Creato da redlight0 il 13/11/2007

U2WORLD

...quando la musica diventa una delle tue ragioni di vita...

 

 

« GLI ANNI '80THE UNFORGETTABLE FIRE PARTE I »

WAR

Post n°3 pubblicato il 21 Novembre 2007 da redlight0
 

I can't believe the news today
I can't close my eyes and make it go away.

Questi versi che aprono War  consacrano gli U2 come band non indifferente alla contingenza. La canzone è Sunday bloody sunday, ancora oggi cantata nei concerti e che si conclude con l’urlato NO MORE di Bono, il sempiterno credo della band irlandese contro tutte le guerre. D’altronde erano anni in cui in Irlanda non si poteva far finta di niente. La questione dell’Ulster meriterebbe un capitolo a parte, ma questa non è la sede più adatta, anche se un riferimento ai sanguinosi fatti dell’Irlanda del Nord è d’obbligo.

Sunday bloody sunday trae ispirazione dai sanguinosi fatti di Derry, in Irlanda del Nord, dove il 30 Maggio del ’72 un plotone di paracadutisti inglesi sparò causando molti morti e feriti su una folla di manifestanti che protestavano contro la reclusione preventiva, una norma a dir poco assurda poiché si basava solamente sul sospetto di stare dalla parte avversaria. E si, repubblicani e unionisti, cattolici e protestanti, all’epoca combattevano una vera e propria guerra, con i rispettivi eserciti (l’IRA da una parte e l’UDA dall’altra).  Il bellissimo film di Neil Jordan “In the name of the father “, con un bravissimo Daniel Day Lewis, rende benissimo l’idea di quegli anni terribili rimasti indelebili nella memoria di Bono è Co. (riprenderà il tema in Pop a 15 anni di distanza da Sunday bloody sunday nella struggente Please , ma parleremo di questo disco tanto discusso in un’altra occasione).

In War  gli U2 analizzano prima la situazione della loro terra, ma pian piano il discorso si allarga a un concetto di “guerra” più generale.

In an apartment on Times Square
You can assemble them anywhere.
Held to ransom, hell to pay
A revolution every day.
U.S.S.R., D.D.R., London, New York, Peking.
It's the puppets, it's the puppets
Pull the strings, yeah.
Fall, rise and...
Fall, rise and...

Say goodbye, say goodbye 
Say goodbye, say goodbye.

It takes a second to say goodbye
Say goodbye, oh, oh, oh.
Push the button and pull the plug
Say goodbye

Sono questi i versi centrali di Seconds . I grandi del mondo si sarebbero potuti riunire in un posto qualsiasi,  manovrare le marionette… o peggio premere un bottone in un secondo per dire addio…

Erano queste le ansie dell’epoca… ansie che potevano essere placate solamente dalla speranza, da qualcuno o da qualcosa che rendesse i propri passi più saldi…

A conclusione di War c’è infatti il grido di speranza di 40

 

I waited patiently for the Lord.
He inclined and heard my cry.
He brought me up out of the pit
Out of the miry clay.

I will sing, sing a new song.
I will sing, sing a new song.
How long to sing this song?

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

I HAVE A DREAM

 

TAG

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

TerenceTrentChiara.7EndZoneLo.Scrittorenuotatore741m_streamcercoilcoraggioLiu_JoVathelpsicologiaforenseredlight0superpequenalucaduca75
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963