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Post n°15 pubblicato il 22 Aprile 2013 da Petrus695


Ciao fannulloni :))))))…,

si ricorda la partecipazione al presidio di mercoledì!

 

Colgo l’occasione per pubblicare questo articolo apparso su “Affaritaliani” - sperando solo di non finire come loro!

 Un caro saluto a tutti, Pietro.

 

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 Così la camorra "assume" i disoccupati

Venerdì, 19 aprile 2013 - 13:23:00

Immagine tratta dal film "Gomorra"

 

In tempi di crisi anche le persone per bene rischiano di cedere alla tentazione. La malavita non chiede il curriculum. E quando non c'è più nessuna scelta, per poter mangiare capita di entrare nei giri sbagliati. Così la criminalità organizzata diventa più forte. "E' un percorso naturale", spiega ad Affaritaliani.it Gabriele Esposito, alla guida dell'associazione Ex Don (ex detenuti organizzati di Napoli): "E' la vita, è la realtà che porta tanta gente su questa strada. Quando ti ritrovi disperato e senza soldi arriva qualcuno che te ne dà. Poi magari fai un favore a questa persona e senza accorgertene ti ritrovi invischiato". Il problema è la mancanza di istituzioni: "Lo Stato non esiste e non aiuta. Per distruggere la criminalità organizzata bisogna creare lavoro. Ma qui per tanti ragazzi c'è solo la pece".

 

Gabriele Esposito, la crisi economica aiuta la criminalità organizzata?

Certamente sì, ma bisogna sfatare una cosa: non è che tutte le persone che entrano a far parte della criminalità organizzata hanno una naturale predisposizione a delinquere. Tanti di loro sono persone per bene inserite in un quel contesto perché sono disperate, non hanno più nulla e non vengono tutelate dallo Stato. Noi come Ex Don aiutavamo tanti ragazzi usciti dal carcere. Poi l'associazione è stata chiusa dallo scorso governo. Non ci è mai stato sovvenzionato nulla e tutti i nostri progetti si sono arenati. Eppure ci sarebbero i diritti e le sovvenzioni previste dalla Comunità Europea che però da 20 anni vengono eluse.

 

Con la crisi la situazione è peggiorata?

E' logico che con l'intensificarsi della crisi anche tante persone che prima si potevano considerare benestanti stanno avendo dei problemi. Automaticamente la criminalità sale. Anche se Napoli in crisi c'era già da tanti anni. Oggi stiamo tornando agli anni '80, con gli articoli contraffatti, i cd e tutto il resto. C'è davvero tanta disperazione. Qui di lavoro non ce n'è più, e nemmeno la possibilità di venire reinseriti nella società. Gli ex detenuti non vengono istruiti alla società per bene. Le istituzioni qui non ci sono, soprattutto per chi non ha voce per reclamare.

 

La riabilitazione non funziona?

Assolutamente no. Io sono stato fortunato. Sono un ex detenuto che oggi lavora in un'agenzia di vigilanza non armata. Una persona mi ha dato fiducia e ora sono uno dei suoi dipendenti più apprezzati. Ma come me ci sono altre decine, altre centinaia di persone che hanno avuto problemi e che avrebbero bisogno di sostegno. Io sono stato riabilitato ma altri migliaia di ragazzi non hanno nessuno che li segue.

 

Come avviene l'avvicinamento alla camorra?

Non è un arruolamento. E' la vita, la realtà. Fai conto di abitare in un quartiere popolare: sei una persona che con la vendita ambulante e qualche lavoretto in nero hai sempre tirato avanti. A un certo punto resti senza lavoro e non hai più soldi. Sei disperato e non riesci più a dar da mangiare alla tua famiglia. Magari una persona che conosci ti aiuta con qualche soldo. Allora tu magari la volta dopo gli chiedi se puoi fare qualcosa per lui. Oppure, quella persona ti dice di andare con lui a portare qualcosa. Ed ecco che ci sei dentro.

 

Un pescoso naturale, insomma, e non un arruolamento...

Può capitare che qualcuno entri direttamente per qualcosa di più grosso, ma è raro. Di solito è un percorso naturale. Si entra in un sistema mano a mano. Non è un esercito. Ti viene fatto un favore e poi ti viene chiesto qualcosa in cambio. Il problema è che le persone non la sanno la verità. Qui ci sono tanti ragazzi che escono dal carcere con tutta la buona volontà ma non trovano niente. Solo pece. La pece più nera.

 

Che cosa servirebbe per risolvere almeno in parte la situazione?

La criminalità può essere battuta solo dal lavoro. Ma la politica su questo è sorda. Il carcere dovrebbe essere riabilitativo ma non lo è. Le strutture sono orrende e sono proprio le stesse carceri che spesso ti portano nel giro sbagliato. Insomma, il contrario di quello che dovrebbero fare.

 

Insomma, una questione sociale insolubile...

Per essere riabilitati ci vogliono i soldi per pagare le spese processuali ma quelle se lo possono permettere solo chi ha i soldi. Per gli altri non esiste nulla. Lo Stato vuole davvero distruggere la criminalità organizzata? Allora deve creare lavoro. Solo così si toglie la manodopera alle organizzazioni criminali.

 

di Lorenzo Lamperti

 

 
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Commenti al Post:
Fondata_Sul_Lavoro
Fondata_Sul_Lavoro il 24/04/13 alle 14:24 via WEB
Grazie Pietro. E' cosė, la criminalitā mafiosa non aspetta altro che vedere aumentare crisi e disoccupazione per poter incrementare la sua offerta di "denaro facile", (pochi, maledetti ma... subito!...). Penso perō che la vera vena criminale non stia tanto nell'atto criminoso in sé (lo scippo, lo spaccio, l'estorsione etc.) ma nel creare quella dipendenza di cui si parla nell'articolo, cioč quella rete-trappola dalla quale č impossibile sfuggire; dal favore concessoti per superare le tue difficoltā momentanee si passa al ricatto inestinguibile. E' per questo che le famiglie in condizioni difficili devono essere aiutate a non cadere vittima di questo adescamento mafioso.
(Rispondi)
 
 
Petrus695
Petrus695 il 24/04/13 alle 15:19 via WEB
Ciao Marcello, bravissimo! Visto che sei riuscito a commentare. Sono contento che il post ti sia piaciuto.. Grazie a te per la risposta. Ciao e buona giornata:) Pietro.
(Rispondi)
 
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