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Aton d'Argento

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« Et in Arcadia EgoMer-Ka-Ba »

Passeggiando ai piedi della Grande Piramide

Post n°6 pubblicato il 21 Giugno 2005 da THOT30

Si staglia netta nell’azzurro limpido del cielo di metà giorno, bianca, preziosa pietra di pietre incastonata nella corpo di Ga-Ya. Come sempre, il passeggiare ai suoi piedi, mi infonde già un senso di pace, di eterno, di casa.

Sarà perché sembra assorbire la propria ombra, inghiottire ogni suono, la regina di Khe-rit Net-er Akh-et Khu-fu è nel mio cuore come nessun’altra delle opere fatte qui, dal popolo di Punt, per gli uomini.

In lontananza scorgo gli ultimi uomini che stanno smantellando il cantiere di supporto in superficie. La stanza nera al centro della spirale, specchio della Du-At, è ormai terminata ed è giunto il momento di affidare alla sua custodia il segreto che i miei padri mi consegnarono, la chiave della porta in Ro-Stau.

E’ oggi che i dubbi mi assalgono, chi saranno gli uomini che riapriranno i sigilli della stanza? Comprenderanno subito cosa hanno di fronte? Quale uso faranno di questa grande capacità che riceveranno in dono? Avranno il cuore puro e la saggezza necessaria a per condursi verso il nuovo orizzonte che gli aprirà davanti?

Ma altre domande, latenti preoccupazioni che tento di sottrarre alla mia mente, mi infastidiscono. Inutili paure del mio orgoglio, "avrò svolto bene il mio compito?"

I tempi, il calcolo dei tempi... non è facile misurare un fiume pur restando immerso nelle sue acque mi dico, lasciarsi trasportare dalla corrente per stabilire dove il fiume passerà, quante acque, quali acque arriveranno in quel punto? Divenire fiume, corrente, acqua per conoscere l’acqua. Perché ho accettato questo compito…?

E la porta in Ro-Stau? Resisterà alla corrente del fiume?

O verrà travolta e sgretolata, le pietre in polvere, lasciando la Torre nuda e senza protezione? Verrò punito per la mia incapacità?

No, sono certo, RA sarà clemente e guiderà le acque del fiume alla foce prevista, verso l’immensa distesa dove sono tutte le acque. Guiderà gli uomini attraverso il tempo verso lo sbocco, verso l’immensa distesa dove è tutto il tempo.

Ora basta con gli indugi, ho ancora molte cose da fare qui, prima di tutto questa sera la festa dei costruttori. L’hanno meritata e per questo mi ripugna dover far servire loro la bevanda dell’oblio… ma è necessario, pochi uomini manterrebbero il segreto e la stanza nera verrebbe presto ritrovata. E' necessario ma farò in modo che nessuno soffra conseguenze peggiori della perdita della memoria, berranno molta birra alla festa, dovrò quindi limitare la dose di polvere di Qu-Etz-Al.

Domani andrò personalmente ad assistere alla distribuzione delle paghe. Basteranno poche domande a quelli che hanno lavorato sotto la superficie e che conoscono i percorsi… porterò altra birra da offrire a chi dovesse aver bevuto troppo poco alla festa. Gli altri, quelli che torneranno ai propri campi, lontano da qui, che venivano incappucciati prima di essere portati sotto il suolo, avranno solo un vago ricordo di un lavoro svolto in cunicoli, pozzi, stanze buie. In nessun modo potranno nuocere alla sicurezza di quello scrigno che celerà per generazioni il segreto del tempo.

Poi, fra venti giorni, la cerimonia. Tutto è ormai stabilito e quasi pronto, il fondo e le pareti delle stanze da carenaggio, i canali ripuliti, le paratie, tutte le parti delle meravigliose barche per il viaggio… il Faraone ed i Sacerdoti saranno compiaciuti, avrò dato loro la possibilità di mostrare la magnificenza del regno al popolo ed essi avranno quella fetta di immoralità, che tanto anelano, restando nella memoria futura degli uomini attraverso il nome scolpito nel legno e nella pietra.

Se ricordassero… non cercherebbero certo l’immortalità attraverso il tempo. Ma ormai non hanno più memoria nemmeno di coloro che hanno creato questa grande, splendente regina di pietra!

Pochi figli sanno della porta in Ro-Stau, pochi conoscono la potenza della Torre celata sotto 10.000.000 di cubiti cubi di calcare e perciò sono inquieti al suo cospetto, impauriti dalla sua mole, frustrati dal suo mistero. Nei riti religiosi delle terre del doppio regno solo retaggi di un alto sapere ormai...

Anche le barche che, una volta defluita l’acqua, saranno destinate a restare immobili per secoli ai piedi della porta in Ro-Stau, sono solo la sbiadita ombra dei vascelli di luce dei viaggi di milioni di anni. Tutti i sacerdoti continuano a riportare stancamente - nelle formule dell’ "uscire verso la luce" - le imprese dei viaggiatori dei milioni di anni. Quasi tutti loro hanno però perduto la vera conoscenza sacrificandola al potere di palazzo, al vanto personale, al lusso del proprio tempio… quale inutile spreco di energie, quanto lunga dovrà essere la notte degli uomini prima che At-On risplenda di nuovo sui loro volti…

Come in una preghiera, un lamento, annoto sulla mia tavoletta questi tristi pensieri che vagano per la mia mente, portati dall’immagine dell’orizzonte per la porta degli occhi mentre il mio sguardo abbracciava le terre intorno…

"O Kemet, o Dashret, del tuo sapere non resteranno che leggende, ed anche queste saranno considerate incredibili persino dai tuoi posteri, rimarranno solo parole incise sulla pietra, a narrare le tue immortali imprese."

Prima di abbandonare questi luoghi, questo corpo ormai giunto alla fine del suo tempo, dovrò scegliere a chi lasciare i miei scritti… ma ora è tardi, devo affrettarmi, alcuni figli diletti staranno già arrivando da Iu-Nu voglio accoglierli come meritano. Sentirò la loro mancanza ma è ormai nelle loro mani, secondo la regola di Ma-At, il compito di preservare e trasportare attraverso i prossimi millenni il seme della conoscenza.

Indulgente verso il suo umile figlio RA fa filtrare i suoi raggi dalle nubi, concedendo che queste stanche membra non restino troppo spossate dal caldo di Men-Nefer. Questa sera gli uomini faranno festa per un lavoro compiuto e la loro gioia sarà anche la mia.

Th-O-Th

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