S.U.A.L.D.A.
Sarà un'Acquaviva Libera dall'Amianto - Informazione e sensibilizzazione sul censimento dell'amianto e sull'obbligo dell'auto-notifica nel Comune di Acquaviva delle Fonti (Ba)
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L'abbandono dell'amianto non è mai lo stesso
Post n°36 pubblicato il 29 Giugno 2017 da sualda2013
I costi della bonifica dei manufatti contenenti amianto, si sa, sono troppo onerosi, così, invece di usufruire di sgravi fiscali, contributi regionali, provinciali e delle Città Metropolitane, quasi fosse una giustificazione, alcuni preferiscono disfarsene, e abbandonarli nelle prime campagne vicine, scegliendo con cura, aree rurali tipo percorsi ciclabili, aree di interesse natural-paesaggistico, siti archeologici, aree di rispetto cimiteriale, demani o scarpate dell'autostrada. Però, non tutti possono essere definiti criminali dell'ambiente e della salute umana allo stesso livello, perchè coloro che volontariamente abbandonano i manufatti con amianto, non hanno un profilo ben definito, bensì si caratterizzano per livelli di sensibilità e ignoranza. Infatti, alla luce delle micro discariche scoperte e segnalate nel territorio di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, negli ultimi quattro anni, si è scoperto che esistono quattro tipologie di criminale ambientale specializzato nell'abbandono dell'amianto.
1^ tipologia: il previdente è colui che tiene alla propria salute e a quella degli altri; pertanto provvede ad avvolgere i manufatti con del cellophane o buste di plastica, come un pacchetto regalo da destinare all'ambiente.
2^ tipologia: l'ordinato è colui che preferisce abbandonare i manufatti nell'ambiente, non a casaccio, ma sistemandoli in pile ordinate, tralasciando se qualche manufatto possa essersi rotto durante la rimozione e il trasporto.
3^ tipologia: il frettoloso è colui che non ha mai tempo; infatti deposita i manufatti per terra scaricandoli in fretta e furia, sistemandoli così come viene, anche lui senza preoccuparsi di eventuali rotture.
4^ tipologia: il menefreghista è colui che prorio non ha alcun interesse, nè dell'ambiente, nè della salute umana; rompe tutto, a partire dalla rimozione e deposita i cocci frantumati vicino ai percorsi frequentati dall'uomo. Naturalmente, si ironizza su un grave problema che è quello dell'abbandono dell'amianto nell'ambiente. Si ricorda che questi comportamenti sono sanzionabili, fino ad essere considerati veri reati ambientali. Le attività dei Comuni: le singole amministrazioni comunali hanno un ruolo centrale nell’attuazione dei Piani amianto regionali, ove presenti, anche in virtù delle proprie funzioni di “tutela dell’igiene, della salute, della sicurezza e dell’incolumità pubblica”. Questo però comporterà, da parte degli organi di controllo, una maggiore attività di monitoraggio del territorio, spesso prevista dagli stessi Piani regionali, che siano Polizia locale, Polizia provinciale o Carabinieri forestali. Sualda P.S. Le immagini si riferiscono a manufatti in cemento amianto realmente abbandonati nel territorio di Acquaviva delle Fonti tra il 2013 e il 2017. |
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