..E così (POE)sia..

.•´`•.•´¯`•.›Verba Volant…Scripta Manent‹.•´¯`•.•´`•.

 

HABLAME LUNA

 

AREA PERSONALE

 

...CAREZZE IN PUNTA DI PENNA...

Volando nelle altezze celesti
ritrovo il messaggio dello Spirito
che mi parla di Te e mi solleva
con le ali degli Angeli
verso l’immensità di Dio,
mostrandomi la bellezza del mondo
un fiore che sboccia nell’anima
dono della Vita che si apre
come una fiamma inestinguibile
nutrita dal Tuo Amore.

© Antonio Bigliardi

 

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Post N° 222

Post n°222 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da skyewish

Che cos'è?
"D eci e lode" è un premio, un certificato, un attestato di stima e gradimento per ciò che il premiato propone.

Come si assegna?

Chi ne ha ricevuto uno può assegnarne quanti ne vuole, ogni volta che
vuole, come simbolo di stima a chiunque apprezzi in maniera
particolare, con qualsiasi motivazione (è o non è abbastanza elastico e
libero?!) sempre che il destinatario, colui o colei che assegna il
premio o la motivazione non denotino valori negativi come l'istigazione
al razzismo, alla violenza, alla pedofilia e cosacce del genere dalle
quali il "Premio D eci e lode" si dissocia e con le quali non ha e non
vuole mai avere niente a che fare.

Le regole:

1.       Esporre
il logo del "Premio D eci e lode", che è il premio stesso, con la
motivazione per cui lo si è ricevuto. E' un riconoscimento che indica
il gradimento di una persona amica, per cui è di valore (sotto c'è il
pratico "copia e incolla");

2.       Linkare il blog di chi ha assegnato il premio come doveroso ringraziamento;

3.       Se non si lascia il collegamento a questo post già inserito nel codice
html del premio provvedere a linkare questa pagina (sotto c'è il
pratico copia e incolla);

4.       Inserire il regolamento (sotto c'è il pratico "copia e incolla");

5.       Premiare almeno 1 blog aggiungendo la motivazione.


Queste regole sono obbligatorie soltanto la prima volta che si riceve il
premio per permettere la sua diffusione, ricevendone più di uno non è
necessario ripetere le procedure ogni volta, a meno che si desideri
farlo. Ci si può limitare ad accantonare i propri premi in bacheca per
mostrarli e potersi vantare di quanti se ne siano conquistati.

Si ricorda che chi è stato già premiato una volta può assegnare tutti i "Premio D eci e lode" che vuole e quando vuole (a parte il primo),
anche a distanza di tempo, per sempre. Basterà dichiarare il blog a cui
lo si vuole assegnare e la motivazione. Oltre che, naturalmente,
mettere a disposizione il necessario link in caso che il destinatario
non sia ancora stato premiato prima.


Grazie al dolce amico belloedannato76 per avermi gentilmente omaggiata del sopraindicato premio.
 

The nominees are:
Lollipop by Vane
La Simo design by Simonetta
Urban graffiti by Jenny
I pasticci di Emma by Emma67
Claire de lune by Clara
Romantic graphic by Agata
Nice mess! by Cristina
Handworking  by Carmen
Bazar by Rosanna
Willy the punk by Willy
Belisha beacon by Luciano
Cuba Libre by Diego
Going down by Bunny
Claraboya by Alejandro
Les Folies by Tiziana
40 anni e un giorno by Mauro
Such is love by Ramona
Analisi dei fenomeni by Sessionman
Aurora boreale by Nives
To the manor born By DD

…and the winner is…

… … …ognuna di queste anime meravigliose che tramite parole ed immagini, mi concedono il privilegio di attingere alle loro fontane e dissetare la mia eterna sete di lemmi e poesie.
Grazie a tutti…in friendship and admiration,
Skye

 
 
 

Post N° 221

Post n°221 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da isil.sila
 

NOI CHE.........

Noi che la penitenza era "dire fare baciare lettera testamento"

Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo "Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini".

Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta.

Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.

Noi che "se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce".

Noi che il Ciao si accendeva pedalando.

Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.

Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.

Noi che quando starnutivi, nessuno chiamava l'ambulanza.

Noi che i termometri li rompevamo,e le palline di mercurio giravano per tutta casa.

Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella e la bella della bella.

Noi che giocavamo a "Indovina Chi?" e conoscevamo tutti i personaggi a memoria.

Noi che giocavamo a Forza 4.

Noi che giocavamo a nomi,cose,animali,città..(e la città con la D era sempre Domodossola).

Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini.

Noi che avevamo il "nascondiglio segreto" con il "passaggio segreto".

Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda color".

Noi che giocavamo a "Merda" con le carte.

Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la penna.

Noi che avevamo i cartoni animati belli.

Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake, Mazinga e

Daitarn3.

Noi che "Si, ma Julian Ross se solo non fosse malato di cuore sarebbe più forte di Holly"

Noi che guardavamo "La Casa Nella Prateria" anche se metteva tristezza.

Noi che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o un

francese, un tedesco e un napoletano.

Noi che alla messa ridevamo di continuo.

Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.

Noi che si andava in cabina a telefonare.

Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.

Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l'albero.

Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri compagni di classe.

Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.

Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.

Noi che ci sbucciavamo il ginocchio,ci mettevamo il mercuro cromo e più era rosso più eri figo.

Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna e eravamo sempre sorridenti.

Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le 4.

Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.

Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.

Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2.

Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.

Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.

Noi che però sappiamo a memoria "Zoff Gentile Cabrini Oriali Collovati Scirea Conti Tardelli Rossi Antognoni Graziani (allenatore Bearzot)"

Noi che il "Disastro di Cernobyl" vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina.

Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.

Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.

Noi che però sapevamo che erano le 4 perchè stava per iniziare BIM BUM BAM.

Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perchè c'era Happy Days.

Noi che il primo novembre era "Tutti i santi", mica Halloween.

Noi che le birre erano Peroni, Moretti, Dreher e Wuhrer.e basta!!!

Noi che a scuola con lo zaino invicta e la smemoranda.

Noi che se la notte ti svegliavi e accendevi la tv vedevi il segnale di interruzione delle trasmissioni con quel rumore fastidioso.

Noi che abbiamo avuto le tute lucide che facevano troppo figo.

Noi che all'oratorio le caramelle costavano 10-20 lire.

Noi che si suonava la pianola Bontempi.

Noi che la ferrari era Alboreto, la Mclaren Prost, la Williams Mansell, la

Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini.

Noi che il Commodore64 e il registratore lentissimo s'inceppava sempre!

Noi che la merenda era la girella e il Billy all'arancia.

Noi che come scarpa da calcio avevamo la pantofola d'oro.

Noi che le macchine avevano la targa nera..i numeri bianchi..e la sigla della provincia in arancione!!

Noi che quando vedevamo i biscotti della Bistefani dicevamo "e chi sono io, BabboNatale?

Noi che guardavamo allucinati il futuro nel Drive In con i paninari

Noi che il twix si chiamava Raider e faceva competizione al Mars

Noi che abbiamo visto 15 volte i Goonies, Ritorno al Futuro e Stand by me

Noi che giocavamo col Super Tele

Noi che il Tango costava ancora 5 mila lire e.. "stai sicuro che questo non vola..."

Noi che le all star le compravi al mercato a 10.000 lire

Noi che tiravamo le manine appiccicose delle patatine sui capelli delle femmine

Noi che abbiamo avuto tutti il bomber blu con l'interno arancione

Noi che se eri bocciato in 3° media potevi arrivare con il Fifty truccato ed eri un figo della Madonna

NOI CHE SIAMO ANCORA QUI E CERTE COSE LE ABBIAMO DIMENTICATE SORRIDIAMO QUANDO CE LE RICORDIAMO!!

NOI CHE SIAMO STATI QUESTE COSE...E GLI ALTRI NON SANNO COSA SI SONO PERSI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


copiato e incollato dal blog della Simo pari pari
oh è troppo bello!!!!
te lo regalo fioccola perchè gli anni '80 hanno visto te e fabio come nessun'altro
ti amiamo tanto
per sempre
Lu

 
 
 

Post N° 220

Post n°220 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da David.Desi

La nuvola nasconde le stelle e canta vittoria
ma poi svanisce:
le stelle durano.
Rabindranath Tagore

DD & famiglia

 
 
 

Post n°219 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da skyewish

page 1

E’ solo un attimo. Un minuscolo, infinitesimo, effimero attimo…e l’ultimo respiro scivola via, insieme alla vita. Hai voluto me nella stanza, per parlarmi con gli occhi o attraverso i pochi gesti che abbiamo imparato per poter comunicare con i bambini dalle orecchie ovattate e dalle corde vocali scordate, mi hai detto con le mani, mille volte grazie, mille volte ti voglio bene
Avevi espresso un desiderio: avermi lì con te…contro il parere del personale medico che ostinato ribadiva l’assoluta necessità di “mantenere asettico l’ambiente”. La tua testa scossa con veemenza, gli occhi spalancati…e tua madre, quella donna meravigliosa, fiera ed impettita di fronte al primario a dire poche parole, ferme, risolute…irremovibili: “Mio figlio vuole così, lei in stanza e gli altri ragazzi qua. Siamo la sua famiglia e questo desiderio neanche Gesù Cristo glielo impedisce.”
E’ successo tutto in una notte…una notte che mi resta tatuata sull’anima, una notte che ho tenuto tra le tue e le mie mani per non farla scorrere…una notte soltanto…ma che vale l’eternità.
E’ stata una notte immensa ed infinita, una notte di mani strette, di baci sulla fronte, di bisbigli e triste consapevolezza…ho parlato io sola, tanto che al mattino non avevo più voce…tu sorridervi senza smettere mai, annuivi per comunicarmi che seguivi ogni parola, ogni pausa…abbiamo inventariato questi ventinove anni di vita condivisa, annoverato i momenti belli e quelli da dimenticare…abbiamo ricordato. Ci siamo detti cose che sapevamo da sempre e cose che avevamo solo pensato…i tuoi occhi blue sono rimasti limpidi e trasparenti, i miei erano offuscati dal pianto che trattenevo a fatica…volevi stessi calma e l’ho fatto, ho resistito finché il tuo cuore ha pulsato quasi unitamente al mio …ma poi…
…sono dovuta uscire…
…mi hanno portata via: “lo dobbiamo preparare” ...già…preparare…
Quel Mercoledì mattina avevo io, le orecchie ovattate: sorda ai richiami dei nostri amici, una volta con i piedi sul pavimento della sala d’attesa, sono corsa via…ero ancora calda del tuo abbraccio…l’ultimo tuo gesto è stato tendermi quelle braccia un poco dimagrite dall’immobilità obbligata…Che tenerezza immensa mi hai fatto…il mio ragazzone tornato bambino…mi hai stretta con tutte le tue forze, non è stato semplice con i tubi delle flebo e del respiratore, sentivo il tuo cuore sotto la pelle sottile, mi hai accarezzato i capelli come ogni volta …un gesto istintivo e protettivo che mi facevi da sempre…hai deposto un bacio impalpabile sulla mia guancia destra, sembrava una farfalla, hai appoggiato la tua fronte sulla mia spalla…mi tremavano le gambe quando ho sentito la tua bocca aprirsi come quando prendevi i respiri pieni per stordirmi di storielle reali o buffe e strane teorie sul sic transit gloria mundi … … …credevo volessi parlare tu e mettermi a tacere per recuperare almeno un filo di fiato…filato, sottile come lo zucchero che mangiavamo alla fiera di San Paolino… … …e controbattere. Credevo volessi ricominciare a mitragliarmi con i discorsi come prima della malattia, credevo volessi dirmi: “Ok Kà…All’Happy, punta alle 20…ci vediamo lì!”
… Hai aperto la bocca, inspirando…non volevo realizzare la pericolosa vicinanza del “momento” “Ho paura… … … …così ti perdo…” hai bisbigliato contro la mia spalla, sapendo che ti avrei smentito quell’angoscia assurda che attanaglia me ancora oggi: “…No che non ci perdiamo, te lo prometto…insieme sempre…come prima…e di più….”. Ti ho risposto una frase in cui credo fermamente, in cui ho sempre creduto per farmi coraggio e continuare il cammino nonostante le continue cadute…gli spintoni…gli sgambetti…
E’ una verità che mi rassicura…ed ha rassicurato anche te.
Vedevo le rughe d’espressione ai lati della tua bocca arricciarsi per generare l’arcobaleno bianco che ha sempre inchiodato sguardi d’amore sulla tua persona…un biondino con gli occhi blue che con gli anni è diventato un uomo bellissimo ed inconsapevolmente rubacuori. La tua stretta si è fatta più forte, eri aggrappato a me come alla vita…a nostro modo ci siamo fraternamente amati così tanto, che avrei dato metà degli anni che mi restano, per tenerti con noi...
Di nuovo un tuo respiro rubato…: “…ti voglio un bene dell’anima ricordatelo… … … …ti voglio…………bene……….” hai sussurrato con fatica e desideravo con tutta me stessa di avere la possibilità di porre l’indice sopra la lancetta dei secondi e fermare il tempo. Ho sentito una lacrima calda, gocciolare sulla mia camicia…dopo qualche secondo un'altra espirazione… … … …ho trattenuto il respiro… … … …la tua stretta disperata stava allentandosi…le tue braccia non mi tenevano più…ero io a sostenerti…sei scivolato un poco, ho incrociato i tuoi occhi chiusi, un’altra lacrima post mortem si fondeva con il pallore del tuo viso smunto…l’ultima cosa che ho visto, è stato il sorriso leggero che increspava appena le tue labbra. Ti ho dato l’ultimo abbraccio…assurdamente soffocante, traboccante d’affetto, colmo di paura, angoscia…tormento. …Immenso…senza fine.
E’ stato…un attimo. Niente più pulsazioni, niente più respiro…niente più cantilene: “…sei bella come il sole…a me mi fai impazzire…” niente.
… … … … … … … … … … … … … … … … …Un attimo.
…il tempo di un battito di ciglia, un palpito, un frullo d’ali…e si diventa angeli.

... ... ...

 
 
 

Post N° 218

Post n°218 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da skyewish

page 2

... ... ...

La piccola follia che desideravi, il tour di tutti luoghi che si sono trovati a volte spettatori, altre soltanto scenari del tuo e mio vissuto, l’ho compiuta io per tutti e due.

…guidando senza un perché, investendo fantasmi mischiati ad aria e notte, ho ripercorso le tappe fondamentali, ritrovandomi nel parcheggio della chiesina bianca. Vedevo da lontano una macchiolina lattea, ma si trattava di pura suggestione, quella chiesetta che raccoglieva i nostri pezzi, le nostre briciole, i sorrisi e le lacrime, è impossibile da intravedere celata com’è da quelle fronde sempreverdi...
E’ un candido punto tra lo smeraldo dei boschi che abbracciano “quella guglia” di “quella montagna”…ed è così piccola, semplice…splendida…
Quello era il nostro posto segreto…un tempio inviolabile che niente e nessuno potrà portarci via, eravamo i soli a conoscere quella casetta di Dio sempre aperta che ci faceva stare al calduccio durante l’inverno e freschi d’estate. Ci aveva pescati Don Felice, ricordi…? Le guance paffute, sorridente e gioioso come il suo nome, non ci aveva sgridati…aveva chiesto i nostri nomi e regalato una placida e paterna carezza sui capelli ad entrambi. Ci chiese da dove venivamo, io risposi che non era importante e che il Signore già ci conosceva in quanto suoi figli e che sarebbe stato ben disposto ad accoglierci tutti indistintamente, che non avrebbe affatto alcuna differenza. La risposta gli piacque e ci disse che potevamo andare in quella piccola chiesetta, tutte le volte che desideravamo un poco di tranquillità. E così fu. Gli stessi muri spogli opalescenti, ci videro parlare, sorridere, piangere… gli stessi muri nudi che abbiamo riempito con le immagini più belle trovate nei mercatini, per ricambiare la tenerezza paterna e l’ospitalità di Don Felice…uomo di chiesa che mi ha fatto cogliere la differenza che intercorre tra un prete ed un sacerdote.
Sono tornata là…dove siamo stati l’ultima volta che ti ho rapito assumendomi la piena responsabilità delle conseguenza che poteva avere l’uscita fuori programma…occhi negli occhi, naso a naso, la voce un sussurro come fra bambini: “Faby, scegli i vestiti…ti porto via.” .
Il lampo che conoscevo, di nuovo ad animarti lo sguardo…ti ho fatto una foto…non hai guardato l’obiettivo…hai imprigionato i miei occhi per dirmi senza parola ancora una volta “Grazie…ti voglio bene…"

I capelli stavano ricrescendo dopo l’ultimo ciclo…indossavi il cappellino che ti avevo regalato… hai stampato un sorriso tra di noi che mi diceva tutto ciò che avevo bisogno di sentire, senza dover usare le orecchie…ho lanciato un’occhiata al corridoio…senza che me ne accorgessi eravamo in ascensore e successivamente in portineria…la porta vetri…e dieci scalini messi a dividere la realtà dal sogno. In auto hai messo la cintura di sicurezza e stranamente non hai acceso l’autoradio…non ci siamo detti una parola fino al casello autostradale…ti sei voltato verso di me, sentivo l’azzurro delle tue iridi che mi chiamava…hai inserito il cd giallo sole e iniziato a parlare. Dieci secondi…e siamo tornati ad essere due adolescenti, tu facevi battute su battute ed io sorridevo incredula…raggiante nella consapevolezza che neppure una malattia così grave, aveva intaccato la tua solarità. “ti ho scritto una cosa per Natale…la trovi nella mia stanza al secondo cassettone… … …avevo espresso il desiderio di andare nei nostri posti preferiti…mi hai letto nel pensiero, coccinella…”.
Mi si è saldato addosso, il tuo modo strano di chiamarmi coccinella…un animaletto tenerissimo e tondeggiante…


… …coccinella…io che sono sempre stata una piccola selvaggia, sottile come un giunco…

“e la sua voce mi basta, è come una festa
un martellare di campane che rintrona la testa
confondo affetto e amore in un intreccio magico,
l’intesa è perfetta in un rapporto unico.
So che può sembrarti strano ma
cerco le parole per spiegarti che effetto fa
sapere che se la giornata non è stata bella
posso contare sulla mia coccinella…”

Tendevi a canticchiarla per farmi sorridere e distogliermi dai tormenti che da anni si erano intensificati…parole su parole incrociate e sparse, lottavano per uscire…e più mi rifiutavo di ascoltare i battiti che mi aumentavano l’angoscia di non sapere…o non voler capire, più questo bisogno di scarabocchiare si faceva pressante.        Parole…
Parole…che mi tenevano sveglia la notte, desiderando che quella nostalgia millenaria districasse le sue maglie lasciandomi libera di respirare… … …avevo sei anni…e sentivo sulle spalle il peso di una vita millenaria…flashback, deja vù persistenti…sensazione di aver vissuto già altrove, ciò che mi fasciava costantemente ed esperienze che avrei indossato successivamente.
…lemmi, che nascevano e si fissavano come adesivi alle pareti dei labirinti dell’essere…mi incatenavano l’anima quelle parole che apparentemente non avevano un senso, mi rendevano vulnerabile …e sempre più intensamente avvertivo la voglia di voltare le spalle e sparire, chiudermi sempre più nella mia solitudine e bermi le lacrime che tenevo nascoste perché “ci si conquista il rispetto con i fatti, non con le lacrime” come ripeteva mia madre…così diversa dalla tua che faceva sentire figlia anche me.
Dopo quanto tempo sono riuscita a parlarti della realtà che conosceva unicamente l’unico che reputavo così immenso da comprendere senza giudicarmi, che risolveva i miei enigmi, che mi insegnava a capovolgere stati d’animo, unendo ragione e fantasia senza mischiarle mai…fondendole perfettamente restando con i piedi per terra e la mente tra le nuvole.
La dolcezza con cui mi insegnava ad essere fiera del mio perdermi nelle ombre del passato o tra le nebbie del presente, del mio modo strano di voler ottenere risposte a domande che, risposte non potevano avere…che non avranno mai.
Eravamo già cresciuti quando leggesti le poesie e tutti gli scritti sui fogli sparsi nella stanza numero tre della soffitta di Stella…una dimora grande quanto una bomboniera, dove andavo a rifugiarmi per svestire il senso di disagio che ancora oggi, mi induce a ritagliarmi angoli solo miei dove essere completamente una K inciampata per caso nell’assoluto. C’è una finestrella, in quel vano della mansarda, è una vasistas…un quadrato sul quale mi arrampicavo per guardare oltre il mio orizzonte sempre troppo vicino, mi si riempivano gli occhi di cielo, fissavo gli astri tremolanti, le cime innevate dei monti, sfumate tra i nembi...ascoltavo lo scorrere del fiume, le sbavature d’acqua che superavano gli argini quando la diga veniva dischiusa…restavo aggrappata finché gli avanzi di luce, scivolavano sui vetri aperti e il buio iniziava a pennellare il paesaggio, uniformando la visione di ciò che avevo intorno…e dentro.
Era notte. Truccata d’ombra, mi fondevo con le tenebre, felice di non poter più distinguere con esattezza forme, contorni…colori.
Sognavo…sognavo…sognavo. Fantasticavo di soccorrere le persone sfortunate, portando non magie o sortilegi, ma solo aiuto…e comprensione. Immaginavo di poter percorrere il senso del nulla e camminare sopra l’impronta del confine tra un brivido ed un addio, con i pensieri alla deriva e davanti agli occhi un brandello d’immagine che comprendesse tutti i desideri. Scrivevo finché la mano non formicolava e poi…poi sfilacciavo i fogli, alcuni riempivano bauli…scatole….altri venivano dispersi nell’aere come coriandoli…meteore…stelle cadenti.
Sei riuscito a cogliere questo aspetto di me, ma il sentimento d’affetto che ci ha uniti non mi ha consentito conferme…nei tuoi confronti ho sempre nutrito rispetto e stima a tali livelli che mi inducevano a tenerti all’oscuro di quella parte ambigua, sfuggente, misteriosa…ero convinta che avrei rischiato di perderti, che ti avrei spaventato con la mia folle fiamma elegiaca… Riuscii un anno fa a spiegarti i miei silenzi e la lontananza emotiva che volutamente mettevo tra me e il resto del mondo…sono sempre stata differente…la fiamma idillica che diventava ghiaccio a contatto con l’esterno mi ha trascinata in spirali vorticose…ogni volta verso una morte ed una rinascita…così è stato, così è…così sarà, per sempre.
… … …
Rileggevo il mio album emotivo, quel giorno…seduta sulla nostra panchina arrampicata al centro della terrazza sopra il lago inerte, scioglievo lo sguardo nelle nuvole basse …seduta come dentro una fotografia sfumata, un patchwork fatto di albe, pioggia, guizzi di sole e luce profumata, le memorie ascendevano spontaneamente, senza doverle evocare. C’eravamo stati insieme settimane prima…ora accanto a me c’era solo il vuoto.
Ti sarebbe piaciuto quest’anno…è caduta un po’ della neve che tanto amavi, che speravi di vedere soltanto un mese e mezzo fa…

L’inverno innervosito dai venti glaciali, lanciava sbuffi verso il torrente a valle, il gelo schiaffeggiante ha riordinato le mie nostalgie…il giorno della cerimonia, volevi cantassi per te e non sono riuscita a farlo, annichilita com’ero da quelle fitte invisibili che mi trafiggevano annegandomi gli occhi ad ogni dettaglio che ricordasse te. Ero convinta della mia impossibilità di soffrire come la prima volta…ero persuasa di essere forte e che niente e nessun’altro mi avrebbe fatta tornare l’adolescente piena di paura e dolore. Invece…
Invece mi
sono sentita come allora, sono tornata ad essere un’emozione destinata a disperdersi come un rivolo d’acqua assorbito dalla sabbia…lo stesso stato d’animo a metà tra la rabbia e sofferenza psico-emotiva…lo spleen che torna ad ondate più forte…parole…parole che avrei voluto scrivere e che non libererò mai.
Pensieri…orfani di sole che mi rimandavano al significato di tutto quello che mi circondava durante la funzione…il desiderio di essere altrove, la volontà di impedire allo sguardo l’attraversamento del nulla, le mani aggrappate l’una all’altra…il frastuono della vita che non c’è più…lacrime fermate tra le ciglia. Un’istantanea che racchiudeva “l’ormai” della tua vita…e anche un tratto della mia.
Una sofferenza tale…da impazzire quasi…ora come allora…ma oggi non ho quindici anni, ne ho quasi il doppio e dal dolore non fuggo, lo affronto. Mi ci immergo per conforto ontologico, lascio che mi cada addosso, senza opporre resistenza…per poi raccoglierlo ed osservarlo, delibarlo….sentirlo fluire come sangue. Rimango sotto questo diluvio di meteoriti dolenti, senza riparo…esattamente come quando mi rimproveravi perché camminavo senza ombrello, durante i giorni di pioggia. “…Kà perché resti sotto l‘acqua così…?
Certe lacrime non si mescolano con la pioggia…”

…and as the tear drops rise
to meet the comfort of the band
you take her frail hand
and hold on to the dream…

... ... ...

 
 
 

Post N° 217

Post n°217 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da skyewish

page 3

floating down through the clouds
memories come rushing up to meet me now
in the space between the heavens
and in the corner of some foreign field
I had a dream
I had a dream

…una breve camminata tra i viottoli bui saturi di nebbia…silenzio totale, lumini offuscati dal tempo e dalla brina, ciottoli appuntiti…il primo lotto…il secondo…il terzo…finalmente…eccoti. Ti ho portato fiori freschi…e una foto. Quella più bella che ho trovato…scattata il giorno del mio compleanno. Mi hai riempita di complimenti per l’abito: “Wow finalmente sempre più spesso ti vedo vestita da donna, era ora eh, Lady Oscar!” …eri incantevole con la cravatta allentata, il cap bianco, gli occhi sorridenti. Quel giorno la malattia ti ha dato una tregua…tregua fittizia che aveva un prezzo altissimo. Presumibilmente sapevi a cosa andavi incontro, non ti importava…volevi stessimo tutti insieme, festeggiare…fingere che tutto era rimasto immutato nel tempo…ci siamo riusciti.
Mi sono seduta di fronte a te, con la chitarra in mano…come se potessi ascoltarmi davvero...guardavo quegli occhi che mi sono sempre piaciuti tantissimo…non azzurri…ma blue chiaro…come il mare pulito, come un cielo in tempesta. Mi hai messa in difficoltà con quegli occhi, sapevi che se avessi detto una cosa per un’altra non sarei riuscita a guardarti…anche da bambini, al mio sfuggire il tuo sguardo, mi giravi il viso verso di te dicendomi: “Se davvero lo pensi, guardami e ripetimelo!”…piccolo, adorabile prepotente…se non ti avessi avuto accanto, molte cose sarebbero differenti, nella mia vita.
Tu…ed io, divisi da una lastra marmorea, con la tua foto sorridente perché “Così deve essere” e lo spazio che mamma Candida mi ha lasciato affinché disegnassi a parole chi è Fabio… “…adesso che ha la pelle bianca come la carta, puoi scrivergli con la punta del cuore, se vuoi…” mi ha detto il giorno di Natale, chiamandomi a casa sua…mi ha portato nella tua stanza e dato il regalo, la lettera: “Mi aveva detto di consegnartela oggi…resta pure tutto il tempo che vuoi e prendi qualcosa di suo…voleva che distribuissi i suoi oggetti a tutti voi, soprattutto a te perché sai custodire molto bene i ricordi…”

Vorrei riuscire a tradurre in segni, la morte che sta rabbuiandomi piano… …non sono riuscita comporre neppure una frase…probabilmente perché non sono mai stata capace di scrivere bene come avrei voluto…ed è impossibile tracciare un tuo ritratto con una sola frase.
Ho ripercorso la tua lettera di natale…ho percepito la fatica di fare scorrere la penna sul foglio…ho compreso la tua voglia di dirmi: “Vado via ma resto dove mi collocherai…nel tuo cuore, nei pensieri…o anche soltanto accanto a te. Porto nel bagaglio, i nostri ricordi per indossarli nell’aldilà.”
Non seguivo un filo logico…sono partita con la vacanza in Sardegna e un refrain in giro di Do…le note si inanellavano con le mie dita…ho aggiunto un paio di note in più…e ci ho rivisti nel mare a schizzarci come due bambini…

Ma ti ricordi le onde grandi e noi
gli spruzzi e le tue risa…
cos’è rimasto in fondo agli occhi tuoi,
la fiamma è spenta o è accesa…?

Percepivo l’odore dei fiori, sembrava galleggiasse apposta  per ricordarmi la vulnerabilità umana…la precarietà dell’arco vitale distribuito agli antipodi casualmente…una canzone, tasselli della nostro passato…Tu fresco di patente, un pomeriggio: “Dai facciamo un giro…” … …un giro di seicento chilometri andata e ritorno…trecento chilometro per raggiungere i tartufini…trecento chilometri usati per raccontarmi di Chiara: “Mi sa che sono innamorato, Kà…”…ascoltavo e pensavo che in quel periodo lo ero anch’io…per la prima volta…e che avrei voluto esserlo di un altro ragazzo. Giravano ancora pochi cd…ci scambiavamo le cassette a nastro per duplicarle ed ascoltarle con il walkman…conservo ancora oggi le musicassette con le canzoni che ci hanno accompagnato anche quel pomeriggio e che abbiamo cantato a squarciagola…

I am the eye in the sky
looking at you
I can read your mind
I am the maker of rules
dealing with fools
I can cheat you blind
and I don't need to see anymore
to know that I can read your mind, I can read your mind

Ho continuato a strimpellare e a raccontare…è stata una meravigliosa follia della quale vado orgogliosa…mi avevi fatto promettere che avrei cantato ancora per te, anche nei “prossimi domani”.

Through the fish eyed lens of tear stained eyes
I can barely define the shape of this moment in time
and far from flying high in clear blue skies
I'm spiralling down to the hole in the ground where I hide

And if I show you my dark side
will you still hold me tonight
and if I open my heart to you
and show you my weak side
what would you do

Musica ed immagini a ritrarci in ogni nostra epoca vitale, colano piacevolmente… gli incontri all’Happy...

Il militare sulla neve...

 

La foto del tratto di fiume al quale accenni nella lettera, questa volta senza gli aironi…

… … …
Preferisco non lasciare nessuna
poesia on line…per te ho scritto qualcosa che va oltre la semplice elegia, impossibile è disseminare scarabocchi che resterebbero tali ed incomprensibili, agli utenti nella blogosfera…me compresa. Ho scelto di tracciare su carta lemmi …intrecci di rami…di foglie e radici d’amore.
So che saprai comprendere la mia malinconia, il mio bisogno di tuffarmi nei ricordi per riemergerne più forte…non mi curo di chi blatera dissensi, criticando la mia indole nostalgica …la sensazione di vuoto che provo, mi apparterrà eternamente…è mia…fa parte di me e di chi non c’è più e che mi manca fino a sfinirmi. Vado fiera della mia completa “incapacità di dimenticare”… … …il continuo tornare mentalmente al tempo che fu, si amalgama perfettamente con la necessità di avanzamento temporale. La nostalgia non è che il “dolore del ritorno”…una situazione emotiva che contribuisce a cementare il senso di continuità del ponte fra passato e presente.
Faby, ho un peso sul cuore e la testa fra le mani…mi manchi come mancava a te, l’ossigeno che non voleva entrare nei polmoni…vorrei poter allentare il nodo che rallenta i respiri…vorrei mettermi una mano sul cuore e farlo smettere di sanguinare
 

…Vorrei
esserti rintocco, il tuo appena distrarti
dal tuo delicato non esistere più…


…si ferma lo scorrere dei giorni…gli anni non saranno niente per noi, separati da un labirinto che misura d’assurdo…

…allora tornerò
vicina stella
alla tua lontananza siderale

torneremo ad essere Faby & Kà…

…Ti abbraccio perché non ti vedo
che a tentoni, accecato
dai tuoi stessi occhi in me conficcati
per cui non so
se sia mio o tuo questo piangere…


…insieme nel “persempre
K.

“…Ma lascia almeno
ch’io lastrichi
con un’ultima tenerezza,
il tuo passo
che s’allontana…”
 (V. M.)

 
 
 

Post N° 216

Post n°216 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da occaso1971
 

Mia carissima Kà,
provo a sporcare con l’inchiostro questo bel foglio bianco per raccontarti la fine del mio capitolo. Ci ho provato e anche se non riesco bene, ho voluto scrivere gli auguri e accompagnare con dei bigliettini rossi, i regali per tutti. Mi son portato avanti perché in queste condizioni è meglio non rischiare di restare indietro, ho scritto per tutti due righe, per ricordar loro che li penso e per ringraziare e fare gli auguri di natale. Certo preferivo farlo a voce e con i gesti ma capisco di far sempre più fatica anche se faccio di tutto per resistere. Sto pensando un po’ a cosa scriverti anche se in fondo lo so di già, come so benissimo di doverti più di quattro paroline augurali eppoi lo voglio fare perché mi piace l’idea che potrai rivedermi tra le righe come sai fare così bene e come hai fatto con Giovanni, quando non ci sarò più.
Ho parlato molto con lui della salute che ha deciso di farci dannare e della morte che avevamo paura a pronunciare per cercare di tenerla lontana tant’è vero che quella parola non l’abbiamo mai usata. S’è parlato anche di te e un giorno mi ha pure detto che avrebbe voluto regalarti un segno del suo passaggio, questo spiega il video della scorsa estate. E adesso io lo copio, a mano perché a parlare non riesco tanto, ti lascio un cuore di parole, quello del tuo Faby.
Mi sento di poterti dire tutto come sempre, fingiamo di essere ancora seduti da qualche parte, magari al solito tavolino dell’Happy a metter giù il prospetto degli eventi per l’associazione o guardarti che appoggi la guancia alla mano sinistra e m’ascolti mentre ti racconto di cosa hanno combinato i ragazzi nell’ultima partita e sentirmi dire che sono un “mister eccezionale” per ridere come abbiamo sempre fatto e come spero farai sempre quando ti ricorderai di noi.
Scusami, sto rileggendo e m’accorgo che la calligrafia è scandalosa, sono a letto sistemato alla meglio, devo fermarmi spessissimo perché la mano fa male e i lividi che m’hanno lasciato gli aghi e i tubetti mi danno un po’ fastidio, mi sento regredire e la mano mi trema dopo solo cinque minuti che premo la penna sul foglio, ho di sicuro meno forze rispetto a settembre.
Fuori c’è buio pesto, sto nello stato d’animo adatto per mettermi al volante e stordirmi di chilometri..mi manca guidare sai, finchè son riuscito a fidarmi dei miei riflessi l’ho fatto ma adesso mi accorgo di non essere capace neppure di arrivare da casa all’ospedale..Kà, com’è penosa ‘sta storia.
Per fortuna non mi sono sposato, almeno evito a una moglie e a dei figli la difficoltà di restare senza un marito e un papà..e dire che non ho mai perso le speranze di trovare l’amore e farmi una famiglia, ma le cose sono andate come sai e anche se Chiara l’ho amata da matti e quando ha scelto un’altra vita mi hai visto come stavo, adesso capisco che ridotto così sarei stato solo un peso. Mi sento tanto in colpa perché fate tutto il possibile per rendermi quello che mi resta, bello da sopportare e non riesco a dimostrare quanto grande sia la mia gratitudine.
Ho sempre odiato la solitudine a differenza tua che te la sei fatta amica e avervi in casa o in camera adesso che son qui in clinica, mi fa piacerissimo. Si vede che ce la mettete tutta per non farmi pensare a quello che mi aspetta e che aspetta anche voi perché comunque perdere un amico non è mai bello e se potessi vi risparmierei lo strazio di vedermi che mi consumo come una candela vecchia fino a spegnermi. Lo so che vi siete affezionati e quanto bene mi volete, soprattutto tu bambolina e Iddio sa quanto vorrei risparmiarvi la tristezza di tutta la disgustosa situazione e la pena di starmi vicino. A te in particolare perché hai già avuto abbastanza da penare negli ultimi mesi. Mi son chiesto tante volte come facevi a stringere i pugni e andare avanti quando la corrente era contro di te e ti travolgeva sbattendoti a terra..dov’è che la trovi la forza, tu che sei così minutina..
Kà, la mia dolce coccinella, la donna più coraggiosa che conosco e che ha sempre dentro la bimba senza paura con la quale m’arrampicavo sopra gli alberi, che divideva con me pane e nutella anche se la detestava e la bimba un po’ maschiaccio che il giorno del mio ottavo compleanno quasi mi menava  per aver ricevuto il mio primo bacino sulla bocca “come i grandi” anche se avevamo 13 anni in due.
Come faccio a ripeterti che il bene che ti voglio ancora adesso, è grande più di prima e quando siamo insieme ci rivedo che pattiniamo al palazzetto del ghiaccio a Zanica con te imbacuccata che mi dicevi che i pattini veri avevano quattro rotelle e non una lama, ma venivi con me per aiutarmi a far ingelosire Patrizia che poi si era incazzata sul serio, oppure ho un flashback di noi seduti sul dondolo bianco e giallo nel giardino di casa dei miei, che stavamo zitti e ridevamo dei commenti dei nostri padri su chi era più veloce tra Ayrton Senna e Michele Alboreto..e la vacanza in Sardegna non la posso dimenticare, il mare blu e la strana sabbia rosa della spiaggia col nome strano che non ricordo e l’accento pesante degli abitanti che mi faceva desiderare un vocabolario per capire cosa dicevano e tante di quelle ragazze stupende da non saper dove guardare! Quanto abbiamo riso insieme, ma anche pianto e ancora non conoscevi Teo quando Carlo è morto, c’ero io con te che volevi star sola e mandare affanculo il mondo intero. Volevi lasciarti andare e quella volta t’abbiam ripresa per un soffio, che spavento.
Mi ero ripromesso di tentare di risparmiarti altre sofferenze ma non sono stato in grado, vuoi perché mi sono ammalato o per le vicende che ci han portato a capovolgere i ruoli: eri tu a stringermi la mano durante le crisi, quella che dava la forza, mentre avrei dovuto fare in modo di proteggerti io in quanto la mia piccolina. Come minimo starai pensando a “io Tartan boy, tu Jane the girl” è che volevo essere io quello che ti proteggeva dalle cattiverie invece l’hai fatto tu con me e non mi sento troppo uomo in questo senso per quello.
Mia madre mi ha detto di tutte le volte che andando nella chiesa di San Damiano, ti ha trovata lì sola a piangere perché avevi paura per me, e non volevi lasciarmi solo. Solo non mi hai mai lasciato, mettitelo in testa! Hai fatto i miracoli per chiamare a raccolta tutti e fare i turni per farmi avere sempre qualcuno ad aspettarmi fuori dalla stanza..neppure la mia famiglia mi è stata così vicino come voi, e te in particolare. Tu e Massimo eravate gli unici che volevo vedere al mio risveglio: mio fratello e la mia sorellina speciale.
Mi dicevano che verso la fine, uno si ricorda tutto ed è quello che mi sta succedendo: mi sto ricordando gli ultimi 32 anni come se guardassi seduto in un cinema vecchia specie, un film registrato sulle bobine in celluloide come quelle dei film muti nel quale io sono il protagonista e voi gli attori del cast.
Ascolto i PF dagli auricolari dell’mp3 per non disturbare..è pazzesco come riescano a starci duecento canzoni in un cosino piccolo come un accendino, ci hai messo tutta la loro discografia dal ’67 al 2001, se è quella del dvd sono 473 canzoni., è difficile da dimenticare per uno come me. Si il dvd giallo come il sole che ho messo insieme per il tuo compleanno che raggruppava tutte le canzoni che abbiamo ascoltato e risuonato grazie anche ad Alex che della sua chitarra è innamorato perso. Son tutte divise per data dal ’67 con Matilda Mother, il ’68 con la mitica Jugband Blues che secondo me è la canzone di Syd Barrett cioè quella che lo rappresenta di più poi gli anni ’70, ’80 e l’84 che ha sfornato la tua High Hopes che t’ha fatta piangere così tanto che m’hai spaventato, poi The Final Cut che adoro e che m’ha dato la possibilità di conoscere bene il tuo Teo e diventarne grande amico e naturalmente Learning to Fly che penso sia adattissima a te e che t’ho dedicato con gioia.
Sono sempre stato un fanatico di questo gruppo, seguivo i concerti quando facevo trasferte in Usa per la ditta, hai visto che collezione di dischi mi son fatto e The final cut l’ho regalato a Teo perché è il suo album preferito.
Non c’è paragone, sono stati dei grandi, è proprio musica da intenditori difficile da ascoltare, a volte quasi monotona ma sono dei geni indiscussi della musica, soprattutto perché molto innovatori nel genere se pensi al periodo in cui hanno iniziato.Vale la pena dedicare momenti anche ad altre canzoni e non parlo di Wish You Were Here che conoscono tutti, ma di canzoni tipo Julia Dream, In The Flesh, The Thin Ice, Mother, Comfortably Numb, Stay e Vera che sto ascoltando adesso e che hai cantato quando s’è sposato Gerry.
Mi sto ricordando di quando da piccolo ti ho detto che volevo sposarti..m’hai guardato con una faccia buffissima dicendomi che non ti saresti mai sposata e che se ci sposavamo non si poteva più esser amici e che preferivi amarmi come amico ma non innamorarti mai. Facevi dei discordi adulti già allora pensa te! Anche se sono il più vecchio dei due, tu m’hai fatto spesso capire che quello che facevo aveva delle conseguenze e che non avrei mai dovuto far ricadere il peso delle cazzate che potevo combinare, sopra nessun’altro al di fuori di me. Giovanni ti ha detto che sei speciale e te lo dico anch’io, è stato chiaro sin da quando ci hanno messi l’uno davanti all’altra come se dovessimo diventare amici perché lo erano le nostre famiglie, invece non è stato semplice andare d’accordo ma poi ne è uscita un’amicizia che non mi è capitata più. Carlo lo sapeva che saresti diventata da rara a unica, quando ti ha tenuto in braccio appena nata e s’è messo a piangere..lui che per me era l’uomo per eccellenza e m’ha ispirato nelle scelte che adesso mi tocca lasciare a metà, che piange perché tiene in braccio la sua principessa, che sarebbe stata per sempre solo sua. Son contento che Teo abbia capito come sei eccezionale e ti tenga ben stretta, mi piace vedervi insieme e negli occhi vi leggo che lontani e separati non potreste mai stare, comunque l’ho avvertito che se te ne avesse fatta solo mezza poi gliela avrei fatta pagare nonostante la sua cintura nera e il campionato di Kick.
Il mio orologio segna le 03.24 stai dormendo? o forse stai pescando nelle tue idee per trovare quella giusta, vorrei chiamarti per farti un saluto, anche se ho paura di non farmi capire bene con la macchinetta dell’ossigeno attaccata che fa un casino bestiale, pensandoci bene ti mando un messaggino così avrai il buongiorno, perché di sicuro anche se dormi hai il telefono acceso e se ti chiamo rischio di svegliarti e non mi va di stressarti.
Pensa se avessimo avuto i cellulari anche da piccoli, saremmo stati tutto il giorno a smanettare coi tasti per mandarci i messaggi o le foto più stupide. I bambini di oggi son fortunati, noi dovevamo cercare una cabina della Sip e metterci il gettone per poter chiamare qualcuno e tirare quel pomello giallo per avere il resto per il Calippo. Una volta arrivati a casa guardavamo la tele per un po’ ma tu non eri d’accordo perché preferivi leggere e anche adesso è così, sei un topolino da biblioteca che in mezzo a carta e parole si sente da dio. Te li ricordi L’uomo Tigre, Daitarn e Daltanius a Mazinga mitico! Quando c’era Capitan Harlock  te lo guardavi tutta sognante perché ti piaceva la storia dell’universo e soprattutto lui bello e tenebroso, insieme a Mila e Shiro era forse l’unico cartone che guardavi volentieri. Si faceva merenda con i panini di mia nonna che imbottiva di dieci centimetri, poi il succo di frutta e giù in taverna a preparare le macchinine per giocare a Supercar Gattigher. Io avevo la gialla e tu la rossa anche se tu hai sempre desiderato una macchina nera e sportiva come la Kit di Michael Night. Dicevi che ti occorreva per arrivare in fretta sul luogo del delitto per arrestare il delinquente di turno visto che eri decisa a diventare commissario di polizia. Io invece guardavo Star Trek e sognavo d’essere un astronauta e andare sulla luna per portarti un pezzetto di meteorite, diventare superman e dal carbone tirar fuori i diamanti per regalarteli anche se dei gioielli non ti può fregare di meno. In un certo senso per viaggiare ho viaggiato, solo che invece della luna ho visto le stelle ma dai dolori post operatori e tu anche se non sei commissario, riesci sempre ad aiutare la gente soprattutto quelle persone che ti sono nel cuore.
Ho chiesto a Gianluca di restare nei paraggi nel caso non fossi riuscito a finire la lettera, o l’effetto dell’analgesico mi avesse annebbiato le idee..in quanto medico è l’unico che fanno entrare a tutte le ore senza far storie. È una gran bella persona e son contento che abbia accettato di aiutarmi, tra l’altro una girata ai fannulloni di qua ci voleva e lui è stato bravo, in quattro e quatt’otto ha raddrizzato il personale facendo in meno di un anno quello che io cerco di fare da almeno sei.
Stamattina è arrivato il primario, al solito aveva una coda di infermierine servili e il portavoce che l’annunciava come il messia: Il Dottor Lucxxxxx! Non solo non l’ho ascoltato, non l’ho proprio sentito, ho provato a fare come m’hai detto tu: ho chiuso le orecchie e ho ascoltato solo me stesso. Devo avergli riso in faccia perché vedevo che muoveva le labbra forse per dirmi che ho un piede nella fossa e pareva che non me ne fregasse niente, ma a questo punto Kà cosa me ne frega di ascoltare le cose che so di già..son senza speranze ma voglio sentirmi leggero e bruciare con le risate il freddo della paura che ho nelle ossa e che cerco di non far vedere.
Te lo ricordi quando Giovanni diceva di essere stanco? L’ho rimproverato tantissimo perché non volevo s’arrendesse, una mattina mi ha risposto che quando sarebbe toccato a me avrei detto la stessa cosa.
Dio……..è vero.
Tutto quello che esce dalla bocca del primario o dei suoi sottoposti non mi interessa più, son parole cotonate, messe lì per fare un po’ di spessore e basta..son cose che ho già sentito e che m’hanno stancato. Se potessi fermare il tempo lo farei ma devo dirti e non t’arrabbiare, che son così stufo da volere che sia già finito tutto.
Mi piacerebbe che l’eutanasia non fosse un reato punibile e sono cattolico lo sai, però questa non è vita e sono con Welby al mille per mille. Non sono a quello stadio ma è questione di settimane e dipendere dagli sconosciuti anche per cambiarsi una maglietta è imbarazzantissimo. Ci sei sempre stata quando dopo le prime due operazioni ero ottimista e convinto di essere io quello forte e non il mio male, ma vediamo che questa non è una partita a calcio e anche se sono allenato lui usa degli inganni e non è un campione di onestà.
Chissà se domani ci sarà il sole e se questo natale nevicherà, mi piacerebbe vedere tutto imbiancato..come l’85: che nevicata stupenda! Abbiamo costruito pupazzi dappertutto e scivolato con lo slittino giù per la valle di mio nonno..e le battaglie con le palle di neve! Non ne è mai più scesa così tanta, c’erano le scuole chiuse e le strade erano “inagibili” come dicevano al TG1.
C’era venuto il raffreddore a tutti e due e le abbiamo pure prese dalle mamme che ci urlavano “siete due incoscienti”!! Però son bei ricordi, tutti divisi per anno tra l’altro. Come quando a sei anni ti sei presentata con i capelli a spazzola, vestita come Madonna che cantava like a virgin sulla gondola nel video.. e la prima volta in discoteca? Non ci siamo voluti mai andare al pomeriggio perché era da ragazzini, miravamo alle uscite di sera con mio fratello che c’accompagnava e ci veniva a prendere,. Negli anni ’90 ci siamo girati tutte le discoteche della lombardia est: Studio zeta, xx secolo, Dylan, Magika, Samuel, Matrix, il Florida di Ghedi e il Genux che sembrava una cosa stratosferica e invece resta una discoteca come tante solo multisala. Però dai, siamo stati due bravi sbarbatelli niente bevute o sniffatine di colla o lsd neanche una canna! Magari se non ci fossi stata tu a frenarmi, qualche tiro lo avrei pure fatto tanto i polmoni son conciati lo stesso..però m’hai allungato la vita con quella frase che poi ho detto io ai ragazzi del centro: “Vostra madre vi ha acceso la luce della vita e sempre lei ve la spegne in un nanosecondo qualora torniate a casa in ginocchio”.
Eh si le ginocchia. Le mie si sbucciavano perché strisciavo sull’asfalto cadendo dallo skate, le tue sanguinavano quando ricadevi dai pattini mentre provavi le coreografie della signora Daniela, o che sbattevano a terra quando giocavi a pallavolo e ti lanciavi come Nami Aiase perché ti eri fissata a giocare in difesa quando invece il Martino faceva di tutto per farti stare in prima linea come Mila, che poi sei diventata. Eri grande quando schiacciavi e facevi punto, la più piccolina della squadra che saltava come un grillo, fregando le spilungone e io sui gradoni col lenzuolo e lo slogan che urlavo e tifavo come uno squilibrato! Anche il ballo è stato importante e lo è ancora anche se col problema ai legamenti riesci un po’ meno ma sempre una farfalla rimani quando con Stefano fate le coreografie agli spettacoli per raccogliere i fondi.
La domenica era una festa perché le nostre famiglie s’incontravano e noi prendevamo le bici e andavamo in sala giochi dal Bruno a cambiare le mille lire con la faccia di Marco Polo in dieci monete da duecento per giocare a flipper a turno o a biliardino che noi chiamavamo calcetto, alla radio trasmettevano Future Brain di Den Harrow e i Duran Duran e gli Europe che ascoltavi perché c’erano “quei due fighi” di di Simon Le Bon e Joey Tempest, forse l’inglese l’abbiamo imparato storpiando prima le parole dicendo quello che sentivamo e poi seguendo il testo dietro le copertine delle cassette. E quella sera fantastica che siam finiti a Cuneo solo per prendere i tartufini per mangiarceli al ritorno con Alan Parson che cantava Eye in the sky e noi che urlavamo peggio di due scimmie il testo della canzone..lo sai mi piacerebbe rifare una roba così senza senso anche una volta sola, se avessi più tempo lo rifarei e ti direi di accompagnarmi, perché cavolo, Faby quelle cose le può fare solo con la sua Kà.
Ho conservato la metà del millino con la Montessori che abbiam strappato prima che partissi per il militare: “ecco uno a me e uno a te così non ci spendiamo con qualcuno di sbagliato e non ci perdiamo”.
Se ti chiedo un favore, me lo fai? Mettimi in tasca della giacca un foglio con E Poi e (Bi)sogni e la metà delle mille lire che sta nella tasca del portafoglio dietro al bancomat, io adesso devo spendermi per forza e voglio tenerti con me e non sentirmi solo. Perdonami se stavolta vado senza salutarti e non posso mandarti la cartolina come facevo tutte le volte che la ditta mi mandava in un posto nuovo.. mi voglio scusare anche perchè son stato pesante con questa lettera; ho tanto da dirti e lo sai come sono logorroico ma ultimamente quando comincio un discorso non arrivo neppure a un quarto che manca il respiro porcamiseria mi è venuta la pelle trasparente a furia di stare chiuso qui.
Ho paura Katy, son talmente terrorizzato che non dormo più se non prendo almeno il minias e anche così mi sveglio con gli incubi, la tachicardia, senza ossigeno, per quello la macchina funziona 24 ore al giorno, da solo non respiro più quando mi agito. Per farti capire è come avere il naso chiuso e in gola una patata e qualcuno che ti strangola. Speriamo che non mi venga in presenza vostra perché non son bello da vedere, peggio di Francesco quando aveva le crisi epilettiche e lo sai come stava messo.
[segue]

 
 
 

Post N° 215

Post n°215 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da occaso1971

[riprende]
Son quasi le 5, Gianluca è arrivato quasi un’oretta fa e s’è seduto sulla poltrona di fianco alla finestra sta rileggendo i suoi appunti e ogni tanto mi lancia uno sguardo per vedere se ci sono ancora, non so se ti ha detto che l’infermiera bionda del secondo gli ha chiesto di uscire insieme..mi sa che lui ha detto no. Azz son diventato peggio della Gina sono un po’ fuori dal giro e con la vita sociale da monaco che faccio, mi tocca stare a guardare quello che fanno gli altri.
Pensa, mi son sempre immaginato da anziano..un tipo attivo come Renato che fa il volontario dappertutto e non si tira mai indietro, un po’ rompipalle e sportivo come Jack Laleine che a novant’anni fa cose che io a 32 posso solo sognarmi.
Mi sento un po’ idiota ma sai cosa vorrei fare? Andare in tutti i posti che m’han visto felice e ricordarmi di “come mi sentivo quando”, è un po’ quello che fai te no, quando passi da qualche parte e cambi espressione perché magari lì è successo qualcosa di bello o brutto.

T’ho spesso accusata d’essere troppo cerebrale nei pensieri e nel vivere le esperienze e tu mi rimandavi al fatto che sono impetuoso nel mangiarmi la vita. T’ho detto tante volte che farsi le menate non serve e un giorno che stavamo preparando i tabellone tutti schizzati di tempera, mi hai risposto che io le chiamavo menate ma in realtà erano “riflessioni atte a sondare l’inesplorabile animo umano” Si si hai detto così Kà e quel giorno mi son ribaltato dal ridere! Sei forte amica mia, sei il migliore amico che io abbia mai avuto e non ti scambierei mai e poi mai con nessuno e soprattutto con nessu’altra.
Penso che si vada così d’accordo perché siamo diversissimi come il sole e la luna però ci si compensa, sei la classica amica che mi basta guardare per capire chi sono e cosa faccio. Per dirla a modo tuo: condividiamo per un pezzo la stessa anima, lo stesso spirito battagliero e perfino gli stessi sogni. Tutt’e due abbiamo perso troppe cose ma tante le abbiamo vinte e tu continuerai a vincerle anche per me. Ti ho detto del sole e della luna per parlarti del tuo regalo, te lo anticipo visto che di solito leggi i biglietti e solo dopo che ti sei gustata le parole allora ti ricordi che c’è un regalo che t’aspetta. Ho mandato in avanscoperta perfino Elisa con Nereo per cercare il ciondolo che volevo lasciarti son stati bravi a non dirti il segreto. Lo so che il patto era niente regali e che ci siam detti che il regalo più bello era potersi rivedere e stare insieme ma stavolta è diverso e so che capirai, sono un po’ cattivello ma voglio dirti che spero di poterti bussare nel cuore ogni volta che guarderai quel cosino lucido che voglio sia tuo. E’ formato da un sole e una luna uniti e sovrapposti che stanno a significare noi due. Teo lo sa non preoccuparti, gliel’ho detto che non ho pensieri strani e che questo è un gesto d’amore terminale tra due che sono amici dalla nascita. Non ti sono affezionato perché sei una bella ragazza con cui si sta benissimo, se avessi un altro aspetto ti amerei lo stesso sai quindi resta tranquilla, così lo sono anch’io.
Ero partito col voler chiudere un capitolo e invece ne ho scritto un altro, chissà se è vero che quando finisce una vita, se ne crea un’altra subito dopo.
Scrivo ancora un po’  perché sono codardo e non ce la faccio a scrivere la parola fine, mi sa che anche stavolta hai ragione tu quando mi dici che è il tempo a dover scrivere  THE END, noi ci mettiamo solo i titoli di coda.
Parlando alla fine, m’è venuto in mente Carlo quando cercava di spiegarci l’inizio e la fine di tutte le cose, con parole facili che noi bambini non potevamo fraintendere “durante la vostra vita dovrete impegnarvi a  lastricare il cammino in modo da lasciare a qualcuno la possibilità di scrivere una frase che vi descriva, sulla lapide della vostra tomba. Sapete com’è triste morire senza che qualcuno vi abbia conosciuto veramente?” quella persona per me, sei tu Kà, non c’è nessuno che mi conosce così in fondo oltre a te.
In questi ultimi giorni ho tirato un po’ le somme, mi son chiesto chi sono veramente..un uomo che ha riso tanto ma anche pianto per amore, un ladruncolo di momenti-contenti che ha amato e che continua ad amare il prossimo e la vita in tutte le sfumature anche quelle più scure. Scrivi per me qualcosa che faccia dire “si, è Fabio” sei l’unica che può arrivare dove in pochi ce la fanno..sarebbe stupendo che guardando la mia foto e leggendo le parole capiscano chi sono e chi resterò per sempre.
Chissà se andrò in paradiso..uno si chiede sempre dove si va a finire dopo, me lo chiedo anch’io. Esistono l’inferno, il purgatorio e veramente in paradiso ci sono le nuvole e gli  angioletti?
La cosa che spero è trovare niente di più di quello che ho avuto qua, ecco magari farei a meno di ospedali per un po’ ma del resto vorrei ritrovare tutto compresi i semafori rossi.
Kà scrivo ancora ma quanto durerà? E’ quasi giorno e tra un po’ ripassano per i prelievi, ho aspettato a scriverti il messaggino  lo farò tra poco, dopo aver firmato questi fogli che intanto son diventati 2 e sembrano le ali di uno degli aironi che si vedono dalla finestra della sala che si appollaiano sui massi del greto e restano lì finchè qualcosa non li spaventa.

Cosa si dice..ciao, ci si vede? Ma dove e soprattutto quando ci rivedremo di là..prego perchè sia più tardi possibile e che tu sia vecchietta così potrei aiutarti io stavolta e custodirti come si deve. Rileggo le tue poesie e il blog grazie al computer di Gianluca introdotto di nascosto perché non si potrebbe neppure tenere i cellulari, figurati il portatile. Hai parlato di tutta la gente che hai incontrato..lo farai anche con me? Cosa darei per poterlo leggere! E se scrivessi questa lettera al blog non sarebbe bello? Chiederò a Gialuca di farlo per me. Ci son due persone che non conosco David e Candy ma vedo che avete un buon rapporto e soprattutto lui capisce le gradazioni che ti fanno essere così particolare, forse perché è già papà s’è fatto una famiglia e quindi ha diverse responsabilità, però è vero che avere figli non vuol dire, eppoi sarebbe troppo facile riprodursi per maturare. Invece Candy è giovane e di crescere ha tutto il tempo, quindi dovrò dire a Luna d’avere pazienza perché è ancora una bambina e va capita quando scrive qualcosa di esagerato.
Allora…………. io metto in queste parole tutto me stesso e anche in quello che non ti ho detto, resto ancora un po’ fermo qui prima di firmare ma devo scriverlo perché tu lo sappia quando leggerai. Ti chiedo scusa della grammatica ridotta, non sei il tipo che guarda la forma e ho basato sulla sostanza, anche perché la scrittrice di noi due sei tu, io curo le pubbliche relazioni.
Ho deciso di far come te e non salutarti perché tanto non ci lasciamo no? Il mio corpo saprai dove trovarlo e lo spirito bè, figurati se basta questo per staccarmi da te, i miei occhi azzurri come una piscina e i tuoi verdi come la canzone di De Andrè “occhi di foglia che d’amare ti vien voglia” guarderanno per sempre le stesse cose.
C’ho un po’ di magone perché so che ti farò piangere e non vorrei mai più vedertelo fare, stavolta non riuscirò ad asciugartele quelle lacrime maledette..sono completamente impotente Kà non so come fare..ma voglio che mi ricordi con il sorriso ok? E quando sarai triste ripensa alle battute da scemo che ti facevo..
e che continuerò a farti finchè non moriremo dalle risate, perché così si deve morire: con allegria. Io lo sono anche perché ho tutti voi che non mi lasciate un attimo..come mi mancherete tutti, le cene e gli spettacoli, la beneficenza, il voler bene dimostrato. Non ho dubbi sentirò la mancanza anche se dicono che dopo non senti più niente..secondo te i sentimenti belli si dimenticano? L’allegria che ti fa star bene e l’affetto che ti mette al sicuro si dimenticano? L’amore come fai a dimenticarlo? Quando uno ama non ce la fa a dimenticare, non c’è il chiodo scaccia chiodo e non c’è distanza che ti cancelli dal cuore il nome del tuo amore. Certo che mi mancherai piccolina, mi mancherai tantissimo tu e tutta la nostra compagnia e le nostre serate dove tentavo di strapparti un sorriso e ci riuscivo anche se gli occhi ti restavano tristi uguale a prima. Perché non mi hai mai detto cosa di preciso ti fa stare così? Posso capirti, tu capisci me e io posso farlo con te tranquillamente, dimmi cosa non va e lo risolviamo insieme te lo prometto, parola di scout.
Adesso sta sorgendo il sole, il foglio è quasi finito..che metafora stupida, è come la mia vita: son all’ultima pagina e vado verso l’indice coi ringraziamenti.
Mi piacerebbe saper cosa dire per chiudere le lettere..se fosse un’e-mail o un mms metterei una canzone, ma se scrivessi il titolo non sarebbe certo la stessa cosa, in questo momento ho solo la paura di quello che succederà dopo che avrai letto tutto, correrai da me e poi? Se sarò pieno di tubi come farai a d abbracciarmi? Come farò a dirti che sento che sei lì ma non riesco a parlarti, te l’ho mai raccontato di come si sta in coma? Sentivo tutto, quello che dicevano i dottori le infermiere, il prete e la musica che m’hai portato che usciva dall’auricolare per entrarmi nell’orecchio di destra, l’altro lo avevi tu? Sentivo che parlavi e mi dicevi che dovevo svegliarmi perché avevamo in sospeso troppi progetti da portare a termine e che la squadra doveva vincere il campionato altrimenti che figura avrei fatto! Cercavo di muovere almeno le labbra ma il corpo non rispondeva ai comandi del cervello, poi quando mi son ripreso ho aperto gli occhi e ho visto la tua faccia che si avvicinava sorpresa e i tuoi occhi arrossati pieni di paura, la prima cosa che ho pensato è stata che non potevo volere nessun’altro lì con me e che avrei voluto avere ancora otto anni per darti un altro bacio.
Mi fermo, sento che in corridoio iniziano a muoversi, tra un po’ saranno qua a bucarmi ancora..ho smesso di farci caso al fatto che per prendermi una vena ci mettono due ore perché grazie alla chemio son tutte rinsecchite.
Vado ma rimango insieme a te con queste parole finchè non deciderai che è ora di buttarle in un cestino e dirmi addio..non so se accadrà e non importa cosa desidero, adesso sei tu che mi ha nelle mani, ripeto le parole di Giovanni: Non aver paura, vado in un posto dove smetto di essere un malato terminale e inizio un’altra vita.
Non aver paura, Kà, sappiamo c’è un’altra via per correre con il vento..e ci lasciamo all’alba, con la promessa di ritrovarci al prossimo sogno.
Ti voglio bene oltre ogni mondo, soprattutto nel tuo persempre che sarà la mia casa.
                                                                                                                                Fabio.

Come promesso ecco esaudito il tuo desiderio
il cuore di parole donato da Faby alla sua Kà
fissato tra le nuvole nello spazio virtuale.
hai anche tu contribuito ad arricchire
questo blog con le tue parole
che abbracceranno il nostro tesoro
al suo prossimo
a dire il vero,poco probabile,ritorno.
G.

 
 
 

тяυ¢ισℓι ∂ι яαввια

Post n°214 pubblicato il 22 Dicembre 2007 da skyewish
 

A breve tornerà Natale, piacevolmente doveroso porgere gli auguri a tutti coloro i quali hanno incrociato il mio cammino, chi per una manciata di passi, chi per tutta la vita…dividendo parole, ambizioni, disegni e pezzi di pane con questa mia anima malinconica e dagli occhi sfuggenti.
Martedì cadrà il giorno tanto amato dai bambini, quasi odiato dagli adulti disillusi, coscienti del ricordo vivo della prima delusione: “Babbo Natale non esiste”.
Nelle strade, un trionfo di auree lucine intermittenti…nei negozi un tripudio di nastri dorati  e vermigli, e poi fiocchi di neve fittizi, attaccati qua e là, muschio sintetico germinato per magia ai piedi degli immobili ed operosi artigiani del villaggio, intenti a filare lana o plasmare ferri di cavallo, muschio rigoglioso spuntato nei pressi di un agnellino abbarbicato sopra le magre spalle del pastorello di turno o ancora, attorno a candidi cigni in precario equilibrio sopra a ritagli di specchio adibiti, per l’amena occasione, a simulare stagni, o sopra il tetto della capannina…
Finzione…tutto scorre in una direzione ben precisa: simulare divertimento e gioia. I teatrini di buonismo si sprecano in questo periodo, ovunque sorrisi da campagna elettorale, stampati e fissi come paraplegie…strette di mano di circostanza, fasulle…proprio come la piega presa da questa festa caduta negli ultimi giorni dell’anno agonizzante…
Non sono una miscredente…e non m’interessa spargere acidi commenti…ma…non è possibile essere felici per forza…e questa volta, non mi accontento.
Vorrei…poter sorridere di più…ma non riesco a comando, i miei sorrisi nascono quando qualcosa mi scivola nel cuore accarezzandone i contorni e mai per ammiccare o per sciocchezze.
E da ieri la voglia di sorridere, mi è passata totalmente…
Ieri…mentre seguivo la mercedes grigia condurre il feretro alla porticina della tua nuova dimora, Fabio, il sorriso mi è morto dentro…seppellito dalle lacrime che non ho potuto trattenere,
io…e tutte le persone che ti hanno amato tanto e che hanno riempito anche gli angoli più angusti della chiesa più grande a disposizione, per non lasciati solo mai, neppure in quel momento, nemmeno durante il tuo ultimo viaggio nella valle di lacrime.
L’assurdità di certi sincronismi: un giovane uomo disteso inerme fra il raso azzurro di una bara chiara, un corteo silenzioso e per scenografia, una città vestita a festa.
Volevi cantassi per te: “Kà…me lo devi fare proprio questo regalo eh! Perché quando canti nelle chiese fai venire la pelle d’oca…il vibrare della tua vocina che fa incrinare i vetri è… … …”
“… … …Cosa Faby…a cosa assomiglia…?” ti chiesi,  ma  già il respiro tardava ad arrivare e tra un morso e l’altro di aria rubata, mi soffiasti ad occhi spalancati e stringendomi le mani fino a farmi male: “E’… … …questo Kà… …guardami…è come… … … non avere… … …più… ... …. … respiro”.
… … …non ce l’ho fatta Faby…davvero non sono riuscita a cantare come volevi tu per salutarti…sono rimasta con il microfono a mezz’aria ed il cuore fermo, gli occhi ciechi…sorda alla musica uscita dalle canne dell’organo che suonava Fulvia, sorda agli accordi di Ferdinando…avevo nella testa soltanto la tua risata e le tue parole prima del coma: “Eh ragazzi miei…mi sa tanto che non potrò vedere il primo gennaio…abbiamo passato diciotto anni insieme e sono stati stupendi ma purtroppo altri diciotto non ce la farò a passarli con voi…sono sicuro che vi vorrete sempre bene e che vi ricorderete di me ogni tanto…mi raccomando: mettete l’amore davanti a tutto, non lasciatevi soli, e non piangete…uccidereste la vostra vita prima del tempo…come ho fatto io.”
Ci siamo stretti intorno a quel corpo impoverito dalle chemio, del bel ragazzone biondo sono rimasti solo gli occhi azzurri ricolmi di felicità…sino all’ultimo…fino a quando le palpebre oramai stanche, sono calate sopra quelle finestre sul mondo…come un sipario che sancisce la fine di uno spettacolo penoso, trascinato da quattro anni….millequattrocentosessanta giorni di interventi, ricoveri, terapie, cure massacranti, ritorni e partenze, poi ancora degenze, nuovamente interventi, tagli, suture…la speranza di noi ad attenderti in reparto, in silenzio, pallidi e snervati dall’attesa di buone notizie che non arrivavano mai: “Si abbiamo aperto, asportato…comunque prima o poi… … …aspettatevelo.” L’attesa è terminata, Faby. Eri comprensibilmente stanco fisicamente, ma  fiducioso sino all’ultimo respiro: “Combatto ragazzi, finchè ho la forza, lo faccio…voglio vincere io.”  Chi ha vinto Faby…? La signora incappucciata che ha falciato la tua esistenza, o tu che hai tenuto il sorriso acceso anche nel sonno eterno…? … … …la tua vita è scivolata fuori dal tuo corpo insieme alla conclusiva espirazione…un respiro frantumato in un sorso d’acqua…l’ultimo.
…cosa dire…che ci mancherai? Troppo facile, inutile, scontato. Abbiamo perso un punto di riferimento, un  fratello, un amico, un confidente…un campione di generosità.
Sta per gocciolare Natale sopra le teste e, soprattutto, nei cuori delle persone, buone o perfide che siano…verrò perdonata per questa mancanza, verrà compresa la mia assente voglia di festeggiare e partecipare a ritrovi di gente tirata a lucido per dimostrare che ci si diverte a tutte le età. Scusate…proprio non ce la faccio…avanzo di tre passi ed esco dal libro.
The show must go on, si dice…quindi, che la celebrazione continui, Gian, Luna, la compagnia ed io, ci fermiamo qui e proseguiamo attraverso altri canali, percorrendo vie alternative, lontano dal chiasso e dai clamori. Per te, per chi non divide con noi il panettone con le gocce di cioccolato che mette d’accordo tutti, il dolce natalizio cucinato da Stella, che dopo aver saputo di te, si è sentita mancare...lei che è tanto forte. Desideriamo celebrarti in maniera silenziosa, per rispettare il nostro comune sentire.
Affido i nostri auguri al vento, raggiungerà tutti i cuori delle animebelle, poserà un bacio ed una carezza chi è in viaggio verso le proprie radici: Janette, Martillo, Sugar, Alexandrej, Thomas, Maurice…e  a coloro i quali vivono lontani dal fiume, ma metafisicamante accanto: Steeve, Pier, David e la sua famiglia, Simona, Emma, Agata, Cristina, Carmen, Rosanna, Vanessa.
Un particolare augurio a chi ha contribuito all’uccisione dei nostri pezzetti di cuore, per dare la possibilità agli amici, di  rimanere svegli la notte, suonando canzoni d’amore e dolore, spargendo note e musiche come balsamo lenitivo sulle stilettate del quotidiano.
Auguri a chi ha danzato con noi, coreografie di una vita a tratti sconosciuta, distesa davanti e dietro noi stessi.
Un’attenzione particolare va riservata a colui il quale mi ha fatto comprendere di essere troppo stupida per riuscire a dimostrare di non avere cuore, ed essersi comportato in maniera tale da convincermi a rimanere serenamente ed orgogliosamente stupida in questo senso.
Auguri a chi ha detto: “i figli li fa solo chi non ha di meglio da fare”,

a chi crede che, l’amore, sia una catena che leghi a filo doppio…

A chi  cerca continuamente uscite di sicurezza per evadere dalla propria routine.

A chi chiede: “come stai?” con reale interesse,

a chi non si vergogna di salutare abbracciando e con dei baci, e che senza problemi dice: “Ti amo, ti voglio bene, mi sei mancata…”,
a chi rispetta gli orari degli appuntamenti e mal sopporta i ritardatari,
a chi dice: “Ti chiamo” e poi fa in modo di dimenticarlo accampando poi sciocche scuse (“ma che vuoi, ho tanto da fare: una vita mia e del lavoro da sbrigare!”)
a chi guarda poca televisione e legge ancora le notizie gustando l’odore acre del buon vecchio amico cartaceo: il quotidiano fresco di stampa.
A chi preferisce divulgare la propria cultura invece di mostrarla,
a chi ha il coraggio e la voglia di scrivere biglietti a mano, lasciarli in giro per casa e aspettare che il destinatario li scovi.
A chi sorridendo dice: “Ciao…gironzolavo da queste parti e sono passato a salutarti…” anche quando “queste parti” coprono il raggio di almeno trenta chilometri.
Auguri…
a chi se ne infischia della modernità ed è capace di corteggiare una donna con fiori, cioccolatini, poesie e piccole cavalleresche attenzioni, evitando di proporre dopo cinque minuti di conoscenza di risolvere le definizioni orizzontali del cruciverba “casualmente” dimenticato in camera da letto.
A chi non interessa riscattare il tempo perso,
a chi ha scelto di vivere cavalcando a tratti, l’onda dei ricordi, convivendo con poesia, nodi in gola, lacrime calde,
a chi crede nell’ansia di ritrovarsi,
a chi macina chilometri su chilometri solo per un abbraccio, una cioccolata calda o una chiacchierata in tranquillità.
A chi si è trovato più volte al punto di non ritorno,
a chi gioca a poker con il destino, senza bluffare se la mano non è fortunata,
a chi resta con il naso all’insù a guardare stelle cadenti non soltanto la notte di San Lorenzo,
a chi immortala ogni angolo del mondo conservando anche la più stupida delle fotografie,
a chi vede nero anche quando fuori splende il sole,

a chi cerca le ombre sognando la luce del sole e chi vede bagliori soprattutto negli anfratti delle tenebre,
a chi crede nelle sinestesie, usa ossimori e coniuga bene i verbi,
a chi  tenta di migliorarsi anche senza motivo,
a chi non dimentica, a chi perdona, a chi emoziona emozionandosi.
Ed infine…
…Buon Natale, a coloro i quali non attendono la notte per sognare
.
K.

ON AIR:
Dedicated to: Fabio...the fan n° 1 of Pink Floyd


per te, Faby...perchè hai sempre creduto nello spirito del Natale.

 
 
 

sin palabras

Post n°213 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da alma_de_vida


 AL

 
 
 

Post N° 212

Post n°212 pubblicato il 23 Novembre 2007 da skyewish

…Mientras…

(…Distratta…Mente…)

 

Scivola  lentamente
il nostro novembre…
…scorrendo sinuoso e sensuale,
come sabbia nella clessidra del tempo.
Guardo oltre la nebbia del pensiero
con occhi chiusi,
scorgendo
giorni accartocciati susseguirsi,
appesi a fili di invisibili discorsi
e dialoghi silenti.

Sarà un nuovo inverno…
denso di parole
e di feste,
consumato da impazienti sconosciuti
colmi di tante,
troppe speranze,
da affogare nella neve.
E tornerà l’estate…
l’aria ci sorriderà,
le ombre lunghe
indietreggeranno al nostro passaggio…
…ti ricorderai di me
quando cadranno le stelle
e non troverai parole…
per descrivere l’universo.

Ipse Dixit:
”…il vento che nasce e muore
nell'ora che lenta s'annera
suonasse te pure stasera
scordato strumento,
cuore.”
(E. Montale)

On Air:
Gianluca – I Giorni (By Ludovico Einaudi)

 
 
 

¢σρια \ ιи¢σℓℓα

Post n°211 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da isil.sila
 

“…Amico dal cuore di poeta…”


”…Sono vecchio e malato ma non rincoglionito…diamine le cose me le ricordo! E me le voglio portare con me, hai capito?! Tutto…i pomeriggi, ritagliati come li chiami tu, a parlare nella saletta, le sonate di tuo fratello e i tuoi ragionamenti che certe volte fanno paura anche a te, da quanto sono imponenti. L’avevo capito subito sai, che sei di un altro mondo, basta guardarti bene dentro negli occhi…uno sguardo come il tuo non l’avevo mai visto…mi dispiace che siamo rimasti su questa terra infame, troppo poco tempo insieme…non te l’ho detto perché sono fatto così…però mi è piaciuto…sei la figlia femmina o meglio, vista l’età, la nipote che non ho mai avuto…adesso però devo andare da mia moglie che m’aspetta da tanto, poverina…l’ho lasciata da sola troppo tempo la mia Adelina…devo recuperare. Ho un sacco di cose da raccontarle…le dirò anche di te…una perla di donna sei…e a lei le perle piacevano da matti! Per il fidanzamento non ha voluto il brillantino…allora si usava un anello con un brillante solo…lei no. “Un giro di perle, vorrei…Gianni accontentami.” mi disse…e l’accontentai. Com’era bella la mia Adelina…l’amore della mia vita…
… … … … … … … … E’ accesa? Non vedo la lucina rossa… … … … … …Chissà cosa penserete quando lo riguarderete tra qualche annetto…direte che Giovanni era matto come un cavallo. … … …come se fossi uno famoso…però…è piacevole…sono un vecchio egocentrico…eh eh…
… … … …
…Non guardarmi così, K… … ……cosa potevo dirti? Che sono malato da prima di conoscerti? Me ne venivo da te una domenica pomeriggio e tra una poesia e una chiacchierata, ti dicevo che la dipartita sarebbe arrivata a momenti, dem sü! Le visite di voi altri sono talmente piacevoli che l’ultima cosa da fare era rovinarle con i discorsi da vecchio!
… … … … … …Guarda che strano…adesso mi tremano le mani…so pròpi un vegèt… … … …

… … … …e tu… … … …perché non parli…?   Ah già, ti t’ascòltet e ta pàrlet pocch…va bene parlo io: è stato il mio sorso in più degli ottant’anni, a fregarmi…Se ti avessi detto che sono malato, tu saresti venuta a trovarmi solo per pietà….ed io non la voglio la compassione……da nessuno! Invece volevo parlare e ascoltare qualcuno, che fosse capace di tenermi testa, avevo perso le speranze nella gioventù d’oggi e poi ti ho vista nel salone dell’ultimo piano…tenevi il Mario sottobraccio e la Tavecchio per mano…e anche quando Silvana, quella della 103…stava male e tu le accarezzavi la fronte per calmarla…stavi raccontandole qualcosa come se fosse stata una favola…lei sorrideva e annuiva…ti ho vista anche imboccare Carolina…quella poveretta dimenticata da Dio…hai sempre avuto simpatia per i perdenti e quelli sfortunati vero? O forse…perché hai un cuore talmente grande che… … … … … … … … … … … …soffochi d’amore…………
Non ho visto mai nessuno, fare questo per degli sconosciuti…tutti sempre di fretta, a dirti: “Arrangiati!”… … … … …mi sono detto: “Gianni, questa qui sarà una sorpresa.”… … …te vìst che avevo ragione? Chi ti tiene più, quando parti in quarta… … … …oh bella! Ma me lo ricordo eh, il giorno del giudizio! Non gliele hai mandate a dire al sciur dutùr!…quando hai scoperto le gàbole , avevi gli occhi di fuoco…sembrava ci fosse una tempesta in quegli occhi lì…così arrabbiata non ti avevo mai visto! Tu…che sei sempre gentile, dove tenevi nascosta quella grinta? E Bxxxx che ascoltava con la bocca aperta…lo hai massacrato il diretùr! Che roba! E quello che non riusciva a parlare da quanto era sorpreso della tua verve… … … …anche lì hai dimostrato di avere più palle di tanti ragazzi d’oggi. A prima vista non si direbbe…ma quando t’arrabbi, figlia mia…”
“… … … …”
“… … … … … … … …
…Pensavo che, mi piacerebbe lasciarti qualcosina, prima di andarmene… … …sai, come Montale:  “…Vorrei, prima di cedere, segnarti codesta via di fuga…labile come nei sommossi campi del mare…spuma o ruga…” …qualche cosa che ti serva…la mia ”avara speranza”, sempre per restare in tema Montale…
Qualcosina…non solamente le poesie…perché quelle lì…lo sai che sono per te…portale via prima che arrivi quel “saggio” di mio figlio… … …sei tu l’unica che se vuole, le può tenere…gli altri non capiscono, pensano che io sia un visionario e un eremita. Non hanno capito un cazzo della vita! Tu… … …tu l’hai capito il senso della vita?”
“Vanni…non credo che… … …comprenderò mai il senso di tante cose che accadono… … … … …ho capito soltanto, che non devo credere alle verità che vedo…ho capito che i consigli altrui, non devo seguirli…a meno che non siano suggerimenti distribuiti con motivazioni più che valide…mi è chiaro che devo fare di testa mia…è sempre stato così…”
“Ecco, si! … … …questo ho sempre cercato di insegnare ai miei figli…ma loro no, niente da fare… Volevano sentirsi accettati…fare il gruppo. Bah! Che stüpidàt!
… … … … …
Non farti mai condizionare dalle mode e dal popolo…sei differente ed è tuo dovere esserne fiera! Perché è una fortuna…e col tempo mi darai ragione.
Viviti la tua di vita e non quella di un altro…e tieni bene a mente questo: non è la vita che cambia… … …ma solo la verità.
Ricordati che gli errori sono i testimoni di una vita vissuta. Se stai ferma non sbaglierai mai!… … … … … …adesso per favore, smetti di piangere e canta per me…sono stanco e voglio dormire…per favore… … … …canta…quella canzone della mia festa…che mi ha fatto lacrimare il cuore mannaggia…guarda che mi hai fatto con le tue tenerezze per questi nonni abbandonati…hai sciolto anche me che sono di pietra…fammi questo ultimo regalo… … … …voglio che sia tu, l’ultima persona che vedono i miei poveri occhi… … … …K… … …canta… … … … …e… … … … … …per favore… … …tienimi la mano… … … …noi vecchi, diventiamo paurosi come i marmocchi… … …l’avresti mai detto? Con tutto quello che ho passato in guerra e nei campi sotto il tiro dei crucchi…eravamo ammassati come bestie! Senza da mangiare e da bere…i figli di p****** anche la dignità di noi altri si sono presi!!! Che brucino all’inferno…maledetti!
Sai che mi dilania ancora adesso, quando ci penso…pensavo che sarei rimasto secco sotto le armi…invece guarda qua…mi uccide il nemico invisibile…
…Dolce K…mi devi promettere che terrai quelle stelle verdi che ti colorano gli occhi, sempre accese. E se qualcuno ti dà uno schiaffo non perdere tempo a porgere l’altra guancia come tuo solito: se ti bastonano una volta, lo faranno sempre. Nessuno può sottometterti, a meno che non sia tu a permetterlo: nessuno, hai capito?! Non abbassare mai la testa… basta un momento di debolezza e sei fregata: tu vali…vali tanto, non avere dubbi! Quei poveruomini che ti danno contro, lo fanno perché sono ottusi e non capiscono…hanno paura di te perché non sanno come affrontarti…io l’ho capito che da te non si sa mai cosa aspettarsi…scappare è la via più facile. Chi glielo fa fare a questi idioti di confrontarsi? Occhi aperti, bambina: la madre degli stupidi è sempre incinta!
Sei tenace, ma lascia che sia l’uomo che dividerà la vita con te, a proteggerti… dai a qualcuno la possibilità di occuparsi di te…ma non uno qualsiasi…una persona speciale, che ti ami e soprattutto ti rispetti! La conosci già quella persona…e la conosco anch’io.
…Amore e rispetto…e se non sono capaci di amarti e rispettarti come meriti, abbandonali per strada…si accorgeranno di cosa si sono perduti, sicuramente  molto in ritardo, ma se hanno un po’ di cervello, si accorgeranno. Le persone capiscono l’importanza di qualcosa o qualcuno, dopo che l’hanno perso…e per tutti quelli che hai deciso di tagliar fuori dalla tua vita, quel qualcuno…sei tu.”
“…non sono così indimenticabile.”
“Oh, cara…si che lo sei. Preparati perché incontrerai, gente che crederà di capirti davvero…ma non è così…noi non possiamo essere capiti da nessuno…forse neppure da noi stessi…abbiamo parlato anche di questo…così tante cose ci siamo detti io e te in poco tempo…
Ti capiterà di imbatterti in ammassi di parole insipide, poesiole da quattro soldi, o in disegnini da prima elementare segnati da qualcuno che non hai voluto più. Come dite voi ragazzi? Qualcuno che hai “scaricato”…lasciato perdere. E’ solo per orgoglio che farà così…perché sentirsi rifiutati, per molti è peggio di un pugno in faccia. Se poi quella che decide di dire “basta”, è una come te…o proprio tu in questo caso…allora il pugno diventa una coltellata all’orgoglio. Ehh…la superbia l’è una brüta bestia. Soprattutto per quelli abituati a tirar su consensi, con paletta e secchiello, a vedere tutti quanti chinare la testa davanti a loro e dire “Si, signore.”…
Te lo immagini? Incontri questo qui abituato ad incutere un certo timore e rispetto…gli fai capire che per te non vale nulla, e te ne vai…come pensi che si senta lui, dopo? Male, cara…molto male. E ne farà di ogni, per farti capire che anche lui pensa di te questo…anche se non è così. Perché tu…tu ti insinui dentro la gente…quando ti si conosce e frequenta, viene voglia di vederti ancora, e ancora…”
“…Anche tu sei così…”
“…si, anch’io…è per questo che sto dicendoti come sei. Come si fa a dimenticare una persona come te…sei smisurata… … … …ti confiderò un segreto, avvicinati… … … … …
Per tutta la mia lunga vita ho sentito mancanza di una persona sola: mia moglie. Quando è morta mi sono chiuso in casa per tanti mesi…aprivo la porta solo al ragazzo che mi portava da mangiare…ho chiesto al diavolo di prendere anche me che non ce la facevo a stare senza la mia Adelina…poi ho cominciato a portare i fiori sulla lapide perché volevo rivedere il sorriso che ho trovato vicino per sessantadue anni…tutti i giorni…e ho capito che presto potevo rivederla. E’ stata la mia speranza questa qui…rivedere il sorriso della mia Linetta.
… … …adesso ti dico il segreto: … … …sei mancata anche a me. … … … …In quei giorni in cui ti occupavi della zona di Varese, ti ricordi? La domenica non potevi venire qua…sei tornata il martedì e sei arrivata, con un vassoio dei biscotti…ho riconosciuto la tua vocina e sono uscito dalla stanza per venirti incontro…e ti ho vista in piedi, nel mezzo del corridoio, che salutavi la Pina…Eri molto malinconica, il tuo sorriso era più triste del solito…vedevo le lacrime anche se tenevi gli occhi bassi…mi hai detto che quei posti là, ti mettono tristezza, che non ti piacciono…ho sentito che qualcosa ti aveva deluso del tutto…
Ho scritto due righe dopo che sei andata via… … … …:

“è un fiore che porti tra i battiti
di madreperla creato
assuefatto di malinconia
sbocciato nel dolore dentro al petto
per compagna una voce
sciolta nei torrenti dorati
del sogno nel primo incontro.
E un fiore resta
secco di solitudine
col profumo illusorio
di vastità persa. ”

“… l’hai scritta solo guardandomi…senza che io ti dicessi una parola… … …?”
”eh eh eh già. Ho assorbito un po’ della tua tecnica si capisce…a furia di leggere i foglietti :)
… … …non importa se non mi hai voluto dire i tuoi motivi, va bene così…sono stato giovane anch’io…il tempo ti insegna a convivere con lo sciame di angosce che ti amputano tutte le speranze di felicità. Questa è una frase delle tue, va che memoria!
…Ah, la felicità…tu non ci credi…e io nemmeno! Ma credo in Dio…altrimenti non sarei arrivato a questa età. E’ importante credere in qualcosa…anche nei miracoli…tu credi nei miracoli?”
“…io…penso di averne bisogno…sono convinta che…credere in qualcosa o in qualcuno, aiuti…se non altro a sentire meno, il peso delle inquietudini…”
“ :) azzeccata la tua frase… E’ la fede, che aiuta. … … … … ……Oh dèm, lo sai…l’unica persona che non ti deluderà, sei proprio tu.  Fidati di te stessa, e tieni gli occhi aperti.  E racconta. A chi ha voglia di ascoltarti…non perdere tempo con quelli che fanno finta di capire e dopo un minuto sono già da un’altra parte. Il mondo è pieno di gente così…tieniti stretti gli amici che hai…quel biondino che sembra un cherubino, mi piace! Simpatico, gentile…ti darebbe anche la luna se tu gliela chiedessi…ti guarda in un modo … … …anche tuo fratello…il dutùr…che testa! Oltre che un buon medico, è anche un grande uomo! Forte, calmo, chiaro…buon ascoltatore, veloce a trovare soluzione alle seccature, affidabile…ha aiutato tanti, qui dentro! Vi volete proprio bene…dai, che sei in buone mani!L’ho capito che ti amano tanto quando ho saputo... … …dovevi vedere che facce avevano quando me l’hanno detto… … …So anche che devi avere avuto tanta paura…”
“… … … … … … …l’ho avuta…e per un attimo…mi sono anche vergognata di questo.”
”…perché?”
”…perché è una debolezza…un lusso che una come me, non può concedersi. Mi dissero più volte che sono una roccia.”
”…chi ti ha messo in mente questa fesseria? E’ ragionevole avere paura…sai cosa si dice dalle mie parti? La paura è l’anticamera del coraggio. Di a quelli che t’hanno detto che sei una roccia d’andà a tra i sass in Ada, visto che non sanno far di meglio!
”… …e tu...hai paura...?”
” ……certe volte ho pensato che la morte, sarebbe stata la mia salvezza. Ma si sa…la “Signora” non è mai puntuale…o troppo in anticipo…o in ritardo. Adesso sono sereno e consapevole…l’aspettavo da tanto…poi, quello che c’è dopo, non può essere peggio di questo che chiamano vita, no? Di là non c’è violenza, pedofilia, guerre…e quando uno se ne va, rimane vicino a quelli che lo hanno amato…magari non come adesso, ma sempre vicino rimane! Ti resterò vicino anch’io…se lo vuoi. “Verrà la morte…e avrà i tuoi occhi…”
… … …
Mi piace quando parli della vita, come se fosse un cammino…prendi il libro nel secondo cassetto, per favore… … … … … … …leggi dietro la copertina…”

“ … … … … … …il nostro è un cammino esteso, la strada da percorrere è lunga...non si finisce mai di crescere… ”
“…L’ho scritta a diciassette anni…come vedi, anche se c’è più di mezzo secolo di differenza tra noi, non siamo tanto diversi.
Vai alla pagina del giorno ventidue del mese di giugno, dell’agenda di pelle… … … … …prendi il foglietto e aprilo… ti dico subito che non è un caso se l’ho infilato tra quelle pagine lì…il 22 giugno è il tuo compleanno…”
“… … ... … …  … … … …Vanni…”
 “Lo riconosci? Eh eh…me lo ha portato quella tua amica che sorride sempre…Luna, si chiama? Mi ha detto in gran segreto, che dovevo leggerlo perché parlava di me. … … … … … … … … … … … … …cos’hai fatto, K…mi hai descritto come nessuno è mai riuscito a fare…“un ruvido uomo di mondo…il quarto evangelista…la tristezza dietro al sarcasmo”…tante volte l’ho letto che…conosco a memoria anche la punteggiatura. “Il cuore crea discorsi sottovoce…e se qualcuno non riesce ad udire questi discorsi fiochi…è soltanto perché ha gli occhi pieni di parole buie.”  Straordinaria.
… … … …
Voglio…che tu sia coraggiosa…mi hai detto che la poesia e le parole sono un tormento, ma che non riesci a rinunciarci…non devi! Rinunciare a qualcosa che pochi hanno la fortuna di possedere, è una fesseria! Scrivi bene, non sprecare questa dote e non infettarla con quegli idioti che promettono d’insegnarti a scrivere come Shakespeare! Mantieni uno stile tutto tuo e non pubblicarle…vuoi dare perle ai porci? Ma lascia stare! Continua così: fai nascere e difendi le tue parole, come se fossero piccoli figli. Qualcosa fai vedere, ma non tutto! E non dare l’esclusiva: mai! Non sei alla portata di tutti…deve essere chiaro! Scrivi come ti viene, senza stare a pensare che certe parole, non si usano più e molti non le conoscono…l’importante è che tu, sappia il vero significato di quello che esce dalla penna! Gli altri che s’arrangino! Devi scrivere per sentirti meglio! C’è chi beve, chi si fa le canne…tu scrivi. Non guardarmi con quella faccia…conosco anch’io le canne! Ho fatto il sessantotto…quello vero, accidenti! Con i figli per casa, che tenevano i capelli lunghi come i clochard, che predicavano l’amore libero…vestiti come dei miserabili…oh Signùr di pòverett! I Beatles i Rolling Stones…e il Bob Marley…quello lì era già pieno prima di fare i concerti. C’era la Clara che aveva il poster nell’armadio…quando è morto il suo Bob, ha marinato la scuola per il funerale…mi disse che era in lutto, si può?! Se n’era fatta una malattia! No woman no cry, cantava…ma le donne, sono condannate a piangere per l’eternità.
… … … …
…Ti capiterà… … … …di sentire il bisogno di raccontare…allora: siediti e scrivi. Cosa te ne frega se non sai da dove iniziare! Inizia dalla fine o da un punto qualsiasi…basta che inizi. Il bello è che dopo, tutto viene da solo…libera i pensieri e via…lo sai fare…ti ho sentita…hai tutta la mia approvazione. Non è facile tenere la gente incollata sulle proprie parole…hai visto anche tu l’effetto che fai quando leggono cosa scrivi. Ho visto persone commuoversi, il pomeriggio del centenario… Tu non ci fai caso…sei inconsapevole degli effetti che provochi…e questa dote che conquista.
… … … … …
Quando ero piccolo, pensavo che fosse stupido e grottesco, credere nelle fiabe. Ero convinto che mia mamma, che Dio l’abbia in gloria quella santa donna,  mi riempisse la testa con quelle storielle indorate, per farmi compagnia durante la notte e addolcirmi la vita amara, per colpa della guerra e della fame. Sai cos’ho fatto? Ho rimpiazzato le favole con la poesia…cioè…senza farlo apposta, le mie favole diventavano poesia… … … … … … … … … … … …sono parole conosciute? … … … … … … … …ho capito subito che io e te, avevamo tanto in comune…è vero?  … … … … … …cos’è la poesia, per te?”
 “… … … …estensione dell’immortalità … delle ombre… …dell’essere tormento nascente …”
 “… … …ascoltati… … le espressioni che trovi, sono stupefacenti. Mi dispiace solo che non potrò più ascoltarti qui. Però, lo farò dall’altra parte…e non ti servirà parlare…ti ascolterò lo stesso. Me lo hai insegnato tu…dicevi: “Ascolta i silenzi, Vanni.” … … …Vanni…sei stata la prima a chiamarmi così, poi i tuoi amici ti sono venuti dietro… …mi piace Vanni…mi fa sentire un po’ della vostra giovinezza.
Promettimi che resterai tranquilla…prenditi del tempo per raccontarti le tue poesie…lo so che certe volte, assume dei  toni così gravi e taglienti, da trapassarti l’anima…me lo hai scritto una volta…ho aspettato tanto ma alla fine, vedi che ho avuto fortuna? Ho incontrato uno spirito come il mio…che porterà avanti quello che io non ho finito…sarà così anche per te…vedrai… incontrerai qualcuno che capirà cosa hai scritto in tutta la tua esistenza e condividerà…accetterà il testimone e percorrerà il suo tratto di strada, finchè non troverà il successore…un ciclo continuo…
“…I cerchi concentrici, sovente si spezzano, Vanni…”
“…i cerchi concentrici, si spezzano quando qualcuno smette di tracciarli, K… e quando qualcuno lo spezza…vuol dire che non era un cerchio di valore. E in quel caso è una fortuna…tenere chiuso un cerchio vuol dire imprigionare qualcosa o qualcuno che spesso non merita quelle catene d’oro.
Non è questo il nostro caso.
Tieni…asciuga quelle lacrime…non le merito…e nemmeno cosa o chi te le causa. :-) … … …Tesoro andiamo…non sono nato l’altro ieri…non sono affari miei però… … …si vede…si è visto…nei mesi scorsi non eri tranquilla in certi giorni…che eri pensierosa… … …adesso però vedo che sei rilassata, anche serena ogni giorno di più…ti rispetti...lo meriti ed è giusto così. Chi ti tratta come uno straccio non merita la tua attenzione…non adesso e neanche dopo! Sei una bellissima donna…hai i lineamenti delle attrici di una volta…quelle come la Hepburn che non avevano bisogno di far vedere troppa pelle:erano straordinarie lo stesso…
Mi sembri come le bamboline di porcellana che si mettevano sui letti delle signorine cinquant’anni fa…delicata quasi angelica…ma con dentro la vita…e dei sentimenti importanti…vale la pena di provare amore, affetto, attaccamento e fedeltà per quelli che non ci sono? Anzi…che non vogliono esserci. Perché l’amore che provi per il tuo angelo è qualcosa di diverso, più unico che raro…e questo non può farti che onore…mentre il resto… … …non vale la pena di parlarne, sono sicuro.”
 “…io non capisco… … … …come fai a…”
“…Eh eh… … … … … … … … …Vanni è un indovino………..a cosa ti serve parlarmi se anch’io ho vissuto lo stesso tanto tempo fa?
… … … … …Un’altra cosa importante è, che non bisogna accontentarsi. Di una vita mediocre, di una compagnia mediocre. Del quieto vivere.
Verso Natale, ci facemmo un bel discorso sul quieto vivere…ne uscirono delle belle! Devi promettere a te stessa, che non ti accontenterai. Non camminare, se puoi volare!
E’ importante sapere, conoscere ed imparare…ma certe volte, è necessario prendere i fatti per come si presentano…le situazioni succedono e basta…sei una donna profonda…ma lo sviscerare per ottenere risposta, a lungo andare ti indebolisce…
Pensa…ma cerca di non ferirti…perché già lo fanno gli altri…e fin troppo bene. Lo sanno i tuoi occhi, troppo spesso annegati nelle lacrime che versi al buio…credi che non sappia? Con l’età, impari ad interpretare quello che si nasconde, dietro ad un sorriso. Tu hai già scoperto adesso, che nascondo la mia tristezza, dietro il sarcasmo…sei avanti rispetto a tanti.
…Altra cosa fondamentale è saper attendere. …Aspetta….prenditi i tuoi intervalli e osserva. Non arrabbiarti se qualcosa non raggiunge le tue aspettative. Ai miei tempi si diceva: “Non tutti sono poeti e non tutti san poetare”… accettare i confini, ma non accontentarsi. Sperimenta anche la leggerezza, ogni tanto…giusto quel che basta, per rendere il contrasto fra te e l’altro gruppo, più chiaro.
Adesso dovrei dirti che t’ho detto tutto…ma non t’ho detto neanche la metà di quello che vorrei… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … …Non ti dimenticare che: Il genio dura molto più della bellezza…lo diceva Oscar Wilde. Coltiva la mente…e la tua inventiva…sei geniale, sai fare molte cose e bene…questo conta. Non aver paura di osare e della sensibilità…e credimi, non dar peso a chi ti dice: “Meglio un giorno da leoni che cento da pecora” …leone fa rima con coglione…garantito. Sii come un gatto zingaro…solitario, cauto, riflessivo e lunatico. Praticamente, un poeta.
Non piangere, K… … vado a stare bene… … …e stai tranquilla…il tuo angelo, te lo saluto io…ci penso io a raccontargli come sei cresciuta bene… … … … … … … …se lui ti somiglia solo un pochino, andremo d’accordissimo…diventeremo grandi amici.
…Ascoltami…volevo dirti…Grazie… … … … …sai… … … …quello che hai fatto per tutti, qui…e per me…non è poco … … …l’ho detto a poche persone ma tu te lo meriti e poi so che ti piace quando te lo dicono…e questa, forse, è l’ultima possibilità che ho: … … … … …ti voglio bene…e la prossima volta, i biscotti li  mangeremo seduti sopra le nuvole, come piace a te. Ti ho voluto bene da subito…voglio che tu lo sappia…è importante dirselo…anche se solo alla fine dei giorni…”
“…allora che ci guadagni…” chiese il Piccolo Principe…
“…Ci guadagno…il colore della giada, piccola principessa…” …disse Vanni la volpe.
“…ecco il mio segreto…non si vede bene che con il cuore…” …
“…l’essenziale, è invisibile agli occhi … … … …J’aime de vos long yeux la lumière verd
âtre, dauce beauté… … …”

E’ stata l’ultima volta che il verde dei miei occhi ha incontrato l’azzurro dei tuoi…Vanni…il tuo letto è vuoto…la stanza ora spoglia, i muri nudi…mi sono rimasti solo i tuoi scritti e questo video...
…Spleen e male, come altri grandi autori scomparsi ai quali, forse inconsapevolmente ti ispiravi…Baudelaire, Bukowski…
Sei stato il poeta più coraggioso che io abbia avuto il privilegio di conoscere in questi anni…l’unico deciso a scrivere in ogni caso…l’unico che non ha smesso mai, neppure per un attimo, di tradurre in segni neri, i tormenti che trafiggevano maligni, l’anima errante.
Vorrei possedere la capacità di esprimere i concetti in modo netto, definito…che avevi tu…scrivevi nello stesso identico modo in cui conducevi la tua vita…con rigore ed ironia.
Il tuo volo è iniziato…adesso occhi e volta celeste, diverranno tutt’uno…dev’essere questo il mio destino…incontrare durante mio cammino, persone dagli occhi turchini…e vederle fondersi con l’azzurro del mio cielo…per non lasciarmi mai.
Ciao quarto evangelista…
…ti porterò eternamente nello scrigno dei ricordi più intensi…
Ti voglio bene,
K.

“Sono stupende…le tue poesie, Vanni…davvero…colme di malesseri, realtà e vita vera…tangibile…mi ricordi Baudelaire…”
“Baudelaire? Quello che scriveva di morte, epidemie, gatti e puttane? Oops, excuse moi mademoiselle…da…femme impure,  courtisane imperfaite. Ma quello era disgustato dal mondo intero… … … …”
“… … …Il poeta è come quel principe delle nuvole, che snobba la tempesta e se la ride dell’arciere; poi, in esilio sulla terra tra gli scherni,  con le sue ali da gigante, non riesce a camminare…”
”… oh… … …touche mon cher … … mi conviene ammettere che il vecchio Charles mi ha ispirato… … … … … … …a questo punto è inutile negare. … … … … … … … ... …Charmant yeux, vous brillez de la clarté mystique, qu’ont les cierges br
ûlant en plein jour, le soleil rougit, mais n’éteint pas leur flamme fantastique.
Sei la mia speranza K, … … …
…fatti forza…perchè, in questo mondo infame sei una delle poche persone che hanno il potere di trasformare i sassi in poesia pura…”

 

 

Ho copiato e incollato senza aggiungere o togliere niente.e’ stupendo sia ascoltato che letto.mi son chiesta tante volte nei mesi scorsi perché lo hai pubblicato di là e qua no ma pìù passa il tempo e più mi sveglio e capisco.l’ho portato qua perché c’è una persona che voglio lo veda,sai già chi è e del bisogno che ha di vedere che non è l’unica a perdere le persone care.
Mi manchi tantissimo fiaccolina le cose importanti preferisco dirle solo a te.
Tanti abbracci e bacini
T.V.U.M.D.B.
LU

 
 
 

Post N° 210

Post n°210 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da occaso1971

"Sono passati tanti anni..e ancora non so abituarmi al suo addio.
Non sono in grado di tracciare nuovi percorsi sopra quelli di allora..e non desidero percorrere sentieri novelli,distanti da lui……….lontani da..noi.
Ogni tanto parto..mi serve per spogliarmi delle scorie del vissuto..mi allontano ma non senza prima voltarmi per guardare nei vostri occhi..per imprimermi nella memoria,i vostri contorni definiti.
..e poi…….poi torno per mettermi seduta davanti a lui e ricamare amore lentamente..immersa ne silenzio che diventa assordante in tutto quel vuoto attorno..stappiamo una bottiglia di ricordi,ci dondoliamo nei tramonti consumati di giornate difficili,nelle quali pensi che non riuscirai a vedere le stelle..
Sai Gian..ancora oggi nella sua magia,lui riesce a rinnovarmi la promessa che custodisco nell’ampolla del mio cuore: ever forever.
Quello che ci è successo,mi ha permesso di riflettere..la notte ad esempio non passava mai e avevo un arco temporale indeterminato da investire come potevo..mi partivano i pensieri,viaggiavano verso l’unica meta:il mio sogno increspato.Un viaggio illimitato,fino al mattino gremito di presentimenti.
Sentire il calore del sangue sulle mani,ha accentuato la mia percezione della labilità del confine che separa il suo mondo dal mio..basta così poco..ma per rendersene conto seriamente,bisogna viverla quella condizione di precarietà. Guardavo Pier,immobilizzato dal coma..e pensavo al "dopo" che avevamo modo di esplorare in modo differente…eravamo entrambi nella stessa stanza,nel medesimo momento…ma uno spazio infinito scorreva tra di noi..ci pensi..al suo posto…sarei potuta esserci io..
Innumerevoli volte ho guardato dentro ai raggi di sole frammentati sul pavimento,per comprendere il gioco della vita che,in quella occasione aveva optato per la serietà…ci è stata impartita una lezione degna..entrambi abbiamo compreso che non sempre apparteniamo all’abito che indossiamo..che nessuno è in grado di descriversi veramente..soprattutto se gli interlocutori hanno un’idea di noi già pre-confezionata.
Io…lo sono stata..me stessa,intendo..lo sono stata in particolar modo con lui.Mi sentivo compresa pienamente e non avevo timore di mostrare la parte di me che nessuno ha mai più visto.. Scivolavo fuori da me stessa per riuscire ad essere realmente,me stessa.
C’era e probabilmente c’è tuttora,una sorta di amore che..dava un senso pieno alla vita..e,Gian..quando la vita ha un senso..ci si avvicina sempre più all’immortale.Nel punto in cui il dopo si tramuta in prima:l’origine della vita.
Dimenticarsi a forza è impossibile..come impossibile è non pensare a lui ogni giorno..
Nostalgie,malinconie,tristezze..sono parte integrante della mia spiritualità..ne vengo travolta ad ondate..e catturata a tratti..non è un male,sai..contribuiscono a creare il tempio della poesia in cui sono rinchiusa..una prigione con barriere d’oro e d’inquietudine..dalla quale è impossibile fuggire.Si crede di poter evadere talvolta..ma poi..quelle parole gridate sottovoce………..neonate ed immense,riescono a spezzare le catene di libertà che pensavi di avere conquistato.
Così..ricominci a ricostruire nella semioscurità delle radici del vento,prospettive e scorci..senza stupore o…….inganno..sapendo che nessuno saprà cogliere pienamente il reale significato del tempo trasformato in metallo..o cristallo..
La mia ferita è fresca e lo sarà eternamente..forse perché..il suo è stato un abbandono forzato..o più probabilmente perché mi piace pensare che si tratti di un arrivederci..
In ogni caso..l’amore vince qualunque barriera, oltrepassa ogni limite..anche quella della morte.
E,questo tipo di dolore spesso..sa anche consolare.."

........

Poche realtà riescono a suggestionarmi
al punto di lasciarmi spogliato di ogni sicurezza.
"Dimenticarsi a forza è impossibile:
così
mi sarei sentito io
se ti avessi perso in quella sera maledetta.
Non trovo risposte
mentre osservo nel verde sfrangiato dei tuoi occhi
ma trovo luce che illumina il mistero dell’esistenza
e,senza difesa,
m’immergo
nei tuoi versi nascosti
senza chiedermi dove mi condurranno.
Ore wa omae ga suki da.
G.

 
 
 

parole prese in prestito

Post n°208 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da dihedral


Mi decido a scrivere anch’io nel blog delle meraviglie visto che di solito leggo e mi defilo come il più abietto dei voieur.passo leggo e via ma non senza prima lasciare un saluto nel privato alla portiera Luna o alla padrona di casa.Guardare e non toccare ha il suo pregio poche volte ma confrontarsi con Brain e specialmente con te Skye,ha il suo peso anche per uno come me;quindi per non rischiare si fa una toccata e fuga.
Non dirò come quello che ci successo ci abbia avvicinato,prima eri la bella sorellina del mio migliore amico ora sei diventata tu stessa un’amica mia e delle più preziose,è strano come la furia di un pazzo in libertà per l’indulto possano mettere manette alla vita e legarla ad un’altra così fortemente.(parole prese in prestito le riconosci?)
Dopo il botto(lo chiamo così per capirci)e la corsa in ospedale ricordo appena il gran dolore che avevo addirittura nei capelli.Mi ricordo una cosa molto bene e cioè di avere aperto gli occhi e averti vista seduta al alto del mio letto con una mano sul fianco che non sono riuscito a coprirti e l’altra aggrappata alla sponda.cazzo com’eri pallida!stuccata del solito poco trucco che ti metti sugli occhi lucidi però devo dare ragione a brain:resti una bella donna comunque.
Quando staccavi la mano dal letto era per scrivere,facevi fatica lo capivo da come chiudevi gli occhi certe volte e anche dal respiro che tenevi sotto controllo.non sentivo lamenti e solo per questo meriteresti un monumento,credi a me te lo dico perché le ragazzette fastidiose non mi sono mai piaciute,mi tengo ancora adesso alla larga da scocciatrici e rompi..scatole varie
La penna filava sulla carta e io  vedevo il nero dell’inchiostro fare gruppetti di qualcosa che sembrava una poesia,te l’ho visto spesso fare durante la convalescenza..scrivevi e strappavi i fogli.Ti ho chiesto che senso avesse fare così,la tua risposta fu al solito una frase stringata che non mi dava la soddisfazione di conoscere tutto:“Certe cose le scrivo solo per respirare..non hanno senso e servono a me soltanto,per non precipitare”.ti sei accorta che parli come scrivi?con la punteggiatura invisibile e le pause per le virgole.
eccolo qua il foglio azzurro chiaro che ho salvato dalla tua furia:

Navigo sul fondo di un presagio,
serpeggiando tra relitti naufragati di sussurri
e notti distanti.
Lontano dalle tue memorie
asciugo pianti con echi di luce e lembi di parallelo.
Immortale come il respiro dell’eternità,
viaggia con me su parabole di tenebre
poesia…
mia infinita favola vigente.

Alla faccia del non senso.
lo so adesso che mi sarebbe piaciuto risponderti,ma cosa dirti donna,alle tue frasi a metà o ai puntini?che dico a te che  metti le certezze in forse?certo non sei solo questo ho conosciuto un lato di te di cui avevo solo sentito parlare e che mi ha fatto sentire anche in difetto certe volte ma che m’è servito per andare più avanti e imparare a riflettere.e come se ho riflettuto!ascoltando i tuoi ragionamenti e vedendoti fare certe cose che ho sempre considerato inutili come restare nel reparto oncologia infantile seduta per terra con i bambini sconosciuti sbiancati dalle terapie che facevano a turno per gettarti le braccia al collo e ricevere coccole e carezze..quello mi ha fatto partire il neurone della riflessione.Ancora adesso penso alla sera in cui hai chiesto di accompagnarti nel reparto per dare la buonanotte ai tuoi nuovi amici e mentre sulla terrazza fumavo l’ultima sigaretta della giornata cercando di annebbiarmi i pensieri cattivi proprio col fumo guardando il cielo mi troncasti con quattro parole:“Pier ti rendi conto di come siamo fortunati?”
stavo per dirti che ci mancava uno striscio e crepavamo tutt’e due ma ho capito cosa volevi dire e adesso so che avevi ragione,noi siamo usciti da là ma i bambini forse non lo faranno
mai
Dovrei prendere in prestito parole di quelli che con le parole ci lavorano e ci giocano,qualcuno sicuramente più bravo di me che dialogo disegnando o anche potrei prendere le musiche di Brain che toglie il camice,si mette un frac e diventa Piano man e fa andare il sangue alla testa alle donne con una facilità che quasi mi fa incazzare.
Hai “scarabocchiato spiriti vagabondi con piume di nulla”ma anche ti sei letta ‘na borsata de libbri(detto alla maniera mia)li ho contati:otto in due settimane.Sei pazza e te l’ho detto pure ma tu hai risposto con un gran sorriso:“Pier devo pur nutrirmi non credi?”
Come testimonianza del mio passaggio porto una lettera che ci siamo letti insieme la mattina dopo il mio intervento.non t’ho mai detto niente ma mi è piaciuto parecchio trovarti là seduta.ho aperto gli occhi e c’eri tu nel silenzio più asettico che abbia mai sentito,mi arrivava solo il rumore delle pagine girate spesso e sospiri carichi che prendevi per calmarti.Mi ricordo dei lucciconi negli occhi mentre leggevi e dev’essere stato da lì che ho iniziato a capire veramente la differenza tra te e le ragazze che frequento di solito e a capire i tuoi discorsi(prima o poi ci arrivo io pure vedi)forse ti sei identificata in certi passaggi ma non voglio indagare mi basta sapere che abbiamo una buona considerazione l’uno dell’altra e che nonostante i miei atteggiamenti non mi hai mandato al diavolo anche se avevi tutti i diritti di farlo.
Desidero ringraziarti onestamente per non avermi abbandonato e per non avermi mai rinfacciato gli atteggiamenti da stronzo che non meritavate(parlo pure a te Gianlù).
allora eccola qua la pagina del libro che ti è piaciuta di più,certo il contesto si dimenticherà spero,ma se dovessimo portarci anche questo sulle spalle,almeno siamo in due e se non riesci da sola conta pure su di me.

Mia adorata Catherine
mi manchi amore, come sempre, ma oggi è più dura del solito, perchè il mare ha cantato per me, e la canzone era quella della nostra vita insieme. Mi sembra di averti accanto, mentre scrivo questa lettera e sento il profumo dei fiori di campo che mi hanno sempre ricordato te. Ma queste cose adesso mi lasciano indifferente. Le tue visite si sono diradate, e a volte ho la sensazione che la parte più importante di me stia scivolando via lentamente.
Eppure mi sforzo: di notte, quando sono solo, ti chiamo, e tutte le volte che il mio dolore giunge al culmine, riesci ancora a trovare il modo di tornare da me. Ieri notte ti ho vista in sogno, sul molo vicino a Wrightville Beach. Il vento ti soffiava tra i capelli e nei Tuoi occhi c'era ancora il bagliore del sole al tramonto. Resto colpito vedendoti lì, appoggiata alla balaustra. Come sei bella, di una bellezza che non ho mai trovato in nessun'altra donna. Lentamente mi avvicino verso di te e quando alla fine ti volti e guardi, mi accorgo che anche gli altri ti stanno osservando. "La conosci?" sussurrano invidiosi, e mentre mi sorridi, rispondo la pure verità: "Più del mio cuore".
 Ti raggiungo e ti prendo fra le braccia, anelo a questo momento più di qualsiasi altro.  E' ciò per cui vivo, e quando tu rispondi al mio abbraccio mi abbandono a questo momento, finalmente di nuovo in pace.
Sollevo la mano e ti sfioro la guancia, e tu pieghi la testa e chiudi gli occhi. Le mie mani sono ruvide sulla tua pelle morbida, e per un attimo mi chiedo se ti tirerai indietro, ma so che non sarà così. Non lo hai mai fatto, ed è in momenti come questo che capisco lo scopo della mia vita.
Io sono qui per amarti, per stringerti fra le braccia, per proteggerti. Sono qui per imparare da te e ricevere in cambio il tuo amore. Sono qui perchè non c'è nessun altro luogo in cui vorrei essere.
Ma poi, come al solito, quando siamo vicini incomincia a salire la nebbia. Dapprima è una bruma lontana, che sale all'orizzonte, e io sono sempre più impaurito a mano a mano che si avvicina. Si insinua intorno a noi, accerchiandoci come per impedirci di fuggire. Come una nube, inghiotte tutto, si fa più vicina, finchè non resta null'altro all'infuori di noi due. Sento un nodo alla gola e gli occhi mi si riempiono di lacrime, perchè so che è venuto il momento di andare. Lo sguardo che mi lanci in quest'istante, mi perseguita. Sento la tua tristezza e la mia solitudine, e il dolore nel mio cuore, che si è calmato solo per poco si fa più forte quando mi lasci. Poi  apri le braccia e indietreggi nella nebbia, perchè quello è il tuo posto, non il mio.
Vorrei seguirti, ma mi rispondi scuotendo la testa, sappiamo entrambi che è impossibile E con il cuore a pezzi rimango a guardarti mentre sparisci piano piano. Cerco disperatamente di ricordare ogni particolare di questo momento. Ma presto, sempre troppo presto, la tua immagine svanisce e la nebbia ritorna da dove è venuta, e io resto solo sul molo e non m'importa di ciò che pensano gli altri mentre chino la testa e piango, piango, piango.

Garret

Per te il mio abbraccio più affettuoso e grato
e un grande saluto a Teo uomo fortunato.
Pier

 
 
 

Post N° 207

Post n°207 pubblicato il 11 Ottobre 2007 da alma_de_vida

Cada estrella tranquila

está para mis ojos con mi alma
sobre una frente ellos.

Cuando torno del mundo ya cayéndose
la sombra salgo al cielo
por mi balcócomo a la casa mía.
¡Qué dulce anochecer con sus estrellas!
Dormido luego tengo abiertos
mis cristales al cielo a ellos que sueñan
más puras las estrellas de su frente.
¡Qué juntos así todos
tras el trabajo al sol
con el cielo estrellando por memoria
en el hogar celeste
alrededor de lo infinito!

Vivir es la cosa más rara del mundo. La mayoría de las personas apenas existe.

Al

 
 
 

Post N° 206

Post n°206 pubblicato il 27 Settembre 2007 da skyewish
Foto di skyewish

“…perché un pretesto per tornare…bisogna sempre seminarselo dietro le spalle…” Thou 10.09.2007

…People…
help the people…
And if your homesick, give me your hand and I'll hold it…

Ha ben poca importanza la destinazione…la cosa fondamentale è riuscire a respirare “aria di viaggio”.
Sentire esplodere dentro, una minuscola felicità spuntata come una capriola tra i flutti della simmetria irrazionale che alla cieca si insegue…e che sembra sgusciare via all’ultimo sospiro…
…Andare…apparentemente senza un “dove”…percorrere scalinate dai gradini interminabili contati a voce alta per non inciampare, ricomporre nella personale disparte, aspetti e giochi d’incastri…smagliature nelle logiche.
Non so stare in apnea…ma troppo spesso mi è capitato di dover inghiottire bocconi amari, solo per non rinunciare a quel poco che potevo avere…e che  purtroppo dovevo conquistarmi.
Mi era sufficiente un minuto di beatitudine…uno soltanto…per dimenticare settimane di attese…passate a scandagliarmi l’infinito…. Erano pochi istanti…ma in quel misero tempo ho investito tasselli della parte migliore di me…elargiti a piene manciate. … … … …Per nulla.
Ciò che ricavavo e che mi costava fatica, sembrava ripagarmi di ogni umiliazione…mi sentivo come in un’altra dimensione emotiva. Penso che se avessi fatto abuso di alcool, o di sostanze stupefacenti…avrei inventariato meno graffi sopra anima e cuore. Ma sono troppo controtendenza per crearmi dipendenze modaiole e artificiose.
Cosa provavo…qualcosa di magnifico…una condivisione incredibile, che pensavo non dovesse aver mai fine…perché…astratta…speciale… … … …in quei momenti percepivo fremiti, tremiti…speranze mai svestite…che hanno avuto il potere di stracciare il cuore.
Ho accarezzato a lungo l’illusione che potesse sussistere una situazione di vicinanza emotiva senza doverla alimentare…mi abbagliavo di un miraggio precisamente vago…credevo di poter navigare in quel mare di stati d'animo perfetti e inadeguati sconosciuto e insondabile, dai fondali neutri, senza affondare a mia volta. Ma non è stato così.
Succede così no…? Un sassolino dopo l’altro e il mucchietto diventa una montagna.
Luogo comune vuole che, quasi tutti gli avvenimenti, “accadano per un motivo preciso”. Durante il mio cammino mi sono trovata a convivere con situazioni diverse e anche spiacevoli…circostanze in cui domandarsi motivazioni e perché, non portava a nulla...Questa invece, è stata una delle poche volte in cui, ponendomi la fatidica domanda, la risposta (veritiera o fittizia che sia) è arrivata. Dopo varie estenuanti ricerche, è giunta a me... … …
… … …per finire nel dimenticatoio, immediatamente dopo.
Ho avuto diverse ricadute…fino ad arrivare a “quello” scalino. Il punto di non ritorno…quel momento esatto in cui ti rendi conto che potresti rischiare la vita in qualsiasi momento e ti viene voglia di mandare al diavolo, tutto il mondo. Compreso il parallelo egocentrico.
Lo scalino…
Sera tardi, strade semi deserte, luci dorate dei lampioni sparsi per il vicolo…silenzio… … …dal nulla  il rombo un’auto in corsa…tempo dilatato, vissuto quasi a rallentatore…rimbombi tra i muri. Una risata che si spegne e un ordine perentorio: “Abbassati!”… … …Pier…che mi accompagnava perché “Di notte la città è bella quanto ti pare, ma soprattutto pericolosa, da sola nun puoi uscì, t’accompagno io.”
Pier…che rideva come un pazzo del fatto che Gian è diventato “un ciuccianebbia”…Pier, che fa il piacione ad oltranza…una faccia tosta da fare invidia…così diverso dal dottore…Pier l’istintivo…parola d’ordine fare tutto senza pensarci…come lanciarsi nel vuoto appeso ad un elastico, come sfidare il limite ultimo … ……come buttarsi addosso a qualcuno solo per cercare di evitare, a quel qualcuno, una strisciata di fuoco…e sentirsi in colpa ugualmente:”non ho fatto un buon  lavoro…guarda che t’ha fatto quel bastardo…” “…ho dei segni cancellabili…non sono stata in coma…”.
Liquido caldo sulle mani…bruciore lancinante da togliere il respiro…al buio…e una sirena.
Non voglio… … …non posso ricordarmi tutto…ma i dettagli sono fissi nella mia mente e non c’è alcuna possibilità che svaniscano…
Forse serviva questo per distogliermi da miraggi e presagi…forse urgeva una terapia d’urto…una lezioncina che il fato ha dovuto infliggermi per trasferirmi cosa è importante e cosa…no. Per spiegarmi in maniera definitiva, che le situazioni evolvono…e che spesso ciò che si desidera, non merita affatto questa attenzione.
Pensieri in movimento…possibilità ed eventualità contorte, alterate da stati d’animo sofferenti “se potessi fare…se riuscissi a dire…”, intingere anima e corpo nello stagno di viscide realtà e malcelate ipocrisie, auscultare il ritmo amplificato della fiducia in scioglimento, goccia dopo goccia…
Reinterpretare.
…E poi… … …un poi che nella mia vita sembra riproporsi a ciclo continuo…un poi che questa volta, ha preso forme precise…un poi che si è realizzato. Che ho fatto in modo di evolvere a mio favore.
Un poi che ho trasformato e plasmato strada facendo, mi è servito un pomeriggio soltanto, per fingere una rappresentazione e indossare panni a me non consoni…poche ore per provocare reazioni a catena, formate da parole che finalmente sapevo sincere…una volta per tutte.
…poi… … …capita che, ad un certo punto, ti rendi conto perfettamente che è inutile tentare di cancellare sbavature altrui, che non ha senso rendersi disponibili con coloro i quali ti reputano non all’altezza…o soltanto un “fastidio”…
Avrei potuto restare in silenzio per l’ennesima volta…o passare una mano sulle punte per arrotondarle…avrei potuto coccolare anche le parole cattive che sorgevano impavide e mi si gettavano addosso senza sortire effetto alcuno. Avrei potuto…
Invece questa volta, ho scelto di mozzare quelle punte…per temperarle lievemente…e pungolare per provocare reazioni che devo confessarlo, mi aspettavo. E non si è trattata di una sorpresa, ma solo di una conferma: la definitiva.
Ribaditi i dubbi, confermati i sospetti.
Lasciamo a chi di dovere, la magra illusione di essere il trionfatore dell’assoluto…la realtà è ben differente.
… … …
Talvolta si scopre di non riuscire  a trovare le parole per esprimere sul serio il significato dell'infinito, in questo caso però le parole non le ho cercate affatto.
Mi sono nate tra le dita, non ho scomodato le facoltà intellettive, nè mi servivano frasi ben strutturate unite ad un florido e rigoglioso linguaggio da donna vissuta…tanto è vero, mentre era in atto la diatriba, ero intenta a fare altro.
Ho messo alla prova e realizzato, un progetto nato all’alba…mentre osservavo il sole spuntare, come seduta dentro una fotografia…è stato semplice, immediato. Ho lanciato una piccola esca, e i risultati sono arrivati spontanei.
Spira aria pungente quest’oggi…ma sono felice…era da tempo immemore che attendevo pazientemente che si alzasse un vento tale…un vento capace di soffiare via la polvere e farmi respirare aria lucente.
Oggi espiro l’addio cercato…costruito piano piano, da ambo le parti…annovero le volte in cui ho cercato negli occhi il sorriso per me, nelle mani il tepore di una carezza anche distante, le volte in cui ho tentato di tenere in vita un’essenza oramai spenta e scavalcato una finestra appesa. L’ho fatto attingendo forza da una sorgente che credevo infinita…ma ora le stille sono cessate e riprese sotto un altro aspetto e tonalità. Non ho bussato…questo mai…perché dentro me già sapevo che non avrei ottenuto risposta alcuna.
Ho cercato tra le macerie, la chiave per aprire la porta nelle ambiguità di discorsi vani e silenzi ricorrenti....senza trovarla...
Ora vado…voglio sentirmi come il primo giorno dopo l’ultimo…sentire il sole cadere a fiocchi sopra i capelli, pronto ad illuminarmi il mondo. Voglio rivivere quei momenti ancora caldi…di serate meravigliose…talmente espressive da farti imparare a memoria il cielo…

We’re all free to have the faith we believe,
The world sleeps at different times
With one turn your day is now my night
We all live sharing the air that we breathe.

Riprendo tra le mani, i pensieri impagliati in questa città appesa ad un paio di eterni sintetizzati…ma non li metterò in fila…riordinare significa dare l’ illusione qualcosa di non essere in prigione…e certe situazioni imprigionano. E mantenere l’illusione di non mutare nel tempo non serve.

Vi ho raccolti nel m,io abbraccio, tesori miei…ho raccolto nella mia stretta,  tutti coloro che ogni singolo giorno hanno pensato a me, scrivendomi frasi, mandandomi foto…inviandomi e-mail all’indirizzo lasciato da Luna…venendomi a cercare, per restarmi accanto anche soltanto per poche ore…grazie ancora…grazie per sempre…
Dal cuore…
con il cuore…

K.

IPSE DIXIT:

“Difetto di uomo è stupidità. Uomo non conosce…forse impara quando tardi. Per comprendere cosa c’è seppellito in suo cuore serve tempo. In questo tempo donna scivola fuori di cuore di amico o amore senza volere o per bisogno …oggi tu fatto uguale…? Uscita di forza da cuore qualcuno per obbligo?” Zhang 20.10.2009

ON AIR:
Cherry Ghost

 

 

 
 
 

тнєу ѕαу

Post n°205 pubblicato il 25 Settembre 2007 da isil.sila
 

“Skye =) descriverla è impossibile!è la mia vita:il mio passato,presente e futuro.Luna lei è……..come un brivido……..hai presente un brivido? Come fai a descrivere un brivido con le parole?” Teo

 “Ah bè dici poco!mi stai dicendo di descriverti uno dei pochi soggetti interessanti che io abbia mai fotografato!di certo il piu’ intrigante!anche solo gli occhi…madò Luna…c’ha uno sguardo che da solo vale mille volte un corpo da modella professionista!niente pose finte è così come la si vede……..quando si ha la fortuna di vederla davvero.
Ci siamo incontrati ch’eravamo du’ pischelli è da sempre la mia migliore amica e la persona che mi conosce di piu’ al mondo =)ci siamo fatti telefonate lunghe anche sei,otto ore filate!!ci siamo divertiti abbiamo avuto tanta amicizia e tanto affetto l’uno dall’altra.Cantavamo e ballavamo insieme finchè non s’è deciso che diventavamo vecchi e non si poteva piu’ fà i ragazzini……ne abbiamo combinate tante che c’è da vergognarsene..se non ci fosse stata lei a frenarmi sai che casini che avrei combinato!!!Senza i suoi consigli non sarei mai diventato quello che sono adesso e non avrei mai continuato a fare questo lavoro=)è sempre venuta con me a cercare i soggetti adatti per i servizi,c’è sempre stata quando stavo a pezzi e m’ha rimesso in pieni un sacco di volte.abbiamo avuto dall’inizio un rapporto di parità manco fossimo asessuati!Poi quando è diventata la sventola che è,starle vicino è diventato un incubo:tutti ce’ provano!........’tacci loro…..
Io pure l’ho fatto…..c’ho provato……….ma eravamo due ragazzini e quella sera forse ero pure un pò  alticcio………..sennò chi trovava il coraggio per dire quelle cose!!!ci siamo messi a ridere e mi ha detto che l’indomani ce ne saremmo dimenticati:tutto senza a’ solita commedia che si mette in scena dopo quando devi rinfacciare una figuraccia……………guarda Lù se avessi fatto così a un’altra m’avrebbe preso in giro per tutta la vita……….lei non lo fa manco adesso..perchè ci vogliamo bene e ci si rispetta………….e’ unico il tesoro mio………..” Steeve

“Io dico sempre che quando balla resuscita i morti……….ma non è soltanto bella…………è quello che un uomo immagina……….ma che sa non troverà mai.” Gè

“E’ come il mare al contrario!Pensi che si avvicini invece scivola via come un’onda invertita……..da lì ti viene la voglia di rincorrerla o………..aspettare che ritorni………..” Sugar

“……….La mia bambina=)=)=)=)ma tu lo sai quante volte sono rimasta col fiato sospeso nel vederla sfidare la forza di gravità?mi si stringe il cuore quando la trovo ancora oggi che è una donna,seduta nello stesso punto sul muretto lungo il fiume,come prima ferma a guardare un linea del tramonto che non potrà mai esistere ma che desidera da tutta la vita………….” Stella

 “…quando un brano di musica eterna termina…aleggia nell’aria ancora per qualche istante…Skye è paragonabile a quei momenti di silenzio,dopo l’ultima nota………un silenzio grondante di poesia…………..” 

“L’assolo più perfetto e meglio riuscito che jimmy page abbia mai suonato in tutta la sua vita. Lei scrive e lo fa davvero alla grande.E’ particolare e completa…….l’unica capace di commuovermi.Quelli che mi conoscono sanno che non c’è al mondo niente e nessuno capace di intaccare la mia armatura. Neanche lala musica mi fa quell’effetto!ma lei,Skye è talmente forte e dolce chiusa in una fragilità che la fa diventare sempre più esclusiva e interessante……….…lei mi flagella il petto peggio di un uragano quando canta e poi quando scrive versi e considerazioni come se l’inchiostro fosse suo sangue non mi vergogno a dire che sento un nodo stringermi la gola!!!!Donna straordinaria e indimenticabile…………..” Alexandej

“La conosco da 20 anni almeno ma………………certe volte è come se la vedessi per la prima volta:è una stanza di specchi e spesso i suoi discorsi indeboliscono le tesi che faccio sulla vita,esperienze,percezioni………………ricordo di averle detto che la sua impenetrabilità mi destabilizza……………si Luna ti posso dire che Skye è davvero capace di scalfire un pezzo di granito solo guardandolo…………….basta che lo voglia.” Davide

“Skye è una persona sulla quale puntare tutto e su cui si può contare sempre.per sempre intendo proprio sempre!non dice mai che non ha tempo ed è pronta ad ascoltarti e a darti una mano giorno e notte!tu ti appoggi a lei e trovi conforto ma anche una mano per uscire dai casini!quante volte mi ha aiutato skye…..se non è un angelo ci manca davvero poco guarda…………….”Marta

“Skye,piccola skye……….lontana dalle mode sempre controcorrente di principio e molto vestita in tutte le occasioni.
Può permettersi di indossare qualsiasi abito ma resta fedele al suo stile glamour che è la sua forza.I dettagli non mancano mai…nell’insieme l’aspetto è pulito e semplice ma poi si nota la ricercatezza.non si scopre mai ed questo che la rende così affascinante e sexy…………..intrigante ma coi tempi che corrono vedere belle donne molto vestite è un fatto eccezionale.E’ bella Skye e  speravo di poterne fare una modella ma non ha mai voluto calcare la scena………..è timida e non le piace l’attenzione di troppa gente.Ti colpisce prima di tutto il suo aspetto………..ma poi scopri che oltre al guardarla rimarresti ad ascoltarla per ore intere……………………perché la ragazza ha un cervello……………………..e lo usa alla stragrande!!!!” Ferdinando

“Ohhh Skye…potrei farle mille abiti meravigliosi o vestirla con un sacco di cotone grezzo…………….sempre una donna di classe rimane.Un giorno stavamo preparando una sfilata per l’atelier di Ferdinando e c’era un vestitino corto corto e molto scollato.Appena ha visto quel pezzetto di stoffa mi chiese se avrebbe dovuto indossarlo,risposi di si e rimase inorridita!Mi disse “Maddy,sembrerò una poco di buono con questo cerotto addosso………..”

=)le dissi di stare tranquilla…………la volgarità non fa parte del suo baule in dote e non potrebbe mai cadere nella pacchianeria,è molto molto garbata ed elegante anche nei modi,sai!E temeva di apparire come una poco di buono =)=)=)……..Anche impegnandosi,non saprebbe da che parte incominciare per sembrare una donna di facili costumi perché è come una fata=)” Maddalena

“Delicata,elegante ma sensuale discreta ma simpaticissima e per niente arrogante.ci vuole molto tempo prima di farle perdere la pazienza e anche quando capita lei riesce a non trasformare la rabbia in risentimento e a farla allontanare da se.Skye ha sempre avuto un fascino tutto particolare e con gli anni mi sembra che migliori sempre di più.mi chiedo come faccia visto che bella lo è da quando è sbocciata……….” Giusy

“Sarà che ha una sensibilità violenta,saranno gli occhi………ma li hai visti bene?!!!!!Sarà il rossore che qualche volta ancora le si dipinge sulla faccia e non lo fa apposta è una delle poche ragazze che ancora arrossiscono ai complimenti!……Skye è la donna per cui gli uomini farebbero pazzie………..e le fanno porca miseria…le fanno!Basta guardare i fiori che arrivano in fondazione e il viavai che c’è qua quando lei è nei paraggi!Adesso che è via devi vedere che razza di traffico circola!iniziano a fare domande insistenti per sapere dove trovarla,roba da matti…………cosa credono che a noi non manca? Le voglio un bene dell’anima….scrivilo………….=)=)=)=)” Gabriele

Adesso tocca a me fioccola………vanessa ha messo le foto io ci metto cuore e pezzetti di testimonianze=) i testi tutti interi li leggerai al ritorno=)=)=)=)=)=)=)
cosa sei o chi non lo sapro’ mai…..so solamente che da quando ci sei tu nella mia vita io mi sento bene e son felice!son felice perché so che mi ascolti e capisci visto che tante esperienze le hai avute anche tu e certe volte sto a pensare come puoi avere dolci parole per consolarmi quando mi capita qualcosa di brutto nonostante i tuoi problemi piu’ pesanti e grossi dei miei.le persone che ti conoscono han detto che non perdi mai la calma e che quando ti capita e’ perche’ non ce la fai piu’.in questi mesi che sei stata lontana mi son ritrovata a fare i conti con il vuoto che m’hai lasciato!guardavo le foto che abbiamo fatto insieme e i tuoi occhioni……mi son sentita dopo tanto tempo molto sola mi è venuta in mente la telefonata che mi diceva di quella sera maledetta ho sentito il Gianlu terrorizzato per la prima volta quando mi diceva che non sapeva come sarebbe finita e quali segnacci ti avrebbe lasciato quel colpo…..il mondo mi ha fatto veramente schifo e mi son accorta di come sei speciale.mi son ricordata di quel giorno al supermercato mentre facevi la spesa e mi avevi chiesto di accompagnarti e della bimba che chiedeva alla sua mamma un giochino che la mamma non ha potuto comprare perché aveva pochi soldi e li doveva usare per comprare da mangiare.hai guardato la scena con gli occhi lucidi e hai aspettato che andassero alle casse poi hai preso il gioco che la bimba aveva chiesto e lo hai comprato.hai aspettato che la mamma a e la bimba uscissero dal negozio poi mi hai chiesto di aspettare alla macchina e ti sei avvicinata a loro due.
per sapere cos’avevi fatto ho dovuto chiedere alla mamma e alla bimba che con gli occhi pieni di lacrime di gioia mi ha detto che la signora con la camicia bianca e gli occhi grandi gli aveva regalato il suo giochino…
cosa posso dire…………..quella donna non ha solo gli occhi grandi ma anche il cuore.
Il mio cuore e’ sempre sempre sempre sempre  vicino a te =)grazie per essere come sei tu e per resistere a tutti gli attacchi di quelli che non sono capaci di vederti.sono stupidi e ignoranti tu sai chi ti ama davvero e tra i tanti ci sono anche io.
Voglio dirti grazie per essere come sei:non cambiare mai stai facendo un buon lavoro e noi ti staremo vicini  qualsiasi cosa accada
sono orgogliosa di te e di quello che fai
ti voglio bene tantissimo
Lu

 
 
 

Post N° 204

Post n°204 pubblicato il 19 Settembre 2007 da CandyVan

Noi del forum volevamo dirti che ci manchi tantissimo senza di te è tutto scuro ç____ç
scusami se scrivo e tu non sei con noi ma è bello sperare che quando tornerai ci saranno tanti regalini per te ^_____^
qui ne metto solo un po per vederle turre vai nel link dei regali per te ^____^

TI VOGLIAMO TANTISSIMO BENE^_______________________^

TORNA PRESTO ^____________________^

^____^

hai visto quante cose belle abbiamo imparato grazie alla tua pazienza e dolcezza? ^_______^
ti aspettiamo tutti per ricordarti quanto sei speciale
baci
tua Vane ^_____^

 
 
 

Post N° 203

Post n°203 pubblicato il 27 Luglio 2007 da skyewish

Il blog va in vacanza…preferirei pensare al prossimo periodo come ad una "pausa di riflessione"...
…mettiamo tutto in stand by e attendiamo l’evolversi degli eventi.
Nessuno può prevedere la sorte di queste nuvole…tutto è rimandato “alla prossima”.
Vorrei ringraziare tutto coloro che hanno contribuito a rendere queste pagine, sferiche e lucenti…Lu…Gian…vi amo ogni giorno che passa sempre di più…e non mi stancherò mai di ripeterlo. Grazie per ciò che costruite anche, e soprattutto, al di fuori di questa virtualità.
Un bacio a Vanessa ed Alejandro per le mail e per la collaborazione al forum grafico…e un particolare abbraccio infinito a Belloedannato76, presenza discreta e costante che mi ha riempito di gioia e amicizia.
Grazie anche a Stone…per l’assistenza tecnica e gli insegnamenti…grazie per aver rimescolato egregiamente numeri e filosofia…scienza, coscienza e conoscenza.
Un ringraziamento anche a chi è passato di qui senza fermarsi, ma ha lasciato che i propri occhi, si appoggiassero alle mie modeste parole…anche soltanto per pochi secondi.
Infine…grazie a quell’essere apparso in sogno nell’altra vita…che mi ha ispirato e spronato inconsapevolmente, a creare questo piccolo universo…grazie alle parole blue, agli abbracci…ai baci sotto la finestra e alle note di una canzone che mai dimenticherò...alle dure parole grigie velate di d’impossibilità.
Alle spalle, “viali di foglie in fiamme ad incendiare il cuore” e ferite in cui riversare inquietudini e desideri sconnessi. Cicatrici…dalle quali passeranno amore e poesia tangibile…tracce di ricordi dolorosi…ma che saranno la mia forza.
…ora è tempo di andare…
…con le lacrime agli occhi e sul cuore, è tempo di affacciarsi a nuove realtà …
…per un po’, riprendo il cammino altrove…
…ad occhi aperti nell’oscurità, lasciando che il vento mi spettini le ali.

...High Hopes...

 
 
 

Post N° 202

Post n°202 pubblicato il 23 Luglio 2007 da occaso1971
 

ascolta

..

G.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: skyewish
Data di creazione: 07/02/2006
 

 

...ASSONANZE EMOTIVE...

"La poesia è il salvagente  cui mi aggrappo
quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda
per lo strazio delle parole che feriscono,
dei silenzi che trascinano verso il precipizio...
quando sono diventato così impenetrabile,
che neanche l'aria
riesce a passare..."
(K. Gibran)



"Sarò una stella come le altre,
perché non c’è stella che s’inabissi:
ognuno rimane lungo il cielo,
lungo il lago ghiacciato...
ed io sono quel punto che rimane là,
tra il cielo e la terra,
sono il tu dove passa la mia anima
perché tutto è fermo,
i paesi che sfociano in vallate
e non c’è morte,
una soltanto,
che si distingua dalla vita."
(Carifi)

 

 

“Balla, balla bambina mia…
...chi balla cammina sull’acqua, e dentro una fiamma.”
(G.L.)


 

"C'era una stella che danzava
e sotto quella sono nata."

 

THE SPEAKER BOX

 Chiusi gli occhi e dopo tanti anni
sentii la musica del silenzio.
Quel silenzio che mi permette
di starmene da solo per conto mio, e mi lascia scoprire
che quel posto solitario nel mio cuore
appartiene solo a me, mi dice chi sono
si tratta di un posto eterno che non ha luogo né tempo…
E’ la mia anima.

(S.B.)
 
"Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più.
La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà."
(E. B.)

All’orizzonte di quell’ocenao ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per ripararsi durante un tifone, o per riposare e amare. Quell’orizzonte aperto sarebbe stato sempre lì: un invito ad andare.

(H.P.)

“La vita, tutta la vita, reclama l’eternità...la morte non è niente...pensa solo che vado nella stanza accanto...”
(Vanni)

 
“Non aver paura, sappiamo c’è un’altra via per correre con il vento..e ci lasciamo all’alba, con la promessa di ritrovarci al prossimo sogno.
Ti voglio bene oltre ogni mondo, soprattutto nel tuo persempre che sarà la mia casa.”
(Faby)

 
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