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« Finanziamento Cassa Inte...Manifestazione 31 maggio »

tanto per non dimenticare come sono andate le cose.......

Post n°29 pubblicato il 30 Maggio 2013 da fradolcino99

sabato 9 gennaio 2010

Tutti devono sapere
Direttore di più stabilimenti. La ILMAS e la OSU (sua controllata) sono aziende che hanno più di cinquanta anni di storia nelle costruzioni meccaniche per il settore aeronautico e fino a qualche anno fa figuravano tra i maggiori fornitori di FINMECCANICA e di altri grandi sistemisti di AEROSTRUTTURE e PROPULSORI. Sono localizzate in Acerra (NA), Orbassano (TO) e Rivoli (TO).La nostra situazione subì un profondo sconvolgimento con la fine del 2005 quando imprenditori campani, per acquisire le risorse necessarie per rilevare la ILMAS e speculare su aree dismesse convinse la proprietà a partecipare ad un bando per assorbire una area (INIZIALMENTE 30000 mq) sita in CASALNUOVO sottoposta a vincolo di reindustrializzazione, dismessa nel 2004 dalla ditta EXIDE, e ceduta INIZIALMENTE a titolo gratuito a SVILUPPO ITALIA. Il bando prevedeva l’obbligo di assumere tutti gli 85 dipendenti EXIDE. Troverete su internet ampia letteratura a riguardo e di seguito il link al verbale in cui Sviluppo Italia dichiarava che la proposta fatta da ILMAS per l’acquisizione dell’area risultava la migliore tra tutte le manifestazioni di interesse ricevute. ILMAS vinse quindi il bando.http://www.facebook.com/l/ce105;www.cgil.it/archivio/settoriproduttivi/VERTENZE/Metalmeccanico/Exide12Dec05.pdfSu quest’area erano previsti i benefici di legge della 181/89, e allo scopo di favorire l’erogazione di circa 30 milioni di euro, da parte di SVILUPPO ITALIA, ILMAS ha sostenuto una serie di ulteriori spese per ipotesi di investimento ed assunzioni che hanno fatto si che una organizzazione che a fine 2005 era costituita da circa 200 unità raddoppiasse l’organico in meno di 2 anni, senza che i volumi ne giustificassero la necessità. L’azienda perdeva 300 mila euro ogni mese, non eravamo più in grado di acquistare materiali, di pagare i fornitori e gli stipendi iniziarono a pervenirci sempre con maggiore ritardo, questa situazione generò ulteriori inefficienze produttive tali da renderci poco competitivi e performanti facendoci perdere via via commesse.Ad inizio 2006 avevamo un portafoglio ordini per circa 30 milioni di euro che in circa 2 anni si ridusse del 50 % condizione non giustificabile dal mercato che in quegli anni vedeva il settore ed i nostri concorrenti in costante crescita.A metà 2008 ulteriori cambi societari fecero si che il nostro AMMINISTRATORE DELEGATO venisse liquidato con quota parte di ASSET STRATEGICI della nostra azienda, quelli più remunerativi.A settembre 2008 la ILMAS rinunciò all’area di CASALNUOVO cedendo ad alcuni soci, quelli che si resero protagonisti delle decisioni di fine 2005, ed a titolo probabilmente gratuito le opzioni di prelazione dell’area oggetto del bando vinto.A maggio 2009 l’azienda sospese l’erogazione delle retribuzioni.A luglio 2009 ulteriori pezzi di Azienda vennero ceduti probabilmente a titolo gratuito, e pochi giorni dopo l’azienda ci comunicò che aveva avviato le procedure per richiedere l’AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA e la CIGS per tutti i lavoratori, fermo restando il soddisfacimento delle commesse in essere.Questo excursus è troppo breve per far comprendere la peculiarità e la drammaticità della nostra situazione. Per farla breve da giugno la gran parte dei lavoratori non percepisce alcun sostegno né in forma di retribuzione né in forma di cassa integrazione. La nostra pratica di CIGS è sospesa presso il MINISTERO DEL LAVORO, per problemi burocratici che la nostra AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA non è in grado di risolvere. Tutti i nostri crediti sono congelati ed in attesa che vada costituirsi lo stato passivo. Il livello di debito raggiunto dalla precedente amministrazione è tale da rendere praticamente impossibile la compensazione del credito privilegiato.
Alla vita della nostra azienda continuano a partecipare i vecchi soci ed amministratori che continuano ad essere interlocutori privilegiati del nostro commissario e probabilmente lo supportano nelle decisioni e nella individuazione di possibili acquirenti. La gestione della CIGS non è articolata secondo logica di correttezza e buona fede e non viene applicato un suo requisito fondante che è quello della rotazione. Vi sono lavoratori, in numero limitato, che non è sottoposto ad alcun regime di riduzione oraria e che da un paio di mesi percepiscono l’intera retribuzione ed il restante corpo aziendale che è in CIGS a zero ore con la prospettiva reale di non rientrare più (circa 300 unità).Egregi dottori Vi chiedo la cortesia di accendere i riflettori o quanto meno approfondire la nostra vicenda, che se non la vivessi sulla nostra pelle la riterrei giornalisticamente interessante, sono disponibile ad offrire tutta la documentazione in mio possesso ed il mio supporto. Il nostro è un complicato caso in cui si intrecciano contemporaneamente i seguenti aspetti:-IMPRENDITORI senza soldi che controllano aziende senza pagarle;-POLITICI ed istituzioni locali (COMUNE E REGIONE) che speculano sui problemi della povera gente fermo restando scappare quando si generano problemi, se non sono proprio loro a crearli;-ISTITUZIONI incapaci di fare valutazioni adeguate nella individuazione progetti industriali seri. Basti pensare che quando Sviluppo Italia valutò positivamente il nostro progetto le nostre officine non erano in grado nemmeno di fornire ai dipendenti i dpi.-La CAMORRA che quando è presente si oppone a tutti i progetti che non generano per loro beneficio, o quando è assente rappresenta l’alibi dei nostri fallimenti imprenditoriali;-MANAGER che si appropriano di pezzi di azienda;-Lavoratori incapaci di solidarizzare anche per l’assenza del SINDACATO;-Procedure di Amministrazione Straordinaria che se male interpretate o male applicate favoriscono chi ha causato i problemi piuttosto di chi li ha subiti.E’ inconcepibile vedere che nelle nostre azienda circolano indisturbati coloro che hanno generato i nostri danni (si parla di un buco di 24 milioni di euro).Il tutto è aggravato dalla crisi mondiale e dalla crisi congenita di lavoro in CAMPANIA che rende la perdita del posto di lavoro una sciagura molto più devastante rispetto ad un qualsiasi altro posto dell’Europa evoluta.LUNEDI 11 GENNAIO ALLE ORE 10:00 TUTTE LE MAESTRANZE MANIFESTERANNO PRESSO LA PREFETTURA DI NAPOLI SPERO CHE POSSIAMO ESSERE SUPPORTATI DALLA COPERTURA DI UN ORGANO DI INFORMAZIONE TANTO PRESTIGIOSO ED ATTENTO ALLE PROBLEMATICHE SOCIALI, ANCHE PER LA PECULIARITA' DEL NOSTRO CASO.

 
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Commenti al Post:
Fondata_Sul_Lavoro
Fondata_Sul_Lavoro il 31/05/13 alle 08:12 via WEB
Grazie per aver pubblicato parte delle precedenti vicende che hanno portato alla situazione attuale; l'articolo risale ad anni or sono ed il link al suo interno non è più eseguibile, consiglio di verificare le corrispondenze prima di postare.
(Rispondi)
 
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