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PINK FLOYD la storia

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« Pink Floyd: (Nascita del...Problemi con i Pink Floyd »

1967: Il debutto discografico e i primi problemi

Post n°13 pubblicato il 19 Giugno 2014 da unamorelungounavita
 

1967: il debutto discografico e i primi problemi

Il 1967 fu il vero anno della svolta per Barrett e compagni: dopo una serie di fortunati successi in vari college in tutto il Regno Unito, la band divenne attrazione fissa per il locale più gettonato della nuova Londra, l'UFO Club. Joe Boyd, amico di Peter Jenner, portò i Pink Floyd in sala di registrazione a gennaio di quell'anno, per registrare il primo 45 giri per l'etichetta discografica EMI. Il lato A del singolo sarebbe stato Arnold Layne, un pezzo che Barrett aveva composto basandosi su un personaggio realmente esistito, vissuto a Cambridge, mentre il lato B non era altro che una rivisitazione meno esplicita di Let's Roll Another One, intitolata Candy and a Currant Bun.

Per promuovere il primo singolo, i Floyd si fecero aiutare da un loro amico regista e girarono un breve video in bianco e nero per Arnold Layne e un altro a colori per una traccia di Barrett ancora non pubblicata ma già composta: The Scarecrow. Ad aprile si verificò l'evento forse più prolifico per quell'anno: dopo una serie di concerti in Olanda, Barrett e i suoi Floyd si precipitarono nella periferia di Londra, dove si stava svolgendo il 14 Hour Technicolor Dream, un lungo concerto a cui la band iniziò a contribuire solo alle prime luci dell'alba. Già allora, tra i troppi concerti e la continua richiesta di nuovo materiale da parte della casa discografica, Barrett iniziava a essere profondamente stanco.

Sue Kingsford, amica di Barrett, dichiara che in quel periodo Syd si recava spesso da uno spacciatore di LSD soprannominato capitano Bob; Andrew Rawlinson, conoscente di Barrett, aggiunse che «in quel periodo era talmente tanta la gente che prendeva acido che, se avevi già assunto ingenti quantità di LSD in passato, era normale "fare un trip" anche solo guardando chi lo stava facendo». Rawlinson aggiunge poi: «A quei tempi l'acido era cinque volte più potente di quello in circolazione oggi; prendendo 250 microgrammi potevi fare un "trip" lunghissimo; alcuni però credevano che potevi apparire normale e contemporaneamente fare brevi "trip" prendendone 50 al giorno: forse era questo ciò che faceva Syd».

A queste dosi già piuttosto pesanti, Barrett aggiungeva cannabis e qualche sporadica pillola di Mandrax, un farmaco che induce effetti simili alla morfina se assunto in concomitanza ad alcol. Nei cinque mesi a seguire, Barrett e compagni si chiusero in studio per lavorare al primo LP, The Piper at the Gates of Dawn, prodotto questa volta da Norman Smith. Smith era una persona più severa di Boyd e forse meno adatta a dirigere le sessioni con Barrett. Il produttore ricorda infatti in questo modo le prove con Syd: «Mi domando spesso come abbiamo fatto a terminare l'album, a creare qualcosa. Lavorare con Syd era veramente un inferno. Non penso di avere mai lasciato una singola sessione per quell'album senza una fortissima emicrania. Syd non sembrava aver entusiasmo per niente. Lui cantava una canzone, io lo chiamavo in studio e gli davo qualche dritta. Poi lui tornava in sala registrazione e continuava a cantare quella parte allo stesso modo di prima, infischiandosene dei consigli che gli davo. A volte cambiava anche le parole, non aveva disciplina. Parlare con lui era come provare a parlare a un muro di mattoni, perché il suo viso era senza espressione. I suoi testi erano semplici e infantili, come lui: proprio come un bambino, per un attimo era su, e il secondo dopo giù».
Lindsay Corner pensa invece che a Syd piacesse la parte del pazzo e che si divertisse a recitarla, apparendo sempre più strano di minuto in minuto. Jenner, invece, ne parla ammirando lo stile che utilizzava nelle registrazioni: «Syd aumentava e diminuiva il volume di tutte le tracce, apparentemente senza alcuna regola. Non faceva nulla se non era fatto in maniera artistica. Voleva essere una sorta di Jackson Pollock della musica». Ma il comportamento di Syd non era ancora giunto alle estreme conseguenze, e la band continuava a tollerare anche le sue sparate più stravaganti.

(Crollo psicologico)

Il primo netto cambiamento in Syd venne rilevato da Boyd. Quando i Pink Floyd si presentarono all'UFO Club per promuovere le tracce del loro primo LP, Boyd notò che mentre gli altri membri del gruppo erano amichevoli, Barrett «mi guardava negli occhi [...] e nel suo sguardo non c'era un singolo battito di ciglia o un accenno di vitalità, come se non ci fosse nessuno in casa». Quando David Gilmour lo incontrò, due mesi dopo l'uscita dell'album, Syd quasi non lo riconobbe. Grazie al successo avuto con il secondo singolo (See Emily Play/The Scarecrow, uscito qualche mese prima dell'album) i Pink Floyd entrarono ufficialmente nella Top of the Pops inglese. Gli episodi che iniziarono a delineare la personalità irregolare di Barrett presero luogo di lì a poco. Quando venne invitato per la seconda settimana di seguito in studio, Syd si presentò in pigiama, mentre alla terza settimana, come ricorda Roger Waters, annunciò di non volere più partecipare alla trasmissione televisiva perché «se non lo faceva John Lennon, perché lui avrebbe dovuto?».
Di lì a poco, Barrett iniziò a trasportare questo suo atteggiamento a metà tra l'anticonformismo e il non sense anche nelle esibizioni dal vivo. A volte, mentre il resto della band suonava un pezzo, Syd si andava a sedere vicino ad un amplificatore, scordava la chitarra sino a quando era impossibile suonare e stava per tutta la durata del concerto fermo ad agitare il plettro su una nota. A volte non cantava nemmeno, lasciando che fossero Roger o Rick a occuparsi della voce. A questo proposito, intervenne Juliet Wright: «A volte, pensavamo che stesse soltanto recitando la parte dell'anticonformista nella situazione "standard" di una band».
Di lì a poco Syd divenne gravemente malato, cosa che forse egli stesso era riuscito a capire. Il fratello maggiore Alan tentò più volte di convincerlo a farsi controllare da un buon medico, ma la risposta di Barrett, dice Andrew Rawlinson, era uno dei suoi enigmatici sorrisi assenti. Cambiamenti del genere vennero notati anche dalla sorella minore di Syd, Roe: quando lei lo aveva chiamato per congratularsi del successo avuto con Arnold Layne, Barrett si era dimostrato quello di sempre; quando lo andò a trovare per complimentarsi del secondo successo, ottenuto con See Emily Play, Syd non era più sé stesso.
I concerti andarono sempre peggio, tanto che la compagnia Blackhill cancellò tutta la scaletta dei Pink Floyd e prenotò una vacanza per Syd Barrett, Richard Wright, la moglie Juliette e Sam Hutt sull'isola di Formentera. Riviste del settore come Melody Maker diffusero la notizia che i Pink Floyd stavano per sciogliersi. Intanto, l'album continuava ad avere un inaspettato successo di pubblico e critica: l'unica cosa che il pubblico contestava (tra i molteplici, ad esempio Pete Townshend) era che l'LP risultava essere, al confronto con le esibizioni dal vivo, solo un surrogato di fabbrica che non riusciva a ricreare totalmente certi momenti mistici.
Il risultato, però, fu che la EMI iniziò a premere per nuovo materiale. Poco prima della vacanza, Barrett scrisse Scream Thy Last Scream (Old Woman with a Casket), un singolo che ben delineava il suo stato mentale. La EMI lo rifiutò e aspettò il ritorno di Barrett da Formentera per incidere qualcosa d'inedito.
Tornato a Londra, Syd passò parecchio tempo a nascondersi dalla EMI nei De Lane Lea Studios a Kingsway, sfruttando quel tempo per comporre un nuovo singolo. Un tentativo fu la lunatica Vegetable Man, canzone che viene spesso citata come prova della sua malattia. Se le stravaganze dei singoli di Barrett rimanevano ancora tollerabili, ciò che il gruppo iniziò a non sopportare più era il comportamento del suo frontman, che andava diventando sempre più erratico.
Per l'album successivo, A Saucerful of Secrets, Waters pensò che le tracce da inserire potevano essere alcuni pezzi scritti da lui e Wright. Barrett ideò a questo punto una nuova traccia, Jugband Blues, un brano che si contraddistingue per il lungo intervallo improvvisato dall'Esercito della Salvezza Britannico e per il suo testo a metà tra l'ironico e il malinconico. Per questo album, Syd suonò la slide guitar in Remember a Day e diede un minimo contributo per Let There Be More Light. Ma il mercato continuava a esigere un altro singolo.

 
 
 
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