Pensieri di Diogene

Il Tantrismo

Il pensatore di cui ho parlato nello scorso Blog ebbe anche il merito di diffondere nella cultura degli Stati Uniti l'interesse per i pensatori orientali equesto mi fornisce il destro per una digressione su un aspetto della cultura orientale, il Tantrismo, che mi ha incuriosito soprattutto per l'unione tra la meditazione ascetica e la sessualità. Quest'ultima non viene negata, come nelle pratiche ascetiche occidentali, ma diventa uno strumento per accedere alla riunificazione del sé e del mondo.

Le pratiche ascetiche orientali, in generale, pongono l'accento sugli aspetti pratici piuttosto che sui contenuti metafisici, che pure sono presenti, ma in sottofondo. La liberazione dalla catena delle rinascite e la riunificazione dell'esperienza del mondo appaiono più importanti delle credenze e dei miti religiosi. L'esercizio della meditazione o dello yoga è apportatore di benessere in chi li pratica del tutto indipendentemente dalla condivisione di certe credenze.

Il Tantrismoè un fenomeno molto complesso, anche storicamente, e non c'è condivisione tra gli studiosi su quando sia nata questa dottrina. Alcuni pensano che sia lo sviluppo di una cultura proto-indoeuropea (circa 3000 a.C.), mediato poi attraverso l'induismo e il buddismo, capace però di mantenere il suo spirito originario. Si pensa anche che vi sia l'influsso di culti popolari estranei alla elitaria cultura brahmanica.

Genericamente si può definirlo una via pratica ai poteri sovrannaturali e alla liberazione; consiste nell'uso di pratiche e tecniche specifiche (rituali, corporee e mentali), al fine di incanalare l'energia divina del mondo all'interno ddell'uomo; un tentativo di porre kāma, il desiderio, al servizio della liberazione.

In queste teorie la sessualità è vista come il compenetrarsi di un aspetto maschile e femminile, che simboleggiano la dualità del divino. Nelle religioni tantriche la donna occupa un posto privilegiato che non si trova nella cultura brahmanica e che ha fatto pensare ad origini pre-indoeuropee di queste concezioni, in culture dove vigeva il culto della Grande Madre.

Nelle dottrine tantriche si fa riferimento a due “vie” la via della “mano destra”, dove l'ascetismo è più importante, e quella della “mano sinistra” dove invece la sessualità è più centrale.

I primi orientalisti europei videro nel Tantra una forza sovversiva, antisociale e immorale; molti oggi lo vedono invece come una celebrazione dell'uguaglianza sociale, della sessualità, del femminismo e della cultura del corpo; un "culto dell'estasi" che combina spiritualità e sessualità, per correggere l'atteggiamento repressivo della cultura occidentale nei confronti del sesso.

La dottrina sessuale tantrica, tuttavia, non è un pansessualismo. Essa privilegia l'aspetto della conservazione dell'energia sessuale, dilazionando o reprimendo l'emissione di fluidi. In tal modo la sessualità diventerebbe una forza che rende l'individuo più forte permettendo una distribuzione dell'energia orgasmica in tutto il corpo e facendogli sperimentare, assieme al partner,la riunificazione del mondo. Il corpo femminile e il corpo maschile, uniti diventano le due metà di un unico essere con l'energia femminile che circola lungo la colonna vertebrale dell'uomo e l'energia maschile che circola in quella della donna.

Va anche detto che, secondo alcuni, queste pratiche, sperimentate senza adeguata preparazione e guida, potrebbero essere nocive alla salute (ahahaaha! Mi sembro uno che scrive i messaggi sulle sigarette...)