BUBY[on]BOARD

Sono a casa. Peccato.
C'è voluto un attimo perchè mi abituassi alla vita di montagna. Al Green park, al vin brulè, alla cioca. Alla polenta con la spressa. A Thomas che se la rideva dei trick che non mi venivano.
- E' che la tua tavola fa schifo! - strepitava dall'alto dei suoi 12 anni di snowboard.
Così facciamo cambio.
Constatazione. Ovvia.
Medusina comincia ad avere una certa età. Tre anni sono parecchi per una tavola, ma vuoi mettere i suoi attacchi santa cruz contro quella roba in stile giochi preziosi che monta questa...

E' saltata la mia prenotazione.
L'hotel non apre. Non c'è neanche da prendersela più di tanto, voglio dire, il proprietario sta male, rischia la pelle, con chi dovrei prendermela?
Certe motivazioni ti aiutano ad attutire il colpo. Il paragone rende certe disdette persino plausibili.
Così mi sbatto al telefono per recuperare.
Faccio conti e mi rivolto dentro ai last minute, organizzo camere e compongo triple improbabili.
Ci sarà di che ridere.

Venerdì è stata una di quelle giornate che non dimentichi.
Tutto il giorno al lavoro.
Qualcosa come 14 ore filate.
Alle 7 di sera ero ancora col cacciavite in mano a smontare zanzariere.
Non faccio zanzariere. Non le produco e non le vendo. Ma a volte mi capita di doverle fotografare. Roba così, da catalogo ferramenta.
Alle 9 mi vedo con Sky, Gaia e Pepo per la pizza.
A mezzanotte e mezzo ci guardiamo in faccia e andiamo. A rinchiuderci.
Dentro un localino retrò di Corso Manthonè.
Per giocare a scacchi e bere rum.
Ogni scacco una bevuta. Sembrava non se ne uscisse ad un certo punto, così ho fatto scacco matto e non se n'è parlato più. Tutti hanno bevuto e dimostrato un'innata predisposizione al far baccano per strada.
Sulla via del ritorno siamo passati a salutare Bomber al puerto. I purple machine già smontavano gli strumenti. Abbiamo bevuto birra e mangiato pistacchi. Poi ci siamo detti ciao. Abbracciati e baciati e stretti e strattonati.
Quando sono rientrata a casa erano le 5.
Mi sono tolta le scarpe sulla porta e fatto meno rumore possibile. Lavata i denti senza energia e infilato il pigiama con l'ape.
C'è stato un momento in cui ho anche sorriso. Pensando a quanto avrei potuto dormire quel sabato. Poi, mentre allungavo la mano sulla sveglia per... "disinnescarla", ho trovato il biglietto di brother storm.
SE VUOI VENIRE IN MONTAGNA SVEGLIATI ALLE 6 E 50
Non ho dovuto neanche pensarci.
Dopo un'ora già fremevo per scendere dal letto.
Quando brother storm si è svegliato mi ha trovata davanti alla porta della sua stanza. Sembravo uno di quei cani disciplinati che chiedono di uscire. Non guaivo. Ma avevo uno strano sorriso ebete stampato sulla faccia.
Lo so che sarebbe stato meglio dire "sul volto/sul viso", ma io me la sentivo proprio una faccia, spiaccicata sul collo come una pizza.
Alle 7 e 30 eravamo già a dire stupidaggini con Mauro e Walter Shaun. Poi la strada. Con i System of a down a palla e qualche kinder cereali sbriciolato sul sedile.
Qualcuno di quelli che ho incontrato non lo rivedevo dall'anno scorso. E mi ha detto - hai fatto un sacco di progressi. Qualcun'altro mi aveva venduto i nuovi cargo elite pant solo due giorni prima. E mi ha detto - bei pantaloni. Che originale.
Poca gente a dirla tutta.  Quindi, un paradiso. Neve fresca e piste vergini. Tutto molto slow, senza musica pompata e niente jump, roba scalda muscoli, da riabilitazione post calura.
Carica. Così mi sono sentita.
Così tanto che ormai vado a tutta. E solo il vento mi rallenta - dovrò mettere su peso - e non ho paura, mai, di farmi male. Solo di dover smettere.
 

Status:

Nevica. Intorno spazio intelligibile.
Guardo dalla mia vetrina e sorrido.
Ieri sera ho dato una colata di sciolina sulla tavola, così, tanto per gradire.
Io non parlo solo di snowboard, sia chiaro.
Ho una vita. Questo va ribadito.
Ma questo blog è nato per un motivo e probabilmente si tratta di un motivo che va spiegato.
Ci penso su a come dirlo e non è facile.
Ma tant'è, la faccio semplice.
Troppa gente sparsa.
Siamo dispersi. In giro per l'Italia e per l'Europa. Ognuno a fare le proprie cose, a rincorrere certi sogni molesti e a studiare per diventare qualcuno, qualcosa, chi.
Diversi. Però uguali. D'inverno, con il treno sempre in ritardo e gli scarponi ai piedi, la tavola sottobraccio e lo zaino sempre pieno. A rincorrerci anche solo per una discesa insieme e dirci troppo spesso - ci si vede - quando non ci si vede mai.
Questo blog è nato perchè Michel, in qualche parte di Zurigo, possa ridere di quello che facciamo insieme e gli venga voglia di tornare più spesso. E' per Giacomo che vive per surfare ma ha una divisa che pesa come il piombo. E' per Matteo Sequence79 che vive a 40 km da me ma che non riesco mai a vedere. Per Walter Shaun, per brother storm, per Mauro, Anto e Alessia. Per Martina la new entry. Per quando Luca sarà grande, per il Boga, per sister snow e un po' anche per [ME]. Che ho bisogno di evadere e non penso ci sia nulla di meglio al mondo che provare a volare senza ali. 

Shaun ha bloccato il furgoncino.
Tatozzo oggi si organizza per le tavole.
La cumpa si sbatte in giro in cerca di soluzioni.
Giacomo invece va alla fiera del free style e torna con una Santa Cruz in più piovuta chissà da dove.
Fortuna sfacciata.

Mi sento come se una parte fondamentale di me giacesse inerme sotto una montagna di ghiaccio.
Si fosse trattato di neve avrei potuto in qualche modo venirne a capo e poi domarla.
Avrei saputo come scivolarci su.
Ma questo è ghiaccio.
E pesa.

Icaro quasi senza accorgersene, trascinato dal suo stesso desiderio,si allontanò a poco a poco dalla scia tracciatagli dal padre che lo precedeva. E si portò in rapida ascesa, verso la regione alta del firmamento...

Chi mi ha visto ricordi
per tutta la vita il colore
delle mie piume

Distributore automatico di stimoli quotidiani: pare che sia tornato di moda far baccano!!!

Vorticare di pensieri. Qualcosa di freddo.
Non come il freddo dell'inverno.
Qualcosa come il freddo che fa il vuoto.
Un freddo grigio.
Sensazioni contrastanti e qualche spot da sognare.
Che la neve sia con voi.

PHOTO: M3dusa

hai presente la piccola mercoledì?
ero io
e odiavo le bambole
ma mio padre si ostinava a comprarmele
la famiglia addams?
si gli addams
uahahuahu
e tagliavi loro la testa?
io preferivo smontare le sveglie
no, ma un pomeriggio - nn so perchè - le ho riunite tutte e le ho appese
credo nn volessi davvero impiccarle
ahuahuahuahuahuahuahuahuahuahuhuahua
ahuahuahuahuahuahuahuahuahuahuhuahua
ahuahuahuahuahuahuahuahuahuahuhuahua
ahuahuahuahuahuahuahuahuahuahuhuahua
ahuahuahuahuahuahuahuahuahuahuhuahua
forse era una cosa che aveva a che fare con gli angeli, non lo so
...ma l'effetto era raccapricciante secondo mia mamma
ahuahuahuahuahuahuahua
direi!
la mia prima bicicletta...un momento importante...
e mio padre mi regala la bici di barbie...con il cestino davanti...
argh
no :°
orribile...
ho fatto fuoco e fiamme
e poi ho avuto una bmx
^-^
azz