Pensieri di Diogene
Pensieri e stimoli su argomenti generaliMessaggi del 25/08/2018
In margine alla tragedia di Genova, ci si domanda se il tuffo nelle privatizzazioni dei servizi non sia stato un errore, un tragico errore. Si è detto che i privati avrebbero saputo gestire meglio i vari settori di quanto non aveva fatto lo Stato, perché abituati alla concorrenza e quindi al miglioramento tecnico che ad essa è legato. Avrebbero speso meglio i soldi che lo Stato – direttamente o indirettamente – avrebbe elargito come controparte dei servizi offerti. Al tempo stesso togliere i servizi alla gestione pubblica avrebbe permesso di contenerne i costi perché – si affermava – lo Stato è fonte di spreco ed è paralizzato dalle burocrazia. Poi i servizi sarebbero stati migliori perché i privati avrebbero saputo mettere le persone più qualificate nei posti giusti. E lo Stato poteva fare a meno di tati posti di lavoro improduttivi, si sarebbe limitato a controllare quello che facevano i privati.
La realtà è sotto gli occhi di tutti. I lavori di manutenzione al Ponte Morandi sarebbero stati iniziati ad ottobre. Nessuno ha controllato, nessuno si è chiesto se intanto non fosse utile diminuire il traffico sul viadotto. I controlli sono sempre stati una pia illusione, in questo come in tutti i campi.
Né ci potevano essere, perché lo Stato (e gli Enti pubblici) hanno ridotto il proprio personale, tanto che il numero dei dipendenti pubblici pro-capite è inferiore anche a quello degli Stati Uniti, dove la gestione privata dei servizi è generale. Negli Stati saggi si sa che dei controlli ci devono essere, altrimenti tutto diventa aleatorio.
Un altro piccolo esempio: le poste. Ai tempi delle PT la corrispondenza veniva distribuita tutti i giorni, ora (quando va bene) tre volte la settimana. Ora le Poste sono diventate un’azienda prevalentemente finanziaria e la distribuzione della corrispondenza è diventata un’attività marginale.
Certo, ora chiudere la stalla quando i buoi sono scappati sarà difficile e costoso e probabilmente non potrà farsi. Il governo sbandiera che ritirerà la concessione alle Autostrade, ma non potrà farlo, dove li troverà altri 30 miliardi per indennizzarle? Miliardi da aggiungere ai molti che serviranno (servirebbero) per i punti qualificanti del “governo del cambiamento”. Ovvero, date le condizioni del nostro bilancio statale, non si farà niente. Sarà molto se si metteranno in sicurezza alcuni ponti pericolanti. E pensare che c’era chi riteneva prossime tante riforme…
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