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SCUOLA DI HOGWARTS

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PROF. POTTER4DGL

PRESIDE DELLA SCUOLA

E INSEGNANTE DI

STORIA DELLA MAGIA E

DIFESA CONTRO LE ARTI OSCURE

prof. ARTEMISIA

Direttrice della Casa

Insegnante di Pozioni

ed Trasfigurazioni

prof. SHADOW

Direttrice della Casa

Insegnante di Incantesimi

e Babbanologia

prof. MICKYMALCONTENTA

Direttrice della Casa

Insegnante di Erbologia

e Divinazione

prof. BLOSKY1974

Direttore della Casa

Insegnante di Quidditch

e Creature Magiche

Custode delle Chiavi di

Hogwarts

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

 

Cap 14...1°parte

Post n°105 pubblicato il 20 Maggio 2008 da potter4dgl
 
Tag: finale

IL Ladro

Harry aprì gli occhi e rimase abbagliato per il verde e dorato; non aveva idea di quello che era successo,  sapeva solo che giaceva in quello che sembravano foglie e rametti. Lottando per portare aria ai polmoni che sembravano schiacciati, aprì gli occhi e si rese conto che la luce abbagliante di colori urlatori era la chiarezza del sole che si rifletteva attraverso un baldacchino di foglie molta in alto su di lui. Si appoggiò sulle mani e si mise in ginocchio, preparato ad affrontare una creatura piccola e feroce, ma vide che l'oggetto era il piede di Ron. Guardandosi attorno Harry vide che lui e Hermione giacevano sul suolo di un bosco, apparentemente soli. Il primo pensiero di Harry fu che era il Bosco Proibito, e per un momento, perfino sapendo che cosa sciocca e pericolosa fosse Apparire nei terreni di Hogwarts, il suo cuore fece un salto nel pensare di fuggire tra gli alberi verso la capanna da Hagrid. Tuttavia, dopo qualche istante sentì Ron emettere un grugnito basso ed  Harry comminciò a gattonare verso di lui, si rese conto che questo non era il Bosco Proibito. Gli alberi sembravano più giovani, c'erano spazi più ampi ed il terreno era più chiaro. Si trovò con Hermione,  appoggiata su mani e ginocchia, vicino alla testa di Ron. Nel momento che i suoi occhi si posarono su Ron, tutte le altre preoccupazioni volarono dalla mente di Harry, poiché il sangue inzuppava completamente il lato sinistro di Ron ed il suo viso di colore bianco grigiastro, emergeva sul suolo pieno di foglie. Ora la pozione polisucco stava sparendo. Ron stava a metà strada tra la sua apparenza normale e quella di Cattermole, i suoi capelli diventavano sempre  più fulvi mentre il suo viso perdeva il poco colore che gli rimaneva. —Che cosa gli è successo?—Si è smaterializzato—disse Hermione, con le dita già sulla manica di Ron, dove il sangue era più abbondante e scuro. Harry guardò, inorridito, come apri con violenza la camicia di Ron. Aveva pensato sempre di smaterializzarsi era qualcosa di comico, ma questo… le Sue budella si rigirarono malvolentieri quando Hermione scoprì l'avambraccio di Ron, dove mancava un gran pezzo di carne, tagliato di netto come se si fosse usato un coltello. —Harry, veloce, nella mia borsetta è una piccola bottiglia con l'etichetta ‘Essenza di Díctamo…—la borsetta… sí…- Harry si diresse verso il posto dove era atterrata Hermione, afferrò la piccola borsetta fiorita e mise la mano nell'interno. Al momento, incominciò a toccare oggetto dietro oggetto: sentì lombi di cuoio di libri, maniche di lana , tacchi di scarpe…—veloce. Afferrò la sua bacchetta dal suolo e la mirò alle profondità della borsetta magica.—Accio Díctamo! Una piccola bottiglia marrone uscì ronzando dalla borsetta; la prese e ritornò velocemente vicino a Hermione e Ron i cui occhi ora stavano mezzo chiusi. Tutto quello che si vedeva tra le sue ciglia erano frange del bianco globo oculare.—È svenuto—disse Hermione che era anche lei abbastanza pallida; non sembrava più Mafalda, benché i suoi capelli ancora fossero grigi in alcuni punti…—aprila al posto mio, Harry, mi tremano le mani. Harry strappò il tappo dalla piccola bottiglia, Hermione la prese e versò tre gocce della pozione nella ferita che sanguinava. Un fumo verdognolo si alzò verso l'alto e quando si rischiarò, Harry vide che il sangue aveva smesso di sgorgare. Ora la ferita sembrava che avesse vari giorni; una pelle nuova si distendeva su quello che un momento prima era carne viva.—Huau—disse Harry.
—È tutto quello che riesco a fare—disse Hermione tremante—. Ci sono incantesimi che lo curerebbero completamente, ma non oso tentarli caso mai mi riescano male e causi più danno… ha perso Già tanto sangue…—come si è ferito? Voglio dire... —Harry scosse la testa cercando di capire, per dare senso a quello che era successo—... perché siamo qui? Credevo che tornassimo a Grimmauld Place. Hermione inspirò profondamente. Sembrava stare sull'orlo delle lacrime. —Harry, non credo che possiamo tornare lì.—Che cosa stai…?
—Quando siamo spariti, Yaxley mi ha afferrato e non riuscivo a disfarmi di lui, era troppo forte, ed era ancora attaccato siamo arrivati a Grimmauld Place. E allora… , credevo che avesse visto la porta e che quindi abbia capito che stavamo lì, cosicché quando ha allentato la presa, sono riuscita a separarlo e portarci qui.—Ma allora, dov’è? Aspetta un momento… non vorrai dire che sta in Grimmauld Place, no? Non può entrare lì, vero? Gli occhi di lei brillarono con lacrime non versate mentre assentiva.—Harry, credo che possa, io... lo obbligato a lasciarmi con una Maledizione di Repulsione, ma l'avevo già portato dentro la protezione dell'incantesimo Fidelius. Da quando Silente è morto, siamo stati i guardia Segreti, cosicché gli ho svelato il segreto, vero? Non c'era altra possibilità. Harry era sicuro che aveva ragione. Fu un brutto colpo. Se ora Yaxley poteva entrare nella casa, in nessun modo potevano ritornare. Perfino ora potrebbe trovarsi lì con altri mangiamorte mediante la smaterializzazione. Nonostante fosse ombrosa ed opprimente la casa, era stato il suo unico rifugio sicuro; proprio ora che Kreacher era molto più felice ed amichevole, una specie di casa. Con un pizzico di rabbia che non aveva niente a che vedere col cibo, Harry si immaginò l'elfo domestico preparando la torta e lo stufato di rognone che Harry, Ron e Hermione non avrebbero mai mangiato.—Harry, mi spiace, mi spiace tanto!—Non essere sciocca, non è stata colpa tua ! Semmai, è stata mia...Harry mise la mano nella sua tasca e tirò fuori l'occhio di Moody. Hermione indietreggio, con espressione inorridita.—La Umbridge lo aveva messo nella porta del suo ufficio, per spiare la gente. Non potevo lasciarlo lì… ma così hanno saputo che c'erano intrusi. Prima che Hermione potesse rispondere, Ron gemtte ed aprì gli occhi. Era ancora grigio ed il suo viso era lucido per il sudore.—Come ti senti? —sussurrò Hermione.—Male—disse Ron con voce roca, facendo una smorfia di dolore dovuta al braccio dolorante—. Dove siamo?—Nel bosco dove celebrarono la coppa  Mondiale di Quidditch—disse Hermione—. Volevo qualche posto appartato, nascosto, e questo era…—… il primo posto al quale hai pensato—finì Harry per lei, gettando un'occhiata verso il bosco apparentemente deserto. Non potè evitare di ricordare quello che era successo l'ultima volta che si erano smaterializzati. Hermione stava pensando a come i mangiamorte li avevano trovati in pochi minuti. Era stata Legilimanzia? Sapevano Voldemort o i suoi seguaci, perfino ora, a dove gli aveva portati Hermione?—Credi che dovremo muoverci? —domandò Ron a Harry, e Harry potè vedere dall'espressione di Ron che stavano pensando la stessa cosa.—Non so. Ron era ancora pallido e sudato. Non aveva fatto nessun tentativo di alzarsi, e dava l'impressione di essere ancora troppo debole per farlo. La possibilità di muoverlo era scoraggiante.—Restiamo qui per il momento—disse Harry. Con espressione alleviata, Hermione si mise in piedi.
— dove vai? —domandò Ron.—Se rimaniamo, dovremmo mettere alcuni incantesimi protettivi qua intorno—rispose, ed alzando la sua bacchetta, incominciò a camminare in un ampio circolo attorno a Harry e Ron, mormorando incantesimi mentre avanzava. Harry vide piccole perturbazioni nell'aria che li circondava, era come se Hermione avesse congiurato un vento caldo nel bosco.—Salvio Hexia… Protego Totalum… Rinzaffo Muggletum… Muffliato… puoi tirare fuori la tenda, Harry…—tenda?—Nella borsetta!—Ah… ovviamente—disse Harry. Questa volta non si disturbò a cercare all'interno, ma usò un altro Incantesimo Convocatore. La tenda uscì in un grosso mucchio, con telo, corda e pali. Harry la riconobbe, in parte per l'odore di gatto, come la stessa nella quale avevano dormito la notte del Mondiale di Quidditch.—Credevo che appartenesse a quel Perkins del Ministero, no? —domandò, incominciando a districare le stecche.—Apparentemente, non la volle indietro, ha molta lombaggine—disse Hermione, ora realizzando una complicata figura di otto movimenti con la sua bacchetta—, cosicché il padre di Ron disse che poteva prestarmela. Erecto! —aggiunse, mirando con la sua bacchetta alle deformate tende che si alzarono nell'aria in un movimento fluido e si stanziarono, completamente posizionate, nel suolo davanti a Harry nelle cui sorprese mani saltò una stecca, per atterrare con un colpo sordo fino all'estremo di un soffio.—Vanghi Inumicum—finì Hermione con una fioritura verso il cielo—. Questo è tutto quello che posso fare. Per lo meno, lo sapremo se si avvicinano. Non posso garantire che mantenga lontano  Vol…—Non pronunciare quel nome! —la fermò Ron, con voce aspra. Harry e Hermione si guardarono l'un l'altro.
—Lo so—disse Ron,e gemendo un po' si fermò a guardarli—, ma mi suona come una… una maledizione o qualcosa così. Non possiamo chiamarlo tu-sai-chi, per favore?—Silente diceva che la paura di un nome…—incominciò Harry.—Non so se l’hai notato, ma chiamare tu-sai-chi per  nome non servì a molto a Silente alla fine. —disse Ron in risposta—. Solo... a mostrargli una qualche forma di rispetto, no?—Rispetto? —ripetè Harry, ma Hermione gli lanciò uno sguardo di avvertenza; apparentemente non poteva discutere con Ron finché stava in una condizione del genere. Harry e Hermione, trascinarono Ron fino all'entrata della tenda. L'interno era come Harry esattamente lo ricordava come, un piccolo appartamento, completo con stanza da bagno ed una piccola cucina. Separò ad un lato una vecchia poltrona e portò  Ron con attenzione nel letto di sotto della cuccetta. Perfino questo piccolo percorso aveva lasciato Ron più pallido, ed una volta che l'ebbero posizionato nel materasso chiuse gli occhi e non parlò per un momento.—Farò un pò di tè—disse Hermione senza fiato, tirando fuori un bollitore e delle tazze dalle profondità della sua borsetta, e dirigendosi verso la cucina. Harry trovò un bibita calda tanto benvenuta come lo era stato il whiskey incendiario la notte in cui era morto Moody; sembrò consumare un po' della paura che palpitava nel suo petto. Dopo un minuto o due, Ron ruppe il silenzio.—Che cosa credi che succeda ai Cattermole?—Con un pò di fortuna, saranno andati via—disse Hermione, afferrando la sua tazza calda per riconfortarsi—. Se il signor Cattermole è stato capace di pensare con chiarezza, avrà tirato fuori la signora Cattermole mediante smaterializzazione Unita e adesso staranno fuggendo dal paese coi loro figli. Questo è ciò che Harry gli ha detto di fare.— spero che scappino—disse Ron, appoggiandosi contro i cuscini. Il tè sembrava fargli bene; gli era ritornato un po' il colore—. Benché non mi è parso che Reg Cattermole fosse tanto intelligente, per il modo in cui tutti mi parlavano quando ero lui. Dio, spero che ce la facciano… Se ambedue finissero ad Azkaban per colpa nostra…Harry guardò  Hermione e la frase che stava per formulare—che la mancanza di bacchetta della signora Cattermole gli avrebbe impedito di trasferirsi Congiuntamente con suo marito—morì nella sua gola. Hermione stava osservando Ron preoccuparsi per il destino dei Cattermole, e c'era tanta tenerezza nella sua espressione che quasi Harry si sentì come se l'avesse beccata baciandolo.—allora, l’hai preso? —gli domandò Harry, in parte per ricordargli che era lì.—preso… preso che cosa? — disse lei guardandolo negli occhi.
—Quello per cui abbiamo passato tutti questi guai? Il medaglione! Dov’è?—L’hai preso? —gridò Ron, alzandosi un po' più  sui cuscini—. Nessuno mi dice niente! Perbacco, l'avete preso!—bè, stavamo scappando dai mangiamorte per salvarci la vita, no? —disse Hermione—. Sta qui.E tirò fuori il medaglione dalla tasca dei suoi vestiti e lo passò a Ron. Era grande come un uovo di gallina. Un'ornata lettera S con molte pietre verdi incastonate, scintillò con una lucentezza spenta nella luce diffusa che brillava attraverso il soffitto della tenda.

 
 
 

Post N° 104

Post n°104 pubblicato il 20 Maggio 2008 da potter4dgl
 
Tag: finale

Cap 14...2parte

—Non c'è nessuna possibilità che qualcuno lo abbia distrutto da quando è appartenuto a Kreacher? —domandò Ron con speranza—. Voglio dire, siamo sicuri che è ancora un Horcrux?—Credo di si—disse Hermione, prendendolo di nuovo ed esaminandolo più da vicino—. Avrebbe qualche segno di danno se fosse stato magicamente distrutto. Lo passò a Harry che lo rigirò tra le dita. Il medaglione stava in perfetto stato. Ricordò i resti sconquassati del diario, e come la pietra nell’ Horcrux dell'anello si era spaccata quando Silente l'aveva distrutto.—Credo che Kreacher abbia ragione—disse Harry—. Dobbiamo scoprire come aprire questa cosa prima di poterla distruggere. Una repentina coscienza di quello che stava facendo, di quello che viveva sotto le piccole porte dorate, colpì  Harry mentre parlava. Perfino dopo tutti gli sforzi per trovarlo, sentiva il violento impulso di lanciare lontano da lui il medaglione. Controllandosi di nuovo, cercò di aprirlo con le dita. Quindi provò l'incantesimo che Hermione aveva usato per aprire la porta della stanza di Regulus. Nessuno funzionò. Restituì il medaglione a Ron e Hermione che fecero tutto il possibile per aprirlo, ma non ebbero più successo di lui. — puoi sentirlo? —domandò Ron a voce molto bassa, mentre lo teneva strettamente nel suo pugno chiuso. —Che cosa vuoi dire? Ron gli passò l’ Horcrux . Dopo un momento, Harry pensò che sapeva quello che Ron voleva dire. Era il suo  sangue che sentiva scorrere  per le sue vene o quello che sentiva,  era qualcosa che batteva dentro il medaglione, come un piccolo cuore metallico?—Che cosa facciamo con quello? —domandò Hermione.—Mantenerlo in salvo fino a che scopriamo come distruggerlo—rispose Harry, e, benché lo gradisse poco, si mise la catena attorno al collo, lasciando cadere il medaglione fuori dalla vista sotto i suoi vestiti, dove riposò sul suo petto vicino al sacchetto che gli aveva dato Hagrid.—Credo che dovremo alternarci per vigilare fuori dalla tenda—aggiunse guardando  Hermione, alzandosi e distendendosi—. E dobbiamo anche pensare a procurarci un pò di cibo. Tu rimani qui—aggiunse con durezza, quando Ron cercò di alzarsi e diventò di una spiacevole tonalità verde.
Con lo spioscoscopio che Hermione aveva dato a Harry per il suo compleanno posizionato con cura sul tavolo della tenda, Harry e Hermione passarono il resto del giorno condividendo il compito di vigilanza. Tuttavia, il spioscoscopio rimase in silenzio e quieto nella sua posizione tutto il giorno, forse per gli incantesimi protettivi che Hermione aveva messo tutto intorno, o perché raramente la gente si avventurava per quella zona, il pezzo di bosco rimase deserto, senza contare gli uccelli o gli scoiattoli occasionali. Il pomeriggio non portò nessun cambiamento. Harry infiammò il suo umore quando sostituì  Hermione alle dieci, e guardò verso il paesaggio deserto, prendendo nota dei pipistrelli che volavano molto superficialmente attraverso l'unico pezzo di cielo visibile .

Ora si sentiva affamato, ed un po' nauseato. Hermione non aveva conservato niente da mangiare nella sua borsetta magica, perchè pensava che quella notte sarebbero ritornati a Grimmauld Piace, per quello  non avevano niente da mangiare salvo alcuni champignon selvaggi che Hermione aveva raccolto negli alberi vicini e lesso in un mestolo. Dopo un paio di cucchiaiate, Ron aveva allontanato la sua porzione, con aspetto nauseato. Harry aveva perseverato solo per non ferire i sentimenti di Hermione. Il silenzio che lo circondava fu rotto da estranei scricchiolii che suonarono come rametti che si rompevano: Harry pensò che erano suoni causati da animali più che da persone, ma successe ancora e afferrò la bacchetta con forza e si mise all'erta. Le sue budella, già con disturbi dovuti all'inadeguato aiuto dei champignon, formicolavano con inquietudine. Avrebbe creduto di sentirsi euforico se sarebbero riusciti a rubare e recuperare l’Horcrux, ma in qualche modo non era così. Tutto quello che sentiva mentre si sedeva guardando verso l'oscurità, della quale la sua bacchetta illuminava solo una piccola parte, era paura per quello che sarebbe successo dopo. Era come se avesse avanzato chiassoso fino a quel punto durante le ultime settimane, mesi, perfino anni, ma ora che si era fermato improvvisamente, non gli rimanevano più strade. C'erano la fuori altri Horcruxes, da qualche parte, ma non aveva la più minima idea di dove potessero essere. Neanche sapeva quanti erano in  tutto. Nel frattempo, non sapeva come distruggere l'unico che avevano trovato, l’Horcrux che attualmente giaceva contro la carne nuda del suo petto. Curiosamente, non aveva assorbito caldo del suo corpo, ma giaceva  freddo contro la sua pelle come se fosse appena uscito da acqua gelata. Ogni tanto Harry pensava, o forse immaginava che poteva sentire il debole battito premendo irregolare di fianco al suo. Presentimenti senza nome lo invasero mentre era seduto nell'oscurità. Cercò di resisterli, separarli, ma ancora così lo seguivano implacabili. Nessuno dei due potrà vivere finché  l'altro sarà in  vita. Ron e Hermione, ora parlando a voce bassa dietro, dentro la tenda, potevano allontanarsi se volevano, lui no. E a Harry  sembrava, mentre era seduto cercando di controllare la  propria paura e stanchezza che l’Horcrux appoggiato contro il suo petto stava segnando il tempo che gli rimaneva… Un'idea stupida,  disse a sé stesso, non pensare a questo…  La cicatrice stava incominciando nuovamente fargli male. Aveva paura di provocare quei pensieri, e cercò di dirigerli in un'altra direzione. Pensò al povero Kreacher che aspettava loro nella casa ed aveva ricevuto a Yaxley. Avrebbe taciuto l'elfo o avrebbe raccontato tutto ai mangiamorte ? Harry voleva credere che Kreacher aveva cambiato il suo atteggiamento verso di lui durante l'ultimo mese e che ora gli sarebbe stato leale, ma chi poteva sapere cosa pensava? E se i mangiamorte lo torturava? Immagini morbose ronzarono per la mente di Harry, e cercò di non pensarci, perché non c'era niente che potesse fare per Kreacher; lui e Hermione avevano già deciso di non cercare di evocarlo,  se veniva anche qualcuno dal Ministero? Non potevano sapere se l'Apparizione degli elfi fosse differente da quella che aveva portato  Yaxley a Grimmauld Place nell'orlo della manica di Hermione. Ora la cicatrice di Harry stava ardendo. Pensò che c’era tanto che non sapeva. Lupin aveva ragione sul fatto che avrebbero incontrato magia che neanche avrebbero immaginato. Perché Silente non gli aveva spiegato di più? Aveva pensato che avrebbe vissuto per tanto tempo per anni, forse per secoli, come il suo amico Nicolás Flamel? Se così fosse, si era sbagliato… Piton si era incaricato di ciò… Piton, il serpente addormentato, che aveva attaccato nella torre di astronomia…e Silente era caduto… caduto…—Dammela, Gregorovitch. La voce di Harry era alta, chiara e fredda, e la sua bacchetta era afferrata davanti a lui da una mano bianca dalle lunghe dita. L'uomo al quale stava puntando la bacchetta, era sospeso nell'aria con le gambe verso l'alto, benché non ci fossero archi che lo reggessero; si dondolava, come un fagotto di forma incomprensibile ed inquietante, con le braccia attorcigliate sul suo corpo, col viso terrorizzato al livello di quello di Harry, una macchia dovuta al sangue che si era accalcato nella sua testa. Aveva il capello di colore bianco sigaro ed una barba densa  densa: un babbo natale legato.—Non ce l'ho, non ce l'ho oramai! È da molti anni che me la rubarono!—Non mentire a Lord Voldemort, Gregorovitch. Egli sa… sa Sempre. Le pupille dell'uomo appeso erano molto aperte, dilatate dalla paura, e sembrarono ingrandirsi, sempre di più, fino a che la loro nerezza inghiottì completamente  Harry… Harry si dirigeva di fretta per un oscuro corridoio seguendo la stele del corpulento Gregorovitch che teneva una torcia alzata. Gregorovitch irruppe in una stanza alla fine del corridoio e la sua torcia illuminò quello che sembrava essere un'officina. Trucioli di legno ed oro brillavano nell'oscillante circolo di luce, e nel davanzale della finestra si trovava posato, come un uccello gigante, un giovane dai capelli dorati. Nella frazione di secondo che la luce della torcia l'illuminò, Harry vide il piacere nel suo leggiadro viso. Allora l'intruso lanciò un Incantesimo Assordante con la sua bacchetta e saltò all'indietro fino  quasi a cadere esternamente dalla finestra con un'esplosione di risata. E Harry si trovò precipitando  all'interno di quelle pupille dilatate come tunnel, e fece attenzione un'altra volta al viso di Gregorovitch, in preda al terrore.—Chi era ladro, Gregorovitch? —disse la voce alta e fredda.—Non lo so, non l’ho mai saputo, un uomo giovane… no… per favore… per favore! Un grido che continuò e continuò ed allora una raffica di luce verde…—Harry! Aprì gli occhi, ansimando, con la fronte che palpitava. Aveva perso conoscenza contro il fianco della tenda, era scivolato lateralmente per il telo, ed era teso nel suolo. Alzò la vista verso Hermione i cui capelli oscuravano il piccolo pezzo di cielo visibile ad oltre l'oscura coltre alberata situata superficialmente.—Sonno—disse, sedendosi velocemente ed cercando di rispondere allo sguardo di ira di Hermione con uno di innocenza—. Devo essermi  addormentato.—So che è stata la tua cicatrice! Posso vederlo dalla tua espressione! Stavi vedendo nella mente di Vol…—Non dire il suo nome! —la voce arrabbiata di Ron si sentì dalle profondità della tenda.—Bene—replicò Hermione—. La mente di tu-sai-chi, allora!
—Non volevo che succedesse! —disse Harry—. È stato il sonno! Puoi tu controllare quello che sogni, Hermione?
—Se imparassi solo ad applicare l'Oclumanzia…Pero Harry non era interessato ai rimproveri, voleva discutere quello che aveva appena visto.—Ha trovato  Gregorovitch, Hermione, e credo che l'abbia ammazzato, ma prima di farlo ha letto la sua mente e vi…—Credo sia meglio che mi occupi io della vigilanza se sei tanto stanco da rimanere addormentato—disse freddamente Hermione.—Posso finire il mio turno!—No, ovviamente hai finito.  Hermione si lasciò cadere nell'entrata della tenda, con espressione testarda. Arrabbiato, ma volendo evitare il trambusto, Harry si mise di nuovo all'interno. Il viso di Ron, ancora pallido, si affacciava nella cuccetta di sotto. Harry si arrampicò a quella che stava sopra, si sdraiò e guardò verso il soffitto oscuro della tenda. Dopo un momento, Ron parlò con una voce tanto bassa da non far sentire Hermione, accoccolata nell'entrata.—Che cosa sta facendo tu-sa-chi? Harry raggrinzì gli occhi sforzandosi di ricordare ogni dettaglio, e dopo sussurrò nell'oscurità.—a trovato Gregorovitch. L'aveva legato e lo stava torturando.—Non so… è strano, vero? Harry chiuse gli occhi, pensando a tutto quello che aveva visto e sentito. Quanto più ricordava, meno senso ci trovava… Voldemort non aveva detto niente sulla bacchetta di Harry, niente sui nuclei gemelli, niente su che Gregorovitch gli facesse una nuova bacchetta più poderosa per sconfiggere quella di Harry…—voleva qualcosa di Gregorovitch—disse Harry, ancora con gli occhi ben chiusi—. Gli disse che glielo desse, ma Gregorovitch disse che glielo avevano rubato… ed allora… si vide…Ricordò come lui,  Voldemort, era sembrato mettersi attraverso gli occhi di Gregorovitch, nel suo ricordo…—Lesse la mente di Gregorovitch. Vidi un ragazzo giovane posato nel davanzale di una finestra che lanciò un incantesimo a Gregorovitch e saltò perdendosi di vista. Lo rubò, rubò quello che voleva che tu-sai-chi cercava. E… credo d’averlo visto da qualche parte…Harry desiderò di poter rivedere un'altra occhiata sorridente del ragazzo. Il furto era avvenuto molti anni fa, secondo Gregorovitch. perché il giovane ladro gli risultava familiare? I suoni del bosco che li circondava erano spenti dentro la tenda; tutto quello che Harry poteva sentire era la respirazione di Ron. Dopo un momento, Ron sussurrò: —Non sei riuscito a vedere quello che il ladro stava afferrando?—No… doveva essere qualcosa di piccolo.—Harry? Le bacheche di legno del letto di Ron scricchiolarono quando cambiò posizione.—Harry, non credi che tu-sai-chi stia dietro a qualcosa che vuole trasformare in un Horcrux?—Non lo so—disse lentamente Harry—. Magari. Ma non sarebbe pericoloso per lui farne un altro?  Hermione non ha detto che aveva portato già la sua anima fino al limite?—Sì, ma forse non lo sa.—Sì… forse—disse Harry. Era sicuro che Voldemort cercava un modo di risolvere il problema dei nuclei gemelli, sicuro che cercava di ottenere una soluzione dal vecchio fabbricante di bacchette… ed ancora così l'aveva ammazzato, apparentemente senza fargli neanche una domanda sul sapere popolare sulle bacchette.
Che cosa stava cercando di trovare Voldemort? Perché, col Ministero della Magia ed il mondo magico ai suoi piedi, stava tanto lontano, concentrato nel perseguire un oggetto che una volta Gregorovitch aveva posseduto, e che era stato rubato da un ladro sconosciuto? Ancora Harry poteva vedere il viso del giovane biondo: era allegro, selvaggio; aveva un'aria astuta trionfante, come Fred e George. Si era lanciato dal davanzale come un uccello, e Harry l'aveva visto da qualche parte, ma non riusciva a capire dove…Con Gregorovitch morto, era il mago di espressione allegra quello che stava ora in pericolo. I pensieri di Harry si diressero verso lui, quando il russare di Ron incominciava a risuonare dalla cuccetta di sotto e lui stesso andò lentamente ad addormentarsi.

 
 
 

Ritornata

Post n°103 pubblicato il 20 Maggio 2008 da potter4dgl

Egregi colleghi, come potete vedere ilpreside è finalmente tornato dal suo lungo periodo di assenza dovuta prima, adue settimane circa di ferie e poi da un impegno molto importante ed inrinunciabile.....ovvero.....l'organizzazione del matrimonio della sua adorata bambina ^__^.......ma adesso eccomi quì.....(purtroppo i preparativi non sono ancora finiti, quindi ci saranno altri momenti di assenza da parte mia).....ho notato che alcuni insegnanti si sono fatti rivedere alle proprio lezioni e questo mi fà enormemente piacere....ma purtroppo solo alcuni.....negli altri persiste ancora l'assenteismo.....vedrò cosa fare in proposito più avanti.....x quanto mi riguarda ho deciso di postare due cap. del finale invece di uno come al solito........quindi adesso vado a postare......grazie dell'attenzione e a presto.

                                    Preside

                                  POTTER4DGL

 
 
 

Incantesimi utili

Post n°102 pubblicato il 13 Maggio 2008 da shadow972
 

Lo sapevo... Mi sono presa una lavata di capo dalla nostra beneamata Preside per... assenteismo... Uff... Non è giusto...

Va bene... Faccio ammenda e lezione abbondante per farmi perdonare... con in più... un piccolo dono per tutti... :)
Dunque dunque... vediamo qualcosa di utile... Considerando la voglia di pulizie che tutti abbiamo, specialmente quando si sistema la casa per i cambi stagione... un incantesimo tergeo risulterà molto utile, sempre tenendo d'occhio i nostri attrezzi da pulizia (una scopa fuori controllo che corre dietro la vecchia zia, per es., è seriamente sconsigliabile...); nel frattempo, potremmo tagliare quello che serve per il pranzo, carne o verdure, con l'incantesimo diffindo, per il quale vale l'avvertimento di prima (peggio ancora se è un coltello da cucina a rincorrere qualcuno! non so se mi spiego :P).
Due incantesimi complementari sono il
confringo, che serve per infrangere qualcosa, e il reparo, che all'opposto, serve a riparare; personalmente, pasticciona come sono, utilizzo spesso il secondo: per rompere qualcosa, non ho bisogno di incantesimi (:P).
Ad ogni modo, si può tranquillamente sistemare casa, imparando questi 4 utilissimi incantesimi.
Ed ora, il piccolo dono:

Focaccine dolci per il té (ricetta magica)
60 gr. di burro
250 gr. di farina
100 gr. di zucchero semolato
2 cucchiai di cioccolato fondente grattugiato
60 gr. di nocciole (o noci o mandorle) tritate
60 gr. di uvetta
1 pizzico di spezie miste
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 uovo sbattuto
latte

Sbriciolate il burro nella farina, poi unite 90 gr. di zucchero, il cioccolato, le noci, l'uvetta, le spezie e il lievito. Incorporate l'uovo e il latte q.b. per ottenere una pasta piuttosto dura. Con le mani infarinatela, dividetela in tante focaccine e mettetele su una teglia spolverizzata di farina, a 5 cm di distanza l'una dall'altra. Cuocete nel forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti o finché le focaccine saranno dorate. Cospargete di zucchero semolato mentre sono ancora calde.

E con questo piccolo regalo, lascio un saluto a colleghi ed allievi e... alla prossima lezione!

 
 
 

Post N° 101

Post n°101 pubblicato il 04 Maggio 2008 da MickyMalContenta



p.s. dovrei metterlo domani, (visto che il tuo rientro è per domani),
ma io mi prendo in tempo......


 
 
 
 
 
 
 
 
 

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