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OMELIA DOMENICALE

Spiegazione del Santo Vangelo

 

 

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OMELIA 6.12.15

Post n°91 pubblicato il 06 Dicembre 2015 da giona2068

Lc  3.1/6

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisamia tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.

Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni burrone sarà riempito, ogni monte ed ogni colle sarà abbassato, le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate.

Ogni uomo vedrà la salvezza di DIO.

Parola del Signore.

 

 

Giovanni, il Battista, prima di ritirarsi a predicare nel deserto, percorre tutta la regione del Giordano predicando il battesimo di conversione per il perdono dei peccati, ma alla fine gli tagliano la testa perché quello che diceva non faceva comodo ai peccatori.

Conosciamo bene la storia di Salomè, ma oggi cosa direbbe Giovanni del mio compagno, della mia compagna e di ogni unione senza  regole che in questo mondo è diventata “normale”? Sono certo che  venisse di nuovo non solo verrebbe decapitato ma questo mondo lo farebbe carne macinata!!!

Questo è il segno che dove c’è il peccato c’è il padrone del peccato e che il serpente satana in persona non si manifesta fino a quando nessuno scopre la verità. La manifestazione del maligno avviene tramite le opere degli uomini sui quali lui ha il potere, cioè  tramite i peccati che lui ha fatto incarnare in loro. Il peccato è la via del maligno per tenere l’uomo nella sua prigione fino a quando l’uomo stesso non scopre la gravità di quello che sta facendo. Purtroppo non tutti i peccatori quando si accorgono che stanno sbagliando possono smettere perché il peccato, quando si incarna nel profondo del cuore, soffoca il sentire della persona e diventa lui stesso il sentimento dell’uomo. Così quando l'uomo scopre di essere peccatore comincia a giustificare la sua condotta e non si preoccupa perché ormai non è più l’anima a ragionare ma il peccato in persona. Il peccato può preoccuparsi che l’uomo sta vivendo nel peccato? NO, perché è lui stesso a volerlo. Nell’Apocalisse 12 è scritto che satana,  dopo mille anni di permanenza nello stagno di zolfo, viene liberato per vedere se si fosse un po’ convertito, ma ricomincia nuovamente a sedurre l’uomo e per questo viene completamente distrutto. Il serpente  che dimora nell’uomo peccatore è lo stesso che non si è convertito dopo mille anni e noi non dobbiamo illuderci che riusciremo a convertirlo con qualche chiacchierata. Il peccato va quindi cacciato,  l’unico che può farlo è l’uomo stesso con la sua fede, ma bisogna vedere se il peccatore ha perso completamente il dominio su se stesso o meglio se ha il potere sul suo volere. Basta pensare a quante persone vogliono smettere di fumare ma non ci riescono perché una forza più forte di loro li obbliga a fumare.  Il nostro compito è testimoniare la nostra esperienza a condizione che abbiamo scoperto la nostra verità e questo anche se non abbiamo ancora vinto ma stiamo combattendo per avere la vita. Se faremo questo saremo perseguitati da chi è sotto il dominio del male, così  come è stato perseguitato Giovanni che gridava il battesimo di conversione, ma sarà la nostra gioia perché sarà il segno che siamo usciti dall’abisso, che il Signore è con noi e che il peccato non ha più il potere su noi.  Per questo è scritto  beati voi quando sarete perseguitati a causa del mio nome e guai a voi quando tutto il mondo parla bene di voi perché un popolo peccatore applauda solo i propri simili.

Noi dove ci collochiamo in questo contesto?

Se non rispondiamo con sincerità a questa domanda il nostro cammino non sarà un cammino ma un  corso di teologia che non ci servirà per rinnovare la nostra vita.  

 

La venuta di Giovanni è stata profetata dal profeta Isaia:  Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni burrone sarà riempito, ogni monte ed ogni colle sarà abbassato, le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate.

Ogni uomo vedrà la salvezza di DIO.

IL profeta sta dicendo che Giovanni sarà una voce che grida nel deserto perché vede già questo mondo senza vita – nulla c’entra il deserto di sabbia nel quale Giovanni si era ritirato dopo aver percorso la regione del Giordano. Giovanni sta gridando sperando di trovare almeno qualcuno che cerchi la sua salvezza, esattamente come chi cammina nel deserto spera di trovare una piccola oasi. Il profeta sta anche dicendo che ogni colle sarà abbassato, cioè ogni superbo ed orgoglioso sarà umiliato per dargli la possibilità di essere salvo. Infatti quando l’uomo perde il Signore Dio perde la sapienza, chi perde la sapienza diventa stolto e lo stolto pensa nel suo cuore pensa di essere “dio”. Chi pensa consapevolmente o inconsapevolmente di essere “dio” diventa superbo ed orgoglioso, giustifica le proprie colpe e non si accorge del suo inganno. L’unico modo per aiutarlo e fargli scoprire la propria verità, ma questa è un’umiliazione che non sempre siamo disposti ad accettare perché superbia ed orgoglio sono il serpente in persona nell’uomo che non cede, come già detto, neanche dopo mille anni d’inferno. Solo la nostra perseveranza ci condurrà alla vittoria.

Il profeta sta però dando la speranza anche a quelli che sono depressi e distrutti dal dolore ed a coloro che sono esauriti o che vivono nella confusione mentale - nelle tenebre -  perché  ogni burrone sarà riempito, le vie tortuose diverranno diritte. Sarà data la speranza anche a coloro che sono scoraggiati perché incontrano mille difficoltà. Per questo  le vie impervie, le vie piene di difficolta o impossibile da percorrere, saranno spianate.

A tutti gli uomini sarà data la possibilità di essere salvi, ogni uomo vedrà la salvezza del Signore Dio, ma non tutti, purtroppo l’accetteranno, tutto dipende da quanto il peccato è incarnato in noi. Giovanni ed Isaia stanno dicendo che il Salvatore è già sulla terra per dare a tutti la possibilità di essere salvi, ma il Signore Gesù sta dicendo che chi crederà sarò salvo e chi non crederà sarà condannato. Il segno del nostro essere credenti consiste  nel credere che siamo peccatori senza mai più giustificare le nostre colpe.

La verità ci rende liberi come figli del Signore Dio. Lui è Verità, per questo quando LUI e Giovanni  ci aiutano scoprire la nostra verità di peccatori, se lo accettiamo, ci stanno salvando. Questo è l’amore.

Grazie Signore Gesù.

 

 

   

 

 

    

 

 

 
 
 
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