Anni fa avevo il sole nel cuore e sogni di seta colorata. Riccioli neri ed occhi verdi, grandi e svegli per bere a grosse sorsate il mondo. Le mie dita volavano sui tasti del pianoforte senza nemmeno accorgersi che c'era uno spartito da seguire. Rifiutavano le regole e danzavano seguendo il ritmo che in quel momento mi rallegrava il cuore. Ero la disperazione del mio maestro di musica...smettila di suonare ad orecchio, perdi l'impostazione delle mani. Infatti le mie mani non si muovevano come quelle di un pianista, ma piuttosto come piccoli elfi ballerini impazziti di note! Riflettevano il mio carattere, fantasioso, estroverso e sognatore.
Il mio primo amore fu un ragazzino di sedici anni, imberbe ed impacciato, che, seduti accanto nel buio di un cinema, mi disse "vorrei stare con te". La sua mano era sudata e calda e ricordo che mi sentii soffocare da un frenetico batticuore, che m'imprigionò il respiro e le parole. E' questo l'amore? Mi chiesi. E' questa sensazione così strana? Sembra quasi paura, vergogna, ansia, imbarazzo. E' dunque così che ci sente quando si ama? La domanda mi tormentò per giorni e allontanò il sonno di molte notti, fino a quando l'emozione degli sguardi e la tenerezza delle prime carezze mi risposero all'unisono di si.
A volte quel viso delicato e quelle mani sudate riaffiorano alla superficie dei pensieri e mi accompagnano premurosi e attenti nei luoghi delle mie prime emozioni. Quando accade sorrido di me e penso , e le mie dita disobbedienti sul piano, mentre la mia mano va su a ravviare i capelli e torna giù, composta, a distrarre una lacrima.
sicilia orientale,1980-82
Uforobot
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