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PINK FLOYD la storia

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Pink Floyd: (Nascita del nome e storia della band)

Post n°12 pubblicato il 18 Giugno 2014 da unamorelungounavita
 

Pink Floyd: (Nascita del nome e storia della band)

Nel 1965 Barrett inventò il nome Pink Floyd Sound. Sempre nel 1965, Barrett diede poi al gruppo il nome definitivo: Pink Floyd, dal nome di due dei suoi bluesmen preferiti Pink Anderson e Floyd Council. Barrett disse tuttavia ai giornalisti che il nome gli era stato suggerito da creature extraterrestri. Pink e Floyd erano anche i nomi dei suoi due gatti. Il passo successivo fu il furgone Floyd, che serviva a trasportare l'attrezzatura da un concerto all'altro: Barrett vi dipinse sul parafango il nome Pink Floyd con vernice nera e rosa. All'estate del 1965 risalgono i primi bootleg dei Pink Floyd Sound, due canzoni composte da Barrett e Klose: Lucy Leave e la cover di (I'm A) King Bee di Slim Harpo, già incisa l'anno precedente dai Rolling Stones per l'omonimo album di debutto. Davanti allo stile che la band stava acquisendo sempre di più, alla delirante follia dell'ultima trovata di Syd, la canzone Bike, il primo chitarrista Bob Klose, purista del blues, decise di abbandonare il gruppo di Barrett e compagni.
Pochi giorni dopo, Barrett tornò a Cambridge, dove iniziò una relazione con Lindsay Corner e partecipò al film amatoriale di Nigel Lesmoir-Gordon, intitolato Syd's First Trip. La trama della pellicola vede Barrett assumere svariate droghe. A seguire, Barrett si recò a Saint-Tropez con diversi amici di Cambridge, tra cui il chitarrista David Gilmour. Tornati in Inghilterra, i due si separarono di nuovo: Gilmour andò in tour con i Joker's Wild, mentre Barrett tornò a Londra con la sua nuova fidanzata.
Barrett continuò a scrivere canzoni, fortemente influenzato dai gruppi che ascoltava in quel periodo: i Mothers of Invention, i Byrds e i sardonici Fugs. Seguì un periodo sentimentale tumultuoso per l'artista: si lasciò più volte con Lindsay, stando temporaneamente con le sue concittadine Jenny Spires (la Jennifer Gentle di Lucifer Sam) e Kari-Ann Moller. I Pink Floyd si esibivano prevalentemente in locali della cosiddetta scena underground: nel 1965 fecero solamente due concerti, mentre l'anno successivo riuscirono a farsi notare nel clima della Swinging London. Attraverso Nigel Lesmoir-Gordon, conobbero il promoter Steve Stollman, che li ingaggiò per una serie di concerti al Marquee Club di Londra. Già ad aprile del 1966, i più grandi fan di Barrett erano la futura rockstar David Bowie e il futuro manager dei Sex Pistols Malcolm McLaren. A notare Barrett e i Pink Floyd furono Peter Jenner e Andrew King, due imprenditori di etichette musicali indipendenti che colsero subito il loro potenziale commerciale. Il 31 ottobre di quell'anno, i Pink Floyd firmarono un contratto con i manager, con il quale si impegnavano in una serie di concerti in cambio di nuova attrezzatura e uno stipendio di 5 sterline a settimana.
Gli spettacoli e i concerti, in tutta Londra, divennero sempre più frequenti e sempre più bizzarri: all'inaugurazione dell'International Times, ad esempio, oltre all'abbondante quantità di LSD, acidi e altri generi di droghe, il pubblico poté assistere alla presenza di un alquanto stravagante Paul McCartney vestito da sceicco arabo e una altrettanto appariscente Marianne Faithfull travestita da suora. Fu in questo periodo che la creatività di Barrett venne spinta al massimo: accanto alla ballata psichedelica Matilda Mother, compose il classico dell'acid pop See Emily Play.
Durante i primissimi concerti della band, Barrett era in grado di ipnotizzare il pubblico, come ricorda Pete Brown: «Syd Barrett faceva un incredibile lavoro sul palco. Era estremamente poetico e potevi quasi dire che prendeva vita in quegli spettacoli di luce, "light shows": una creatura dell'immaginazione. I suoi movimenti parevano orchestrati per armonizzarsi con le luci e sembrava un'estensione naturale, l'elemento umano, di quelle immagini liquide»
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