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Post n°127 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da VoceProletaria
Licenziato perché ho contestato Bonanni Di Damiano Piccione, 25.10.2010 [La vicenda di Damiano Piccione, operaio trentenne, licenziato dalla ditta Gavio in cui lavorava per aver partecipato alla contestazione a Bonanni, avvenuta lo scorso 8 settembre durante la festa del PD a Torino. Una storia emblematica degli odierni rapporti tra padronato e un certo sindacalismo. Una storia che non si può far passare sotto silenzio e su cui questo sito aprirà, con l'aiuto di quanti vorranno mettersi in gioco, una campagna pubblica per il reintegro al lavoro di Damiano].
"Con certificato del 31 agosto 2010, Ella comunicava un periodo di malattia decorrente dalla data suddetta sino a tutto il 10 settembre 2010. Per tale motivo,appare evidente la nostra sorpresa quando, nella serata del 8 settembre 2010, abbiamo assistito a reportage televisivi in cui, inequivocabilmente, Ella era impegnato a contestare un noto sindacalista nazionale intervenuto alla festa del PD in Torino nella medesima giornata. Da tale filmato, oltretutto, si evince il Suo stato di salute che non Le ha impedito di partecipare in modo "appassionato" ai tafferugli scaturiti e alla carica nei confronti anche della Polizia di Stato intervenuta". La lettera si concludeva con la conferma della sospensione cautelativa, preavviso di un quasi sicuro licenziamento. Va ricordato che il lavoratore in quella giornata veniva visitato dal dottore dell'Inps, perché in regime di mutua, che ne attestava l'impossibilità a riprendere il lavoro, confermando la prognosi e il periodo di mutua fino al 10/09/2010. Dopo circa un mese di distanza da questa prima comunicazione, periodo durante il quale il lavoratore ha continuato ad essere in sospensione cautelativa, l'Itinera S.p.A. invia infine una definitiva lettera di licenziamento dove si spiega a chiare lettere quale sia il motivo della volontà aziendale di interrompere il rapporto di lavoro, e cioè il fatto che il lavoratore avrebbe interrotto quel "rapporto di fiducia" che "oggettivamente" deve esistere tra dipendente e datore di lavoro, in riferimento all'articolo ex 2119 del C.C. Quel giorno, con me, erano presenti altri lavoratori, studenti, studentesse e precari che volevano solo far sentire la propria voce. Voglio essere chiaro: il licenziamento del sottoscritto nasce dall'azione aziendale spinta dalla CISL edile (Filca). In quella giornata sono stato riconosciuto, insultato e minacciato dal segretario regionale della Filca CISL, tale Antonio Castaldo, che mi conosceva personalmente per il mio impegno come Rappresentante della Sicurezza a livello territoriale (nell'edilizia) e per il mio impegno passato quale RSU di cantiere. Non posso non notare come in quella giornata vi sia stato un "servizio d'ordine" che, nelle mani dei diversi sindacalisti cislini, chiaramente esagitati, tentava di espellere i contestatori. Questa è la triste realtà con cui mi devo confrontare. Perché non posso credere che i dirigenti dell'Itinera S.p.A. passino le loro serate nel riguardare alla moviola i filmati televisivi che trasmettono i telegiornali, tentando di riconoscere i propri lavoratori in questa o quella manifestazione. Di conseguenza deduco lo stretto connubio che possa essersi venuto a creare tra gli interessi aziendali ed eventuali delazioni sindacali. Interessi aziendali volti a contrastare il mio impegno attivo nella difesa dei diritti dei lavoratori/trici, in particolare sulla questione sicurezza (centrale nei cantieri edili) e quelli sindacali, legati alle mie critiche alla Filca CISL ed al suo operato. Infine chiedo a voi: credete sia giusto tale licenziamento? Personalmente credo di no, e fin da subito mi batterò per il mio reintegro e per rivendicare il diritto di tutti e tutte di manifestare i propri pensieri. Invito tutte le realtà sociali, politiche, sindacali e le singole individualità ad appoggiare una vertenza che dal mio punto di vista non riguarda solo me come individuo, ma interessa tutti i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno vivono sulla propria pelle le diverse forme di prepotenze e diktat che violano i nostri diritti. Damiano Piccione Damiano Piccione racconta la sua vicenda a Onde Precarie (trx informativa di Radio Blackout in onda ogni giovedì dalle 14 alle 16): Ascolta l'intervista su: |
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