Creato da socrateinerba il 31/08/2007

VERO O FALSO?

Condizionamenti sociali e autenticità. Illusioni. Le maschere allo specchio. Correre verso la moralità comune o verso se stessi?

 

 

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il doppio binario del nostro cervello (2.. la vendetta!!!)

Post n°17 pubblicato il 28 Settembre 2007 da socrateinerba
 

Riprendo dai validi e densi commenti al post precedente il ragionamento su cervello, verità e condizionamenti, partendo dall'ultimo commento di Aidoneo, che conentra la sostanza della questione nel verbo ORGANIZZARE dicendo che ".. il cervello e' come un computer che puo' accogliere in se i software piu' disparati. Alcuni di questi software (simili a quelli di un onesto giudice di gara) ci avvicinano alla realta'. Altri, invece organizzano male le informazioni provenienti dal mondo esterno..."

Ora, procedendo molto a tentoni tra il buio delle tenebre della mia mancanza assoluta di conoscenza di neurologia e affini, credo empiricamente (!!) che Aidoneo abbia centrato un punto importante del nostro dissertare.

computer cervello

A questo proposito, il neuroscienziato Joseph Le Doux ritiene che le emozioni, e in particolare la paura,  si producono attraverso due percorsi separati nel cervello.

Il primo percorso è quello più antico. Risponde velocemente ma ha il difetto di fornire alla parte conscia informazioni assai imprecise su ciò che sta realmente accadendo. Ti fa reagire rapidamente al pericolo (reale o potenziale). Grazie alla sua velocità, spesso ci salva la pelle, ma a causa della sua imprecisione a volte ci blocca o ci fa fuggire di fronte a situazioni che invece andrebbero affontate, o ci procura ansie e fobie non necessarie.

Facciamo un esempio: immagina di stare guidando. Ti distrai. Stai per tamponare l’auto davanti che si è fermata. Prima che tu ti renda conto esattamente di cosa stia accadendo il cerello ti lancia un segnale di allarme. Il tuo corpo reagisce (ancora la discussione è aperta fra chi sostiene che l’emozione arriva dopo la reazione fisica e chi sostiene che arrivi prima), freni d’istinto. Ci vuole ancora qualche secondo prima che ti rendi conto esattamente di cosa stava accadendo e cioè che il veicolo di fronte a te ha frenato e tu stavi andando drittto, dritto a infilarti nel suo bagagliaio.

Il secondo percorso, si è sviluppato più recentemente. E’ più lento, ma più preciso. Analizza la situazione e ci fa concludere se il pericolo è reale o no. Se non lo è tranquillizza e mette a tacere ciò che è stato scatenato dal "fratello più antico e grossolano".  E’ il meccanismo di controllo delle fobie e delle ansie.

Tornando all’esempio di prima, ti accorgi che l’auto di fronte a te si è sì fermata, ma la distanza fra te e lei è più che sufficiente per frenare. E tu invece hai inchiodato, magari rischiando di farti tamponare da quello dietro che in questo momento ti sta elencando una lunga serie di aggettivi per farti sapere cosa sta pensando di te e del tuo modo di guidare! (Non ti abbattere, la distanza di sicurezza deve tenerla lui!)

Questo spiega molte cose: perchè reagiamo e poi ci pentiamo. Perchè facciamo cose che sappiamo essere sbagliate. Lo sappiamo ma continuano a perpetuare comportamenti improduttivi.

E' certo direi che abbiamo in noi la capacità di poter attivare entrambi i percorsi separati del nostro cervello. E' invece probabile che abbiamo in noi tutte e due i "software" da attivare, uno ingannevole e l'altro vero, proprio perchè la missione dell'uomo è alla fine la ricerca della Verità.

Allora sta a noi scoprire la capacità di attivare uno l 'altro software. Il cervello è forse la materia perfetta, il Vero assoluto, la forma di vita che più si avvicina a Dio in quanto a splendore e perfezione. E nella perfezione ritengo ci sia anche il doppio software, quello ingannevole e quello sano.... perchè per conoscere il vero bisogna apprendere dagli errori, per conoscere il bene bisogna aver saggiato il male, per scoprire il giusto bisogna aver definito lo sbagliato...

Non sarà perchè in fondo siamo uomini..?

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Commenti al Post:
m.eli
m.eli il 29/09/07 alle 15:33 via WEB
Complimenti per queste puntuali delucidazioni! Un saluto, Eli.
 
aidoneo
aidoneo il 29/09/07 alle 20:31 via WEB
Socrateinerba grazie per la citazione. E' la prima volta che mi citano sulla base di un pensiero condiviso. Finora mi hanno citato per criticarmi. Cmq ringraziamenti a parte avrei una domanda per te: molte persone pensano che e' meglio vivere nell'illusione che vivere con una conosapeolezza dolorosa. Tu cosa diresti loro?
 
 
almaplaena
almaplaena il 30/09/07 alle 19:39 via WEB
Ti rispondo io, anche perchè è quello che avrei scritto comunque. L'illusione è bella, ma è anche la dimensione ordinaria in cui effettivamente viviamo. Nonostante ciò, soffriamo, perchè ci aspettiamo continuamente che le cose cambino...se ciò non avviene, diventiamo reattivi. Personalmente, conoscendo la prima, preferisco quindi una dolorosa consapevolezza, che mi consente una presenza a me stessa più concreta...pur restando in un ambito molto astratto. La sola cosa è che tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare...il controllo della mente è sempre forte, perchè l'ego non vuole morire. Non so se la pensi allo stesso modo...A presto!
 
lilliput73
lilliput73 il 30/09/07 alle 01:14 via WEB
anche io tante volte sarei felice di vivere nell'incosapevolezza più totale, perchè la verità a volte fa molto male! ma poi ci ripenso e mi dico che la consapevolezza anche se dolorosa alla fine diventa una "consapevolezza accettata" e quindi il dolore sparisce lasciandoti solo l'esperienza di quello che hai vissuto. lilli
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/10/07 alle 12:43 via WEB
Secondo me il passaggio da consapevolezza "dolorosa" a consapevolezza "accettata", pur essendo auspicabile, è pur sempre un passaggio transitorio. Ciò che fa veramente la differenza è la consapevolezza serena ed onesta che solo la "COMPRENSIONE" può dare. Sette anni fa dissi al mio ex-marito che desideravo eroticamente una donna. Lui fu contento e mi chiese che sarebbe stato bello per lui poter assistere ai giochi. Tre anni fa il mio attuale compagno mi disse che era anche attratto dal corpo maschile. Per me fu un dramma epocale. Sono passata dalla fase del disgusto, della rabbia, del rifiuto, per poi passare alla fase dell'accettazione. Ebbene oggi ho capito che anche l'accettazione era una fase sbagliata. Sinceramente oggi non accetto la sessualita' del mio amore; la comprendo. E' una sessualita' naturale, che in un altra epoca non avrebbe suscitato sessunissima riprovazione sociale. Infatti la mia rabbia, la mia frustrazione il mio passato disgusto nasceva dalla maschera che ora, da piu' di un anno sono definitivamente riuscita a distruggere. Mercada
 
   
il1000nnium
il1000nnium il 04/10/07 alle 15:27 via WEB
Interessante la distinsione che fai tra -accettazione- e -comprensione-. Mi ha fatto molto riflettere. Mi sono chiesto: su cosa si basa nella sostanza questa distinsione? Ecco, se non chiedo troppo, ora vorrei sottoporre al tuo/vostro giudizio la risposta che mi è venuta in mente: la distinsione tra -accettazione- e -comprensione- si basa sulle aspettative. Faccio un esempio banale ma chiarificatore: Mario Rossi ha sempre avuto cani intelligentissimi che gli portavano il giornale a letto, le chiavi della macchina e il telecomando quando veniva loro richiesto. Il suo ultimo cane al contrario, per quanto affettuoso e sempre di buon umore, non sapeva fare nulla di tutto ciò e questo generava nel sig.re Rossi scontento, frustrazione e persino rabbia. Le sue aspettative venivano drammaticamente deluse. Però, a poco a poco, dal momento che ormai si era affezionato a quel cane, il sig. Rossi, sebbene a malincuore finì per accettarlo anche per ciò che egli vedeva come difetti e sue negligenze. Certo ogni tanto il ricordo dei suoi vecchi cani lo rattristava, però l'accettazione era una condizione pur sempre preferibile al rifiuto e alla rabbia. Ebbene, leggendo attentamente il tuo commento, ho poi intuito che se Mario Rossi vive questo genere di accettazione, egli continua comunque a tenere a confronto l'ultimo cane con i precedenti. Solo con la comprensione serena e completa, tale confronto finisce per non avere alcun senso. L'ultimo cane è unico e irripetibile e le mie aspettative possono solo riferirsi alle sue potenzialità: non a quelle degli altri. Dunque il suo ultimo cane non ha alcun difetto, poichè le sue potenzialità non prevedono che egli sia in grado di portare il telecomando, le chiavi di casa, ecc. Inoltre questo ulteriore passaggio porta il sig. Rossi a conoscere più intimamente il suo cane. E dunque solo ora il suo affetto è pienamente sincero, e questo perchè solo ora prova affetto verso un essere che pienamente conosce. Ho capito bene?
 
     
il1000nnium
il1000nnium il 04/10/07 alle 15:31 via WEB
In sintesi, se Mario Rossi vive questo genere di accettazione, egli continua a confrontare l'ultimo cane con l'idea che si è fatto in merito al cane perfetto e ideale. Solo con la comprensione serena e completa, tale confronto finisce per non avere alcun senso. L'ultimo cane è unico e irripetibile e le aspettative di Mario possono solo riferirsi alle sue potenzialità: non a quelle riferite al cane ideale.
 
     
MercadaFresca
MercadaFresca il 08/10/07 alle 02:55 via WEB
Devo confessarti Millenium che mi hai spiazzata. In effetti non avevo riflettuto abbastanza in profondità. Credo tu abbia perfettamente ragione. Prima le mie aspettative si basavano sull'uomo ideale che la cultura subdolamente mi aveva imposto come desiderabile. Ora invece vedo il mio amore al di là di questo modello preconfezionato. Si insomma ora lo vedo per quello che è, non per quello che la società mi imponeva di desiderare. è proprio il caso di dire grazie 1000... nnium!
 
     
MercadaFresca
MercadaFresca il 08/10/07 alle 02:58 via WEB
PS. Socrate, complimenti: ho letto tutti i tuoi post e... bravo! Continua cosi'!
 
lilliput73
lilliput73 il 30/09/07 alle 23:04 via WEB
ok adesso mi rivolgo a te socrateinerba! sei una persona davvero speciale ed è per questo che ritengo che tua moglie sia davvero fortunata ad averti!!! e sono sicura che lei lo sa... sa quanto la ami e quanto lei ama te. mi raccomando, non dimenticate e non date mai per scontato nulla! quello che avete è sincero e profondo. Anche nei momenti più difficili, ricordatevi sempre dell'immenso amore che vi lega! ciao e buonanotte, lilli. P.S. ti posso consigliare di vestirti più pesante quando è brutto tempo? almeno eviteresti di beccarti sempre tosse, raffreddore, mal di gola..... :)))))
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/10/07 alle 16:55 via WEB
Interessante il commento dell'anonima commentatrice. Mi hai persuasa ad aprire un profilo su libero e relativo blog in competizione con "VERO O FALSO?". Socrate senza offesa, ma credo tu sia troppo tenero con chi indossa una maschera. Qui c'e' bisogno di un caterpillar! Spero che l'anonima commentatrice si rifaccia viva (indirizzato esclusivamente a lei lascio qui l'indirizzo di una mia mail: Morgana323232@yahoo.it).
 
 
MercadaFresca
MercadaFresca il 03/10/07 alle 18:24 via WEB
Morgana, mi lusinga sapere che approvi il mio pensiero anche se a dire il vero ritengo siano preferibili i toni morbidi di un Socrate piuttosto che una grinta da caterpillar. Finchè è possibile è preferibile un gradevole invito a sfilarsi la maschera piuttosto che un diktact. Cmq ora sai dove trovarmi.
 
kiku0
kiku0 il 01/10/07 alle 17:46 via WEB
socratino...posso farti una domanda?...:-) come concili la tua voglia di restare lassù come l'acrobata..in piena libertà e assoluta armonia..in sintonia col tutto..senza vincoli nè leggi col tentativo di incasellare in un percorso anche le emozioni...ciò che di più imprevedibile vive in noi?...grazie...:-) Giulia
 
 
socrateinerba
socrateinerba il 01/10/07 alle 20:40 via WEB
Cara Kiku0, l'eterno conflitto!!! Hai messo il coltello sulla piega, dove fa più male. Conciliare la voglia di scappare, di librarsi nel cielo, di vivere sulle nuvole, senza vincoli, senza leggi, senza la necessità di catalogare, mascherare, incasellare, in libertà, dove tutto è possibile e tutto è amore, senza giudizi, senza paure.....con la raltà, il vivere, le maschere? L'eterno conflitto della mia esistenza.. Scrivevo tempo fa che il segreto è far concliare il battito del cuore con il ruomore dei neuroni in un'armonia che non faccia pervalere un suono rispetto all'altro... Ma certo, una cosa è dirlo un'altra è farlo... Io provo a coltivare i miei neuroni con blog come questo, con ricerche, studi, approfondimenti ed il mio lavoro, estremamente razionale e concreto..... E poi coltivo la mia anima con il rsto, la passione per il canto lirico, la poesia, la scrittura, la pittura, tutto ciò che le varie forme artistiche possano permettere di dar sfogo al mio cuore.... E poi a volte vado sù, mi isolo da tutti, e osservo il mondo, e ci vorrei restare....... Un abbraccio giulia e a presto
 
   
lilliput73
lilliput73 il 02/10/07 alle 21:48 via WEB
caro socrateinerba, non sapevo che ti piacesse così tanto estraniarti dalla realtà quotidiana per isolarti lassù da tutto il resto del mondo! che in parole povere, per te come per tutti, significa estraniarsi da quello che ti lega e ti fa sentire oppresso. il punto è: cosa ti fa sentire questa oppressione per voler volare e sentirti libero? quali sono queste costrizioni dalle quali ti senti schiacciato? è importante focalizzarle, magari alla fine, scopri che non sono più costrizioni ed obblighi ma è semplicemente la tua vita, fatta di famiglia, figli, lavoro... insomma la vita è questa e va goduta e vissuta finchè ci viene dato viverla! un bacio, lilli
 
   
kiku0
kiku0 il 09/10/07 alle 00:30 via WEB
caro socratino...credo che l'eterno conflitto appartenga all'uomo...ma non tutti ne sono consapevoli come lo sei tu...da quanto scrivi emerge inoltre una profonda sensibilità che se da un lato ti regala una maggiore capacità di assaporare ogni battito d'ali..dall'altro ti procura anche *sofferenza*...inevitabile per chi vede oltre l'orizzonte...far conciliare il battito del cuore col rumore dei neuroni è impresa ardua...l'importante è provarci..e tu...novello Siddharta sei già in cammino...un abbraccio a te...Giulia
 
BARRY_BRITTEN
BARRY_BRITTEN il 02/10/07 alle 19:29 via WEB
Io credo che il cervello e la sua conoscenza e magari il suo uso cosciente (ma noi siamo ancora molto lontani dall'auto-consapevolezza) siano l'effettivo tramite verso Dio. Gesù Cristo parlava di entrare in un "Regno dei Cieli" e , a ben vedere, il "Cielo" ,dentro il nostro corpo fisico, non è altro che la sua parte posta più in alto cioè proprio il cervello; dunque se si vuole accettare questa interpretazione conoscere i segreti del cervello equivarrebbe a penetrare in questo regno celeste, un regno celeste dentro l'uomo microcosmo nel macrocosmo. Saluti, Barry_Britten :-)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
life insurance portland oregon il 17/04/09 alle 08:45 via WEB
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