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Corsa e fatica

Post n°323 pubblicato il 24 Giugno 2010 da Matteo_Orlandi

corsa e sofferenza

 

Ieri primo allenamento di qualità dopo mesi e mesi di corsa senza impegno e obiettivi specifici. Ho scelto delle ripetute, un 10x 400m, da correre su strada in leggera salita.

Beh, è stato massacrante, era da tempo che non lavoravo sulla velocità e avevo dimenticato la sofferenza di spingere le gambe ad alte velocità. Oggi ho ancora le gambe "cotte" e dolorini ovunque, e pensare che un anno fa ero abituato ad allenamenti ben più impegnativi!

Parlando con l'amico Francesco nel riscaldamento dell'ultima gara si rifletteva sull'impegno mentale che richiede la corsa. Se l'obiettivo è semplicemente perdere peso, o fare un pò di sano movimento, i ritmi possono essere anche blandi; anzi, un lavoro cardiocircolatorio di bassa intensità permette di bruciare un quantità maggiore di grassi rispetto ai ritmi veloci, in cui l'apporto energetico è dato quasi totalmente dal glicogeno.

Se invece l'obiettivo è migliorare i tempi e le prestazioni, per raggiungere migliori risultati nelle gare, il discorso cambia e servono preparazioni specifiche.  Per allenarsi bene, in questi casi, serve anche molta "testa". E' importante avere le motivazioni giuste e la capacità di soffirre un pò, resistendo a sforzi di breve o lunga intensità. Senza la giusta convinzione diventa difficile portare a termine nel modo corretto un allenamento, si finisce spesso per cedere prima del previsto o per cambiare la tipologia della prova, per renderla più fattibile e meno stressante.

Per andare forte nella corsa bisogna soffrire e la testa gioca un ruolo fondamentale. E' anche per questo motivo che pochi giovani scelgono uno sport come l'atletica, in cui i risultati sono proporzionali alla costanza messa nella preparazione fisica.

L'anno scorso, complice il costante miglioramento del principiante, avevo la forza mentale per fare sedute di corsa anche belle pesanti e la fatica era ripagata dalle buone prestazioni in gara. Ultimamente però è diverso, ho sempre più voglia di correre in tranquillità, con ritmi poco impegnativi e in "souplesse". A questo si unisce la scelta di percorsi sempre più su strade sterrate e sentieri, alla ricerca del paesaggio e della corsa in natura. Forse è questo avvicinamento "quasi trail" (perchè ilo vero trail è bello tosto!) che mi ha fatto perdere un pò di volontà nella corsa su strada, portandomi anche a saltare molte gare del campionato provinciale.

Vedremo un pò cosa riserverà il futuro, sarà certamente difficile tornare sui livelli dell'anno scorso ma qualche allenamento di qualità lo inserirò comunque tra le varie prove. Un pò da adattamenti dati dai cambi di ritmo sono importanti anche per non farsi male e aiutare le gambe a sostenere velocità diverse.

Buone corse!

 
 
 
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