Creato da TerminusGamesPc il 11/03/2011

Terminus Recensioni

Il blog di recensioni di Terminus

 

Prototype 2 - Preview

Post n°61 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc

Titolo: Prototype 2 - Preview

Piattaforma: PS3, XBOX360

Genere: Free roaming action

Data: 24/04/2012

 

 

Ah, cacchio, mi ricordo come fosse ieri l'uscita del primo Prototype.

La storia del fattorino Cole, del suo pacchetto e dell'esplos.... no, 'spetta, quello era inFamous.

Era l'agente Rico Rodriguez, sull'isola di Panau con il suo rampino che si agrappava agli elicotteri e cercava di uccid... no, neanche quello.

Era, era era... non era il Prinny, Jack era di Mad World, l'Uebersoldier di Wolfenstein... HA! Ci sono!

Era quello che nessuno ha giocato!

Suvvia, forse questo è un pochino esagerato, ma va dato atto che nell' anno della grande dominazione Nintendo, quel 2009 colmo di famiglie di cartone che giocano sorridenti su una Balance Board prima che il marito picchi la moglie per un basso punteggio a chambara (fatelo, la legge vi tutela), di copie di Prototype se ne vendettero meno del previsto, posizionando la creazione di Radical Entertainment circa al dodicesimo o tredicesimo posto della classifica top seller '09. Eppure le potenzialità c'erano tutte: un personaggio, Alan Mercer, di enorme carisma, un intera New York esplorabile, mutazioni fisiche da utilizzare in combattimento, parkour e stili di gioco differenti da adottare in base al proprio approccio agli scontri, dallo stealth all'action nudo e crudo. Dal risveglio all'interno dell'obitorio Gentek, all'incontro-scontro con la propria ex fiamma, all'esplosione della bomba nell'oceano poco prima del finale, neppure la trama faceva difetto a Prototype.

Ma si sa, non sempre i bei giochi riscuotono il successo dovuto, altrimenti Bulletstorm sarebbe nelle case di ogni buon videogiocatore al posto di un collofdiuti qualsiasi, e forse complici anche la data di release appiccicata proprio all'inFamous di cui sopra e la campagna pubblicitaria non proprio di successo Prototype rimase lì, nel limbo dei giochi che non diverranno mai capolavori.

Ma quasi tre anni dopo, in un periodo in cui i capolavori si susseguono ad un ritmo incredibile, ecco Radical ed Activision provarci di nuovo. Il 24 Aprile un nuovo (anti?)eroe giungerà a New York Zero e soprattutto nelle nostre console con un unico scopo: uccidere Alex Mercer. Si, poiché l'attuale protagonista, il Sergente Heller, dopo essere stato infettato dal terribile virus che ha distrutto NY ed aver scoperto che la propria famiglia è stata distrutta incolperà proprio Mercer di tutto questo, ed inizierà una caccia selvaggia al solo scopo di ucciderlo.

Ma con che differenze si presenta questo nuovo tentativo di Radical Ent. rispetto al proprio diretto predecessore?

La prima è l'utilizzo dei poteri di mutazione, questa volta suddivisi in base a come intenderemo interpretare l'intero gioco, tra pecualirità più adatte ad uno stilizzato God of War ed altre di matrice più strategica.

L'implementazione poi dei "tentacoli", idea visibilmente mutuata dal recente The Darkness II, aggiunge un maggior numero di approcci al gameplay, visti i mille utilizzi delle nostre amabili escrescenze, utili anche qui non solo per afferrare cose e soprattutto persone e scagliarle nella stratosfera ma anche per farsi scudo e cominciare combo di attacchi infinite.

Inoltre, il comparto meramente tecnico del gioco è stato enormemente migliorato, soprattutto per ciò che concerne la veste grafica e la sensazione di "desolazione" provata nel primo episodio a causa di scenari troppo scialbi e vuoti.

Unica pecca che il gioco sembra portarsi appresso dal primo episodio è la mancanza di una modalità multiplayer, che oramai sembra essere requisito fondamentale per l'acquisto di molti, moltissimi giocatori, che lamentano una durata troppo limitata dei titoli sprovvisti perlomeno di un banale deathmatch in virtù dell'esborso di quasi una settantina d'euro. Lamentela comprensibile su molti titoli ma, dall mio punto di vista, non su di un Prototype che già nella sua prima incarnazione portava con sé un monte ore di tutto rispetto e superiore anzi agli standard del genere.

E allora, dargli una possibilità o no a questo Prototype 2? Forse si, potrebbe essere la vostra sorpresa, un ottimo riempitivo, di una primavera pregna di titoli di rilievo ma ben dilazionati nell'arco delle sempre più lunghe giornate ove la tiepida brezza soffia accarezzando i nostri visi rivolti al futuro... e le tette delle tipe. Scusate, odio quando divento poetico, devo sgrezzare tutto sennò mi puzza di melenso. Tette, tette, tette.

Ah, il gioco, si, provatelo, comunque. Tette.

 

Neil

 

un pò di tette...

 
 
 

UFC Undisputed 3 - La Recensione

Post n°60 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc

Titolo: UFC 3

Piattaforma: Ps3,X360

Genere: sportivo

Data: 14 febbraio scorso

 

"...fatti non foste a viver come bruti..."

Dante Alighieri

Evidentemente nel 1300 d.c. il tizio della pubblicità del rotolone asciugatutto non aveva sentito parlare di Ultimate Fighting Championship.

Partiamo come di consueto dall'inizio... cos'è l'UFC?

No Partiamo invece dalla fine perchè oggi mi sento ribelle. Il voto medio di questo gioco è 9/10 e sono settimane che mi chiedo il perchè quindi alla fine c'ho dovuto giocare.

Analizziamo ora questo titolo sportivo nei suoi aspetti positivi:

  • Grafica: molto curata, nulla lasciato al caso, peccato per alcune animazioni facciali non perfetta, ma l'effetto "sudore e sangue" come lo chiamo io è di tutto rispetto.

  • Audio: tecnicamente perfetto anche se bisogna dire che durante le fasi attive del gioco non c'è musica e risulta quindi molto facile inserire una bella canzone nei menù e fare in modo che non si ingroppi di continuo come la catena della mia bicicleta.

  • Gameplay: ottimo direi! (e qui ho fatto una rima) Il gioco si divide in 3 modalità single player (esibizione,titolo,carriera), e online classico.

Nella modalità "Titolo" dovete semplicemente vincere 8 incontri con lo stesso personaggio per diventare campioni e poi difendere il vostro status di campione in un crescendo di difficoltà, mentre nella modalità carriera andate a creare il vostro personaggio e lo lanciate nel mondo delle MMA, ma di questo ne parliamo meglio dopo. Se vi state chiedendo perchè non ho spiegato la modalità "esibizione" potete correre subito a prendere la vostra Console e gettarla nelle fiamme del Monte Fato!

 

Nella modalità "carriera" che poi è il centro del gioco, dopo aver creato il vostro personaggio (fisico,categoria di peso,faccia nei minimi dettagli, tatuaggi e cicatrici,ecc...) lo inserite nella WFA (World Fighting Alliance), che poi null'altro è che la serie B delle MMA calcisticamente parlando. L'avanzamento del personaggio consiste nell'organizzare un incontro, che ci lascia una o due azioni da eseguire prima di doverci presentare sul ring, queste azioni null'altro sono che allenamenti per potenziare il nostro personaggio in caratteristiche o mosse speciali. Detto così è una menata spaventosa, ma vi assicuro che alcune piccolezze rendono il tutto molto interessante almeno per una settimana, poi il gioco perde clamorosamente di appeal (non come Neil che è sempre Sexy, ma più come Ivan che sembra sexy al sabato sera, perchè sembra un moderno Lapo Elkann ,mentre lunedì è uno straccio e non vi piace più).

 

Ok, ma avrà anche qualche pecca che non sia la ripetitività? In verità no a meno che non si voglia parlare di caricamenti, che sono mortalmente noiosi e si ripetono circa ogni 2 minuti di gioco effettivo (questa è la vera rottura di co****ni del gioco)(neil si può dire coglioni?)(Nd Neil-Si Tanto!), ed alla costante presenza di pubblicità! "Come di pubblicità?" Vi starete chiedendo voialtri 2 che siete arrivati a questo punto della recensione senza cambiare canale. Si pubblicità, vi rispondo io, sapientemente inserita all'inizio di ogni incontro e incredibilmente ben miscelata nella vostra carriera! Mi spiego meglio: più il vosto lottatore è forte, più gli sponsor lo cercano, più gli danno punti con i quali può comprare nuovi vestiti e addirittura loghi da inserire nella classica Bandierona prematch da esporre a inizio incontro. Il fatto che questi sponsor siano veri ci fa capire come forse il gioco è stato sovvenzionato e come forse sia arrivato ad una media voto di 9/10, o forse sono io che non mi fido e in verità questo gioco in USA ha spopolato come neppure il più feroce dei Pes da noi riesce.

Questo dovete deciderlo voi cari amici miei!

Io torno all'inizo della recensione e quindi alla fine spiegando in 2 parole cos'è UFC.

É il campionato di Mixed Martial Arts (arti marziali miste) che va in onda esattamente 5 minuti dopo il Wrestling negli USA e che ha un successo a dir poco enorme. Lottatori con diversi stili si picchiano (veramente, non è wrestling) in un ottagono recintato da una gabbia, con cira tre regole a tutelare la loro salute e nessun tipo di protezione. Insomma se non vi piace un pò di combattimento lasciate perdere questo gioco, se invece non vi piace la violenza correte a prendere la vostra Console e gettatela tra le fiamme del Monte Fato se non è già pieno...

 

giusto un tributo...il più grande George "Rush" St.Pierre, torna presto!

Giova

 
 
 

La Pirateria- Editoriale

Post n°59 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc

“Internet va bene così com’è e sto facendo un bel mucchio di soldi. La pirateria non ci ferma. Certo, preferiamo che la gente compri il gioco originale, ma ci sono persone oneste a sufficienza, quindi concentratevi su di loro“

(un pirata)

 

 

Queste sono le parole di Markus Persson, ideatore di Minecraft e quindi noto milionario, che mi hanno fatto pensare molto al fenomeno "pirateria"...

Certo il corpulento ideatore di Minecraft si è ritrovato improvvisamente milionario con un idea tanto geniale quanto deprimente, ed è quindi ovvio che la pirateria non sia un suo problema, ma quanto ha ragione? Fino a che punto le sue dichiarazioni sono frutto di una mente libera da problemi economici piuttosto che di un uomo che ha investito risorse in un settore che è sicuramente "toccato pesante" da internet negli ultimi 15 anni?

 

Le idee in merito alla pirateria informatica sono molte e provengono da differenti punti vista, ci si potrebbe parlare un anno senza venirne mai a capo, ma noi bellocci di Terminus ci sentiamo in dovere come al solito di dire la nostra.

 

Partiamo dal consumatore finale, ovvero il bravo ragazzo che compra il gioco. In che modo chi compra il gioco può essere influenzato dalla pirateria? Bè forse non tutti ci hanno pensato, ma escludendo l'ovvio problema dei DRM*, che crea non pochi problemi ai giocatori pc, non ci troviamo forse di fronte a un settore che ha dovuto aumentare i prezzi in rapporto al calo delle vendite? E non ci ritroviamo sempre più spesso tra le mani prodotti appena usciti sul merato ma non ancora completi, da patchare subito in d-one e quindi ovviamente performanti solo per chi il gioco lo ha comprato originale?

E se vogliamo guardare anche un pò più avanti, non vogliamo fare caso a come piccole softwarehouse si vedono negare il piacere di produrre il seguito di un loro titolo (che magari era anche piaciuto a molti) per motivi puramente economici?

Sono tutti piccoli problemi che messi uno sopra l'altro fanno un grosso problema, e onestamente io, da giocatore, mi sento un pò offeso quando sento qualcuno dirmi che il gioco l'ha "scaricato". Perchè sono io che l'ho comprato, ho sostenuto in parte i costi di produzione e di distribuzione, ho dato il mio contributo alla pura statistica che deciderà se il titolo debba o no avere un seguito. Intanto il bravo ragazzo (lo definiranno tutti così quando sarà morto) che il gioco l'ha scaricato, pensa anche di essere furbo perchè lui non li paga i giochi, senza pensare che forse i giochi ci sono perchè ci sono fessi come me che li comprano....

 

Abbandonando la via del giocatore, che mi faccio un fegato di dimensioni gargantuesche (visto Neil ce l'ho messo anche io!), passerei a quella della distribuzione.

I produttori fanno la piangina per ogni cosa, perchè secondo loro anche il gioco usato non va bene, senza considerare che la questione dei beni usati non può essere toccata in alcun modo, e che l'uso che fanno loro dei giochi per pc è considerato praticamente illegale. (si illegale perchè nel momento in cui compro un bene ne posso fare quello che voglio, e non mi si può vietare di venderlo inserendo un codice che funziona una sola volta)

I produttori farebbero la piangina in ogni caso perchè sono sempre quelli che ci guadagnano e sempre di più vorrebbero guadagnare.

I distributori non sanno nemmeno cosa voglia dire "pirateria", loro lo distribuiscono nei negozi, quindi se il gioco è Fable 3 (ovvero il gioco più copiato di sempre) loro se ne fregano, i negozi piccoli non lo comprano e loro lo rifilano al Mediaworld/Euronics/Unicoso di turno, che se ne riempie gli scaffali, poi lo sconta e poi lo regala.

Il Negozio se è una delle mistiche MediaMegaCatene che citavo pocanzi se ne frega, tanto poi il giochino ve lo regala e comunque vi fa la cresta sulla lavatrice e se lo ripaga ampiamente. Se invece il negozio è piccolino il gioco in questione nemmeno lo compra e tanti saluti!

Sembra che in tutto questo grande "cerchio del videogioco" nessuno ci perda alla fine.

Qualcuno ci perde invece:

  • Softwarehouse che si vedono costrette ad elemosinare fondi di produzione, inserendo forzatamente protezioni assurde (sempre DRM) inutili per combattere il problema ma necessarie ad ottenere l'approvazione di chi paga, o vari online-pass che garantiscano entrate economiche a discapito della furia di chi il gioco lo vuole comprare usato o lo riceve in prestito/regalo da un amico che l'ha già giocato.

  • Giocatori che si ritrovano un pc pieno di programmi utili solo all'attivazione di un titolo, che rallentano enormemente la velocità di connessione (provate a installare Steam,Uplay,Origin ecc... tutti sullo stesso pc e poi andate online). Impossibilitati a vendere (o addirittura prestare) il loro gioco pc perchè funziona una volta sola. In contiuna lotta con le protezioni DRM che creano problemi solo a loro e non a chi i giochi li scarica.

  • Giocatori console, che comprano un gioco usato sapendo di dover aggiungere al prezzo i canonici 10€ per poter sfruttare il titolo nelle funzionalità online.

 

Insomma alla fine ci perdono sempre i piccoli e questa volta per colpa dei piccoli. Sentitevi quindi liberi di mandare a quel paese questi soggetti che, convinti di essere furbi, non fanno altro che svalorizzare un prodotto amato e sostenuto da chi è onesto.

Incazzatevi allora, manifestate, usate violenza, oppure continuate semplicemente sulla vostra strada e ignorate questa masnada di straccioni che oggi ruba prodotti informatici e domani ruberà automobili e stadi! -questa è una citazione ma non mi ricodo di chi... 10 punti a chi me lo dice!-

 

Giova

 

*Della questione DRM si è molto parlato, si tratta della gestione dei diritti digitali, in parole povere, il modo in cui vengono protetti i prodotti digitali. Testoni con una certa autorità, come Fred Wester di Paradox Interactive, Gabe Newell di Valve e Marcin Iwinski di CD ProjeKt, hanno espresso la loro opinione concordando, chi più chi meno, sul fatto che queste protezioni intralciano solo chi compra un gioco originale, e dando la colpa di queste inutili protezioni alle case di produzione che obbligano le programmazioni a inserire queste protezioni poichè convinti che in qualche modo possano fermare la diffusione illegale del titolo da loro prodotto. Essendo gente di un certo livello, hanno centrato pienamente il punto concentrandosi su chi è onesto, e considerando che il vero fan (quello per cui il gioco viene fatto) si merita un gioco funzionante senza alcun problema e ,perchè no, anche un extra gadget, che sappiamo tutti piacere molto al vero affezionato.

 
 
 

Devil May Cry HD Collection - Preview

Post n°58 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc

Titolo: Devil May Cry HD Collection

Piattaforma: PS3, X360

Genere: Action

Data: 06/04/12

 

Quando stamattina Giova mi ha chiesto di scrivere due righe sulla DMC HD Collection, pensavo mi stesse coglionando come spesso accade la mattina presto. Poi, dopo due minuti di impasse passati a guardarlo fisso negli occhi, in una sorta di rivisitazione muta di Brokeback Mountain, mi sono purtroppo reso conto che le intenzioni del mio collega che giunge dal meriggio erano tutt'altro che scherzose.

E allora eccomi qui, a cercare qualcosa di interessante da scrivere riguardo all'ennesima riproposizione in chiave HD di una sacra trinità videoludica. Tolto che qualcuno dovrebbe prendersi la briga di spiegare ai tombaroli che profanano questi ed altri mostri sacri del passato che se scrivi HD sulla custodia poi magari sarebbe cosa lieta lo fosse pure il gioco, la cosa che più fa male al cuore è vedere che queste bieche operazioni commerciali atte a strappare 39€ dalle tasche dell'ingenuo cliente funzionano, e pure bene, mannaggia.

E non funzionano, appunto, per la sontuosa veste grafica fatta di pixel grandi come un gelato Cucciolone, non funzionano per il raggruppamento di due o tre titoli in un unica custodia, non funzionano per l'aggiunta di obbiettivi e trofei stranamente facili, ma funzionano perché abbiamo, nascosta da due tettine cicciottelle ed una maglietta di Star Wars, un anima.

L'"Operazione Nostalgia" è l'arma più pericolosa data in mano alle software house, me ne sono reso conto mentre aspettavo la "HD" collection di ICO & Shadow of the Colossus stringendo tra le mani le due versioni da collezione per Playstation 2 già in mio possesso, guardandole con gli stessi occhi di una madre che abbraccia i propri figli mentre in grembo ne aspetta un altro. 39€ dati con foga al negoziante per riavere qualcosa che già era in mio possesso, solo per poterci rimettere mano senza dover rispolverare la PS2 dall'armadio ed essere ricompensato da un misero trofeo per aver finito la mia avventura in modalità difficile.

E come me, milioni di giocatori hanno versato il loro obolo per la Metal Gear Solid Collection, per la Splinter Cell Trilogy, per la Trilogy di Sly, di Jak & Daxter, di God of War e chi più ne ha più ne metta. Oboli versati a scapito di titoli nuovi, più freschi, attuali, perlomeno, rimasti sugli scaffali a prender polvere e divenire gli ennesimi capolavori inosservati, gli ennesimi Bulletstorm.

Ne vale davvero la pena? Non credo, neppure per chi, ad esempio, un Devil May Cry non l'avesse mai giocato prima. Mi sentirei più in dovere di consigliargli una partita a Bayonetta, rimanendo in tema su genere, perché è questo che il videogame dovrebbe essere: evoluzione e miglioramento. DMC dieci anni fa era un ottimo titolo, ma con pecche enormi corrette nei seguiti, negli anni, e nei titoli a lui ispirati fino a giungere all'action per come lo intendiamo adesso. Vi divertite a guidare un cinquantino dopo che per anni avete guidato una 250cc? Forse si, ma per cinque minuti, poi lo riportate al vostro cuginetto.

Ah, diavolo, le due righe che avevo promesso a Giova sulla DMC HD Collection, dimenticavo.

Contiene Devil May Cry 1, Devil May Cry 2 e Devil May Cry 3 Dante's Awakening SE. Costa poco. (Grazie Neil! - Giova)

 

 

Baci

(e giocatevi Enslaved, che è meglio)

 

Neil

 

(ecco a voi una rivisitazione artistica della rabbia di Neil durante la stesura della preview)

 
 
 

Diablo III - quando esce?

Post n°57 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc
Foto di TerminusGamesPc

Titolo: Diablo 3

Piattaforma: PC

Genere: GDR

Data: eh già...

 

Da qualche tempo ormai, l'argomento preferito dai giovani nei locali alla moda è

"Quando esce Diablo 3?"

Me lo sono chiesto anche io più di una volta e oggi abbiamo deciso che se non possiamo dare una data precisa, possiamo cercare di capire i motivi di un ritardo vergognoso, visto che la "perla" Blizzard era stata dichiarata uscente a più riprese durante tutto il mese di febbraio (si anche il 31 mio buon Neil).

Che cosa ha portato a spostare nuovamente la data di uscita al 17 Aprile per quanto riguarda la distribuzione, mentre nel sito ufficiale ancora si parla di un fantomatico "secondo quarto del 2012", che poi è un pò come dire "Arrivo subito! Alle Svesse sono da te perchè ai meno un cuatto c'era il Treno!"?

Ufficialmente stiamo parlando di un ritardo dovuto a "ci siamo resi conto che la parte PvP del gioco e le sue meccaniche non sono ancora all’altezza dei nostri standard" e per questo oltre che ritardare il tutto, il gioco uscirà senza possibilità di PvP, salvo poi una patch risolutrice dopo qualche tempo. (e stiamo freschi alla velocità Blizzard trattate bene il cd e tramandatelo perchè al PvP ci giocherà vostro figlio)

 

Ma visto che un pò siamo nell'ambiente noi proviamo a fare 2+2 (che poi fa 4 Bietz non è complicato), e diciamo pure che secondo il nostro modestissimo parere, regalare un gioco a "quei 4 gatti" che hanno fatto l'abbonamento da un anno per WoW, ha fatto sì che le prenotazioni non siano proprio quelle previste, e io da subito lo avevo definito un gran bel suicidio! Perchè regalare il tuo titolo di punta al 70% dei tuoi affezionati? Sarebbe un pò come regalare God of War 4 a tutti quelli che comprano il il 3!

 

Passando poi al gioco inteso come single player direi che i filmati della beta che si trovano in rete non aiutano, il gioco manca di originalità e lo comprerei solo per i filmati, che sono qualcosa di spaventosamente bello, ma il resto dov'è? Inutile dire che siamo fermi a qualche anno fa in tutti i reparti, esclusa forse la grafica ma quello dipende dal vostro PC.

 

Se facciamo il punto della situazione abbiamo quindi un titolo debole, senza PvP, senza idee, il cui sviluppo prosegue seguendo la linea di "quale abilità è meglio introdurre per non sbilanciare il PvP?". A questo punto mi pare ovvio che Diablo 3 non uscirà fin quando non vi metterete l'anima in pace e comincerete a far fioccare le prenotazioni, perchè fin quando Blizzard non sarà sicura di infilare un Diablo 3 nelle case di tutti noi, difficilmente spenderà soldi per mandare in produzione un pezzo che, fatta eccezione per per i filmati non ha nulla più di uno di quei giochini online che vi piacciono tanto e che sono gratis.

 

Ecco non abbiamo risposto alla domanda "quando esce Diablo 3?" ma almeno vi abbiamo dato un motivo per non aspettarlo con troppa ansia!

 

Un PS particolare nel caso queste righe arrivassero ai vertici Blizzard: imparare a dire "Questo faceva cagare, l'abbiamo cancellato e lo stiamo rifacendo" dimezzerebbe la lunghezza dei vostri comunicati stampa.

 

 

Ciao a tutti e non dimenticate che "Harry S. Stamper" si è sacrificato per salvare tutti noi dall'Armageddon, quindi non sprecate la vostra vita ad aspettare un gioco che forse non uscirà, ma rendete onore al buon Harry giocando qualcosa anche nel presente.

 

-Giova

 

Giusto il tempo di finire di scriverlo che stamattina nel sito campeggia a caratteri cubitali la scritta 15 Maggio 2012... resta tutto quel che ho detto ma almeno adesso sappiamo che non sarà nemmeno in Aprile...

 
 
 

I Cavalieri dello Zodiaco: la Battaglia per il Santuario

Post n°56 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc
Foto di TerminusGamesPc

Titolo: I Cavalieri dello Zodiaco: la Battaglia per il Santuario

Piattaforma: PS3

Genere: Action

Data: 15/03/12

 

 

Stamattina, brucia più il mio orgoglio del mio cosmo, questo è certo.

Ricordo come fosse adesso il giorno in cui tutto è comincato. Era un caldo giorno d'estate, ed io stiracchiavo i miei ben definiti addominali al sole della Via Mainardo mentre Giova come sempre si ingozzava di nascosto per aumentare la propria massa grassa in attesa dell'autunno.

Cercavamo preview su ciò che il 2012 ci avrebbe regalato, oltre ai più che noti Mass Effect 3 e Diablo 3 (heeee si, certamente....), ed il nostro languido sguardo si posò su un piccolo paragrafo dismesso di IGN che diceva: "Saint Seiya: Battle for Sanctuary PS3 will be released in March 2012 and it will...". Ci vollero pochi istanti, molti nel caso di Giova, per rendersi conto di ciò che avevamo appena letto: i più grandi eroi della nostra infanzia, insieme a Voltron e ad Alvaro del Fantazoo, si sarebbero ripalesati su una console domestica dopo quasi 7 anni, pronti a far bruciare di nuovo il loro cosmo e la ventola del monolite Sony (ma su questo torneremo dopo).

E cominciarono a passare i giorni, scanditi dal costante ingrassare di Giova mano a mano che il Natale s'avvicinava, e l'hype cominciava a farsi sentire, tra una rivangata dei nomi in lingua originale ed un tentativo di sviluppare il settimo senso durante una delle numerose pause caffé.

Le prime immagini ed i primi video ufficiali arrivavano a ritmo serrato dalla terra del Sol Levante, mostrando quello che I Cavalieri dello Zodiaco: La Battaglia Per Il Santuario (d'ora in poi I.C.D.Z.L.B.P.I.S., mi son rotto le balle) era divenuto rispetto al picchiaduro ad incontri che tutti si aspettavano: una sorta di riproposizione dagli occhioni sbrilluccicanti di God of War, con orde di soldati e bruti da rispedire al dio Ade prima delle infinite bossifghts contro i Cavalieri d'Oro.

Un' idea, ehm... "accattivante", pensammo.

Cadde il Governo Berlusconi, arrivò il Natale, poi il grande freddo, cadde un No Tav da un traliccio ed arrivò infine Marzo, con le sue giornate tiepide ed assolate.

Ed una mattina, mentre non te ne potrebbe fregare nulla del mondo intero perché tanto hai Mass Effect 3 a casa, apri un pacchetto e dentro ci trovi una scatola di plastica del colore dell'oro, con l'effige di Micene di Sagitter impressa sopra.

E sorridi lieto, poiché giorni prima del dovuto, I.C.D.Z.L.B.P.I.S. è giunto.

Corri a casa, levi a malincuore il Comandante Shepard dalla tua amata Playstation, ed apri il forziere dell'armatura del Sagittario per prelevarne il gioco ed infilarti la maglietta da obeso che v'è contenuta.

 

 

ecco un resoconto della mitica edizione da "bambino ricco"

 

 

Installa i trofei, installa i dati di gioco, leggi la normativa sull'epilessia fotosensibile con una mano sulle pudenda per esorcizzarne gli effetti, e... rimani a bocca aperta con le lacrime pronte a sgorgare mentre Nobuo Yamada grida "SAINT SEIYA" all'inizio di "Pegasus Fantasy", la sigla originale dell'anime.

Canticchi l'intera canzone, applaudi da solo mentre le dodici case scompaiono sullo sfondo, e ti prepari a menare le mani ed indossare le vestigia di Pegasus e "dei quattro amici erooooi" (cit.).

I menù ed i sottotitoli, a differenza del doppiaggio e delle scritte in-game, sono in un buon italiano, e districarsi tra le solite modalità presenti in ogni stramaledetto action è facile ed intuitivo, ed evitando le solite sfide, la solita galleria collezionabili ed il solito strano menù che ci chiede di regolare acronimi incomprensibili e probabilmente pericolosi ci si ritrova immediatamente di fronte alla grande scalinata, con Mur dell'Ariete pronto a sciorinarci ogni trucco e combo tasti del gioco (relegare Mur all'omarotto del tutorial è svilente) e la prima ondata di soldati senza nome ad affrontarci e...

...e ti chiedi quando, in che puntata, in che speciale OAV, a Pegasus, Sirio, Crystal e compagnia siano comparsi gli occhi dei fottuti minipony. Si perché i modelli poligonali di sfondi e personaggi già non fanno gridare al miracolo, con proporzioni ed effetti di luce approssimativi e grezzi, ma l'"impianto" d'occhi tipico di Candy Candy o dei Minipony fa proprio a cazzotti con l'animo shonen dei Cavalieri.

Ma non è l'abito a fare il monaco, si sà, e dopo aver affrontato il lungo tutorial ed aver sperimentato il buon sistema di controllo, ci si trova gettati a capofitto, forse troppo a capofitto, nell'azione, con almeno una cinquantina di nemici subito pronti a metterci al tappeto. Non manca nulla: il fulmine di Pegasus c'è, la cometa e la spirale anche, l'onda d'urto del cosmo sortisce l'effetto desiderato, le colonne si spezzano al ritmo dei nostri colpi, il cosmo brucia bene e... anche qualcosa in casa puzza di bruciato, ma non ci fai ancora troppo caso.

Si perché Cassius è già pronto a combatterci di fronte alla seconda casa, e no puoi far altro che studiarne il pattern e tentare di sconfiggerlo in una battaglia serratissima.

I trofei piovono, il cavaliere del Toro è pronto ala sfida, il cosmo brucia sempre più forte e... Gesù, o i miei vicini stanno di nuovo cucinando la "Pitta 'mpigliata" dando fuoco alla siepe, o... o la mia console stà andando in fusione.

E purtroppo è la seconda ipotesi quella reale.

Ringraziando Atena, tutto si risolve dando pugni al retro console con la disperazione nei mieiocchioni da Minipony, e riprendendo il controller mi rimetto a picchiare di nuovo orde di nemici (rendetevi conto che il counter ne segnalava poco più di 600 dopo mezz'ora di gioco scarsa),

poi orde di mid-boss, poi Toro, poi di nuovo orde di di nemici, mid-boss e così via.

Così via per almeno un paio d'ore, con l'unica differenza che i nemici aumentano e con loro implicitamente grado sfida e nervosismo.

Allora è meglio uscire, per provare le sfide, banalotte e scontate come in un Dante's Inferno qualsiasi, ma anche qui la resistenza da giocatore è poca e si ritorna in fretta e furia al menù giusto per vedere che nuove vestigia ed immagini abbiamo portato nella nostra collezione.

Lo sento ancora adesso, questo retrogusto d'amaro nella mia bocca.

Mi colpisce di rado, non sono uso al portarmi a casa giochi di cui non abbia la matematica certezza di diventare fanatico, ma in sporadici casi (vedi Homefront, mannaggia) anche i migliori ed i più belli sbagliano, quindi anche io.

Ma I Cavalieri dello Zodiaco: La Battaglia per il Santuario ha proprio il sapore dell'occasione persa da parte di Namco Bandai, o forse, ancora peggio, dell'operazione commerciale pro-nostalgici funzionante ma poco rispettosa.

Inoltre, credo che questo sia uno dei pochi casi in cui un titolo, e mi sentirete di rado dirlo, sia troppo "giapponese" per il mercato europeo ed i suoi giocatori. Atteggiamenti, modi, voci, gameplay e grind sono stati enormemente estremizzati rispetto alla controparte cartacea/anime,

rendendo l'intero mix poco immersivo per noi che veniamo dall'ovest.

Troppo poco, insomma amici miei, soprattutto per chi, come noi, da questo titolo si aspettava tanto, tantissimo.

Stamattina, brucia più il mio orgoglio del mio cosmo, ve lo garantisco.

 

VOTO COMPLESSIVO: 6,5

 

Neil

 
 
 

Twisted Metal - la Recensione

Post n°55 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc
Foto di TerminusGamesPc

Titolo: Twisted Metal

Piattaforma: PS3

Genere: Car Combat

Data: 07/03/12

Pegi: 18+

 

Chiunque di noi ha racchiuso in sé un po' di feticismo per il trash.

Ci sono quelli a cui piacciono gli Slayer, quelli a cui piacciono i b-movie, quelli a cui piacciono le chiattone vestite da porche* e quelli che questa settimana si sono portati a casa Twisted Metal.

"Perché?" mi chiederete voi.

"Perché le ragazze chiattone e vesite da porche lo fanno sempre come fosse l'ultima volta" vi risponderò io.

Ma se il vostro :"Perché?" fosse stato riferito a cos'ha di trash l'aver comprato Twisted Metal per la vostra PS3, innanzitutto fate finta che non abbia scritto la cosa di pocanzi ed in secondo luogo beccatevi questa minirecensione del nuovo titolo budget di Eat Sleep Play!

 

Chi di voi si ricorda del primo Twisted Metal? Non moltissimi credo, visto che ad oggi sono passati qualcosa come 16 anni. La radio trasmetteva "Have you ever really loved a woman" di Bryan Adams e "Zombie" dei Cranberries, al cinema uscivano "Forrest Gump" e "Pulp Fiction" ed io avevo così tanti brufoli da poter essere letto in braille. Su Psone e PC spopolavano i giochi basati sui demolition derby americani, in tutte le loro fantasiosissime varianti.

Uno di questi, tale Twisted Metal, attirò l'attenzione di molti. Fondamentalmente, il titolo poneva il giocatore all'interno di un enorme città/arena a bordo di veicoli al 90% non convenzionali ed armati di tutto punto con il solo scopo di fare tabula rasa di ogni altro partecipante dell'insana competizione. Veicoli così poco tipici da non sfigurare nei confronti di personaggi ancor meno "canonici" per gli standard dei tempi: un padre di famiglia americano che combatteva per la quiete di famiglia e vicinato, un vecchio soldato il cui plotone era stato annientato nell giungla e soprattutto quella che è divenuta la mascotte dell'intera serie, un clown dalla testa perennemente in fiamme in cerca di... violenza, e molti altri. Tutti impegnati a rendere le strade un inferno di metallo informe e fumante al solo scopo di ottenere un "desiderio" esaudito dall'enigmatico Calypso, l'organizzatore dell'evento.

Tutta questa creatività riversata in auto, personaggi e plot veniva accompagnata da un gameplay semplice ma estremamente divertente, da una buona dose di humour nero e da una colonna sonora metallosissima di enorme qualità, rendendo Twisted Metal un successo tanto al botteghino quanto per la critica di settore.

E da lì fino al 2012, altri 4 o 5 episodi, alcuni qualitativamente al top, altri totalmente evitabili.

Ma a Marzo di quest'anno, ecco giungere l'ultima incarnazione della serie di "vehicular combat" che tanto aveva fatto parlare di sé nei meravigliosi '90.

Giunge dopo una marea di polemiche sollevate da tutto ciò che è stato utilizzato come arma pubblicitaria nei mesi precedenti alla sua uscita: dapprima filmati sempre incredibilmente cruenti e che ogni tanto sforavano il limite del "gore" per ricadere nello stucchevole, poi dichiarazioni di sviluppatori e produttori che lo incoronavano come titolo più divertente ma anche violento degli ultimi anni, fino agli ultimi trailer che tra uno spruzzo di sangue e l'altro finalmente abbozzavano quello che sarebbe stato il mondo di Twisted Metal PS3.

Ed è un mondo old-school.

Si perché l'idea di gioco è rimasta invariata da 16 anni a questa parte, con le grandi città hub a fare da sfondo alle corse sfrenate di Sweet Tooth e compagni (solo altri due, tralaltro),

e le tonnellate di armi da montare su tutti i numerosi mezzi personalizzabili presenti. C'è ancora una buona colonna sonora, magari meno varia rispetto ai passati episodi, c'è ancora tutto (forse troppo) lo humour nero come la pece a permeare ogni singolo pixel. C'è un comparto tecnico che è tutto fuorché "2012", con una tecamera che fa la birichina di tanto in tanto e filmati tanto espliciti e divertenti quanto poco ben integrati all'interno del gioco.

Ci sono ancora missioni di affrontare in un crescendo di difficoltà e divertimento che culminano sempre in una "bossfight" impegnativa ed anch'essa dal sapore ninety fortemente marcato.

Insomma, c'è tutto quello che ci avrebbe reso felici ai tempi delle Reebok Pump.

Ma ciò ci rende felici anche oggi? Non del tutto. Perché se è vero che la regola più importante di ogni gioco, giocattolo o videogioco è che sia divertente, è anche vero che un minimo di innovazione, di qualità nello sviluppo e nei materiali al giorno d'oggi sia d'obbligo.

La sensazione, giocando a Twisted Metal infatti, è quella che potremmo provare rispolverando un Game Boy dal cassetto ora che abbiamo quasi trent'anni. V'è la reminiscenza del divertimento che provavamo con quell'informe e sacro scatolozzo in mano, ma è destinata a scemare con la stessa velocità con cui ci ricordiamo che al mondo ormai c'è la PS Vita.

E allora perché chiude buona parte delle recensione uscite in questi giorni in maniera più che dignitosa?

Perché onestamente credo che, leggendo altre recensioni che lo hanno osannato eleggendolo a titolo costituito "di puro divertimento senza fronzoli", forse c'è una generazione di recensori che deve ancora rendersi conto che gli anni '90 sono finiti. E' meraviglioso che nel 2012 si punti al divertimento nudo e crudo, ma è questo modo di pensare che purtroppo fa si che sulle console next-gen escano sempre più in ampia misura semplici remake di titoli che dovrebbero rimanere nel gotha videoludico.

 

La sostanza è sempre la cosa più importante, non v'è ombra di dubbio, ma se ci credessimo davvero ci sarebbero molte meno chiattone vestite da porche single in giro, nevvero?

 

Voto complessivo: 7

 

Neil

 
 
 

Mass Effect 3 - La Recensione Tripla!

Post n°54 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc
Foto di TerminusGamesPc

Titolo: Mass Effect 3

Piattaforma: Ps3,Pc,Xbox360

Genere: Rpg/action

Data: 09/03/12

 

Vi proponiamo una tripla recensione di quello che probabilmente è il titolo più importante dell'anno.

Dopo accurati controlli posso dire che tutto quello che leggerete è esente da Spoiler per quanto riguarda Mass Effect 3, se invece dovete ancora giocare Mass Effect 2 occhio perchè ci sono espliciti riferimenti alla trama.

 

Giulio

 

 

Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn! Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn!

Cari lettori (si tutti e dodici voi affezzionados) vi starete chiedendo cosa mi ha portato a questo stato d’incredibile follia. Sarà il fatto che ho visto per 10 volte di fila il video di Andrea Diprè e Paniccia? Sarà che ho leccato la schiena di Cappello dopo un suo allenamento di Boxe? (per chi non lo sapesse gli effetti sono simili se non più potenti del famoso rospo sudamericano) O sarà che ho deciso che il sonno e il riposo sono cose del passato e che oltre a dovermi presentare al lavoro ho giocato per 30 ore nel buon Mass Effect 3 nei 3 giorni da quando è uscito? La risposta è comunque 42.

Ma basta smenarsi il pistolotto contro il termosifone, passiamo a cose più interessanti come le mie prime impressioni di questo titolone targato Bioware. Prima di iniziare alcune premesse secondo me fondamentali per farvi capire la mia esperienza con questo prodotto:

• Ho giocato a Mass Effect e tutti i suoi DLC.

• Ho giocato a Mass Effect 2 e tutti i suoi DLC.

• NON ho ancora finito Mass Effect 3.

• Non ci saranno spoiler in questa recensione.

• Sono facilmente manipolabile da musichette tristi e/o epiche.

• Adoro la fantascienza.

• Il mio piatto preferito è il brasato.

Credo che quando le acque si saranno calmate quando l’effetto "Mass Effect (ah capita? Effetto-effect? Ah si? Ammic ammic.) si sarà placato dovrò rivedere questa frase e ridimensionare il tutto ma per ora, qui lo dico e qui lo nego: La Saga di ME è la cosa migliore che sia potuta capitare all’industria del videogame!

Prima di saltarmi addosso e flammare questa recensione, due cose:

  1. Sono conscio del fatto d’aver appena mentito

  2. Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn! Ha! Non ha senso argomentare con un leccatore di schiene, quindi ho ragione io.

 

 

Forse la saga del comandante Shepard non ha rivoluzionato i videogiochi ma li ha resi migliori. Vedete, ME3 mi dà l’illusione che le mie scelte, passate presenti e future, abbiano un peso, che io il giocatore e non i programmatori stiano plasmando la storia di questa galassia in perenne guerra. Poi ci sono i personaggi, le vere star di questo gioco, alcuni sono un ammasso di clichè ambulanti, le loro storie, i loro problemi sono prevedibili o poco credibili, altri invece, la maggior parte, ad essere sinceri, sono personaggi con cui empatizzare. Persone che se incontrassi in un bar spaziale e mi raccontassero la loro storia gli offrirei un giro di spacebirra e questo rende il gioco più reale. Siamo stimolati a fare la cosa giusta, a prendere decisioni difficili perché teniamo ai personaggi che ci circondano e che potrebbero essere influenzati dalle nostre azioni. Questa cosa fin ora non mi era mai capitata mentre giocavo. Non ho mai provato affetto per il muscoloso cooprotagonista di Gears of War 3. Non ho mai pensato che “No, ti prego non morire” mentre guardavo una filmato di gioco in FinalFantasy o Uncharted.

Ammetto con orgoglio che questo gioco mi ha commosso, che mi ha fatto trattenere il respiro per più d’una volta e che mi ha anche fatto scendere una piccola lacrima. E non è questo il motivo per cui io, te e il tuo amico giochiamo? Per emozionarci? Per provare qualche cosa che non sia il solito cinismo misto sarcasmo? Sono giochi come questi che mi fanno credere che un giorno, potrò dire con orgoglio che io c’ero quando i videogame sono diventati una forma d’arte. Non vi annoierò dicendovi che il comparto tecnico è più che adeguato (quantomeno su PC) o che questa o quella nuova feature sono meglio di quelle dei due capitoli precedenti. Sono ovvietà e voi siete troppo sgamati, troppo furbi per aver bisogno di sentirvelo ridire. In conclusione se siete degli esseri umani, se potete provare un emozione, fatevi stimolare da questa saga, anzi da questa Saga ricolma d’eroismo, sacrificio e sentimento.

 

Giulio

 

Giova

 

Parliamo di difetti perchè il gioco di cui stiamo parlando è così coinvolgente nella trama, che rischiamo di presentare un enorme ovazione priva di critica. Il comparto tecnico ps3 presenta alcune lacune per quanto riguarda l'audio, che nelle musiche è perfetto mentre nei doppiaggi non segue bene il video e a volte si alza/abbassa senza motivo. Le animazioni sono realizzate bene anche se a volte il collo di alcuni personaggi ruota in stile "esorcista" e sovente un personaggio di schiena scompare per una frazione di secondo. Graficamente non siamo a livello della versione Pc ma il tutto è incredibilmente ben riuscito per via di alcuni artifizi, ad esempio inquadrature strette e ambienti spogli di particolari, per questo dobbiamo elogiare i programmatori che si sono comportati bene di fronte alle capacità di Ps3 e Xbox360, che dobbiamo ammettere sono sempre meno adeguate ai giochi di ultima uscita. Il Gameplay è rimasto pressochè identico al secondo capitolo, anche se il pacchetto è stato migliorato nei movimenti e nel corpo a corpo.

Le tre modalità di cui si era tanto discusso e di cui avevamo parlato nella preview semplicemente non ci sono, il gioco può essere impostato in modalità "dialoghi automatici" all'interno delle opzioni ma la cosa finisce qui, ovviamente le famose "tre modalità" potrebbero essere disponibili alla prima ri-giocata, ma questo non posso saperlo perchè lo devo ancora finire.

Per quanto riguarda la trama è tutto bellissimo ma vorrei sapere perchè tutto quello che riguarda la trama e l'ambientazione è stato raccontato nei minimi dettagli, ma se nei capitoli precedenti avete messo Anderson nel consiglio della Cittadella, vi ritroverete a cominciare il gioco con un improvviso cambio di consegne, il consigliere umano è Udina e basta, nessuno vi spiegherà perchè ma sappiate che è così.(Io non l'ho votato – cit.)

Ecco dopo l'enorme sforzo di elencare quanti più difetti possibile, vi dico che questo è uno dei giochi migliori di tutti i tempi, oltre che garantire un buon comparto tecnico vi assicura una giocata fatta, col cuore e vi assicuro che alcune scelte saranno incredibilmente difficili, perchè Bioware ci insegna che non c'è mai "Giusto" o "Sbagliato", ma che ogni azione ha una conseguenza e quando si parla di "ucciderne cento per salvarne un milione", la conclusione potrebbe essere molto meno matematica di quanto si pensi. (sopratutto se sei tu a dover uccidere quei cento)

 

Non mi dilungo oltre perchè qui c'è tanto da leggere e non vorrei regalarvi uno Spoiler a tradimento.

 

PS: inserire un espansione a pagamento (9,99€) prima della data di uscita, è una porcata. L'ho comprata lo stesso ma resta una porcata.

 

Giocateci e Divertitevi!

 

Giova

 

Neil

 

Cosa potrei dire ancora che non sia già stato scritto nelle due recensioni precedenti? "Intolleranza al lattosio", ad esempio, non l'ha ancora detto nessuno, ma sarebbe fuori tema di brutto.

Cazzate a parte, è da ieri notte alle due, ora in cui ho posato il controller dopo l'ennesima battaglia contro i Razziatori nei panni del Comandante Shepard, che penso a come potrei recensire questo gioco.

Potrei raccontarvi della grandezza del suo universo, della cura maniacale per ogni dettaglio di sceneggiatura e caratterizzazione, dell'incredibile integrazione tra personaggi e vicende dei primi due episodi nel terzo e così via, sciorinandovi davanti un infinità interminabile di pregi che però, ahimé, descriverebbero troppo poco dell'esperienza che porta il nome di Mass Effect 3.

Potrei invece descrivervi, stiracchiandoli ed annaquandoli a sufficienza, gli sparuti difetti del succitato titolo, tra un raro bug grafico ed un errore di traduzione o doppiaggio, ma rischierei anche qui, purtroppo, di narrarvi di una componente troppo piccola ed ininfluente del titolo Bioware.

E allora come iniziare?

La inizierei per come mi sento in questo momento: commosso. Semplicemente commosso.

Commosso perché pur arrivando tardi e sulla console sbagliata alla saga di Mass Effect, partendo dal secondo episodio e "giocando" il primo solo sotto forma di fumetto interattivo, mi sento partecipe della miglior serie fantascientifica mai approdata su pc/console.

Commosso perché Bioware mi conferma, come se dopo Baldur's Gate, KotOR, Neverwinter, Dragon Age ve ne fosse ancora bisogno, che se il gioco perfetto è ben lungi dall'essere creato le loro opere sono continui tentativi di avvicinamento a questo status.

Commosso perché, come diceva il buon Giulio più sopra, sono questi i rari momenti in cui mi sento di dire che la nostra passione comune, il videogioco, sconfina nell'arte non meno di quanto non lo facciano un buon romanzo o un bel dipinto.

 

Ma è questa la reazione che di certo avranno tutti coloro che stringeranno tra le mani una copia di Mass Effect 3?

Assolutamente no, amici miei.

I perché son presto detti. Chi ha giocato ME e ME2 ormai conoscerà a memoria le gesta di Shepard e compagni (per quanto và detto che proprio per la natura quasi da libro-game non capiti quasi mai che due giocatori si ritrovino a giocare qualcosa di simile, lo testimoniano i continui "scambi culturali" tra me, Giova e Giulio per sapere chi ha fatto cosa/chi ha ucciso chi/come Giova abbia ucciso sparando alle spalle [censura]/eccetera eccetera...), dalla nomina a Spettro, al tradimento di Saren, alla battaglia contro la Sovereign, alla morte di Shepard fino alla sua resurrezione per mano di Cerberus. Cerberus prima amica, poi nemica, prima salvatrice e poi mezzo, poi unico ostacolo tra voi e... e poi ME3.

Ma a chi non avesse avuto la fortuna di giocare i primi due capitoli, mi sentirei di consigliarne l'acquisto? Assolutamente no, perché si godrebbe un ottimo gioco ma senza assaporare le sfumature importate all'intera galassia nei primi due episodi; assolutamente no, perché giocherebbe un ottimo action/rpg senza però comprendere a fondo le dinamiche dei poteri e delle interazioni tra membri della squadra; assolutamente no, perché un terzo del comparto emozionale di ME3 gioca attorno all'affetto proprio verso coloro che hanno popolato i corridoi della Normandy prima dell'Alleanza e poi di Cerberus.

Stò quindi sconsigliandovi di acquistare questo gioco?

E anche qui, assolutamente no.

Vi stò solo consigliando di correre nel vostro negozietto di fiducia, e portarvi a casa immediatamente tutta la serie di Mass Effect, dal primo all'ultimo.

Questo forse è il gioco più importante di tutto questo 2012, e forse uno dei più importanti degli ultimi anni, e ridefinisce gli standard non solo di uno, ma di almeno tre generi diversi.

Ora mettetevi le scarpe, prendete il portafoglio e portatevi ME3 a casa. E andate a riprendervi la terra, è un ordine.

TAKE EARTH BACK!

 

Neil

 
 
 

3DS - 3DS delle mie brame...

Post n°53 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc
Foto di TerminusGamesPc

Se continuassimo a percorrere il sentiero percorso finora, molti potrebbero stancarsi di giocare.”

-Satoru Iwata

 

Adoro i Giapponesi. A differenza dell'uomo medio occidentale, quando aprono bocca lo fanno solo per effettuare proclama destinati a cambiare il mondo, mentre guardano il futuro con immensa superiorità attraverso i loro profondi occhietti.

La stessa superiorità con cui, spesso e volentieri, fanno spallucce dopo essersene fottuti completamente di tutti i “Rivoluzioneremo” e gli “Stupiremo” appena pronunciati e riescono a propinarti la stessa minestra, ma un po' più costosa, e fartela anche sembrare buona.

E succede quasi ogni anno, ormai. Succede ogniqualvolta Satoru Iwata o il papà di Mario, il buon Shigeru Miyamoto, dichiarano che una nuova console portatile verrà immessa sul mercato a breve e “rivoluzionerà” il mondo dei videogames. Succede perché chi è cresciuto a Mario e Zelda, a Kirby e Starfox, a Donkey e Pokémon non può umanamente fare a meno di saltare il successore in termini ludici dell'uno o dell'altro.

Succede perché siamo dei boccaloni, più che altro.

Ricordo come fosse ieri, anche se in realtà sono già passati sette anni, il buon Giulio giungere da me per mostrarmi il suo nuovo e meraviglioso acquisto, un fiammante Nintendo DS. Ne avevo solo letto sulle riviste e sulle webzine, ed era la prima volta che avevo l'onore di vederne uno, vivo ed attivo davanti ai miei occhi. Non di Giulio, di DS, intendo. E rimasi quasi paralizzato mentre vedevo i piccoli kart sfrecciare su piste più colorate, più intricate, meno pixellose dell'episodio di Mario Kart per GameCube. Quasi traumatizzato vedendo il pennino muoversi agevole e comodo tra i menù e le funzioni extra.

Fu amore a prima vista. Attesi un paio di mesi, giusto per mettere via abbastanza soldini da potermelo permettere e corsi a Bolzano a comprarmene uno. E tornai a casa con due console Lite (una per me ed una per mia moglie) ed una quantità di giochi da far schifo.

E giocai, giocai, giocai.

Giocai così tanto da consumare lo schermo del mio nero Nintendo.

Ma, quasi ne fossero consci, ecco Satoru e Shigeru a venirmi incontro, proclamando al mondo che una nuova console si sarebbe a breve palesata sugli scaffali. Era il Nintendo Dsi. Schermo di unovirgolaunacazzata più grande del suo predecessore, lettore di schede SD per leggere file audio e, meraviglia delle meraviglie, due fotocamere da zeropunto... zero megapixel, una interna ed una esterna. Ah, ed un prezzo spropositato unito all'eliminazione dello slot GBA.

Ma non così spropositato da tenermene lontano, purtroppo.

E giocai, giocai, giocai.

Giocai così tanto da riuscire quasi a non accorgermi dell'ennesimo proclama di S&S relativo alla nuovissima e rivoluzionaria console appena lanciata, il Nintendo Dsi XL. Schermo di quasi duevirgolaunpelo più grande del DS Old, lo stesso lettore di schede, le stesse fotocamere da zero megapixel montate dentro e... la dimenticanza di adattare la risoluzione dei giochi alle dimensioni dello schermo gigante, tramutando quindi qualsiasi gioco in una colorata versione di Tetris meno divertente ma ancor più quadratosa.

Ma quando ormai pensavo d'essermela scampata, quando pensavo che avrei potuto raccontare ai miei figli quale fosse l'ultima console Nintendo DS comprata dal loro bellissimo padre, ecco giungere la pugnalata nella schiena che ti non t'aspetti. Ma forse te l'aspetti.

Ha uno schermo 3D. Ha due fotocamere 3D. Ha un prezzo 3D e.... delle cassette 3D, nel senso che nel DS normale non entrano perché hanno un pezzo in più.

E'il Nintendo 3DS, ed ucciderà gli occhi delle vostre famiglie.

In principio lo scetticismo. “Costa troppo”, “Aggiunge solo il 3D e nulla più”, “Ha dei colori osceni” erano i pensieri che mi frenavano dal comprarne uno.

Pensieri che per un po' di tempo hanno sortito l'effetto desiderato, quello di lasciare un po' più paffuto il mio conto corrente e meno grosse le tasche di Nintendo. Ma poi, come sempre, i maestri del marketing della casa di Kyoto ce l'hanno fatta. E' bastato rispolverare Zelda: Ocarina of Time, vestirlo di 3D ed incastrarlo in una cassetta troppo piccola per lui per farmi mettere mano al portafoglio.

Ed ora sono qui, con le mensole e le vetrinette del salotto che strabordano di console Nintendo ed un dubbio nel cuore: avrò mica fatto una cazzata a spendere una cifra di poco inferiore a quella di una Playstation 3 per portarmi a casa un Nintendo 3DS?

Credo proprio di sì, e come me, se state leggendo queste righe, l'avete fatta anche voi o siete in procinto di farla.

E non è una cazzata in termini qualitativi, sia chiaro. Perché alcuni giochi sono meravigliosi da vedere in tre dimensioni, perché il sistema di controllo si è affinato enormemente rispetto ai primi titoli della “touch generation” e perché la cura Nintendo sui propri mostri sacri è sempre sinonimo di perfezione. E' una cazzata perché con questo nuovo acquisto abbiamo fomentato la nuova linea di pensiero Nintendo che vuole i giocatori un branco di rincoglioniti consumisti pronti a calpestarsi all'entrata dei centri commerciali per accaparrarsi l'ultimo pezzo della console vincitrice del Natale. La stessa linea di pensiero che fa si che le console della grande N abbiano proprio una lunghezza di vita confinata alle festività natalizie per poi andare a riempire cassetti già troppo pieni, la stessa linea che fa si che ormai per Nintendo sviluppino al 90% terze parti pronte a riempire le rastrelliere dei negozi di “Giulia Passione Fetish” o “Sam Power: Missione Trafficante”.

Una linea che non apprezzo. E che neppure il “casual gamer” tanto caro a Nintendo ormai, apprezza più di tanto. Ormai il “casual gamer” si compra una 360 e la modifica chiedendo consigli sui forum o su facebook, così può giocarci offline per due mesi per poi infilare in un cassetto pure quella.

 

Nintendo, fai un favore a chi ha sempre speso le proprie paghette, i propri stipendi e le proprie giornate per te: smettila. Ritorna a fare quello che facevi una volta, console per hardcore gamer con giochi per hardcore gamer. Perché sono stati gli hardcore gamer che ora hanno quarant'anni suonati a salvarti da una fine simile a quella della povera SEGA, perché sono state la fantasia infinita e le idee geniali ma pericolose a farti divenire quella che sei.

 

Anche perché ricordo che sempre il buon Satoru disse...:

La next generation è un posto in cui è l'idea miglior a fare la differenza, non il budget.”

...speriamo non faccia il giapponese anche stavolta.

 

-Neil

 

ecco uno dei probabili motivi dietro all'idea "3ds"

 
 
 

Kingdoms of Amalur: the Reckoning - La Recensione

Post n°52 pubblicato il 04 Aprile 2012 da TerminusGamesPc
 
Foto di TerminusGamesPc

Titolo: Kingdoms of Amalur: the Reckoning

Piattaforma: PS3, X360, PC

Genere: RPG/Hack & Slash

Data: 10/02/12 - disponibile da un pò :D

Pegi: 16+



Per certi versi, è una tragedia che i nerd siano diventati trendy. Una volta eravamo gli emarginati del sistema, i diversi, snobbati dai fichi della classe, chiusi nele nostre stanze/loculo per ore per migliorare il nostro pg di AD&D o per scoprire se Baldur's Gate II avesse un finale alternativo indossando i Mutandoni d'Oro di Tob.

(Mi ricordo quando dormivi nell'armadio delle scope sotto le scale... Giova)

Ora basta accendere la tv o farsi un giro online per scoprire che su di noi ci sono almeno tre telefilm di successo, capi di abbigliamento che riproducono fedelmente lo stile mi lavo di rado/mi veste la mamma tipico del nerdadolescente (si, è un neologismo, eccheccazzo, lo scrivo come voglio), che le ragazzine si fotografano mezze ignude con la duckface e i finti occhiali da secchione, che nell'arco di sei mesi sono usciti almeno tre giochi di ruolo degni di questo nome e...


No, 'spetta, forse forse non è mica questa gran tragedia che ora i nerd siano di moda. Se ne guadagnamo in termini di gnocca mezza svestita, telefilm e soprattutto GDR di qualità, che ci commercializzino anche l'anima, ve lo giuro.

Anche perché non capitava davvero dai tempi del succitato Baldur's Gate, quindi dal Pleistocene circa, che dopo aver finito un RPG di infinita qualità ve ne fosse subito un altro ben fatto e pronto per essere esplorato in ogni anfratto, dungeon e taverna. Ma quest'anno, dopo aver infine posato mouse e controller a seguito di 300 ore viste dagli occhi del Dovakhiin, qualcuno ci spinge a riprendere le nostre armi videoludiche subito in mano per combattere di nuovo, magari in maniera meno epica che nelle lande di Skyrim, ma contro orde di nemici, per certo, più numerose.

Si chiama Kingdoms of Amalur: The Reckoning e mi appresto, signore e signori, dopo una cinquantina d'ore di...ehm, seriosi test, a decantarne le lodi.


Partiamo da un presupposto: Amalur è un GDR quanto la Master League di PES è un manageriale di calcio. L'idea c'è, ma lo chiami così solo per non dover inventare nuovi acronimi che mescolino assieme Grinding Game, GDR, e Hack & Slash (anche perché GGGDRHS credo sà più da codice fiscale di uno che si chiama "Giangigi"). Lo chiami così perché ha quegli elementi fondamentali tra i "requisiti di sistema" del GDR vivi e presenti: una crescita pg ben studiata, bilanciata e varia, dialoghi lunghi e corposi, possibilità di decidere in più occasioni l'esito di una missione in favore di una o dell'altra fazione e per il fatto che siamo un po' dei sempliciotti e tendiamo a giudicare qualsiasi cosa abbia un cavaliere in copertina un GDR.

Fondamentalmente, Amalur è, per scomodare un gigante prossimo al risveglio, Diablo II con dei dialoghi. Ora lapidatemi. Ma vi giuro che è così.

Si perché è sin dai primi momenti negli sterminati regni di Amalur che vi renderete conto di qual'è la vera essenza di codesto gioco. L'azione nuda e cruda, indistintamente da razza o classe scelte nel breve ma sufficiente tutorial iniziale, che vi farà procedere attraverso orde ed orde di nemici sempre pronti ad incrociare il vostro cammino e "ripoppare" ogniqualvolta tornerete in un area dalla quale credevate d'aver estirpato anche l'ultimo malvagio,mai, non fraintendetemi, in maniera noiosa. La difficoltà, va ammesso, è ai minimi storici, e morire è quasi motivo di festa e gaudio, ma buona parte degli scontri risulta divertente per la buona IA dei nemici e per le infinite possibilità che il sistema di abilità ci offre. Non rischierete mai, insomma, di inarcare un sopracciglio all'ennesimo nugolo di puntini rossi che appare di sorpresa sulla piccola minimappa, ma anzi non vedrete l'ora di provare la nuova pioggia di frecce appena sbloccata sulle capocce dei vostri nemici per vedere l'effetto che fa.

Ma cosa accompagna questo insano crescendo di viuleeenza? Una trama scritta nientepopodimenoche da R.A. Salvatore, già famoso per alcuni buoni libri e per aver rovinato la saga di Drizzt. Che qui ha confermato di essere un ottimo sceneggiatore ma un pessimo caratterista, facendo si che ogni evento sia interessante e non scontato ma popolato di personaggi così scontati e legati ai cliché dei GDR da rendere l'interazione con loro quasi una perdita di tempo tra uno scontro e l'altro. Sembra quasi che tanto il buon R.A. quanto gli sviluppatori, abbiamo voluto mettere l'accento, e questa è cosa strana, sulle infinite, e quando dico infinite intendo che non credo d'averne mai visto un numero così gargantuesco in nessun altro giuoco, MISSIONI SECONDARIE.

Scritto maiuscolo perché davvero, ve ne accorgerete, rappresenteranno l'80% della vostra esperienza in KoA. Sempre ben strutturate, con personaggi semplici ma altrettanto particolari, spesso e volentieri legate tra loro, sono una gioia da giocare e risultano additive anche e soprattutto per ciò che andrete a ricavarne.

E se state pensando solo al banale loot (suddiviso in tipologie simili a quelle degli MMORPG con set common o rare divisi per colore e nomea), o alle canoniche ricompense di fine missione, vi sbagliate di grosso. Il protagonista di Amalur ha la possibilità di mutare il proprio "destino" grazie ad alcune carte che aggiungerete alla vostra collezione mano a mano nel corso del gioco, aggiungendo peculiarità uniche alle propre abilità di base e che vi verranno in aiuto nei frangenti più disparati, dai tentativi di persuasione dei PNG alle boss-fight di fine caverna.


Ma allora, v'è qualcosa di negativo oltre ad R.A. Salvatore in Amalur? Si, ma si tratta di un paio di piccolezze, in fondo. Una è la possibilità, che molti di voi comunque apprezzeranno, di "resettare" la propria classe e tutti i propri punti abilità in ogni momento all'interno del gioco (anche questa scelta presa in prestito da buona parte degli MMORPG esistenti), permettendo così di cambiare classe e talenti se non si fosse contenti dei propri. Questo banalizza molto il momento del passaggio di livello, vissuto con la consapevolezza che comunque non vi sarà nulla di definitivo nella scelta che andremo ad intraprendere. Un'altra è la piattezza del protagonista, che soffre della sindrome di Link (non proferisce verbo) e non ha un carattere vero e proprio. L'ultima, probabilmente, è l'intero comparto tecnico, dove la grafica risulta piacevole ma mai sopra la media e le musiche risultano quasi sempre slegate dalle lande e dalle situazioni che ci circondano.


In definitiva, amici ed amiche, Amalur non è sicuramente il canonico gioco di ruolo come siamo abituati a concepirlo. Pesca i propri punti di forza da altri generi, ma riesce a mescolarli con sapienza e furbizia per ottenerne un mix mai stantìo e divertente quasi dall'inizio alla fine.

Consigliato soprattutto a chi, come il sottoscritto, abbia fatto indigestione di Skyrim e cerchi un sapore diverso ma sempre di buona qualità, sicuramente meno immersivo ma, altrettanto sicuramente, molto più dinamico. Dategli un'occhiata, non ne rimarrete delusi.


VOTO: 8 su 10

Neil

 
 
 

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