VERO O FALSO?
Condizionamenti sociali e autenticità. Illusioni. Le maschere allo specchio. Correre verso la moralità comune o verso se stessi?
Ma chi siamo realmente?
Vi siete mai chiesti se davvero la vostra vita vi ha portato lungo il cammino ad essere realmente quello che volevate essere?
Io credo che tutti noi, almeno in parte, abbiamo sacrificato sull'altare della "moralità comune", per vergogna e paura di essere giudicati ed abbandonati, la nostra vera autenticità, i nostri desideri più pofondi, la vitalità interiore più vera.
Chi o che cosa hanno potuto fare tutto ciò?
Il nostro giudice interiore, che influenzato da tutto ciò che ci circonda (la cultura, la religione, il gruppo a cui apparteniamo, la nostra famiglia,..) ci condanna e reprime ogni volta che proviamo a solcare rotte non tracciate e già percorse dai più.
Una collezione di tante maschere, gaudenti e tristi, lussuriose e sante, dionisiache e apollinee, incorrutibili e dissolute, vicine una all'altra, da indossare ad ogni buona occasione!!
Ma davvero il mondo, i valori e il nostro Io sono tutti in bianco e nero? Il bene ed il male, il giusto e lo sbagliato?
« Esperienza di vita vissuta.... | IL DEMONE CI POSSIEDE. E... » |
Il mio amico Socrate52 (che ringrazio davvero per la puntualità e l'acutezza delle osservazioni) mi ha fornito un angolo di visuale molto interessante da cui guardare direttamente negli occhi le illusioni. Mi chiede infatti se e quali sono le differenze tra pregiudizi e preconcetti e se necessariamente essi abbiamo un'accezione negativa oppure...
Provo a condividere con lui e con voi qualche seria (e semiseria) riflessione al riguardo.
Andiamo con ordine. Dal dizionario Treccani: "PRECONCETTO: propriamente: concepito prima. Si dice soprattutto di idee e giudizi formulati in modo irrazionale, sulla base di prevenzioni, di convinzioni ideologiche, di sentimenti istintivi, spesso per partito preso e senza esperienza personale ."
Come si vede, il preconcetto non è il pregiudizio, ma è di esso invece eventualmente la causa. Si noti come anche nel dizionario Treccani si accenni al significato negativo del termine. Il dizionario Treccani, definendo il preconcetto, è vittima esso stesso di un preconcetto, dal che consegue, in virtù della definizione che esso stesso attribuisce alla parola "preconcetto", che il redattore del dizionario ha definito tale concetto senza averlo prima conosciuto, considerato, sperimentato, in altre parole compreso, riportandone invece il significato popolarmente più diffuso, in altre parole il preconcetto.
Pensare che nelle Regioni Polari vivano le foche è un preconcetto, per ogni persona che non vi sia mai stata. Non c'è nulla di male in questi preconcetti. In realtà non c'è nulla di male nei preconcetti in generale. Il 99% delle nostre cognizioni sono in realtà preconcetti. Anche il concetto che Jennifer Lopez sia sessualmente appetibile è un preconcetto. Per quello che ne sappiamo noi potrebbe puzzare, ed il suo alito magari evoca l'impressione di un distillato di calzini marci (capisco che l'esempio risulta poco credibile, ma è il primo che mi viene in mente, vista la mia totale assenza di preconcetti nei confronti della Lopez in questione!!)
Per quello che ne sappiamo tutte le sue foto e tutti i fotogrammi di tutti i suoi film sono abilmente ritoccati per farcela sembrare arrapante. Non l'abbiamo conosciuta e sperimentata (purtroppo!!), questa è la verità, ogni opinione che abbiamo di ciò che lei sia è un preconcetto.
Se uno proprio non sa cosa fare, può sedersi ad una scrivania o altrove ed elencare su un foglio di carta tutti i propri preconcetti che gli vengono in mente, cioè tutte le cose che ritiene di sapere pur non avendo mai avuto occasione di verificarle, sperimentarle, farne esperienza in prima persona. Non ho idea a che cosa possa servire fare ciò, ma se a qualcuno viene davvero voglia di farlo, lui/lei saprà cosa gli/le servirà.
Se allora i preconcetti non sono niente di male, cosa serve sapere cosa sono? E perché ne stiamo parlando?
Be', tanto per iniziare per restituire la dignità perduta al concetto di preconcetto, incolpevole vittima di se stesso, cioè di un preconcetto.
Bisogna prendere coscienza dei propri preconcetti e tra essi discriminare, separando i preconcetti utili da quelli dannosi, quelli sensati da quelli dissennati. E' utile e sensato avere il preconcetto che le regioni Polari esistano, anche se non ci si è mai stati, perché a questo modo si può eventualmente prendere in considerazione l'opportunità di andarci in vacanza. E' dannoso e dissennato avere il preconcetto che i negri sono una razza inferiore, perché ci si crea dei nemici che nemici altrimenti non sarebbero, e si incentiva e legittima nel contempo altri individui a sviluppare lo stesso preconcetto nei nostri confronti.
Il pregiudizio, a differenza del preconcetto, incide maggiormente nelle nostre "credenze popolari", si insinua con più forza negli schemi culturali che la "moralità dominante" ci impone e per questo è forse più dannoso. Perchè compone quello che diventa la nostra mappa di giudizio, la nostra capacità di orientamento intorno ai fenomeni sociali esterni. Allport sostiene che un concetto errato (che è sempre possibile) si trasforma in pregiudizio quanto rimane irreversibile anche di fronte a nuovi dati conoscitivi.
L’irreversibilità è facilmente constatabile nella logica della "eccezione". Se riteniamo, pregiudizialmente, che ad un dato gruppo di persone ben si attagli l’etichetta di "ladri" (per esempio i rom), ben difficilmente cambieremo opinione di fronte a persone che in tutta evidenza si comportano in modo difforme dal nostro pregiudizio. E se proprio non riusciamo a reggere la dissonanza cognitiva generata da un comportamento impensato (ad esempio un ragazzo rom che ci insegue per restituirci il portafoglio perso o la borsa dimenticata) possiamo fare appunto ricorso alla logica dell’eccezione. Che, al solito, conferma la regola: i nomadi sono ladruncoli e ciò che mi è accaduto è una eccezione che conferma l’assunto di fondo.
In sintesi, la via della saggezza e quella di imparare a discriminare tra i propri preconcetti, e non in base ai propri preconcetti.
C'è gente che non è mai giunta ai concetti, perché è rimasta ferma ai preconcetti, come non è mai giunta al giudizio, restando nel pregiudizio!
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