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Creato da tigretta860 il 20/02/2007

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Post N° 121

Post n°121 pubblicato il 30 Luglio 2008 da tigretta860

Gardaland, lavoratore 18enne muore sotto trenino:
alcuni clienti chiedono il rimborso del biglietto

 

VERONA (29 luglio) - Alessandro Fasoli, 18 anni, di Sona (Verona), è morto in un incidente all'interno del parco divertimenti Gardaland, a Castelnuovo del Garda, nel veronese, dove lavorava. Il giovane era uno stagionale, aveva preso servizio da circa due mesi e si occupava dei cancelletti di ingresso e uscita di una delle stazioni della monorotaia che gira intorno al parco. Fasoli sarebbe rimasto schiacciato tra due convogli del trenino mentre era chinato verso terra. Nessuno ha assistito alla tragedia. L'area dove è avvenuto l'incidente è stata recintata e posta sotto sequestro, mentre il parco è rimasto aperto.

Le indagini. La procura della Repubblica di Verona ha aperto un fascicolo in relazione all'incidente in cui Fasoli è morto. L'ipotesi di reato - ha detto il procuratore della Repubblica, Guido Papalia - «in questi casi è di omicidio colposo. Saranno fatti tutti gli accertamenti del caso per valutare se ci sono o meno responsabilità». Non è ancora del tutto chiara la dinamica dell'incidente: ci si domanda come mai il ragazzo fosse andato in una zona non solo vietata al pubblico, ma anche al personale. Si parla anche di un oggetto lungo il percorso che Alessandro avrebbe voluto rimuovere avventurandosi lungo la via della monorotaia: non essendoci testimoni, però, ci si può affidare solo a quanto rilevato oggettivamente dai carabinieri.

Dopo la tragedia i giochi non sono stati fermati. Il transennamento dell'area attorno al trenino monorotaia, dopo la tragedia, ha destato curiosità in molte persone, che hanno chiesto agli addetti del parco cosa fosse successo. Alcuni hanno mostrato sgomento, ma complessivamente la vita e il clima della grande area di divertimento non è cambiata. Anche perché, nei momenti convulsi dopo la tragedia, in molti casi è stato spiegato che l'attrazione era chiusa per un problema tecnico. Quando poi si è diffusa la voce dell'incidente, qualcuno ha cercato di sapere come fossero andate le cose.

Valli (Lega nord): incidenti non più tollerabili. «Il tragico fenomeno delle morti sul lavoro non è più tollerabile, dobbiamo dare una svolta significativa a questo fenomeno» dice il senatore Armando Valli, membro per la Lega Nord della commissione d'inchiesta del Senato sulle morti bianche. Secondo Valli c'è bisogno di un maggiore investimento «sulle attività di prevenzione e controllo, l'introduzione di sanzioni adeguate alla gravità ed alle conseguenze dei comportamenti, l'organizzazione di un apparato amministrativo e giudiziario che assicuri l'applicazione certa e rapida delle sanzioni e la promozione di iniziative informative, formative per sviluppare nel medio periodo una maggiore attenzione alla prevenzione. Ma - sostiene Valli - la politica deve fare di più, e come commissione valuteremo attentamente questo doloroso fenomeno che sta distruggendo intere famiglie».

Pdci: nessun fermo nel parco in nome del profitto. E' indignato Orazio Licandro, responsabile dell'Organizzazione del Pdci: «L'ennesima morte sul lavoro questa volta si è registrata in un luogo di divertimenti, Gardaland: la direzione del parco giochi non ha fermato neanche per un attimo giostre e attrazioni. In nome del profitto, neanche la morte di un ragazzo merita rispetto. La zona dell'incidente è stata recintata, che nessuno si accorga di nulla: the show must go on. La barbarie dilaga».

Lo zio: «Era un ragazzo d'oro». «Era un ragazzo d'oro ed era felicissimo di lavorare a Gardaland». Giuseppe Fasoli, zio di Alessandro, ricorda così il nipote morto in un incidente a Gardaland. «L'ho visto l'ultima volta stamattina, mentre saliva in moto per andare al lavoro, ci siamo salutati e lui mi ha chiesto come stavo, di buon umore, come sempre». Alessandro, spiega lo zio, era il sostegno anche della mamma, Orlandina, pensionata e vedova. Un'altra figlia della donna, 27enne, è sposata e vive altrove. Il ragazzo frequentava un istituto superiore della provincia ed era stato promosso con buoni voti in quinta. «Quello di Gardaland era proprio un lavoro che Alessandro faceva volentieri. Gli serviva anche per le piccole spese. Proprio oggi doveva andare a fissare l'appuntamento per l'esame di guida della patente».

L'amministratore delegato di Gardaland: «Non potevamo chiudere». «Davanti a questa tragedia, c'è stata gente che ci ha chiesto il rimborso del biglietto d'ingresso perchè l'attrazione era chiusa...». Aldo Vigevani, amministratore delegato di Gardaland, ha detto di essere «sconvolto» per l'incidente costato la vita ad Alessandro Fasoli e ha aggiunto: «Mi vergogno quasi a raccontarlo ma c'è stato chi voleva di ritorno i soldi, anche quando gli abbiamo spiegato perchè era chiuso il treno monorotaia». Una reazione che, secondo Vigevani, fa capire «l'impossibilità di prendere in esame la chiusura immediata del parco dopo l'incidente. C'è gente che ha prenotato viaggio, albergo e tutto il resto per venire a Gardaland da ogni parte d'Italia. Avremmo avuto una valanga di richieste di danni. Siamo enormemente dispiaciuti per quanto è successo e non sappiamo darci spiegazione. Il ragazzo aveva svolto come tutti i nostri dipendenti un corso di formazione anti-infortunistico, ed era stato affiancato poi da personale esperto che segnala tutti i rischi da evitare».

Mercoledì Gardaland riaprirà in modo soft: altoparlanti chiusi, niente feste e animazioni e, alla stessa ora della tragedia, tutte le giostre si fermeranno per un momento di raccoglimento.

Adesso io mi chiedo....chi ha avuto il coraggio di chiedere indietro i soldi perchè l'attrazione era chiusa per "colpa" di una morte?!...ma il buon senso si è perso....la gente non si ferma + neanche davanti alla morte....

Morire a 18 anni per una distrazione..in una maniera orribilie...siamo tutti vicini alla madre del ragazzo...e speriamo queste cose non accadano più...

 
 
 
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