TRIBUTE TO PIERLUIGIAPERTAMENTE SFEGATATO ROMANISTA |
DEDICATO A MIO FRATELLO
CHE DA DIECI ANNI
GUARDA LA SUA ROMA DA LASSU'
ANGELO
A MIO PADRE E MIO FRATELLO

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favola di Trilussa
Ormai me reggo su ‘na cianca sola.
- diceva un Grillo – Quella che me manca
m’arimase attaccata alla capriola.
Quanno m’accorsi d’esse prigioniero
col laccio ar piede, in mano a un ragazzino,
nun c’ebbi che un pensiero:
de rivolà in giardino.
Er dolore fu granne…,ma la stilla
de sangue che sortì dalla ferita
brillo ner sole come una favilla.
E forse un giorno Iddio benedirà
Ogni goccia di sangue ch’è servita
Pe’ scrive la parola libertà!
( favola di Trilussa )
io nun piango CANZONE PREFERITA
franco califano
io nun piango pe' quarcuno che more
non l'ho fatto manco pe 'n genitore
che morenno m'ha 'nsegnato a pensare
non lo faccio per un altro che more
Io nun piango
quanno scoppia 'na guera
er coraggio de' l'eroi stesi a tera
io lo premio co' du' fiori de serra
ma nun piango
quanno scoppia 'na guera
lo piango quanno casco nello sguardo
de' 'nvagabondo perche'
ce somijamo in modo assurdo
semo due soli monno
Me perdo in quell'occhi senza nome
che cercano padrone
in quella faccia de malinconia
che chiede compagnia
Io nun piango quanno 'n omo s'ammazza
il suo sangue nun me fa tenerezza
manco se allagasse tutta 'na piazza
io non piango quanno 'n omo s'ammazza
Ma piango io piango sulle stre vite
due vite violentate
A risposte mai ne abbiamo date
ecco perche' la sete
lo piango so tutto
tempo che ce resta
e me ce sento male
Domani se non sbajo e' tua festa
la prima senza viole
la prima senza viole
la prima senza viole
la prima senza viole.
Spinoza diceva che “il desiderio è l’essenza dell’uomo”. E, in effetti, come potremmo mai concepire una vita senza desideri, un’esistenza senza sogni?
Chi desidera è vivo! Chi desidera è “vivo”. Meglio: chi è capace di sognare e crede nella bellezza dei propri sogni è “giovane”, anche se dovesse avere ottant’anni. In effetti, è proprio dei giovani sperimentare in maniera più intensa e pervasiva la forza del desiderio, quale che sia il campo in cui esso si esplicita: un progetto professionale, la realizzazione di sé, l’esigenza di libertà o la costruzione di una relazione affettiva. Ed è la capacità di desiderare che dà sapore al nostro vivere quotidiano, aiutandoci a mettere a fuoco ciò che veramente ci sta a cuore, in un’ottica di progettualità futura. Il sogno ha le ali. La capacità di sognare è essenziale per proiettarci verso orizzonti sempre più lontani e per non rimanere imprigionati in una realtà prosaica e mortificante. Ma, al tempo stesso, se vogliamo dare concretezza ai nostri sogni, dobbiamo cercare di rimanere con i piedi per terra e di mantenere il contatto con il mondo, onde evitare il rischio di rifugiarci in una dimensione onirica completamente slegata dalla realtà quotidiana.
Questo non significa, però, che dobbiamo rinunciare a priori a inseguire i nostri sogni, quando ci sembrano troppo ambiziosi. Al contrario, anche un sogno apparentemente irrealizzabile può rivelarsi alla nostra portata, se siamo disposti a rimboccarci le maniche e a lavorare quotidianamente per tradurlo in realtà. Ma, soprattutto, se siamo disposti a credere fermamente che “mai ci è dato un desiderio, senza che ci sia dato anche il potere di realizzarlo”. Sono anzi proprio i desideri più grandi e i sogni più impegnativi che ci sospingono a tendere verso mete più nobili ed elevate, mettendo alla prova la nostra perseveranza, la nostra forza di volontà, la nostra speranza e persino la nostra fede. Per questo dobbiamo sempre sforzarci di custodire i nostri sogni, di arricchirli di senso, di orientarli verso traguardi esigenti e di impegnarci giorno dopo giorno per realizzarli. Ma, prima ancora, è necessario operare un continuo discernimento per cercare di riconoscere, tra i tanti desideri che ci portiamo dentro, quelli davvero autentici e profondi che danno voce al nostro mondo interiore e ci mettono le ali ai piedi, spronandoci a ricercare la vera felicità, e quelli invece effimeri e deludenti, generati in noi dalle mode del momento o da bisogni superficiali, che assomigliano più a capricci che a veri e propri sogni.
Nietzsche soleva dire che “niente ci appartiene più dei nostri sogni”. E, in effetti, è proprio vero che i sogni e i desideri rispecchiano il nostro modo di essere, le nostre attese più profonde, il nostro bisogno di sentirci amati e di donare amore a nostra volta. Ma un sogno è ancora più bello quando è condiviso, quando siamo in molti a sognare la stessa cosa, perché è allora – come ha scritto Mons. Helder Camara – che il sogno diventa realtà. Come giovani siamo, quindi, chiamati più che mai ad aver cura dei nostri sogni, a proteggerli da quanti vogliono sminuirli e scoraggiarli, richiamandoci alla necessità di fare i conti con la realtà e di conformarci a tutti i costi alla logica della mera convenienza e di un pragmatismo di corto respiro. Forse qualcuno ci accuserà di essere dei visionari, di inseguire delle utopie irraggiungibili, ma se avremo il coraggio di dar voce ai nostri desideri e alle nostre attese più autentiche, se saremo capaci di credere appassionatamente ai nostri sogni, troveremo dentro di noi anche la capacità e l’ardire di tradurli in realtà. E forse, allora, i nostri sogni non saranno più semplici fantasie o illusori miraggi, ma concorreranno tutti verso la realizzazione di quella felicità piena e smisurata che Dio sogna per noi.
Alessandra Mastrodonato |
8 anni compiuti. È fuggita dal suo Paese perché le condizioni di vita erano ormai impossibili: la povertà aveva già ucciso alcuni dei suoi fratelli. Il Corno d’Africa che comprende Eritrea, Etiopia, Gibuti e Somalia, è uno dei luoghi più poveri del pianeta, dove malattie, guerre tribali e siccità fanno strage. Zeinab è fuggita da tutto questo, con altri/e sventurati/e. Si sono affidati a un trafficante. Ed è stata una maledizione. Trattati come schiavi. Lei è stata stuprata più volte, alcune sue compagne più deboli ci hanno lasciato la pelle. Quando, dopo indicibili sofferenze, sono arrivati al mare, sono stati imbarcati, prima su un peschereccio poi, a metà strada, su un barcone. Zeppo da far paura. Ma era l’ultimo tratto di un’odissea che li aveva portati fino in Libia. Erano un’ottantina. Ecco s’avvicina la sagoma di una nave italiana! Li carica a bordo. Zeinab comincia a pensare che il peggio era ormai passato. Altri stenti l’aspettavano, ma almeno poteva sperare in un futuro diverso… Il giorno dopo si sono ritrovati di nuovo in Libia, presi in consegna dalla polizia. La tragedia di una vita infame per lei e per gli altri era di nuovo agli inizi. |
Ottanta per cento di invalidità, Beppe frequenta giornalmente la lontana chiesa dei santi Cosma e Damiano. Un sacerdote salesiano, don Masoero, amico di famiglia, soleva dire al padrone di casa, papà di Beppe: “Ingegnere, ha fatto una gran bella casa, l’ha costruita in un luogo splendido, ma bisogna essere buoni camminatori per arrivare fin qui”. Beppe non lo era, ovviamente. Tutt’altro: il camminare lo faceva soffrire non poco. Eppure, quasi per miracolo, è diventato un solerte camminatore. Suo fratello maggiore, ingegnere come suo padre, ma molto scettico sull’aiuto divino, chiese a Beppe: “Come diavolo hai fatto a smettere con i medicinali e a camminare tanto?”. “La forza mi è venuta andando tutti i giorni a messa con un altro mio amico molto malato; e poi… poi nei momenti di depressione prego e tutto va meglio!”. L’ingegnere è rimasto di stucco! (G. Alba) |
QUANTE MATTINE, POMERIGGI, SERE E NOTTI... A PARLARE. UNA AMICIZIA PROFONDA, NATA 3 ANNI FA... BASATA SULLA COMPRENSIONE, SUI CONSIGLI E SULLE LACRIME. TU QUELLO PIU' FORTE... NONOSTANTE TUTTO. RICORDI IL POST... NEL QUALE NON MI RASSEGNAVO? QUEST'ANNO HAI VINTO... 2 GIORNI PRIMA DEL MIO COMPLEANNO. NESSUNO CI HA POTUTO DIVIDERE, TANTOMENO I KM... TI VOGLIO BENE!!!
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INFO
IPOCRISIA
SOLO CHI SA FINGERE
PUO' REGNARE.
CHI RIDE CON LA BOCCA
E NON COL CUORE.
E CHI PARLA D'AMORE
SENZA AMARE.
ERI PRESENTE UGUALMENTE
A TE PIERLUIGI
A TE PIERLUIGI
A TE PIERLUIGI
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10 LUGLIO 2008
Da mirabelladgl1 Grazie infinite.
13 NOVEMBRE 2008
Grazie!!!
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