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La via nascosta

Post n°18 pubblicato il 04 Agosto 2007 da TamaraRufo
 

Dopotutto, non mi penso poi così donna: irosa e con un pensiero fisso in testa. Non che le altre donne non abbiano certe fantasie mi dico, ma davvero sono ossessionata. Ogni volta mi chiedo come raccontarlo a mio marito, e ormai ho capito che tanto un modo come un altro poi lo trovo.

Sono senza vergogna.

Alberga dentro di me una prepotenza alla ricerca della sua soddisfazione. Soprattutto la notte, la notte mi cerca come se il calare del sole risvegliasse in me una mantide religiosa, la notte mi porta un odore da animale da caccia. Davvero poco conveniente, devo ammetterlo, tutto sommato sono la signora di un uomo pubblicamente conosciuto.

Ma la mia potenza è così maschile in certi momenti…, impregnata di un gergo che sbigottirebbe l’ultimo dei viveur all’apice del successo. La mia bocca si colorisce di imprudenza, è pompata duro, la mia lingua si sporca con oscenità ed efferatezze. Davvero sono poco donna se mi impegno, eppure non mi sono mai sentita femmina come quando sono in tiro, lontana dalla mia bella casa di borghese, spogliata dalle apparenze della donna in carriera, con indosso solo la mia strafottenza.

Sono proprio zoccola! Mostro quello che nascondo.

Amo gli uomini comunque, e le donne. Non posso farne a meno. Non c’è differenza per me tra un sesso e l’altro, so quello che mi piace e dal piacere ho imparato bene si può pretendere di tutto. L’unica morte che mi concedo è godere fino a non sapere più dov’è che metterò le mani.

Mi spiego, l’unica morte voglio dire, perché sono troppo viva dentro. La mia vita è già inquadrata ed ha una trivialità così ottusa, talmente esacerbata da farmene perdere ogni gusto.

Mi piace invece l’ostentazione libera, mi piace la scoperta che c’è dietro un seno nudo, la bellezza sconcia ad un’ora improvvisata dove si cela una puttana che fa un’elemosina inattesa, il fiore calpestato che ha più dignità di una vera madre di famiglia.

È là che vorrei essere, con loro! Ogni sera lo ripeto a mio marito e lui ogni volta mi guarda un po’ perplesso, fondamentalmente ci prende gusto. Fin che gli va, una mogliettina che si lascia ben conciare non gli dispiace affatto. E certo, fin che gli va!

Ma a me non basta mica, non è questo il punto, è una questione di verità. Di lealtà verso una natura approssimata che fatica a trasparire nella sua purezza.

È difficile da capire, me ne rendo conto. Facile è ribattere – guarda che zoccola! Impensabile è la storia della mente che vi è riflessa.

Bah! onestamente mi domando ancora perché mi ostino a interrogarmi tanto, più che stimolare un’erezione non è che possa. Lasciamo stare!

Ora voglio rimettere mano… 

 

 

 
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