il silenzio parlerà per me
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Post n°58 pubblicato il 23 Maggio 2009 da riverbero_blu
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Post n°57 pubblicato il 17 Maggio 2009 da riverbero_blu
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Post n°56 pubblicato il 11 Maggio 2009 da riverbero_blu
Siamo tutti feriti
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Post n°55 pubblicato il 09 Maggio 2009 da riverbero_blu
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Post n°54 pubblicato il 03 Maggio 2009 da riverbero_blu
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Post n°53 pubblicato il 27 Aprile 2009 da riverbero_blu
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Post n°52 pubblicato il 13 Aprile 2009 da riverbero_blu
Alzare le vele sempre e comunque |
Post n°50 pubblicato il 05 Aprile 2009 da riverbero_blu
SCHEGGE DI RICORDI di Dora Forino
la mia anima trova riposo su un letto di pensieri lontana da sguardi senza significato. Chilometri mi separano da parole senza memoria. Non c'è rimpianto mentre mi allontano solo qualche goccia di momenti ormai scaduti dall'impercettibile sapore. Non c'è piu' posto in me per ciò che è passato, solo l'ultimo e nascosto angolo di cuore si lascia trafiggere dalle schegge dei ricordi.
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Post n°49 pubblicato il 02 Aprile 2009 da riverbero_blu
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Post n°47 pubblicato il 28 Marzo 2009 da riverbero_blu
RITORNANO A VOLARE I GABBIANI Di Bruno Baldo °°°°°°°° inquieto sull'orlo del mare in stormi di nostalgici pensieri . S’infrangono su di me l’ onde amiche per consolar le mie ardenti piaghe : rotolo tra i granelli di sabbia e nella tana mi sento plasmare . Vedo galleggiar tra l’ acque pudiche i sogni perduti della mia vita , ritornano a volare i gabbiani e senza sosta planano su di me i loro acuti di speranza.
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Post n°46 pubblicato il 24 Marzo 2009 da riverbero_blu
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Post n°45 pubblicato il 22 Marzo 2009 da riverbero_blu
Tu mi lasciasti,andando per la tua via. La gioventù passa presto,i giorni di primavera Venite,allora,mie notti piovose,con rapidi, Il tempo fugge. E' dolce sedersi in un angolo e scrivere "Asciugo le mie lacrime e cambio tono della mia canzone. TAGORE
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Post n°44 pubblicato il 15 Marzo 2009 da riverbero_blu
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Post n°42 pubblicato il 01 Marzo 2009 da riverbero_blu
"DONNE" di Jack Folla ![]() Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita. No, finita mai, per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti- uomo che ti fa la morte o la malattia. Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola. Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare. Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai. E sei tu che lo fai durare. Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita. Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane. Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto. Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così". E il cielo si abbassa di un altro palmo. Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua. In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima; ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata. Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine. Ed è stata crisi. E hai pianto. Dio quanto piangete! Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino. Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance? E poi hai scavato, hai parlato. Quanto parlate, ragazze! Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?" Se lo sono chiesto tutte. E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi? E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti. Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te. Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa. Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente. Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel. Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa. E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli. Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo. Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto. Stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse". Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia. Per chi la incontra e per se stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti... |
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Nickname: riverbero_blu
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![]() ![]() ![]() ![]() Età: 75 Prov: RM |