UN GIORNO DEL '78
Stamattina, aprendo le tapparelle della cucina al nuovo giorno ho notato, sul muro della scuola di fronte, un liceo di Reggio Calabria, una scritta che non avevo mai notato prima: avevano disegnato con lo spray rosso una stella a cinque punte e sotto scritto BR 78.
Quella scritta ha riacceso nella mia mente, come un flash improvviso, immagini in bianco e nero che avevo ormai rimosso:l’immagine di un uomo con lo sguardo perso in un misto di rassegnazione e paura, con in mano il quotidiano La Repubblica e alle sue spalle una grande stella a cinque punte con la scritta Brigate Rosse, quell’uomo era un certo Aldo Moro.
Era il 1978, avevo otto anni, ero un bambino in mezzo ad uno sciame di bambini che correvano dietro ad un pallone, in un pomeriggio di primavera, in un campetto di calcio ricavato da un immondezzaio.Sono immagini confuse come in una nebbia che lentamente si dirada
Ricordi di telegiornali tristi fatti di cronaca e di sparatorie e chiedevo a mia madre come mai tutti quelli che sparano hanno il “mal di denti” e ricordo ancora la sua risata fragorosa nello spiegarmi che non avevano il mal di denti ma erano “malviventi”, cioè persone che vivevano male
La sera però mi addormentavo chiedendomi come mai esistevano persone che avevano deciso di vivere male ma, non avevo paura, perché dormivamo in tre in una stanza, io e i miei fratelli
Allora sognavo di volare, come un eroe dei fumetti, tra le stelle luminose e splendenti, diverse da quella stella rossa a cinque punte che rivedevo poi durante il giorno sui muri delle scuole così come mi è apparsa oggi.
Ed io mi chiedo se quei ragazzini che l’hanno disegnata sanno che universo di ricordi e paure vi è racchiuso in quella stella…
mrkrip
Reggio Calabria 1978
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il 28/04/2017 alle 11:16
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