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HO TOCCATO I SOGNI

Post n°128 pubblicato il 16 Dicembre 2012 da Heart.and.Soul
 
Foto di Heart.and.Soul

Era il 1993...
Ero a casa, come tutti i pomeriggi dopo la scuola. Io, mio nonno, la tv e il videoregistratore. Ai lati, impilate e poi rimesse in ordine (non da me), impilate e poi rimesse in ordine (non da me, ho detto) c'erano una decina di VHS. Le mie solite preferite. Le prendevo da casa, le portavo dai nonni che abitavano sullo stesso pianerottolo e anziché guardarle da solo, se non altro, stavo in compagnia.
Da quando ero molto piccolo ormai avevo grande dimestichezza con l'apparecchio e registravo e cancellavo di continuo. Ancora oggi ho conservate montagne di VHS di programmi che ho registrato negli anni '90.

Cartoni, trasmissioni, telefilm...
Uno di questi mi affascinava parecchio. Si chiamava Bayside School. Chi ha la mia età se lo ricorderà molto facilmente. Lo trovavo divertente e speravo da grande di diventare bello come Zack Morris.
Al termine, partivano i titoli di coda e da avido lettore non mi perdevo mezza parola. Leggevo...

Direttore del doppiaggio:
ELIO ZAMUTO


"Wow! Quello che fa il colonnello di Classe Di Ferro - pensavo - fa il doppiaggio
Doppiaggio...Ma allora era come sospettavo! Loro sono americani, mica parlano italiano! C'è qualcuno che dice le cose che dicono loro, ma in italiano. Pensa te! Che figata".

Iniziai ad interessarmi alla cosa e mi accorsi che uno dei doppiatori che mi affascinava maggiormente era quello che mio padre chiamava "...coso là, il papà di Claudio Amendola".
Oh, a me quel Coso Là faceva impazzire. Lo ascoltavo sempre ne I Robinson e avevo capito che era anche la stessa voce di Rocky Balboa. Lo cercavo in qualunque programma o film guardassi in tv fino a scoprire che...
"Ma dai! Fa anche la voce di quello del Vernel!".

Un altro dei film della mia infanzia fu Senti Chi Parla.
A differenza di altri, non ero affascinato dal fatto che si potesse sentire il pensiero del bambino e nemmeno che quel pensiero avesse la voce di Fantozzi, quanto dal fatto che avesse QUELLA voce. Da vecchio. E all'epoca, in una sorta di trip mentale delirante, riflettevo: "Sicuramente è per far capire che un bambino anche se parla poco o male capisce perfettamente, anzi meglio degli adulti. Mickey è più saggio di loro".

Adoravo letteralmente i genitori: Kirsty Alley e John Travolta (che per me non era "quello di Grease" era "quello di Senti Chi Parla", e basta).
Di Travolta mi affascinava da morire la voce italiana che gli avevano dato. Era perfetta. Era lui. No, davvero, secondo me John Travolta aveva quella voce lì.

Poi, qualche mese dopo, iniziarono a trasmettere in Italia una serie chiamata Tequila & Bonetti. Guardavo i trailer su Italia 1 e pensavo: "Ma che figata! Un cane che parla napoletano! Me la guarderò!".
Ebbene, diventò la mia serie preferita. 
Non vi dico cosa successe nella mia mente (sigillata col Saratoga, anche perché a chi andavo a raccontarle tutte 'ste cose?) quando scoprii che la voce di Bonetti era la stessa di John Travolta. E quando lessi che Coso Là si chiamava FERRUCCIO Amendola e che era la voce di Tequila?

Erano momenti magici. Per quelle piccole cose a cui oggi da adulti non daremmo neanche peso e che invece all'epoca rappresentavano l'autentica essenza della felicità.
Insomma...Quelle voci hanno segnato la mia infanzia. Quelle due voci in particolare. Se ho scelto una certa strada, lo devo soprattutto a loro.

3 Settembre 2001.
Notizia al telegiornale. E' scomparso l'attore Ferruccio Amendola.
Tum. Che botta.
Quel giorno piansi in bagno. Non c'era più.
E non lo avevo mai conosciuto...
La vita poi ti porta su binari che a posteriori non sai nemmeno tu come hai fatto ad imboccare. Dopo il teatro e insieme al teatro ho iniziato a fare doppiaggio. 
Peccato non averti mai incontrato in quei corridoi come mi capita quasi tutti i giorni con tanti grandi colleghi come te. Non so cosa avrei fatto...

Giugno 2011
"Vieni, ti presento Elio Zamuto" mi disse un caro amico.
Un mese dopo ero in sala con lui per il mio primo turno di doppiaggio a Roma. Il cuore a mille, neanche a dirlo. Ogni tanto mi giravo per guardarlo in faccia. Il colonnello Calcaterra, nonché il direttore del doppiaggio di Bayside School. Mi vide teso e mi disse: "Stai tranquillo caro, va tutto bene. Abbiamo tutto il tempo che ci pare...Secondo me tu lavorerai molto qui da noi".

8 Febbraio 2012
"Buongiorno...Parlo con Alessandro Germano? Sono (xxxxx) della CDC Sefit, ti chiamo per fissare un turno Venerdì 10 con Roberto Chevalier".
Nel frattempo, nel corso di quei 19 anni, avevo scoperto che John Travolta e Nico Bonetti (all'anagrafe Jack Scalia), così come Tom Cruise, così come Tom Hanks, così come Andy Garcia portavano la voce di un signore chiamato Roberto Chevalier.

Nonostante sia passato quasi un anno e quantomeno avrei dovuto iniziare ad abituarmi, quando sono in sala con lui lo guardo, ma soprattutto lo ascolto e dico tra me e me: "Cavolo...Sono con lui...Lui mi ha cercato. Mi chiama per nome, ha il mio numero e ogni tanto ci sentiamo. Diciannove anni fa era solo una delle voci che ammiravo e oggi...". Naturalmente sul lavoro non c'è spazio per queste "smancerie". Bisogna pensare a recitare, c'è la fretta, la concentrazione.

Però quando Elio e Roberto mi cercano sono felice. Perché mi danno la possiilità di fare ciò che amo con tutto me stesso e rappresentano la prova che i sogni si possono raggiungere. Non so se il mio talento, la grinta che metto e che metterò e la giusta dose di fortuna mi permetteranno di diventare un buon doppiatore, però, se non altro, un giorno potrò dire a me stesso, nei miei interminabili colloqui, di non essermi mai arreso, di non essere mai stato ad un passo dai sogni, ma di essere riuscito almeno a toccarli, di averli fatti miei anche solo per un po'. E di essermeli goduti. 

 
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