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Creato da gianfranco1952 il 26/11/2009
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lo spazio alto a sinistra aveva la scalinata di marmo
che ti portava al primo piano
dove c'era la cucina larga col caminetto
c'erano la stufa e il tavolino colla pietra di marmo
dove colavamo lo zucchero squagliato
di colore oro scuro trasparente per fare le caramelle
mia madre ungeva la pietra di marmo
coll’olio scuro verde
cosí le caramelle non s’attaccavano
erano tutte tonde e alcune quasi tonde
usavamo un pentolino vecchio
per squagliare lo zucchero
che alla fine dentro il pentolino
rimaneva attaccato e duro quello zucchero color oro
a quella cucina larga
un giorno apparve un tavolinuccio rettangolare
con tre tiretti
con il piano di sopra rivestito
d’una plastica rossa e strisce nere tutte contorte
da sembrare una pietra di marmo rosso
che il falegname fece per noi
per i bambini dell'appuntato
era poggiato a sottili piedi di ferro tondo
e non barcollava
ma quei piedi di ferro erano proprio sottili
io scelsi il primo tiretto e lo empii di carta e colori
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lo spazio alto portava al fondaco
col piccolo gabinetto scuro
attaccato a un angolo
con un'altra lampadina sola in alto
colla legna per il caminetto e la stufa
attaccata all'altro lato
la legna tagliata e aggiustata
come un muretto da mio padre
il fondaco dove tenevo i 3 porcellini di sant'antonio
uno bianco e uno nero e uno bianco e marrone chiaro
un fondaco buio con una porta che non s'apriva mai
l'altra porta nascosta dalla legna
non sapevo dove andava
una finestrina alta dove entrava luce dal vicolo
il vicolo dove c'erano i gabinetti pubblici
che ti portava al vicoletto dei fratelli
che ti portava al muretto
ti portava ai fratelli che avevano il padre postino
avevano la zia angelica che beveva vino bianco
che aveva i capelli corti e una voce rauca
con la gonna chiara fin sotto alle ginocchia
una cinta nera
calzettini bianchi e sandali
uno dei fratelli angelo aveva gli occhiali
che partí per farsi prete
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mi trovai difronte la casa grande alta
col portone grosso di legno marrone
sopra due gradini
per il vicoletto che ti portava a un muretto
una finestra a sinistra del portone
altre finestre sopra alte
che per vederle dovevo alzare tutta la testa
l'entrata t'apriva uno spazio alto
con la scalinata a sinistra
girava a destra e girava a destra e girava a destra
fin a non vederla piú
una lampadina che pendeva dal soffitto alto
l'entrata avanti ti portava al fondaco
prima c'era la porticina per il sottoscala
alla parete con la scalinata c'era il vecchio baule
che i miei un giorno empirono con carne di maiale salata
aiutati dal compa' biagio
provvisioni di carne per l'invernata
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arrivammo al paese nuovo in macchina
ch'era giorno
mia sorella rossana e mio fratello rodolfo
che dormivano
mia madre iolanda con noi
che non conosceva nessuno
mio padre giuseppe arrivó col camion
che aveva giá visitato la casa affittata
chiamavano mia madre la signora paolozzi
chiamavano mio padre l'appuntato
chiamavano rodolfo un bambolotto
chiamavano rossana una bambola
poi nacque la stellina stefania
a me chiamavano gianfranco
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