Thinktacco
News and comments about travelling in Puglia. Discover how to enjoy this territory, its sea, its tradition and its culture
The English text is in the previous post... Cosa caratterizzerà le immersioni di un visitatore subacqueo nei mari salentini? Non è mia intenzione tessere delle lodi esagerate a scopo promozionale, né fare una dissertazione scientifica, proverò semplicemente a segnalare ciò che rende “speciale” la vacanza sub in Salento. Da appassionata ad appassionati. Il coralligeno abbondante e multicolore è ciò che colpisce e resta nel cuore. Da questo ambiente molto particolare fu attratto il Prof. Pietro Parenzan, che vi si dedicò sin dagli anni 60. Al nome di questo studioso è infatti dedicato un piccolo museo a Porto Cesareo che può interessare i visitatori più sensibili e attenti. Del coralligeno colpisce la rigogliosità. Si osserva una sovrapposizione di alghe , spugne e antozoi dai più disparati colori, dal rosso al blu, che ne fanno uno degli scenari più belli del Mediterraneo. Le alghe coralline con i loro talli calcarei si insediano per prime sui substrati rocciosi. Quando l’alga muore i talli, come scheletri intrecciati, restano comunque sulla roccia e vengono coperti da altri talli, a loro volta ricoperti da altre alghe. Assieme alle alghe coralline, poriferi, cnidari, briozoi, molluschi, anellidi con scheletro calcareo, o di altra natura, concorrono alla formazione del coralligeno. In questo ambiente si sviluppano le foreste di gorgonie (Eunicella e Paramuricea, presenti in Salento a discrete profondità inadatte ai neofiti) o le distese di spugne arborescenti (Axinella). Con il passare dei secoli si realizza una costruzione biologica analoga alle barriere coralline. In Salento il coralligeno si esprime in una delle sue forme più originali. Le concrezioni di alghe coralline e di altri organismi calcarei non si formano direttamente sulla roccia ma hanno inizio da piccoli aggregati di ciottoli o conchiglie, su fondi incoerenti, ma anche su rocce piane. Tali aggregati, col passare dei secoli, si espandono e diventano vere e proprie isole di bioconcrezioni, con specie in comune con il coralligeno di parete, ma con una fisionomia generale molto diversa. Invece di una parete continua, ci sono isole di biocostruzione inframmezzate da spazi sabbiosi, a fornire anfratti e rifugi per numerosi pesci, tra cui cernie, scorfani, e murene. Il così detto “coralligeno di piattaforma” è un habitat originalissimo, delicato, frutto di lunghissimi periodi di costruzione e veramente simile alla famose barriere coralline tropicali, non essendo una semplice aggiunta di substrato duro su un altro substrato duro, ma formando un substrato duro dove prima il fondo era mobile e sabbioso. Mentre la prateria di Posidonia riceve le dovute attenzioni degli enti preposti alla salvaguardia degli habitat, la dovuta attenzione non è spesso tributata al coralligeno di piattaforma. Anche lo strato dei rizomi della Posidonia forma una biocostruzione, generata dalla sovraccrescita delle varie generazioni. Sarà raro dedicare una intera immersione alla prateria… ma sicuramente capiterà di attraversarla. Ci sono tante cose da sapere e da apprezzare in questa pianta. Infatti la Posidonia non è un’alga, ma una pianta superiore che produce fiori e frutti. Le foglie vecchie si staccano dalla pianta in ogni momento dell’anno ma vengono ammassate lungo le rive solo nella stagione delle mareggiate formando dei banchi che, pur essendo spesso maleodoranti, proteggono il litorale dall’erosione. Spesso si ignora che la loro rimozione (per compiacere il turismo meno consapevole) è una delle maggiori cause della scomparsa degli arenili). Le praterie di Posidonia sono tanto speciali da essere gli unici Siti di Interesse Comunitario in Italia. Ospitano una ricchissima fauna e flora. Sulle sue foglie vivono specie di piccoli invertebrati unici e vi crescono una miriade di forme giovanili di pesci. Subito si noterà che sono inoltre abitate dal più grande mollusco bivalve del Mediterraneo, la Pinna nobilis, chiamato cozza-pinna in Salento, che può raggiungere anche il metro di lunghezza. Questo mollusco produce il bisso, in passato cardato, filato e intessuto veniva usato per vesti sacre dai riflessi dorati. In questi ultimi anni, forse per il riscaldamento delle acque, la Posidonia tende a fiorire molto frequentemente, e sarà quindi comune osservare questo fenomeno un tempo raro. Oggi la specie è severamente protetta. Cosa dire delle specie ittiche. Inutile rifarsi a censimenti sistematici e scientifici. Vi dirò cosa ho incontrato nelle mie comode e facili immersioni: ovviamente dentici, corvine, cernie & Co., poi un pesce luna (Mola mola), rane pescatrici (Lophius piscatorius), gallinelle di mare (Chelidonichthys lucernus), pesci san Pietro (Zeus faber), una remora, trigoni, aquile di mare, tonni enormi, barracuda e tanti pelagici, nonché i bellissimi “succhia scoglio (a: Lepadogaster), pesci pettine (b: Xyrichthys novacula), castagnole rosse (c: Anthias anthias) e Donzelle pavonine (d: Thalassoma pavo).La superficie del mare nasconde anche numerosissime grotte e lo spettacolo più bello si ottiene quando i raggi del sole filtrano al loro interno. Molte specie di pesci utilizzano le grotte come siti di accrescimento degli stadi giovanili e spesso ci si ritroverà immersi in nubi fitte di pesciolini e gamberetti. Gli ambienti di grotta sono molto spettacolari e costituiscono una grande attrattiva per il turismo subacqueo. L’intensa frequentazione, però, costituisce una minaccia e tutti dovremmo prestare la massima attenzione nel godere della loro bellezza. Muovendosi nelle grotte si rischia infatti di danneggiare le loro pareti ricche di biocostruzioni. Il coralligeno, per la presenza di madreporari, si trova a profondità minime tanto da essere godibile anche con lo snorkeling. Numerosi sono i siti di grande interesse in cui l’autorespiratore non è una necessità: le numerose grotte affioranti, le baie e la zona di marea delle scogliere, strane strutture rocciose o reperti archeologici adagiati sui bassi fondali sabbiosi o gli specchi d’acqua sorgiva. Il mare salentino è eccezionalmente limpido, anche subito dopo una mareggiata. L’assenza di grandi fiumi, la natura delle sabbie e la profondità contribuiscono a questa caratteristica. Poderose mareggiate, che raggiungono forza da 6 a 8, si verificano nei mesi da Novembre a marzo con venti di provenienza Sud – Est; ma in questo periodo anche da Libeccio possono spirare venti improvvisi e forti. Sulle spiagge le onde si alzano sino a consentire la pratica del surf! Da maggio a settembre lo stato del mare è generalmente compreso fra calmo e forza 3. In tutte le stagioni, i venti provenienti da Nord appiattiscono il mare sottocosta, anche se forti al largo e le immersioni subacquee sono sempre possibili scegliendo un sito ridossato. Ma a me naturalmente! Visitate il sito del tour operator Due Mari e scriveteci descrivendo le vostre esigenze di viaggio. Vi aiuteremo a passare una fantastica vacanza in Salento, magari muovendovi tra diversi diving per fare le immersioni più belle, mentre i vostri amici accompagnatori o i vostri familiari si divertono tanto e più di voi, ognuno assecondando la sua passione! |
Il testo Italiano è nel post seguente... What will characterize your scuba diving in the sea of Salento? I do not want to exaggerate the attraction of sealife for promotional purposes, or to make a scientific dissertation, I will try simply to point out what will make special your diving holiday in Salento. From a diver to divers. The abundant and colorful “coralligeno” is what is striking and remains in the heart. From this very special environment was attracted Prof. Pietro Parenzan, who dedicated himself to its study since the 60's. In the name of this scholar is in fact dedicated a small museum in Porto Cesareo. Interesting for those who like to go “deeper”! Impressing is the lushness of the “coralligeno”. There is a superposition of algae, sponges and anthozoans from diverse colors, from red to blue, making it one of the most beautiful in the Mediterranean.
Also the rhizomes of Posidonia forms a bio-construction, generated by the overgrowth of various generations.
What about the fish species. Needless to refer to systematic and scientific surveys. I'll tell you what I encountered in my comfortable and easy diving: obviously snapper, corvina, grouper & Co., then a sunfish (Mola mola), monkfish (Lophius piscatorius), sea-hens (Chelidonichthys lucernus), St. Peter's fish (Zeus faber), a remora, stingrays, eagle rays, huge tuna, barracuda and many pelagic and the beautiful "sucks rocks” (a: Lepadogaster), “fish comb” (b: Xyrichthys novacula), red damselfish (c: Anthias anthias) and Donzelle pavonine (d: Thalassoma pavo).
The surface of the sea hides many caves. It is very nice when the sun's rays seep into them. Many fish species use caves as sites for growth of juveniles and often you'll find yourself surrounded by dense clouds of small fish and shrimp. The “coralligeno”, for the presence of Madreporaria, is located at minimum depth so it is enjoyable with snorkeling too. There are numerous sites of great interest in which the diving equipment is not a necessity: there are numerous surface caves, bays and tidal zone of the cliffs, strange rock structures or archaeological remains lying on sandy or shallow pools of spring water . The Salento sea is exceptionally clear, even immediately after a storm. The absence of large rivers, the nature of the sands and the depth contribute to this feature. Powerful storms that reach force 6 to 8 occur in the months from November to March with winds coming from South - East, also the Libeccio can breathe sudden and severe. On the beaches, the waves rise up to allow the practice of surfing! From May to September the state of the sea is generally calm up to strength 3. In all seasons, the winds coming from the north flatten the sea coast and scuba diving is always possible by selecting a sheltered site.
Me of course! Visit the site of Due Mari tour operator and write us describing your travel needs.
|
Post n°10 pubblicato il 05 Gennaio 2012 da angeladevergori
Il testo Italiano segue. Reach Castel del Monte from the A16 motorway Bari-Canosa, exit Barletta-Andria, then along the main road 170 for about 18 km.
The castle is built directly on bedrock outcrops, and is famous for its octagonal shape. 8 are the octagonal towers and the courtyard. It is rich in color contrasts because of the use of coral rubble, limestone and marble, in the past there were many sculptures and bas-reliefs but only the plate depicting the procession of knights and a fragment of an anthropomorphic figure remain. The rest was looted, including the marble of the walls. Currently there are still two anthropomorphic shelves in the Tower of the falconer, that support the telamons umbrella vault of one of the towers scalar and a fragment of the mosaic floor room.
A Castel del Monte si arriva dall'autostrada A16 Bari-Canosa, uscita Andria-Barletta; quindi percorrendo la provinciale 170 per circa 18 chilometri.
Da Sud, se si preferisce entrare in autostrada A14 da Bari, uscire subito per Corato (SP238) altrimenti a Bari imboccare dalla tangenziale la SP231 seguendo inizialmente le indicazioni per Modugno-Bitonto-Terlizzi. Avvicinandosi al sito, il castello emerge in una spettacolare solitudine dominando, dall’alto dei suoi 540 metri s.l.m., una vasta zona della Puglia e della Basilicata.
Il castello è costruito direttamente su un banco roccioso affiorante, ed è famoso per la sua forma ottagonale. Ottagonali sono le 8 torri ed il cortile. Ricco di contrasti cromatici per via dell'utilizzo di breccia corallina, pietra calcarea e marmi; un tempo erano presenti molte sculture e bassorilievi ma di essi restano solo la lastra raffigurante il Corteo dei cavalieri ed un Frammento di figura antropomorfa. Il resto è stato saccheggiato, compresi i rivestimenti in marmo delle pareti stesse. Attualmente sono ancora presenti le due mensole antropomorfe nella Torre del falconiere, i telamoni che sostengono la volta ad ombrello di una delle torri scalari ed un frammento del mosaico pavimentale nell'VIII sala al piano terra.
Le sedici sale, otto per ciascun piano, hanno forma trapezoidale e sono state coperte con un'ingegnosa soluzione. Lo spazio è ripartito, infatti, in una campata centrale quadrata coperta a crocièra costolonata, ( con semicolonne in brèccia corallina a pianterreno e pilastri trilobati di marmo a quello superiore), mentre i residui spazi triangolari sono coperti da volte a botte ogivali.
Alcune di queste torri accolgono cisterne per la raccolta delle acque piovane, in parte convogliate anche verso la cisterna scavata nella roccia, al di sotto del cortile centrale. In altre torri, invece, sono ubicati i bagni, dotati di latrina e lavabo, spogliatoio e/o spazi per grandi vasche per abluzioni. Tali bagni sono all’avanguardia per quei tempi in Europa poiché la cura del corpo era molto praticata da Federico II e dalla sua corte, secondo un'usanza tipica del mondo arabo molto amato dal sovrano.
In Castel del Monte tutto è stato inserito in uno schema logico e razionale, in un secolo XIII dove attraverso l’architettura si trasmettevano messaggi in codice. La costruzione di Castel del Monte nasconde numerosi segreti ma l’unico messaggio visibile a tutti è quello tramandato con la geometria delle sue forme.
La forma ottagonale è il simbolo della resurrezione. Molti sono i templi religiosi dove è presente una forma quadrata sormontata da una forma sferica, la terra e il cielo, la terra data dal quadrato e il cielo dato dalla forma circolare. Spesso tra queste 2 figure si pone la forma dell’ ottagono, infatti la cupola non poggia direttamente sulla base quadrata ma bensì sulla forma ottagonale, infatti il quadrato simboleggia la terra, l’ottagono l’uomo, il cerchio il cielo.
In Castel del Monte: 8 fiori quadrifogli sulla cornice destra del timpano sul portale, 8 fiori quadrifogli sulla cornice sinistra del timpano sul portale, 8 fiori quadrifogli sulla cornice inferiore sullo spazio di ingresso, 8 foglie sui capitelli per tutte le colonne del piano terra e del primo piano, 8 foglie sulla chiave di volta, 8 petali al fiore della chiave di volta, 8 foglie di vite sulla chiave di volta della prima sala piano terra, 8 foglie di girasole sulla chiave di volta della quarta sala, 8 foglie e 8 petali sulla chiave di volta della quinta sala, 8 foglie di acanto sulla chiave di volta dell’ottava sala, 8 foglie di fico sulla chiave di volta della sala ottava del primo piano , il numero 8 ripetuto in ogni particolare della sua architettura è presente in infiniti particolari all’interno di Castel del Monte.
La struttura non concorda con nessun uso classico di fortificazioni edificate in quella, come in altre, epoche. Illuminante risulta però la descrizione del castello da parte della guida associata alla “pro loco” che mi ha illustrato numerosi dettagli che sembrano inequivocabilmente indicare il castello come luogo di studio, approfondimento e forse trasmissione delle conoscenze. In pratica un vero e proprio Ateneo.
Si tratta di un sito di eccezionale interesse, da visitare assolutamente. Consiglio però di sistemarsi ad Andria, Trani o ad Alberobello poiché non vi è molto nella zona.
È possibile prevedere un pranzo o cena ai piedi del Castello presso la Taverna Sforza. È un bel posto ma non aspettatevi un eccezionale rapporto qualità-prezzo. La mia valutazione è mediamente positiva ma forse perché incantata dal luogo.
Il mio tour operator Duemari ha recentemente organizzato itinerari pienamente riusciti che includevano questa attrazione.
Grazie all’UNESCO, dal 1996, questo sito non è solo patrimonio pugliese e italiano ma mondiale dell’umanità. http://www.casteldelmonte.beniculturali.it/
|
Post n°9 pubblicato il 28 Giugno 2011 da angeladevergori
L'amico Gipo "Thefish" ha messo mano ad un nuovo hobby, la videoripresa subacquea. Quale migliore occasione epr esplorare con lui le coste ed i fondali del Salento (almeno sino a quando non si sposterà in altre zone della Puglia). Senza esagerazioni, senza trucchi e montaggi troppo artistici lo seguiremo nelle sue uscite e magari gli daremo qualche consiglio tramite il "canale youtube". buona immersione http://www.youtube.com/user/thinktacco
The friend Gipo "Thefish" starts a new hobby, the underwater video-recording. It's a good opportunity to explore with him the coasts and waters of Salento (at least until he will move to other areas in Apulia). http://www.youtube.com/user/thinktacco Angela
|
Post n°8 pubblicato il 02 Giugno 2011 da angeladevergori
|