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Post n°36 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da vittoriozacchino
VITTORIO ZACCHINO
IL “ PENSATOIO” PER GALATONE….ED ALTRO ANCORA. Ho partecipato il 5 gennaio scorso al Forum per la FONDAZIONE CITTA’ DEL GALATEO a Palazzo Marchesale, così come qualche tempo prima, ad una analoga assemblea presso il villaggio di trulli Santa Maria del Morige di Franco Conserva. Mi sembra una buona opportunità di gestione dei beni culturali di Galatone. Salvo che tutti i cento e più cittadini intervenuti non pensino di contribuirvi quali “pensatori” e portatori di competenze, e non pagando quote. Se così dovesse essere, le risorse necessarie, dovrà cercarle Diogene con la sua famosa lanterna. La speranza è che la Fondazione nascitura veda la luce entro i nove mesi, e possa figliare programmi. Magari in tempo utile per il Quinto Centenario della morte ( 12 Novembre 2017) di colui cui si vogliono ntitolate questa fondazione e questa Città del Galateo. Alla luce di un Parco Letterario che stenta a nascere, sebbene dotato di progetto elaborato e presentato da circa due anni, di comitato scientifico composto di personalità di varie università per l’organizzazione di un convegno internazionale e di una Mostra di manoscritti, di un comitato d’onore, di altre iniziative editoriali ed altri eventi, da mettere a punto nel gennaio scorso, ma purtroppo saltati, temo il flop. Per questi motivi rivendico, ostinatamente, e al più presto, che la civica amministrazione di Galatone, si faccia carico di nominare un COMITATO CITTADINO PER LE ONORANZE AD ANTONIO GALATEO ,non tanto affollato, ma leggittimato a preparare un cahier di proposte concrete. Sotto la presidenza dell’Assessore alla Cultura. Indipendentemente dalla Fondazione che verrà. Quanto ai beni culturali da valorizzare, tramite la futura fondazione, a cominciare dal Palazzo Marchesale, rilancio la vecchia idea del monzese Arch. Vittorio Faglia di aprire giorno e notte il castello alla città, (come avviene ad es. a Ferrara ) in modo che la gente possa attraversarlo da via Colonna a Piazza SS.Crocefisso - l’unica maniera per farlo vivere- tra vetrine pubblicitarie ed esposizione del made in loco.. Intanto voglio ricordare che si potrebbero richiedere, a mezzo della Soprintendenza, la restituzione dei reperti di Grotta Cappuccini, ed approntare una mostra fotografica di Vedute della stessa grotta, elementi totalmente sconosciuti ad una popolazione che inferiore a 45-50 anni, e riprogrammare la Mostra che l’archeologa Ingravallo, collaboratrice del compianto prof. Cremonesi, organizzò con merito circa dieci anni fa. Ne ha diritto la nostra “pigra” città che, tuttavia, legge, si evolve, si accultura, si fa trascinare dal corso della storia, sa mettersi sulla scia della travolgente modernità.
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