Creato da alfonso.piccarreta il 14/02/2009
Se tu dall'altipiano guardi il mare...

Tele Gibuti in onda

 

Prove tecniche di trasmissione. Il testo di una famosissima canzone di circa 70 anni fa accompagna la nascita del blog: vediamo come in un sogno tante navi e cerchiamo di comprendere per chi sventoli la bandiera. Dall'altipiano osserviamo l'evolversi degli eventi e parteggiamo per chi ci sembra più coerente con la sua storia e più in grado di intepretare le nostre esigenze.

 

DJIBOUTI JOKES

 

 

A GIBUTI

 

A Gibuti, nella ex Somalia Francese, un gruppo di persone sta cercando di dare vita ad una nuova esperienza. Cosa altro potevamo fare? Senza tessera del PD o di un altro Partito della sinistra, con un chiaro orientamento eterossesuale, con la convinzione che - nel pieno rispetto dei diritti di tutti - la famiglia è la famiglia naturale, composta da un uomo e da una donna e aperta alla procreazione dei figli... quale poteva essere il nostro futuro in Italia?

 

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THE CAPITAL OF DJIBOUTI

 

 

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GIBUTI IN UN MINUTO

 

 
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SUL FINIRE DELL'ANNO

Post n°281 pubblicato il 26 Dicembre 2010 da alfonso.piccarreta
Foto di alfonso.piccarreta

Questo è il periodo dell’anno il cui ritmo incalzante del lavoro rallenta e rimane il tempo, molto spesso in quella parte della notte che prelude all’alba, di tracciare dei semplici bilanci, di fare ordine nei propri pensieri, di ipotizzare scenari e strategie per l’anno a venire. Son cose che tutti fanno più o meno consapevolmente; il 2011 però, non so perché, mi appare un anno decisivo sia a livello personale che collettivo.

 

Una grande tensione si è accumulata, tensione che è il portato di tanti sforzi contrapposti, e tutta questa energia immagazzinata in qualcosa dovrà ben risolversi. Cosa accadrà a livello nazionale in campo politico? Tutte le possibilità sono ancora praticabili. Quali ricadute avrà nella nostra Città l’eventuale cambio di passo che verrà impresso alla Nazione?

 

Riuscirò a dimostrare in campo professionale che le mie idee erano giuste anche se molto ardue? Le combinazioni possibili si incastreranno in modo tale da ricompensare me e i pochi altri che hanno avuto fede e coraggio? La barca è costruita in modo tale da poter navigare bene con il vento contrario ed è indipendente da tutto e tutti, però a volte anche un piccolo buco può trasformarsi in una falla e allora diventa tutto inutile. Se riusciremo a tenere il mare sarà bello salutare con il fazzoletto tutti quelli che sono rimasti a riva non fidandosi del mare grosso e del suo ruggire.

 

Tornerò dall’esilio? E il ritorno dipende da me o dalle possibili combinazioni politiche? Chi vuole il mio ritorno e a quale progetto potrei essere utile? A chi invece farebbe comodo immaginarmi sempre lontano? Certo qui si sta bene e tornare per tornare è un esercizio fin troppo faticoso: aspetteremo, vedremo, valuteremo.

 
 
 

IL TEMPO DI VENDOLA

Post n°280 pubblicato il 15 Dicembre 2010 da alfonso.piccarreta
Foto di alfonso.piccarreta

E’ stata pubblicata su www.coratolive.it una lunga analisi della situazione politica attuale con alcuni propositi di mutamento dello scenario elaborata dall’avv. Francesco Stolfa. Il testo, che spazia dal livello nazionale a quello locale, contiene molte osservazioni condivisibili e altre su cui ci si può confrontare.

 

Condivido l’idea che questo sia il tempo delle persone come Vendola, delle persone cioè che fondano un Partito personale o giù di lì e che dicono di essere cattolici sì ma a modo loro, socialisti sì ma a modo loro, comunisti sì ma a modo loro, che dicono di essere questo e tanto altro tutto insieme ma a modo loro. Ritornare pertanto a parlare di “cattolicesimo liberale” o “migliorismo” significa parlare di due cose che hanno profonde e ben riconoscibili radici ma che negli effetti oggi sono troppo confuse, proprio perché ognuno tira la coperta dalla sua parte. Il risultato è che per molti, me compreso, sentire Vendola (non è l’unico esempio possibile) darsi delle “etichette” o delle “patenti” induce un certo disappunto: egli sarà quel che dice, ma io mi sento diverso.

 

Ed è proprio su quel “sentirsi diverso” che in molti hanno preferito andarsene in esilio, a Gibuti oppure a casa propria, ritenendo sbagliato arrogarsi il diritto di stabilire chi è “ortodosso” e chi no, ma al tempo stesso non condividendo l’opportunismo di chi mette la maschera a seconda della parte da recitare.

 

In sostanza l’appello alla riscoperta e valorizzazione delle radici può essere una pia esortazione, ma non funge alla costruzione di uno scenario diverso. Già e poi perché lo scenario dovrebbe essere diverso se alla gente – alla maggioranza dei cittadini – piace così? Il governo attuale è l’unico governo – a livello pressoché mondiale – che è riuscito a mantenere un consenso elevato, vincendo regionali, amministrative ed europee… nessun altro ci è riuscito. Il Presidente del Consiglio poi è talmente forte da essere il produttore e il datore di lavoro di Fazio, Saviano, Benigni e tanti altri…

 

Voglio dire egregio Avvocato, se ci sentiamo diversi dagli altri perché a cambiare dovrebbero essere gli altri e non noi? Perché noi siamo nel giusto e gli altri no? E' pressoché impossibile risolvere il problema per via deduttiva, partendo dai massimi sistemi, e non rimane che la strada dell’induzione, affidandoci all’intuizione dell’individuale. E qui arriviamo a ciò che si dovrebbe fare giorno per giorno per cambiare le cose dal basso e arriverei a parlare del Sindaco della nostra Città e di tante altre cose… ma ho già scritto troppo e a Gibuti oggi c’è il sole.

 
 
 

NON DORMIVO, RIFLETTEVO (3)

Post n°279 pubblicato il 05 Dicembre 2010 da alfonso.piccarreta
Foto di alfonso.piccarreta

Passare dalla semplice condivisione alla compartecipazione… un bel problema, un grosso problema tanto più che al di là della teoria bisogna tener conto del terreno, ovvero della Città in cui viviamo.

Gli amici del circuito Live hanno su questo dati di prima mano: una notizia riferita al Consiglio Comunale produce un numero click (indice dell’interesse che questa notizia ha nelle comunità locali) molto differente in maniera costante se essa è pubblicata a Barletta oppure a Ruvo di Puglia oppure a Corato. Per farla breve, nella nostra Città l’argomento “politica” fa presa in misura molto inferiore che nelle Città vicine. Dovremmo poi anche cercare di capire il perché… me ne occuperò forse un giorno, mi sembra però che le istituzioni scolastiche della nostra Città negli ultimi trent’anni (forse prima era differente) c’entrino qualche cosa: che scuola ha frequentato Vendola? Che scuola hanno frequentato anche buona parte dei giovani della nostra Città che ora sono impegnati in politica?

Volendo tirare le somme: non ci sono capitali da investire, l’argomento di cui mi occupo interessa a poche persone e forse non è in grado di per sé di aggregare, più d’uno vorrebbe vedere la fine del blog… ci sono tutti gli ingredienti per lasciare perdere.

C’è un “però”, la tecnologia a nostra disposizione a costo zero ci permette di fare cose che fino a cinque anni fa erano impensabili: è su questo che si dovrebbe fare leva. E’ possibile comunicare e raggiungere tante persone senza spendere e senza la necessità di creare una grande organizzazione… mumble mumble… è possibile creare una comunità in cui le persone interagiscano sia pur in maniera virtuale. Questa è l’unica strada possibile.

 
 
 

NON DORMIVO, RIFLETTEVO (2)

Post n°278 pubblicato il 04 Dicembre 2010 da alfonso.piccarreta
Foto di alfonso.piccarreta

In secondo luogo, altra osservazione ricorrente, “qual è il senso di Telegibuti? Perché impegnare energie in una cosa che, se non procura amici, crea sicuramente inimicizie e antipatie?”

 

Ho la fortuna e forse anche l’abilità di saper fare più mestieri – da quelli manuali a quelli intellettuali – e non dipendo da Tizio o da Caio: quando tutto manchi posso fare altro. Sono pertanto in condizione di dire quello che penso assumendo le mie responsabilità: non è poco.

 

Il blog testimonia, sia pur dall’esilio, la mia presenza: sono in molti a volermi fuori da tutto o a volersi appropriare di ciò che faccio, salvo poi sputarci sopra quando le loro manovre non riescono. Ho imparato molte cose dall’esperienza ed ho capito che innanzitutto è importante esserci, poi Dio provvede.

 

Non sono così convinto che il blog procuri solo inimicizie e non credo di essere il solo a condividere i pensieri espressi nei post: c’è più d’uno che si riconosce in quel che scrivo. Il problema reale, quello su cui sto riflettendo, è il passaggio da una semplice condivisione alla compartecipazione. Non credo nelle formule consuete: creare un movimento, poi un’associazione e quindi un posto dove la gente va a giocare a carte. Viviamo in tempi diversi e sento la necessità di sperimentare altro.

 

(continua)

 
 
 

NON DORMIVO, RIFLETTEVO (1)

Post n°277 pubblicato il 03 Dicembre 2010 da alfonso.piccarreta
Foto di alfonso.piccarreta

Dopo oltre un anno di attività e quasi 300 post scritti (post che hanno la lunghezza media di una cartella) ho da un lato voglia di tirare le somme e dall'altro anche il desiderio di fare un altro passo in avanti e implementare su Telegibuti un qualche altra diavoleria.

Se il blog si chiama "Telegibuti" è perché sin dall'inizio ho pensato alla TV come mezzo di comunicazione rispetto al quale il blog dovrebbe essere un supporto... la TV... ma ci dobbiamo sperimentare prima e se poi facciamo fiasco? Ci sto riflettendo.

In questi giorni, pertanto, mi limiterò a rispondere ad alcune osservazioni che - direttamente o indirettamente - mi sono pervenute.

Cominciamo dall'osservazione più ricorrente: "Perché il blog è a senso unico ed è sempre contro il Centrosinistra e in particolare contro il PD?"

Potrei rispondere: perché un ex militante di Centrosinistra come me ha preferito lasciare tutto e ritirarsi a Gibuti coltivando una simpatia per il Centrodestra? Tengo a precisare che ho mollato il Centrosinistra quando - con Vendola - il Centrosinistra ha fatto man bassa; per la mia attività professionale l'Ente Regione è assolutamente cruciale.

La risposta è molto articolata ed è un pò il filo rosso di tanti post; in sintesi:

1) gli esponenti politici locali che a mio avviso hanno determinato il pessimo andamento della Consigliatura di Centrosinistra e la sua fine sono nella stragrande maggioranza dei casi confluiti nel PD anche se ora appaiono un pò di ombra;

2) gli esponenti politici locali che hanno ostracizzato il mio Partito nel 2003 ed indirettamente anche me (sono discorsi fatti in TV... non potete cambiare le carte in tavola) sono ora nel PD. Ma era l'avv. Gagliardi colui che parlò una sera di sette anni fa nella sede dello SDI distinguendo tra "giudizio" e "pre-giudizio" e in sostanza dicendo che nessuno ci voleva? Gli elettori però ci votarono...

3) il PD è un aborto politico costruito in spregio alla storia democratica italiana dal Medio Evo ad oggi nonché alla storia dell'Italia Repubblicana: un aborto che - grazie a Dio - ha sempre perso le competizioni elettorali, ma ha impantanato le vicende politiche, determinando prima la nascita del PdL - come reazione - e poi la sua fine quando qualcuno si è accorto che il PD non era affatto un problema... ma quanti anni abbiamo perso? Se poi consideriamo che il PD ha fatto fuori la Sinistra dal Parlamento...

4) le posizioni e l'agire politico degli esponenti del PD - a tutti i livelli - sono criticabilissime e in taluni casi muovono al riso.

Mettete insieme questi quattro punti e credo che la risposta sia ben motivata.

(continua)

 
 
 
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