Thesexybride2
«Fai conto di essere una maratoneta. Stai correndo con i tuoi amici e le tue amiche. A un certo punto capisci di avere una buona gamba, un bel passo, di poter andare più veloce, e allora decidi di seguire questa tua forza. Di convertirti al tuo talento. Dopo un po' che corri, ti accorgi di aver staccato il gruppo. Ti giri e ti scopri sola. Loro sono indietro, tutti insieme che ridono, e tu sei sola con te stessa. Siccome non riesci a reggere questa solitudine, rallenti finché il gruppo ti raggiunge e, negando il tuo talento, fingi di essere come loro. Rimani nel gruppo. Ma tu non sei così, non sei come loro. Infatti anche lì in mezzo ti senti comunque sola.»
Scrivo per il piacere di farlo, non mi interessa la gloria ne i saluti tanto per dir qualcosa, non credo all'amicizia decantata con troppa facilita' in questo mondo, se qualcuno è interessato a leggere è libero di farlo spendendo il tempo necessario senza fermarsi alle prime tre righe, non sopporto la superficialita', l'ipocrisia ed il finto buonismo, preferisco di gran lunga un commento critico ma costruttivo o il silenzio, capisco che sia piu' semplice fermarsi all'immagine piuttosto che usare il cervello.
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Post n°153 pubblicato il 26 Agosto 2008 da blackmamba78
Francesca è una ragazza come tante piena di sogni, i suoi genitori sono devoti al matrimonio e alla famiglia non si pongono il minimo problema se sono felici o meno, usano la legge del tanto potresti trovare qualcuno che sia peggio, non ha mai vissuto in casa le carezze, i baci, le effusioni dell’amore che una coppia dovrebbe avere come base per poter vivere insieme. Una famiglia numerosissima, in tutte le feste comandate e’ circondata da un mare di parenti chiassosi, appena rimane sola si sente persa, forse in quel momento è nata la paura per la solitudine, la combatte circondandosi di persone senza valutare se erano meritevoli della sua compagnia l’importante era non star sola. Un giorno in quarta elementare la maestra chiede a tutti di che cosa avevano paura, lei senza pensarci su risponde “della morte” ma come della morte tu sei una bambina quando si è cosi giovani non si conosce neanche la morte, da quando Francesca è riuscita a dar voce alla sua paura non se ne è mai liberata. Una ragazza che cresce con un padre che pur amandola piu’ della propria vita non riesce mai a farle una carezza, sinonimo di debolezza, una madre piena di rimpianti, non ha vissuto la sua vita da donna si è sposata cosi giovane che non ha neanche avuto la possibilita’ di capire realmente chi era e cosa voleva e tutto l’amore che ha da donare lo riversa solo verso la figlia. Francesca segue il percorso della madre, un rituale che rincorre le donne di questa famiglia, a distanza di tempo si rende conto che neanche lei sa dare quella carezza, in piu’ è diventata come sua madre fugge dal capire chi è colpevolizzando chiunque la circonda, cosi a differenza della madre trova la sua vita all’esterno delle mura domestiche. Andare contro corrente è cio’ che piu’ la spaventa, non ha mai avuto la fortuna di avere amiche fidate ma anzi tutte pronte a vederla crollare in quel baratro che lei stessa si stava scavando. Arriva il giorno che si sente troppo vecchia per fare la giovane e troppo giovane per fare la vecchia, sara’ che ha sempre pianto guardando i film creando mille sogni, nel momento in cui è lei a dover vivere il proprio film non sa scriverne la trama. Almeno qualcosa è cambiato un tempo voleva circondarsi di persone oggi preferisce di gran lunga una sana solitudine, l’ipocrisia regna nel mondo tutti sono buoni, tutti sanno giudicare, tutti sanno dare buoni consigli e poi sono i primi a vivere nel peggiore dei modi! Nessuna morale solo vita da vivere. E’ molto, molto difficile mettere d’accordo cuore e cervello.. Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola. (da Crimini e misfatti W. Allen)
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S'ì fosse foco, arderei 'l mondo;
s'ì fosse vento, lo tempesterei;
s'ì fosse acqua; ì' l'annegherei;
s'ì fosse Dio, mandereil'en profondo
s'ì fosse papa, sarè allor giocondo,
che tutt'i cristiani imbrigherei;
s'ì fosse 'mperator, sa che farei?
a tutti mozzerei lo capo a tondo
s'ì fosse morte, andarei da mio padre;
s'ì fosse vita, fuggirei da lui:
similmente faria da mi'madre
s'ì fosse Cecco, come sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre :
e vecchie e laide lassarei altrui.
(De Andre' / Quello che sono)
Via del Campo c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.
Via del Campo c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.
Via del Campo c'è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano
e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.
Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone ha chiuso.
Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.
(De Andre' / Cosa ho sudato)