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approposito di "c'era una volta un castello"

Post n°14 pubblicato il 16 Maggio 2010 da gianfranco1952

ebbenne.....

ho cominciato un nuovo sito typo blog e lí ho cominciato i post del mio "c'era una volta un castello" e lí continueró col racconto.

al nuovo sito ho informazioni sulla mia arte e mostre ed altro

vai a visitarlo e mandami commenti

questo é l'indirizzo:

http://www.gianfrancopaolozzi.com/

un saluto a tutti voi

 

gianfranco

 
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c'era una volta un castello

Post n°13 pubblicato il 15 Aprile 2010 da gianfranco1952

la casa alta era a due passi dal muretto
quel muretto che circondava il paese
col viottolo di cemento che lo seguiva
quel paese piccolo alto sulla collina
lo circondava come un castello
il vicolo fatto di zeppe ti portava alla piazza quasi tonda
su quel vicolo una mattina vidi quell'uomo basso
contadino colla coppola che non rideva
camminava lentamente
veniva da vallecanzano
quell'uomo aveva ucciso sua moglie
stava andando da solo alla caserma
su quel vicolo dove andavo al bar
su quel vicolo dove andavo colla cornacchia sulla spalla
su quel vicolo dove mia madre sentí i soldi nella mia tasca
su quel vicolo dove correndo dentro una cariola
con un amico che correva e la spingeva
feci un colpo col petto e persi fiato
non riuscivo a respirare
provavo e provavo ma non riuscivo a respirare
fin quando un colpo d'aria entró e continuammo a giocare

 
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c'era una volta un castello

Post n°12 pubblicato il 22 Marzo 2010 da gianfranco1952

la sala comunale dove venne il mago zandú
faceva spettacolo per noi
per tutti gli altri attorno al paese
il mago che s'infilava la spada sottile
di metallo in bocca fin giú la gola
il mago che s'infiló una spada elettrica
che emetteva luce in bocca
fin giú la gola
e vedevi la luce attraverso le gola
il mago che faceva volare colombe dal cappello
il mago che masticava e mangiava vetro
il mago che faceva apparire acqua dal pavimento
almeno cosí vedemmo
di nascosto
da dietro la porta della sala
dove zandu' praticava i trucchi
durante il pomeriggio
il mago che aveva capelli lunghi e bianchi
il mago che sedeva d'avanti il bar
a un tavolinetto da solo
con una pasta dolce e un cappuccino
rispondeva a tutti

 
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c'era una volta un castelloera a due passi dalla sala comunale colla tivú per tutti

Post n°11 pubblicato il 14 Marzo 2010 da gianfranco1952

era a due passi dalla sala comunale colla tivú per tutti
la tivú dove cominciammo a vedere bonanza
la tivú dove vidi non é mai troppo tardi
con quel maestro simpatico che sapeva disegnare
disegnava su un vetro che aveva una luce sotto
e un vetro sopra
che proiettava il disegno a un telone
dove tutti vedevano a bocca spalancata
e i vecchi e le vecchie
che non erano mai andati a scuola ridevano
e si divertivano e facevano i compiti
che quel maestro della televisione dava
la tivú dove cominciammo a vedere sabato sera
con persone che correvano
per toccare una piccola campana
la tivú dove vidi totó
che a mio padre piaceva tanto e rideva
che a mia madre piaceva anche e mi disse
che quando era a roma per studiare da levatrice
abitava vicino al posto dove totó abitava
la tivú dove vedemmo i film americani
dove vedemmo gli indiani perdere ogni volta
dove vedemmo i poliziotti acchiappare i ladri ogni volta
dove vedemmo topo gigio
dove vedemmo michi maus
dove sentimmo le canzoni di san remo
dove vedemmo gigliola cinquetti vincere
con quella canzone dove diceva che non aveva l'etá

 
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c'era una volta un castello

Post n°10 pubblicato il 02 Marzo 2010 da gianfranco1952

la casa era a due passi dalla scuola elementare
la mia aula era la prima a destra
colla maestra papiri seria
subito dopo la grande scalinata di marmo
con un'aula che diventó la biblioteca comunale
l'aula col maestro luigi
che poi fu il mio maestro alle elementari
quello che disse che non ero stato io a disegnare
quella radio per un concorso alle scuole elementari
il disegno era la piccola radio dei miei che io copiai
forse la disegnai troppo bene
il maestro luigi seduto dietro la scrivania
cogl'occhiali che sfogliava libri e li metteva a posto
che viveva in una delle 2 ville vicino la chiesa maggiore
alla curva la villa dove abitó un dottore
viveva lî colla moglie il figlio narciso e la figlia giovina

l'altra villa era dei genitori di franco
che la sorella giulietta veniva a scuola con me
il padre dino ch'era zoppo
non camminava molto bene ma era contento
lavorava in un altro paese
andava sempre in giro con la grossa auto bianca
la mamma era la maestra che perse il marito in guerra
si risposó con dino
la villa dove nel salotto franco proiettó alla tela un film
un film muto col proiettore di suo padre
un film muto d'una donna che si spogliava
si muoveva lentamente e si spogliava
franco disse che era un film francese

la mia casa alta era a due passi dal comune
dove lavorava ercolino il padre di lanfranco
che veniva a scuola con me

con lanfranco nei pomeriggi
con pezzi di legno mettavamo a posto
il pattino coi cuscinetti per ruote
e le due parti erano messe insieme
e si mantenevano con un pezzo
che entrava a quattro anelli avvitati ai legni
due anelli al legno dove mettevi un piede
mentre spingevi con l'altro
e due anelli al legno che giravi

altri pomeriggi mettavamo insieme
il carretto con quattro cuscinetti per ruote
due cuscinetti al legno avanti
mantenuto con un pezzo di metallo
al resto del legno
dove ti sedevi appena presa la rincorsa
e aggrappavi lo spago attaccato al legno avanti
per girare
e te ne andavi giu'
per la discesa
verso la chiesa maggiore

 
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