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NO al nuovo patto (anti)sociale!

Post n°111 pubblicato il 05 Ottobre 2010 da VoceProletaria

NO al nuovo patto (anti)sociale!
 

Coordinamento Lavoratori/trici Autoconvocati/e  CONTRO LA CRISI  di Roma e del Lazio

   Il perdurare della pesantissima crisi economica continua a gettare per la strada migliaia di lavoratori e lavoratrici nel nostro paese così come a livello internazionale.    Gli ultimi dati parlano chiaro.    Sono stati cancellati quasi 650.000 posti di lavoro e ci sono più  di 900.000 cassaintegrazioni.    Le uniche risposte che Governo e Confindustria rincorrono ogni giorno sono la compressione ulteriore degli stipendi, la cancellazione delle tutele normative e contrattuali residue, l’annichilimento di ogni idea di opposizione sindacale, un’ulteriore aumento della produttività tramite flessibilità  e precarietà .
   Il collegato al lavoro in via di approvazione, il piano Marchionne per Pomigliano, i licenziamenti politici a Melfi e i tagli alla scuola, la campagna di criminalizzazione dei dipendenti pubblici,sfociate nel blocco delle retribuzioni per altri 4 anni e nella sospensione del rinnovo delle elezioni delle RSU così  come la privatizzazione di ogni bene o servizio pubblico, sono alcune delle soluzioni che si vogliono dare per uscire dalla loro crisi e per riprendere ad aumentare i loro profitti facendone pagare pesantemente i costi all’intera classe lavoratrice.
   Semplicemente vergognosa, in questo senso, è la disdetta unilaterale del contratto nazionale dei metalmeccanici da parte di Federmeccanica con l’avallo servile di sindacati compiacenti come CISL-UIL e UGL.                        Ma particolarmente grave è anche l’intervento sulla scuola pubblica, che oltre a connotarsi come il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica, riduce il ciclo formativo all’unico obiettivo di plasmare una massa indefinita di studenti per lo sfruttamento futuro a cui saranno sottoposti quando entreranno in un mondo del lavoro senza più diritti.
   Davanti a questo quadro di macerie emerge, con preoccupante evidenza, l’incapacità  di una risposta incisiva e generale a questi attacchi feroci.    Le generose vertenze e mobilitazioni contro le chiusure aziendali, le delocalizzazioni e i licenziamenti restano isolate e troppo spesso non ottengono l’obiettivo che si prefiggono: la difesa del posto di lavoro e di un salario dignitoso.
   Con la privatizzazione di tutti i beni e servizi pubblici, il diritto alla casa e alla salute sempre più inaccessibile, l’intero scenario di resistenza manca del livello minimo di unità  tra quanti vogliono opporsi a questo bombardamento contro i diritti che colpisce lavoratori, studenti e tutti i settori sociali subalterni.    Come non bastasse, si prospetta ora il rilancio di un nuovo Patto (anti)sociale contro i lavoratori con il tentativo di Confindustria di cooptare nella cogestione delle prossime controriforme anche la CGIL oltre ai sindacati zerbini come CISL-UIL-UGL.
   Come lavoratori e lavoratrici, delegati RSU/RSA e RLS, coordinamenti e comitati di lotta di ogni sigla sindacale ci stiamo incontrando per sostenere una solidarietà  trasversale e reciproca tra le diverse vertenze presenti nel nostro territorio, e stiamo lavorando per un allargamento a livello nazionale utile a ricostruire quella capacità  autonoma di opposizione ai piani generali di ristrutturazione padronale.    Il sindacato (indipendentemente da quello che ciascuno di noi si è scelto) è il nostro primo strumento di resistenza, ma senza l’unità  di tutti i lavoratori e i settori colpiti dalla crisi rischia di rimanere un’arma spuntata.
   Per questo stiamo sostenendo da mesi tutte le mobilitazioni del mondo del lavoro nella città, consapevoli della necessità  di un percorso che le connetta senza pregiudizi e che favorisca un’opposizione generale alla crisi e alle sue opzioni di devastazione sociale.    Oggi riteniamo necessario iniziare a dare una risposta indicando i principali responsabili, insieme al Governo, di questa crisi economica e chiedendo a tutti settori del lavoro in lotta di unirsi: la Confindustria.
 
   Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, i delegati RSU/RSA e RLS, coordinamenti e comitati, le OO.SS., gli studenti e tutte le realtà  di lotta presenti su questo territorio a partecipare

Martedì 12 Ottobre – ore 17
AL PRESIDIO DI PROTESTA ALLA SEDE DI CONFINDUSTRIA
Viale dell’Astronomia (angolo P.zzale  L. Sturzo)
CONTRO LA CANCELLAZIONE DELLE TUTELE DEI LAVORATORI
E CONTRO IL NUOVO PATTO SOCIALE ANTI-OPERAIO
 

   Tutti uniti contro il Piano Marchionne e gli attacchi del padronato che colpiscono l’intero Paese!
   Per gli stessi motivi invitiamo a valorizzare la mobilitazione della FIOM, nonostante le forti contraddizioni in cui vive, come momento unitario, allargando la partecipazione ad ampi settori del lavoro, della scuola, degli studenti e delle realtà  sociali e di lotta.
 

Facciamo appello ad uno spezzone autoconvocato di lavoratori/trici uniti/e contro la crisi
alla manifestazione dei metalmeccanici di sabato 16 ottobre a Roma
 
 
info e adesioni:
assembleaautoconvocata@hotmail.it
http://www.facebook.com/home.php?#!/CoordinamentoLavoratoriAutoconvocati?v=info

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