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Post n°4043 pubblicato il 23 Luglio 2024 da namy0000
2024, FC n. 29 del 21 luglio L’amore vero è per sempre La storia di mio zio Paolo (del 1941) e di sua moglie, zia Gianna (1946-2024), che hanno passato 58 anni di matrimonio e altri 5 di fidanzamento, essendosi sposati nel santuario di Santa Maria delle Grazie a Rocca Pietore (Belluno) nel 1966. Paolo, nato nel cuore delle Dolomiti sul versante destro del Lago di Alleghe, e Gianna, nata su quello sinistro, si sono conosciuti in una sala da ballo nel piccolo villaggio di Caprile e si sono innamorati a prima vista e fidanzati quando lei aveva 16 anni e lui 21. Da allora sono rimasti sempre insieme, coronando il loro amore con 3 figlie e vari nipotini. Paolo nel 1951 si trasferì con il padre a Palmanova (Udine), dove il genitore aveva aperto una pasticceria, che alla sua morte, avvenuta solo 10 anni più tardi, portò avanti con passione insieme al fratello Ivano. Una decina di anni fa Gianna scoprì le prime avvisaglie dell’Alzheimer. Dopo le prime fasi della malattia, una sera, appoggiandosi alla spalla del marito, gli ha sussurrato: «Paolo, ricordami nella buona e nella cattiva sorte». Lui, con gli occhi gonfi di lacrime ha ripetuto la promessa fatta e le ha detto: «Grazie Gianna per tutto l’amore che mi hai dato e per l’intesa che c’è sempre fra noi e per quanto mi saprai ancora dare». Da quel momento si è preso ancora più cura giorno per giorno di lei fino a quando, circa 5 anni fa, la situazione, divenuta ingestibile da casa, ha costretto la famiglia ad affidarla a un’ottima struttura a Desio, dove è stata curata con amore dal personale. Da quel momento Paolo non ha mai fatto mancare la sua presenza alla sua adorata moglie, andando a trovarla due volte al giorno. La portava a passeggiare, le leggeva le lettere di quando erano fidanzati. Durante il Covid si vedevano attraverso lo schermo. Il primo incontro personale dopo la pandemia è stato molto commovente: nonostante la malattia, Gianna lo ha subito riconosciuto e lui le ha portato il primo giorno una rosa rossa “perché è il colore dell’amore”, poi una rosa gialla “perché era il colore che entrambi amavano” e, il terzo giorno, una di colore rosa in modo che vedendola si ricordasse sempre di lui. Un mese fa Gianna ha fatto ritorno alla Casa del Padre, circondata da tutto l’amore del marito che non l’ha mai lasciata, dalle figlie e dai nipotini. Nonostante la sofferenza, la fede e l’amore sostengono la speranza di Paolo di poter un giorno rivedere e riabbracciare la sua Gianna, con cui continua ogni giorno a parlare sentendola vicino e ringraziando Dio per la grazia di questo splendido matrimonio. “Nella buona e nella cattiva sorte”. – Loris S. |
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