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I radicali liberi, molecole instabili

Post n°45 pubblicato il 16 Maggio 2007 da Privilege_bg
 

In questi nostri tempi del beneamato progresso, si spendono tempo e risorse importanti nella ricerca di metodi di guarigione e modi di contrasto alle malattie più incidenti nella società odierna. Sappiamo che il tumore è uno dei mali attualmente più temibili, e la sola pronuncia di simile termine ti fa improvvisamente rabbrividire. 

immagineCancro, ma è poi solo la definizione di una malattia che afflige esclusivamente le membra degli esseri viventi, oppure questa parola nasconde anche un più profondo significato di un male che va diffondendosi tra la gente, riguardante il malcostume, il vizio, l’immoralità inspiegabilmente dilaganti oggigiorno, come anche il desiderio di poter fare qualsiasi cosa si desideri e senza limitazioni?

-“Nella società odierna, attecchisce sempre di più la cancrena dell’io, come il fuoco sulla legna secca”, così si esprimeva sempre, in maniera chiara anche se con un solo filo di voce, il mio saggio nonno Amadio.

E mentre io pensavo si riferisse alla malattia che lo stava consumando, gli sorridevo con lo sguardo tenero da bambino, nel tentativo di lenirgli un po’ il dolore,  ma non capivo invece quale fosse il reale significato che voleva dare a questa sua affermazione. Peraltro, doveva essere estremamente importante visto che era solito ripetermela ogni volta che lo andavo a trovare. Crescendo, dopo molti anni, ho capito forse solo adesso a cosa si riferisse il mio assennato nonnino. Può essere interessante, a tal proposito, ricordare la teoria di Denham Harman sui radicali liberi, ovvero delle molecole (gruppi di atomi legati tra loro) instabili, cioè particelle cui "manca qualcosa" e pronte a reagire con altre molecole, in quanto aventi un elettrone disponibile "spaiato". I radicali liberi si formano all'interno delle nostre cellule, più precisamente nei mitocondri, ed è molto importante proteggersi da essi e combatterli, perché essi sono i veri killer delle strutture cellulari e considerati responsabili dell’aterosclerosi, nonché di tutte le malattie degenerative, dell’invecchiamento e, non ultimo, del cancro.

Ma cosa centra tutto questo discorso poco meno che medico scientifico, col reale significato che il nonno voleva dare alla sua esternazione?

Semplice, molto semplice, perfino quasi banale tanto è facile questo concetto : i radicali liberi, non tanto come molecole ma come elettroni politici “spaiati”, sono piuttosto da ricercare in un movimento  partitico noto ai più per il simbolo che stringe una rosa nel pugno : masochistico, le rose hanno le spine che, sulla pelle, pungono e provocano dolore.

Poco male se fosse solo un autoprocurarsi dolore come libera scelta, peggio è però se questa sofferenza la si vuole propagare anche agli altri, perché si asserisce che sia la cosa giusta per chiunque.

Ed allora il discorso comincia a dipanarsi e tutto si fa più chiaro, anche le parole pronunciate dal nonno anni or sono. Che lungimiranza!

Occhio a questi radicali liberi dunque, anche se non basta assumere betacarotene o acido lipoico per proteggersi da essi; ma quali discutibili effetti stanno portando queste molecole all’interno della società?

Una relazione approfondita potrebbe portare a svelare tante pericolose sfaccettature della questione; per comodità ho analizzato solo le più importanti in termini di effetto dannoso.

L’aborto, per esempio, del quale hanno festeggiato pochi giorni or sono la ricorrenza della vittoria del referendum del 1981 come libertà significativa finalmente acquisita per poter esercitare senza il minimo scrupolo tale esercizio, solo per mera comodità egoistica delle persone. In nome di tale sedicente libertà si crede di avere il potere di decidere riguardo al destino di una vita umana. Aborto, una parola spaventosa che evoca morte e repressione, come nelle peggiori battaglie sanguinarie.

Di pari passo ne corre un’altra di parola, l’eutanasia, in nome della quale si sta cercando di ottenere il diritto di poter far morire un essere umano nei modi e nei tempi a noi più congeniali, sempre in nome della libertà di decidere e di disporre riguardo a qualsiasi avvenimento del nostro destino, non accettando di per sé la stessa natura umana che ci caratterizza.

L’errore è profondamente concettuale ed intellettuale, visto che questi stessi movimenti “liberi” si schierano invece contro le guerre, quella in Iraq per esempio, e contro le occupazioni tipo quella in Afghanistan, in nome delle pace e delle migliaia di vite umane che ogni giorno vengono ignobilmente perse a causa di belligeranze per lo più a scopo economico.

Che significa allora? Esistono forse vite umane di serie A mentre altre di serie B? La vita non è forse la stessa, nobile e con diritto d’esser vissuta degnamente e sino alla sua natural conclusione da ogni essere umano?

La risposta non può stare nel mezzo: o è si oppure è no! Io mi schiero tra i sì, come voleva farmi capire il buon nonno Amadio, dunque vivo, agisco e penso in favore della vita sempre e comunque, senza distinzioni razziali oppure di non manifestato puro comodo, come risulta invece per chi sostiene il no, come nel caso degli amici radicali liberi.

Ultima piccola considerazione, riguarda un aspetto che parte proprio dall’osservazione paesaggistica; non ci si meravigli : un piccolo comune che attraverso ogni mattina per andare al lavoro ha rinnovato alcuni cartelli stradali, tra questi la scritta “comune denuclearizzato” contornata  da molteplici simboli espliciti per chi non conoscesse eventualmente la nostra lingua. La cosa mi ha sorpreso perché credevo che questa definizione avesse fatto il suo tempo, legata com’è a dispute politiche ormai lontane e che hanno avuto come esito finale la denuclearizzazione dell’Italia intera, tra l’altro non si sa con quanti reali benefici per i cittadini. Di certo la scelta antinucleare del nostro paese rappresenta  un “unicum” in Europa e non ha certo aiutato l’Italia a progredire in questo importantissimo settore, tuttavia va rispettata perché è stata una scelta di principio e non certo di convenienza. Trovo pertanto curioso che le parti politiche che furono e sono tuttora orgogliosamente  antinucleariste, tra gli altri proprio questi radicali liberi, siano invece le stesse che vorrebbero modificare la recente legge sulla fecondazione assistita perché troppo restrittiva rispetto a quanto stabilito nel resto di Europa e perché ostacolerebbe la ricerca scientifica. “Unicum” all’epoca che però non va bene adesso?

Non serve una profonda analisi per carpire le contraddizioni concettuali di queste prese di posizione.

Mi domando  peraltro se, una volta modificata questa legge, qualche piccolo comune troverà il coraggio di dichiarare a tutti che sul suo territorio non sono permesse le manipolazioni di embrioni umani!

L’importante è riflettere sempre con la propria testa, senza farsi abbindolare da esaltazioni di piazza, oppure in nome di una falsa libertà che, in realtà ci rende schiavi. Da stasera, perciò, melatonina e vitamina A in grandi dosi, per contrastare la secolarizzazione portata da queste molecole instabili.

 

 
 
 
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