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letture del 19.04.2015
Post n°13 pubblicato il 20 Aprile 2015 da giona2068
Non è un invito, come spesso sentiamo dire, questo è ultimatum: O cambiamo vita perché abbiamo scoperto la gravità dei nostri peccati e chiediamo il perdono oppure restiamo come siamo.
Come siamo?
Se non siamo santi siamo peccatori anche se il peccato stesso ci fa credere che può andar bene anche rimanere così come siamo, ma nessun inganno è più grande di questo e non dimentichiamo che dietro ad ogni inganno c’è sempre il serpente satana che vuole la nostra perdizione.
In ogni caso non illudiamoci pensando tutto va perché non stiamo facendo niente di male. Chi ha ricevuto la Spirito non è colui che non fa il male, ma colui che fa il bene e primo bene lo fa a se stesso.
Non è scritto: Non fare ad altri ciò che vorresti che altri non facciano a tre, anche se qualcuno predica che è scritto così, ma è scritto: Fai ad altri ciò che vorresti altri facciano a te stesso”, perché lo Spirito Santo, è azione, è operosità, è vita.
Tutto è stato preparato per noi, manca solo il nostro crederci peccatori, non il sapere di esserlo, ma credere di esserlo, perché fra il saperlo e crederlo c’è un abisso, a nulla serve la confessione dei peccati senza vero pentimento.
Se riconosciamo le nostre colpe, Il resto ci sarà dato per grazia.
Il Santo Vangelo di oggi parla dei discepoli che sono tornati da Emaus.
A costoro si è manifestato il Signore Gesù risorto con le sembianze di un uomo qualsiasi, ma loro non Lo hanno riconosciuto subito, Lo hanno riconosciuto solo quando ha spezzato il pane.
Anche a noi si manifestato tante volte ed in particolare tutte la volte che abbiamo incontrato un povero, un malato, un sofferente, un bambino ecc… e perché no, ogni volta che abbiamo incontrato un uomo, giovane, forte e ricco, ma noi lo abbiamo riconosciuto almeno una volta?
Se lo avessimo riconosciuto saremmo già santi, puri e perfetti. Se non lo abbiamo riconosciuto dobbiamo scoprire il perché e la risposta non può che essere: Siamo peccatori.
Il peccato infatti blocca la mente e con essa il cuore e fino a quando non impariamo a riconoscere gli effetti devastanti che provoca in noi, apparteniamo così a quel popolo che pur vedendo non vede e pur sentendo non sente.
Solo la verità può renderci liberi come figli del Signore Dio; non la verità oggettiva che non siamo in grado di comprendere, ma quella soggettiva, la nostra verità.
Quando crederemo nella nostra verità il nostro cuore si scioglierà così i nostri occhi potranno finalmente piangere per le nostre colpe. Vedremo il Cristo crocifisso sul nostro volto e su quello di ogni fratello. Vedremo esattamente ciò che vide il ladrone sulla croce di destra.
L’ultimo versetto del Vangelo dice:” Di questo sarete testimoni “.
Cos’è questo “ di questo”. Forse gli unici testimoni sono gli Apostoli?
No!
I veri testimoni siamo anche noi, se testimonieremo, come appena detto, la nostra conversione.
Per noi fare questa testimonianza sarà una grazia grande, molto grande!
Grazie Signore Gesù.
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Inviato da: animasug
il 24/05/2016 alle 10:45
Inviato da: animasug
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