Passione travolgente

.....davvero?? ..ti faccio come voglio io?? e se poi ti faccio piu' brutta di come sei??mo io to faccio bella ....c'e' sempre spazio x calare!! ciao un bacio Gian

Pigmalione, re di Cipro, e scultore aveva modellato una statua femminile, nuda e d’avorio, che egli stesso aveva chiamato Galatea,della quale si era innamorato considerandola, come tutti gli innamorati, il proprio ideale femminile,tanto da dormire accanto ad essa sperando che un giorno si animasse. A questo scopo, nel periodo delle feste rituali in onore di Afrodite, Pigmalione si recò al tempio della dea, pregandola di concedergli per sposa l’essere creato dalle sue mani, rendendola una creatura umana: la dea acconsentì. Egli stesso vide la statua animarsi lentamente, respirare e aprire gli occhi. PIGMALIONE Con evidenza quel Pigmalione di cercar femmine s'era stufato metti che l'una lo fe' minchione, metti che l'altra l'avria schifato, o che qualcuna che aveva avuto in pochi attimi lo fe' cornuto, o a qualcun'altra che aveva amato, scoprì nel pratico che pute il fiato, che amor si sgretola spesso e non regge se spesso i visceri fanno sc...... e pur che l'anima non si fà schiava di chi per regola ben non si lava, se varie ipotesi si posson fare è dato storico che a un certo punto lui molto avorio si fe' portare e per correggere suo disappunto con l'arte magica della scultura, letto il manuale del fai da te, vuol capovolgere la sua sventura, fassi una femmina,tutta per sè. E,come càpita dunque ai mortali, che la bellezza di certe forme, spesso confondono con gl'ideali con l'alme nobili,col core enorme, lui fabbricatasi questa signora, paratàpunfete,sen'innamora. La guarda trepido,le dorme accanto lei resta frigida,lui scioglie il pianto e 'sta passione se l'uccidea finchè un bel giorno ,prega la dea "oh dolce Vènere,cara Afrodìte donna immortale di forme inclite, deh rendi vègete,rendi carnite codeste membra da me scolpite". Là dall'Olimpo tutto vedea madre d'Amore ,la dolce dea, il pover'uomo inver comprende, l'avorio candido,ben vivo rende. "Pigmalionuccio,caro il mio sposo, giacere teco ancor non oso, Pigmalionottolo,caro marito, su presto mettimi l'anello al dito. Pigma,tesoro,non star basìto, andiamo al tempio pel sacro rito! Arda d'amore la dolce fiamma, e manda inviti a babbo e mamma." "Sentimi bene,di ciarle cessa, ch'è la tua mamma l'elefantessa che die' la zanna,e lo scalpello ti fe' da babbo su mio modello. Oh dolce Venere,cara Afrodite, lascia di carne le forme inclite, ma che il miracolo al col s'arresti e che la testa,d'avorio resti." Dai cieli olimpici l'ode il congresso di dee che il mànico cambiano spesso. Financo il capo della baracca, sappiam,lietissimo,che muta vacca. Al Re decidono quindi di dare ancor la testa da modellare. Ma dopo secoli d'ininterrotta cogitazione sulla questione non sa decidere,la fronte aggrotta, sul dove battere la prima botta.