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i fimmine

Post n°84 pubblicato il 06 Giugno 2012 da stefano.caldiron
 






Il riso in bocca alle donne.

Le rondini.

I campi di grano.

Una chitarra che sgrana flamenco, e le nacchere,

                             [ e i piedi battuti a tempo dei ballerini.

 

Il sorriso nelle guance delle donne.

Cento voci in coro che cantano, ed esserci dentro.

Le sere d’estate che non finiscono mai.

Le rondini che passano rasoterra.

I pomeriggi, giù al fiume.

 

L'amore negli occhi delle donne.

Il vento che muove i campi di grano.

Le tavolate.

Il bagno al fiume.

Le rondini che ti passano accanto, la mattina prestissimo,
                                                        
[ prima che il sole esca dalla montagna.


I capelli delle donne. 
Le tavolate nelle sere d'estate che non finiscono mai.
Le tarantelle, la zampogna, la ciaramella.
Il vento che muove i campi di grano, come i capelli alle donne.

I tuffi, giù al fiume.
Il paese che finisce di colpo, e ti trovi nel fresco del bosco.

 

Il rossore alle gote delle donne.

Il guizzo delle rondini.

La tarantella, quella volta, giù al fiume.

Le case coperte di glicine e di vite e

[ l'erba fino sulla porta, e

[ il piano terra dove c'è una cucina per stare in estate.

 

Il riso sincero in bocca alle donne.

La gioia dentro.

Il paese visto dalla Pàstena, e il cielo, sopra il paese, pieno di rondini.

La pace nel cuore.

L’estate.

 

 

  

 

 

 

Rofrano, maggio giugno 2012

 

 

 

(la Pàstena è un piccolo gruppo di case, da dove si vede tutto intero il paese antico)

 

 

(la ciaramella – o ciaramedda – è un oboe popolare. Quando suona con la zampogna, questa fa da accompagnamento)

 
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