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Creato da stefano.caldiron il 07/03/2012
poesie, racconti, considerazioni
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« Sarah Brown | Abel Melveny » |
Pensate che bello poter lavorare
e giorno per giorno ingrandire il podere;
i quaranta acri con la fattoria
mio padre li ha presi dalla prateria.
Vedevo, bambino, il pascolo, i campi,
il nostro recinto, e il bosco, più avanti ;
pensavo: da grande ci voglio arrivare
arare altri sterpi, confini segnare.
Così, poco a poco, facendo quel gioco
dall’alba al tramonto, ci sono arrivato;
coi figli e la moglie, che mi hanno aiutato,
il bosco ho raggiunto, mille acri ho contato.
E poi non so come non mi sono fermato
ancora anni ed anni di scure e d’aratro;
adesso la moglie neanche guardavo
di me e dei miei figli mi dimenticavo.
Però non è vero quello che sento dire
che son stati i sigari a farmi morire
è stato quel caldo nel mietere il grano
è stato mangiare con la falce in mano.
E senza nemmeno fermarmi per bere,
quel po’ di caffè, lo dovevo ingoiare;
e non mi fermavo nemmeno un momento
per sentire la fresca carezza del vento.
E senza fermarmi neanche un istante
a cercare un po’ d’ombra in mezzo alle piante,
nell’aria rovente, neppure un minuto,
nemmeno i miei sigari mi sono goduto.
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