Thesexybride2
«Fai conto di essere una maratoneta. Stai correndo con i tuoi amici e le tue amiche. A un certo punto capisci di avere una buona gamba, un bel passo, di poter andare più veloce, e allora decidi di seguire questa tua forza. Di convertirti al tuo talento. Dopo un po' che corri, ti accorgi di aver staccato il gruppo. Ti giri e ti scopri sola. Loro sono indietro, tutti insieme che ridono, e tu sei sola con te stessa. Siccome non riesci a reggere questa solitudine, rallenti finché il gruppo ti raggiunge e, negando il tuo talento, fingi di essere come loro. Rimani nel gruppo. Ma tu non sei così, non sei come loro. Infatti anche lì in mezzo ti senti comunque sola.»
Scrivo per il piacere di farlo, non mi interessa la gloria ne i saluti tanto per dir qualcosa, non credo all'amicizia decantata con troppa facilita' in questo mondo, se qualcuno è interessato a leggere è libero di farlo spendendo il tempo necessario senza fermarsi alle prime tre righe, non sopporto la superficialita', l'ipocrisia ed il finto buonismo, preferisco di gran lunga un commento critico ma costruttivo o il silenzio, capisco che sia piu' semplice fermarsi all'immagine piuttosto che usare il cervello.
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Post n°155 pubblicato il 29 Agosto 2008 da blackmamba78
VORREI SPARIRE ALLO STESSO MODO "Grace" non è solo l’album di Jeffrey Buckley "Grace" è Jeff Buckley. È candore, è purezza, è tragedia. È prendere generi all’apparenza inconciliabili, e unirli mediante quel sottile invisibile filo che li lega tutti: la sacralità della musica. Perché a Buckley non basta sciorinare quattro canzoni tanto per far vedere che è un musicofilo eclettico, lui fa di più, lui tesse il vestito, crea la scultura con i pezzi più disparati, e poi la rende viva, le dà un’anima. Un caso singolare di talento cristallino e contemporaneamente di compiuta intelligenza artistica. Questo è Jeff Buckley, ragazzo di 27 anni, combattuto da mille sentimenti, anche contraddittori fra di loro, ma che alla fine, non si sa come, non si sa quando, riesce a conciliarli tutti, e a trovare un equilibrio. E l’equilibrio in Jeff Buckley significa vivere un giorno in più. L’equilibrio in Jeff Buckley significa, la morte è lì che ti guarda, non aver paura di lei. Il 29 maggio 1997 Jeff si stava recando all'aeroporto di Memphis per andare a prendere i membri della band; è in anticipo ed è l'ora del tramonto di un pomeriggio tranquillo. In compagnia di un amico si ferma presso le acque del fiume Wolf River, un affluente del Mississippi. Si immerge nelle acque del fiume vestito e con le scarpe. Il suo amico lo vede allontanarsi dalla riva sempre di più. Muore così Jeff Buckley. PLAY
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S'ì fosse foco, arderei 'l mondo;
s'ì fosse vento, lo tempesterei;
s'ì fosse acqua; ì' l'annegherei;
s'ì fosse Dio, mandereil'en profondo
s'ì fosse papa, sarè allor giocondo,
che tutt'i cristiani imbrigherei;
s'ì fosse 'mperator, sa che farei?
a tutti mozzerei lo capo a tondo
s'ì fosse morte, andarei da mio padre;
s'ì fosse vita, fuggirei da lui:
similmente faria da mi'madre
s'ì fosse Cecco, come sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre :
e vecchie e laide lassarei altrui.
(De Andre' / Quello che sono)
Via del Campo c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.
Via del Campo c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.
Via del Campo c'è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano
e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.
Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone ha chiuso.
Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.
(De Andre' / Cosa ho sudato)