Toniolandia

La sera precedente eravamo stati chiarissimi: ritrovo alle ore 10 a casa mia, lauta colazione (naturalmente offerta da me) e partenza, a bordo dei nostri scooter verso il Chianti in cerca di un buon ristorante per un buon pranzo e poi via verso il kartodromo.

Le buone intenzioni non mancavano la sera prima: in realtà è andata così:

Alle 12 in punto ripetuti pugni verso la persiana di camera mia mi svegliano: abbiamo soltanto due ore di ritardo.

Il vento freddo e pungente mi entra dentro, nell'anima, i 5 gin tonic della sera precedente non agevolano affatto un risveglio felice.

Apro la porta di casa, faccio entrare i miei amici: al primo sguardo capisco che sarà una giornata entusiasmante.

Effettuate le operazioni di lavaggio di viso, denti e culo mi cambio e finalmente siamo pronti per partire. Anzi no. Ci vuole il caffè. Scendo in reception, un caffè per me e 3 campari per i miei amici.

Decidiamo che la giornata è troppo fredda per gli scooter, prendiamo la macchina, anche perchè di macchina non si casca.

L'orologio segna implacabilmente l'avvicinarsi dell'ora di pranzo e quindi fatti nemmeno 5 km ci fermiamo in località Quercegrossa: insisto per mettermi al pari dei miei amici e prendo un campari al bar.

Il ristorante è davanti al bar, entriamo con lo stato d'animo da adolescenti in gita scolastica: abbiamo voglia di ridere, quando siamo insieme siamo diabolici.

La vecchia padrona del ristorante, alta non più di un metro e 45 e vestita tutta di nero si accinge gentilmente al nostro tavolo e con aria allegra ci chiede: " Buongiorno ragazzi, siete venuti per pranzo?" Attimo di silenzio in tavola poi Checco risponde beffardamente: " No signora, siamo venuti per imbiancargli il locale!".

Colpita da questa risposta ironica la vecchia accenna un risicato sorriso e ci porta i menù. Ordiniamo un litro di vino rosso sfuso  della casa che prontamente arriva in tavola: il primo sorso è il più difficile perchè è quello che ti fa capire se è il caso di continuare o no.  Tutto ok, il vino scende che è una meraviglia, dopo 5 minuti arriva il secondo litro.

E' il momento dell'ordinazione ed optiamo per 4 pici all'aglione e per del cinghiale in umido.

Il pranzo scorre bene, come il vino. Alla fine del secondo in 4 abbiamo bevuto 4 litri di vino, siamo allegri.

Prima del conto la vecchia compie un errore gravissimo: ci porta in tavola una bottiglia piena di sambuca al grido di " Ragazzi, l'ammazzacaffè ve l'offro io!"... morale della favola, abbiamo bevuto una bottiglia intera di Sambuca.

Usciti dal ristorante c'è la consueta conta per chi deve guidare. Sono fortunato,non tocca a me.

Ci mettiamo in marcia senza una  meta precisa, l'ipotesi kartodromo è sfumata a casa della leggera pioggia che è iniziata a cadere: non sappiamo dove cazzo andare ma siamo tutti consapevoli che dovunque andremo andrà bene.

Le strette e tortuose strade del Chianti, unite all'inizio della digestione dei Pici all'aglione provocano all'interno della macchina un'atmosfera piuttosto invivibile, siamo in macchina ma è come essere in vespa: i finestrini sono sempre aperti.

Arrivati a Radda in Chianti notiamo con piacere che ci sono numerose cantine aperte per rapide degustazioni: è quello che fa per noi.

Conoscendo per lavoro molti dei produttori senesi di Chianti mi autoeleggo capo-comitiva e invito tutti a visitare la cantina di un mio amico di infanzia che non vedo da molto tempo. NON L'AVESSI MAI FATTO!.

Entriamo un pò timidi e timorosi, nonchè un pò barcollanti nella sala degustazioni, incontro il mio amico, facciamo 2 chiacchiere, beviamo una grappa così per aperitivo e ci sediamo in un grande tavolo rotondo dove avrà luogo la nostra degustazione: sono le 16e30 circa.

Un prosecco dal sapore leggero, uno chardonnay dal gusto fruttato, un riesling troppo secco per i miei gusti, un Chianti Colli senesi, Un Chianti Classico barriccato, un Chianti Riserva 2001 veramente buono, un supertuscan 2001, un passito bianco, un passito rosso, qualche assaggio di formaggio col miele e sono già le 18e45.

Proviamo ad alzarci dal tavolo... siamo completamente fradici, il mio amico della cantina pare dubbioso sul fatto che possiamo guidare fino a Siena: ha ragione.

Telefoniamo quindi ad un nostro amico e gli diciamo testuali parole: " Giovanotto, siamo io, Checco, Davide e Simo, siamo bria'i come civette, veniteci a prende,siamo a Radda in Chianti".

45 minuti dopo arrivano con un sorriso stampato sulle labbra, noi non sappiamo se ridere o vergognarci, ma dopo un paio di minuti di plateale imbarazzo scegliamo la prima opzione.

Ci dividiamo 2 per macchina e ripartiamo alla volta di Siena: rimaniamo stupiti da come a distanza di 6 ore i pici all'aglione siano ancora funzionanti.

Alle 20 arriviamo a casa mia, propongo stronzamente una spaghettata e vengo prontamente offeso. La giornata è finita, ci guardiamo e ci salutiamo con un sorriso sulle labbra che la dice tutta. E' stata una bella giornata, da fare una volta all'anno, non di più . E' stato bello trascorrere una giornata senza pensieri, come quando avevamo 18 anni.

L'acidità di stomaco ed il senso di nausea del giorno dopo dimostrano senza ombra di dubbio che non siamo più le tigri di una volta!

E meno male!!!

Tonio