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IL TUO SORRISO
P. Neruda
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l' aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l' acqua che d' improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d' argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d' aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell' ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d' improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perchè il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d' autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell' isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l' aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perchè io ne morrei.
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Sull'essere donna...
Post n°56 pubblicato il 21 Maggio 2007 da SunnySmiling
Per sfortunate circostanze in cui mi sono trovata direttamente coinvolta, mi trovo a riflettere nuovamente sull'essere donna (vedi post 8 marzo). Sul MIO essere donna. Sull'attenzione verso l'altro da una parte, e sul rispetto di se' dall'altra. Sul limite del 'Porgere l'altra guancia'; su quel benedetto 'Ama il prossimo tuo come te stesso', che porco cane non si capisce mai quando la bilancia debba essere calibrata piu' dalla parte del 'prossimo' o del 'te stesso' per restare in equilibrio! Sulla capacita' di dire NO, si dire BASTA e anche magari un bel vaffanculo, se puo' prevenire dall'andare oltre. Dall'andare oltre della propria rabbia, all'andare oltre delle azioni sconsiderate e irrispettose dell'interlocutore. Oggi, in cui il limite tra generica estroversione e irrispettosa attenzione di un ragazzo verso una ragazza e' cosi' sottile (per cui non capisci mai che senso assuma quel contatto, che messaggio celi quell'abbraccio) oggi e' davvero difficile barcamenarsi tra il 'non essere scontrosa' con l'altro e 'l'essere definitivamente chiara' sulla propria posizione. Quando poi le parole non servono, i discorsi non servono, quando pare che non sia il contenuto ma solo il tono, solo la violenza espressa ad essere COMPRENSIBILE, allora capire cosa e' piu' giusto fare diventa sempre piu' difficile. "Le lacrime hanno lasciato il posto al furore. Ho stretto il pugno e sferrato un colpo al tavolo. N. si e’ tirato indietro sorpreso. Mi sono sollevata, tesa come la corda di un arco, contratta come un macigno, incapace di controllare l’intensita’ della voce, la sua tensione! E mi sono sfogata, e ho tirato fuori la mia FRUSTRAZIONE nell’essere incapace di tirar fuori QUESTO quando e’ davvero necessario! Questo che puo’ difendermi davvero, questo che non devo costruire ma solo lasciar fluire perche’ c’e’, DIO se ce n’e’ di questa roba, qui dentro!!, a fiotti!!, basta solo che apra una fessura per travolgere la diga!! E la gente si spaventa, come puo’ non spaventarsi!!, perche’ so bene la potenza che mi viene addosso, so bene la mia voce cosa trasmette, so bene il mio viso, il mio corpo quanto possono dire!! E NON E’ BELLO, quello che hanno da dire!! Mio Dio, quanto CATTIVE, quanto AGGRESSIVE sono le idee che la mia mente puo’ partorire!! QUANTO posso far male, con le frasi giuste, col tono giusto, con le mosse giuste!! Quanto posso umiliarti, quanto posso farti sentire una merda e farti strisciare, schifoso bastardo!!!, e GODERE della tua umiliazione!!! Quanto mi fa schifo tutto questo... Ma altrettanto schifo mi fa la sensazione di non poterne tirare fuori almeno un briciolo, di questa roba...!! PERCHE’?! Da dove CAZZO mi viene tutta questa bonta’ d’animo del cazzo?! E questa necessita’ di quieto vivere?! Il Signore mi ha dotata di un cuore buono, ma qui si esagera!! Insomma, mi faccio pigliare per il sedere!!! E metto a repentaglio la mia incolumita’!!! Non so, Signore Mio, non so davvero... il fine giustifica i mezzi? Fino a che punto? Qui cosa deve prevalere? L’amore per se’? e come si esprime? in fondo arrabbiarmi non mi piace... non mi piace... non mi piace far male alla gente, non mi piace sapere che sono stata IO a farlo, non mi piace sapere che poteva esserci un’altra strada... non altrettanto efficace pero’... giusto?... Dio mio... non so..." |