VERO O FALSO?
Condizionamenti sociali e autenticità. Illusioni. Le maschere allo specchio. Correre verso la moralità comune o verso se stessi?
Ma chi siamo realmente?
Vi siete mai chiesti se davvero la vostra vita vi ha portato lungo il cammino ad essere realmente quello che volevate essere?
Io credo che tutti noi, almeno in parte, abbiamo sacrificato sull'altare della "moralità comune", per vergogna e paura di essere giudicati ed abbandonati, la nostra vera autenticità, i nostri desideri più pofondi, la vitalità interiore più vera.
Chi o che cosa hanno potuto fare tutto ciò?
Il nostro giudice interiore, che influenzato da tutto ciò che ci circonda (la cultura, la religione, il gruppo a cui apparteniamo, la nostra famiglia,..) ci condanna e reprime ogni volta che proviamo a solcare rotte non tracciate e già percorse dai più.
Una collezione di tante maschere, gaudenti e tristi, lussuriose e sante, dionisiache e apollinee, incorrutibili e dissolute, vicine una all'altra, da indossare ad ogni buona occasione!!
Ma davvero il mondo, i valori e il nostro Io sono tutti in bianco e nero? Il bene ed il male, il giusto e lo sbagliato?
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IL DOPPIO BINARIO DEL NOSTRO CERVELLO...
Post n°16 pubblicato il 25 Settembre 2007 da socrateinerba
"Il cervello utilizza nella rappresentazione dei processi mentali sostanzialmente di due modalità di pensare: l’una analogica (basata su un segnale continuo) e l’altra detta digitale (basata su la discontinuita’ del messaggio); cio’ in quanto il cervello impiega un segnale bio-elettrico nel far scorrere un flusso continuo di informazione tra i neuroni, mentre utilizza il getto discontinuo della neuro tramissione alle sinapsi, per la realizzazione delle sensazioni e delle immagini mentali. Di conseguenza la capacita di conversione, tramite processi di codificazione e decodificazione dei segnali da analogici in digitali (e viceversa), permette al cervello di tradurre la complessita’ dello stimolo fisico nella piu’ semplice risposta sensoriale. Semplificando possiamo infatti attribuire ai due emisferi cerebrali le differenziazioni di reciprocita’ funzionale del pensiero, a) quella Deduttivo - seriale e b) quella Intuitivo-analogica, che dalla loro comparazione determinano la creazione delle mappe concettuali mediante le quali ragioniamo. L'esperienza scientifica del mondo è razionale. La percezione e l'esperienza vengono scisse dall'attività razionale della mente. A questo punto, sorge una domanda: è possibile fare esperienza in modo diretto della realtà senza che la percezione di quest'ultima venga elaborata dalla mente? Perchè se ciò non fosse possibile, come pare asserire Manzelli, bisogna ricordarsi che nella mente risiedono anche le nostre emozioni, le immagini, i ricordi, e tutto ciò potrebbe alterare di molto la conoscenza vera della realtà. Che ne dite? |
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