vesti in un certo modo o porti i capelli sempre acconciati alla stessa maniera? Cambia look e stupiscilo!

Andate a giocare a burraco con gli amici ogni giovedì? Sorprendilo e organizza per il prossimo una cena a lume di candela solo per voi.

Se condividere crea intimità, esagerare in questa direzione può costare caro. E portarci a vedere il partner come una realtà fin troppo nota e a tratti persino noiosa e banale. Può dare, a lungo termine, il colpo di grazia alla relazione che invece, paradossalmente, può decollare proprio facendo scendere in campo il mistero!

Quanto sono belle quelle coppie che a dispetto del tempo che passa riescono a miscelare al meglio mistero e complicità? Condividono quel tanto che basta per sentirsi profondamente complici ma non dimenticano di solleticare la fantasia del partner continuamente, mostrandosi attraverso veli che li fanno apparire decisamente affascinanti.

Prendiamo esempio. Vediamo che succede. Teniamoci pronti a stupirci. Piacevolmente.

 

 

 

 
 
 

Quando controllare tutto diventa un’ossessione...

Post n°578 pubblicato il 12 Aprile 2022 da irene.74

Chi ha questa strana tendenza arriva a ritenere assolutamente normale il proprio comportamento. Si descrive solitamente come una persona precisa, attenta, responsabile. Ma anche come una abituata a guardarsi le spalle, a non lasciare eccessivi margini agli altri. Una, insomma, che non si fa fare fessa da nessuno, neppure dalla vita.

Ma se andiamo oltre queste assurde apparenze, scopriamo che quella fortezza inespugnabile che c'era stata così meticolosamente descritta, si rivela a tutti gli effetti come un fragilissimo castello di sabbia. Pronto ad essere sgretolato senza neppure troppo impegno e fatica...

Ora, nessuno dice che dovremmo vivere da incoscienti, per carità. Controllare, nei limiti della norma, è assolutamente apprezzabile. E' l'ossessione che diventa preoccupante. E che può manifestarsi in tanti modi diversi.

Posso sentire il bisogno di controllare la stessa cosa mille e mille volte ancora (se ho chiuso la porta, spento la luce prima di uscire...) Oppure di ripassare in rassegna ciò che spetta fare ad altri perché convinta che nessuno sappia farlo come lo so fare io (sul posto di lavoro, ad esempio). O ancora posso comportarmi come se tutto debba essere necessariamente processato e sottoposto alla mia attenzione (cellulare del partner incluso...)

Si vive male con questi presupposti, posso garantirtelo. Perchè nella vita, così come nell'esperienza di coppia, è assolutamente necessario far scendere in campo elementi essenziali senza i quali rischieremmo rovinosi scivoloni.

Di cosa sto parlando? Bè, nell'ambito della vita di coppia, sicuramente della FIDUCIA. Non posso sentirmi sereno solo ed esclusivamente se conosco ogni impercettibile movimento del mio partner h24. Innanzitutto perché è impossibile arrivarci. Ma anche perché accettare un (dis)equilibrio del genere mortifica la natura stessa della relazione di coppia.

Ed anche nel rapportarmi con la Vita, sarebbe un grosso errore voler controllare tutto, che già a pensarlo si pecca di presunzione (chi mai ne sarebbe capace??) Perchè solo imparando a fare il mio, puntando all'eccellenza, ed affidando il resto alla FEDE potrò sperare di raggiungere e tagliare qualsiasi traguardo importante.

 

"Prega come se tutto dipendesse da Dio

e lavora come se tutto dipendesse da te"

 

Dovremmo scrivere queste parole su un post-it da tenere a portata di mano, per poterle leggere sempre più spesso.

Eh sì, perché siamo tutti consapevoli di non essere supereroi e che inevitabilmente corriamo il rischio di dover fare i conti con le nostre umane fragilità. E cosa allora potrà mai salvarci? La FEDE e la FIDUCIA che sono componenti essenziali dell'Amore. Che le nutre entrambe ed attraverso di loro si manifesta.

Ecco che se scelgo di fidarmi del partner non mi trasformo in un investigatore privato h24. Ma condivido ciò che è giusto con lui, ci confrontiamo e dialoghiamo senza mai scadere nel bisogno di controllarlo ossessivamente.

Ed il discorso non cambia nell'ambito spirituale. Io darò il meglio di cui sono capace nelle varie situazioni che mi troverò a vivere. Ma con la consapevolezza nel cuore che non spetta tutto a me. Più imparerò a fidarmi delle opportunità che la Vita pone continuamente sul mio cammino, più mi abituerò a cogliere quei segni inequivocabili che mi dimostrano di non esser sola nei momenti esistenziali più difficili.

Un gran bel cambio di prospettiva, non trovi?

 

 

 
 
 

E se bruciassimo le navi?

Post n°577 pubblicato il 05 Aprile 2022 da irene.74

Immagina di salire su una nave e cominciare un viaggio verso una meta ben precisa. Supponi di volerti, ad esempio, trasferire in un'altra città. Arrivi a destinazione, prendi i bagagli, scendi dalla nave e cominci quest'avventura.

Cerchi una sistemazione, inizi a familiarizzare con le persone che abitano in quel luogo, scopri posti nuovi, ti adatti ad abitudini che prima non avevi ma che lì diventano assolutamente necessarie.

Tutto questo con la serenità nel cuore perché sai che la nave che ti ha condotto dal vecchio posto in cui vivevi al nuovo è ancorata lì, esattamente dove l'hai lasciata quando sei approdata alla meta.

Quindi se nel corso del tempo tu dovessi accorgerti che il trasferimento si rivela più faticoso del previsto, se dovesse assalirti la malinconia per la vita che conducevi nel posto in cui abitavi prima, potresti tranquillamente riprendere le tue valigie e tornare indietro. In qualsiasi momento.

Ma se all'arrivo nel nuovo luogo tu avessi "bruciato" la nave?

Ti ho portato quest'esempio per parlarti di una condizione con cui spesso ci ritroviamo a dover fare i conti. Ci accorgiamo che la vita che conduciamo non ci appaga, non ci rende felici (talvolta addirittura presenta delle incertezze tali da farci assalire dall'ansia...) che abbiamo necessità di cambiare. Titubiamo, aspettiamo che arrivi il momento giusto, finché, ad un certo punto, prendiamo coscienza del fatto che quel cambiamento sta diventando urgente e tocca affrontarlo.

Chiaramente il cambiamento, in quanto tale, ci impone di uscire dalla comfort zone e di allargare gli orizzonti per correggere eventualmente il tiro del nostro viaggio... Tutto questo può persino spaventarci se prendiamo coscienza di quanto ci sia da fare... e di quanto insostenibile stia diventando il nostro vecchio stile di vita.

Tenere un'ipotetica "nave" ancorata ad attendere ogni nostro potenziale bisogno di ritorno al passato, può pesantemente condizionare la reale voglia di intraprendere quel viaggio e di portarlo fino in fondo.

Ecco dove dovremmo andare a ricercare le origini di taluni dei nostri fallimenti. Nel tentativo di poter tenere il piede in due scarpe senza piuttosto avere il coraggio di scegliere solo ed esclusivamente quella condizione che è davvero in grado di renderci felice.

Cosa vorresti ottenere che ti manca da troppo? Quale obiettivo hai accantonato mortificando la pienezza della tua felicità?

Non è mai troppo tardi per decidersi a raggiungere traguardi importanti. Purchè lo si voglia sul serio. Senza se e senza ma. Le situazioni tenute in sospeso logorano esageratamente. Persino più della fatica connessa alla volontà di dare vita al cambiamento che reclamiamo da troppo.

Chiediti: è realmente importante per me questo viaggio? E se rispondi sì, preparati a partire. Una volta arrivata a destinazione, "brucia" le navi e dedicati al 100% al cambiamento che sogni da troppo.

Se la tristezza o la mancanza di entusiasmo con cui ci siamo rassegnate a vivere ormai ci risultano familiari a tal punto da sentircene per certi versi persino rassicurate, è realmente tempo di dire basta. Di deciderci ad uscire da un letargo durato sin troppo e essere pronte a proiettarci nel "meglio" che meritiamo.

"Bruciare" le navi è l'unica scelta possibile. Ma occorre coraggio. Tu ce l'hai?

 

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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