Appunti per stradaparole in liberta' |
Questo blog sta dalla parte degli italiani onesti che si difendono dalle mire di un potere dedicato all'interesse di pochi sacrificando il presente ed il futuro dell'intera nazione.
LATITUDINI
MATERA CENTO PER CENTO.
Siamo tutti i meridionali di qualcuno
L'arte è un baratto dell'anima, non un mercato.
Alcuni possono pensare che l'arte è la forma di vita di coloro che in verità non vivono.
Però il poeta non deve rinunciare alla vita, è la vita che si incarica di schivarlo.
Eugenio Montale
La carta è leggera
di mille cavalli bianchi,
puntini che si inseguono al galoppo.
Carta, 1997
Sergio Navoni, Cavalli bianchi.
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: Egure
|
|
Sesso: F Età: 39 Prov: FI |
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
ON LINE - MARGARITAS-
- CinemaIndipendente
- LA GIOSTRA DELLA QUINTANA DI FOLIGNO
- GIRO DI VITE-fatti e citta' invisibili
- SENZA TITOLO
- CINECLUB
- Tabula Dicta
- Appunti di un artista vicentino- Enrico
- OMBRA DEL BAMBU
- DianaVera
- TheCrablouse
- Claranera
- El quijote
- Andando Per Via
- Egghia
- SbadituF..umetti
- Parole imprigionate - message in a bottle
MENU
I MIEI BLOG AMICI
ULTIMI COMMENTI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
Ultimi Commenti
Egure il 30/03/11 alle 20:15 via WEB
Sì, concordo anch'io sul punto della preponderanza del vivente, e appunto l'arte non è che vissuto di qualcuno e se quel qualcuno non sussiste, l'arte nemmeno. una buona serata,E.
|
against_myself il 29/03/11 alle 17:34 via WEB
In realtà a mio giudizio non esiste l'opera, esiste l'operatività e la capacità che la contraddistingue in misura maggiore o minore. E questa rimane sempre di "proprietà" dell'artista. Le opere sono testimonianze, ma quello che conta è sempre quanto viene testimoniato. Il vivente vale sempre più del vissuto.
Rimonterò alle pagine precedenti, ciao cara amica, a presto, G.
|
against_myself il 29/03/11 alle 17:31 via WEB
È una matita grassa, molto appuntita, con la quale ho imitato le variazioni di segno dell'originale che è a penna. (Preferisco, in genere, le tecniche secche a quelle umide). Sulla matita grassa ho potuto applicare dei grigi ad acqua senza che il segno si rovinasse...
|
Egure il 29/03/11 alle 16:11 via WEB
senz'altro allora, perchè non so fare diversamente. Non ho scelto di iniziare a scrivere, sono le parole a cercarmi, e quel punto "me ne libero"..
in verità dovrei esser felice che non sia per sempre. Ho letto una recente riflessione che dice che un pittore quando ha venduto la sua opera l'ha persa per sempre, chi scrive ogni giorno se la riporta a casa.Che te ne pare?
Avevo molto da scrivere, alcuni testi sono finiti nella pagina precedente. una buona giornata caro amico.
|
Egure il 29/03/11 alle 16:07 via WEB
epppure è stata fugace e istantanea la loro unione, perchè ho ritardato come sai nell'aggiornare il blog, e poco prima avevo visto i tuoi nuovi lavori.
Questo è bellissimo, mi piace molto..ma con cosa hai disegnato?tipo a punta secca? con uno stiletto?
|
Egure il 29/03/11 alle 16:04 via WEB
merita che scriva da dov'è nato l'impulso per questo scritto. E'nato davvero dal pianto; il titolo che ho dato è parlante per la situazione reale da cui sono sfociate le parole. Ero in penombra e una lacrima scendeva lungo il collo, per cui ne ho immaginato i riflessi, la danza di quel movimento e mi sono messa a scrivere. Grazie del tuo commento, non poteva essere più efficace.
|
against_myself il 29/03/11 alle 08:32 via WEB
!!! Che eleganza !!!
|
against_myself il 29/03/11 alle 08:31 via WEB
Scelta e seguito di immagini barocche in perfetto adeguamento all'immagine...
|
against_myself il 29/03/11 alle 08:29 via WEB
Tiziano era solito dire che "chi canta all'improvviso non può formare verso bene aggiustato". Tu sembri l'eccezione che conferma questa regola, in quanto i tuoi versi, pur mostrandosi sapientemente intessuti di rimandi, di figure, di sinestesie, appaiono il frutto di uno spontaneo - e fresco - sgorgare. Bonne journée, cara amica...
|
Egure il 09/03/11 alle 18:43 via WEB
Due parole sui due testi che accompagnano il bellissimo dipinto floreale che ho inserito.
Il flusso delle parole rievocano in una continua metafora la morfologia del fiore accomunata a quella di una donna seminuda e giacente. Volevo trasmettere a colpo d'occhio questa fantasia anatomica intravista nel soggetto botanico. I due fiori speculari alle grazie di un corpo femminile in scorcio: occhi, narici, labbra, seni, costole, arti.
|
INFO
MICHELANGELO,RIME
O notte, o dolce tempo, benchè nero,
con pace ogn'opra sempre'al fin assalta;
ben vede e ben intende chi t'esalta
e chi t'onor ha l'intelletto intero.
Tu mozzi e tronchi ogni stanco pensiero;
chè l'umid'ombra ogni quiet'appalta,
e dall'infima parte alla più alta
in sogno spesso porti, ov'ire spero.
O ombra del morir, per cui si ferma
ogni miseria, a l'alma, al cor nemica,
ultimo delli afflitti e buon rimedio;
tu rendi sana nostra carn'inferma
rasciughi i pianti e posi ogni fatica,
e furi a chi ben vive ogn'ira e tedio.
NON PAGO DI LEGGERE!
Si dice che la donna sia mutevole: è così: ma tu sei sempre tu nella tua mutevolezza,
come quel rivolo immutabile d'acqua che cade,
sempre uno dalla sorgente all'abbraccio nella palla immutabile sempre rinnovato e sempre
in moto dal principio alla fine miriade di gocce d'acqua e tu - per questo io ti amo - sei la cascata che pur muovendosi custodisce la forma.
Randolph Henry Ash, Ask to Embla.
VLADIMIR. V.MAJAKOVSKIJ
DINO CAMPANA - BATTE BOTTE
Ne la nave
Che si scuote,
Con le navi che percuote
Di un'aurora
Sulla prora
Splende un occhio
Incandescente:
(Il mio passo
Solitario
Beve l'ombra
Per il Quai)
Ne la luce
Uniforme
Da le navi
A la citta'
Solo il passo
Che la notte
Solitario
Si percuote
Per la notte
Dalle navi
Solitario
Ripercuote:
Cosi' vasta
Cosi' ambigua
Per la notte
Cosi' pura!
L'acqua (il mare
Che n'esala?)
A le rotte
Ne la notte
Batte: cieco
Per le rotte
Dentro l'occhio
Disumano
De la notte
Di un destino
Ne la notte
Piu' lontanto
Per le rotte
De la notte
Il mio passo
Batte botte.
SAVE THE ARTIC - GREENPEACE
ANNA ACHMÀTOVA
Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
(Da Sera)
Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
“Perché oggi sei pallida?”
Perché d’agra tristezza
l’ho abbeverato fino ad ubriacarlo.
Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.
Soffocando, gridai: “E’ stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai”.
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: “Non startene al vento.”
1911
SIRIA 2012
Profezia
Alla patria scavata nella nostra vita come la tomba
alla patria narcotizzata, assassinata
giunge dal nostro letargo millenario, dalla nostra storia paralizzata
un sole non venerato
che ucciderà il signore delle sabbie e delle cavallette,
il tempo che germoglia nel suo deserto
che rinsecchisce nel suo deserto
come la creazione
un sole che ama la strage e la distruzione
si leva dietro questo ponte.
(Adonis)
IL COLORE DEL MELOGRANO.
Il colore del melograno.
1968, regia di Sergei Paradzanov.
"Palazzi di cera del mio amore,
come salvarli dalla tua fiamma rossa?"
-Poesia armena medievale-
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 13/09/2016 alle 13:44
Inviato da: Egure
il 02/11/2015 alle 01:14
Inviato da: legrillonnoirdestael
il 02/10/2015 alle 19:40
Inviato da: legrillonnoirdestael
il 04/02/2014 alle 00:47
Inviato da: Egure
il 11/07/2012 alle 20:16