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La politica monetaria iper-espansiva non crea occupazione ma in compenso acuisce le diseguaglianze .

Post n°45 pubblicato il 01 Febbraio 2015 da yululunga
Foto di yululunga

Le decisioni di Mario Draghi e della Banca Centrale Europea annunciate giovedì 22 gennaio sono distrazioni e palliativi, come il piano Junker, che ha promesso 300 miliardi di euro di finanziamenti per crediti selettivi(ma ormai,per dirla come Lenin riguardo i capitali e le cifre faraoniche, tagliandi di carta senza un reale corrispettivo in liquidità). Draghi invece annuncia un finanziamento indiscriminato che aumenterà la massa di euro in circolazione, darà nuovi soldi alle banche e alle società finanziarie acquistando i loro titoli finanziari.

LE PERDITE SCARICATE SULLE BANCHE NAZIONALI - I SACRIFICI DELL'AUSTERITY INUTILI .

Ma la vera domanda è la seguente: Quando questi titoli verranno ritornati alle banche avranno mantenuto il loro valore di acquisto iniziale ? (A proposito e i famosi tossici che non sono più potuti andare sul mercato perchè fuorilegge ma sono comunque stati conservati in saccoccia perche sono costati loro, come verranno trattati ?).

 La risposta è NO ! Infatti la UE e la Germania, contraria per altri motivi al cosidetto bazooka finanziario (mai termine contro i proletari fu più azzeccato...), hanno "costretto" i cervelloni della BCE ad inserire una clausola di salvaguardia che scarica l'80% delle perdite sulle banche nazionali !!! 

La Germania e i paesi scandinavi ed estoni suoi alleati ottengono cosi la possibilità, se le cose si mettessero male di tenere alla catena per ulteriori decenni i paesi indebitati come l'Italia. 1.100 miliardi di nuovi euro, annunciati nei prossimi 18 mesi per il pasto del Dio mercato Moloch finanziario, all’incirca 10 milioni di miliardi di euro in cerca di valorizzazione per scongiurare quella deflazione che a ben guardare, parliamoci chiaro, invece tutto sommato piace a noi proletari perchè tiene bassi i prezzi dei generi di prima necessità e sottace innvece, e defila il fatto che non è dalla mancanza di soldi che viene la crisi dell’economia reale (cioè della produzione di beni e servizi) da dove vengono i salari del proletariato e i redditi dei lavoratori autonomi. La crisi che sconvolge la vita di miliardi di esseri umani non è una crisi monetaria.

La produzione di beni e di servizi continua ad aumentare ma da circa trenta anni la massa di capitale finanziario ha preso ad aumentare per compensare il fatto che investendolo tutto nella produzione di beni e servizi, il capitale accumulato non si valorizzava. Le operazioni del capitale finanziario hanno preso a dirigere e sconvolgere l’economia reale. Anche i nuovi soldi creati dalla BCE finiranno ad accrescere la massa del capitale finanziario, come sono finiti quelli creati dalle altre banche centrali dei paesi imperialisti tra i quali l'Italia, che cerca di ammantarsi di un volto umano e utile attraverso la Kermesse di EXPO una esposizione internazionale che dietro ai propositi pacchiani e autoreferenziali di lotta alla fame e alla miseria, nasconde più miseramente il fine di rilanciare l'economia nazionale a livello globale, se non attraverso la tecnologia e la scienza al palo dati i scarsi investimenti nella ricerca, cogli ultimi rimasugli rimasti al bel Paese: il cibo e il turismo. Quanto alla Carta di Milano, questo "storico documento" tanto celebrato quanto sopravvalutato che dovrebbe costringere l'ONU a piegare le economie capitaliste Orientali e Occidentali a chiudere con l'umanitarismo e la filantropia verso quei continenti che sono già ora terreno di scontro interimperialista per lo sfruttamento agroalimentare, essa si tradurrà vieppiù nell'ennesima pagliacciata, la nuova occasione perduta nell'ottica dei gia passati protocolli ambientali internazionali disattesi e nelle micragnose e ridicole illusioni partecipative (chi se li ricorda i social forum, il bilancio partecipativo, tanto in voga nell'ottica movimentista piccolo borghese di qualche anno fa ?) 

IL FRONTE ANTI AUSTERITY NELL'AlVEO SOCIALDEMOCRATICO BERTINOTTISTA DEL COMPROMESSO STORICO TRA LE CLASSI CHE PREPARA LA STADA AL RITORNO DEL FASCISMO.

L’attesa creata attorno alle elezioni politiche in Grecia sarà una grande lezione anche per noi  italiani , sarà un colpo all’illusione che la sinistra borghese sia davvero in grado di cambiare il corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista. Il successo elettorale di Syriza contro i partiti della destra metterà in luce l’impotenza della sinistra borghese. Già Tsipras e i suoi hanno messo le mani avanti e hanno detto che nel migliore dei casi avranno in mano il governo, ma non avranno il  potere: questo resterà nelle mani dei Creditori e della Finanza. Non potranno quindi realizzare il programma in nome del quale chiedono voti. Come tutti i governi di sinistra si rifugiano già dietro la verità che finché non si rompe con la borghesia imperialista non c’è alternativa. Si può tirare la corda, ma in definitiva è impossibile fare diversamente da quello che i signori della UE e del FMI esigono. 

Questo a meno che le masse popolari non si autorganizzino fuori dalla logica della sinistra istituzionale attraverso proprie strutture di democrazia popolare consigliare. Purtroppo il proletariato spaventato e fiaccato dalla lunga crisi a cui il vertice UE non da soluzione, potrebbero invece abbracciare scorciatoie demagogiche e populiste di destra.

Le promesse che Syriza ha fatto non sono solo un campionario d’illusioni, come tutti i governi di sinistra che non ottemperano alla propria missione, crogiolandosi nel sogno di umanizzare il capitalismo esse preparano la strada al ritorno del Fascismo. Perchè la sconfitta della sinistra e sempre una vittoria di destra.

roberto

 

 

 
 
 
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