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ARTE & MUSICA

Post n°44 pubblicato il 21 Agosto 2014 da joab
 
Tag: SOMNIUM

Si può davvero imparare, diventare bravi e dotati artisti o musicisti, seguendo un piano di studi e pratica, con dei bravi docenti?

L'accademia, la scuola, l'università, servono davvero a formare artisti e musicisti?

Si e no, secondo me, dipende da un bel po' di circostanze e variabili.

Molti si chiedono, (a torto o ragione, tutto da vedere) a cosa in effetti possano servire l'arte e la musica.

Se in effetti, l'arte e la musica, possano divenire importanti nella vita di ognuno di noi.

Spesso mi sono confrontato con l'amico musicista Furio Chirico, insegnante e titolare di una scuola di musica a Torino.

La materia della didattica e dell'insegnamento, non è sicuramente facile, se si seguono indirizzi e procedure di buon livello; ancor di più oggi, per via delle molteplici crisi, (economica e dei valori) con cui dobbiamo imparare a convivere.

Sembra che il mondo di oggi, (da una decina di anni in particolare) si sia fermato e non abbia più voglia di ripartire.

Di ricominciare a pulsare, rilasciando aspettative di ottimismo e speranze.

Di "futuro" poi, non se ne parla per niente, sembra da più parti che si viva alla giornata.

Trovo però, che qualche persona si trova a vivere bene dentro questo tipo di dimensione, quasi come se riuscisse a trovare un habitat congeniale.

Bisogna rendersi conto con onestà, che molti soffrono, alcuni lo fanno in silenzio, fino a "scoppiare", talvolta arrivano senza preannuncio, tragicità che lasciano perplessi.

Viene identificata la questione come mal di vivere, depressione, anche se con molta probabilità, mi viene da pensare, esiste altro da scoprire.

Apatia, demotivazione, voglia di lasciarsi andare, sembrano gli imperativi vigenti del mondo di oggi.

Peccato, perché ci sarebbe veramente tanto da fare, con l'arte, la musica e non solo.

Non mi sto riferendo ad "Arteterapia o Musicaterapia", troppo giovani come discipline per prenderle come esempio, oltretutto ho visto che alcuni inseriscono in determinati programmi, che dovrebbero risultare "salutari", musiche o creazioni artistiche, che a dir poco, mi lasciano con qualche dubbio di troppo.

Di cose buone da fare , con l'arte, la musica e non solo, ce ne sarebbero davvero tante, purtroppo i cattivi esempi, non mancano mai.

Come quello di qualche anno fa...

Per esempio il crocifisso ligneo, attribuito a Michelangelo, che avrebbe dovuto sintetizzare "arte e fede".

Per come scrive Tomaso Montanari nel suo saggio, "A cosa serve Michelangelo?".

Sembra che Tre milioni e duecentocinquantamila euro, sia stata la cifra «investita» dal governo italiano alla fine del 2008 per l'acquisto di un crocifisso ligneo che oggi è valutato da Christie's, (una tra le più famose case d'asta al mondo) 60.000 euro.

"La vicenda del crocifisso cosiddetto "di Michelangelo" acquistato dallo Stato Italiano è una metafora perfetta del destino dell'arte del passato nella società italiana contemporanea. Strumentalizzata dal potere politico e religioso, banalizzata dai media e sfruttata dall'università, la storia dell'arte è ormai una escort di lusso della vita pubblica". Per come troviamo scritto nella copertina del libro di Montanari, "A cosa serve Michelangelo?".

Direi che una metafora del genere, non riguarda solo il destino dell'arte del passato, con molta probabilità anche quella del presente, con evidenti problematicità anche per quella del futuro.

Specialmente se non si riuscirà a breve, a invertire la rotta, cambiare determinate regole; usi e mal costume, che si trovano facilmente in giro, come normale prassi e modi di procedere.

Che ti "frega" a te, mi è stato detto in molte occasioni, quando c'era qualcosa da sottrarre in maniera malevola.

Sta divenendo prassi comune approfittare delle cose, del prossimo, anche degli amici, conoscenti e chi capita a tiro; non esiste quasi più, la cortesia e la gentilezza di un tempo.

Come se essere cortesi e gentili, fosse divenuta una forma di debolezza da non mostrare, da non azionare nei rapporti interpersonali.

Al loro posto, sono arrivate altre maniere di raffrontarsi con il prossimo; meno male non è a tutti che piace un certo tipo di comportamento.

Nel giro del mondo della musica, non mancano sicuramente esempi di un certo agire, di personaggi senza scrupoli pronti ad arraffare nel nome dell'arte, qualche buona occasione.

Non solo nell'arte e nella musica, si muovono determinati meccanismi.

La questione sociale, in qualche modo degenerata, oramai ha assunto carattere generale, come anche nei secoli passati; difatti, qualcosa del genere avveniva in alcune comunità e società, addirittura sin dai tempi biblici.

Dunque non occorre meravigliarsi più di tanto, se le cose girano in una certa maniera.

Come in altri periodi storici, oggi a mio modo di vedere, ci troviamo per l'ennesima volta, nel punto più basso di civiltà e giustizia.

Arte e musica, se si vogliono coltivare con una certa dedizione e svolgere con passione, troveranno nel loro percorso di crescita e sviluppo, una serie infinita di ostacoli, che andranno sicuramente a demotivare e scalfire, le intenzioni più belle e più vere, che ogni artista e musicista di talento e di valore, può avere.

Rimangono in piedi, secondo me, (nel senso di mantenere fede alla propria passione o vocazione che sia) solo in pochi, tanti nel tempo si lasceranno contaminare dal mondo circostante; si adegueranno e tollereranno le cose più "infime", anche se continueranno a cantare e realizzeranno "opere", esprimenti virtù, che non esistono da tempo, nella loro vita di artista o musicista.

Si potrà mai essere "stronzi" e allo stesso tempo realizzare "opere" d'arte?

Non lo so, spesso guardo (per quello che è visibile naturalmente) la vita di un artista, se questa la trovo curiosa e particolare, (anche l'aspetto che rilascia eventuali "virtù" mi interessa) provo ad approfondire, altrimenti lascio perdere, sicuro di non perdermi nulla.

Questa è una di quelle ragioni, che mi portano spesso a non apprezzare artisti amatissimi da molti.

Ma questa è altra storia, complessa da raccontare in maniera esauriente.

Mi piace spesso osservare, dentro e fuori le cose, le persone e la vita, lasciando ovviamente, quel margine di privacy, che a me sinceramente non interessa molto.

Sempre Montanari racconta che la grande parte del patrimonio artistico nazionale è abbandonata a se stessa, un marketing implacabile costruisce continuamente "eventi" mediatici intorno a pochi oggetti-simbolo capaci di assicurare consenso ai politici locali e nazionali, ritorno di immagine agli sponsor, pubblicità ai giornali ed "evasione culturale" al grande pubblico.

La situazione del patrimonio artistico italiano, sembra apparire così, è molto triste a vedersi, eppure di idee ce ne sarebbero veramente tante, per agganciarsi al patrimonio artistico nazionale e rilanciare l'economia con nuovi posti di lavoro.

Bisognerebbe accogliere e ascoltare le nuove idee, quelle che brillano di "luce", capaci di muovere per bene e per davvero le cose, l'economia, perché no, con "Arte & Musica".

Il mondo dell'economia, come anche l'aspetto "sociale" in generale, prendendoli in considerazione, attraverso ricerche, sperimentazioni, studi e altro ancora, potrebbe ritrovare nuovi periodi di "lustro".

Non lo dico solo per dire, ma perché ho potuto sperimentarlo e a quanto pare i risultati potrebbero arrivare in maniera concreta e realistica, senza perdersi in inutili chiacchiere.

Senza fare entrare in scena, combinazioni "alchemiche", che fanno parecchio pensare e riflettere, come nel caso della statua lignea, attribuita a Michelangelo, di cui non si capisce bene, come sia potuta accadere una cosa simile.

Purtroppo tutto è possibile, si dice anche, che al peggio non c'è mai fine.

Forse per questa ragione, potrebbe tornare utile, cercare ovunque e sempre il meglio, magari con "Arte & Musica"; Arte come "acqua" e Musica come "aria".

 

 

 

 
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