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Il 6 Maggio scioperiamo in difesa dei nostri interessi.

Post n°331 pubblicato il 22 Aprile 2011 da VoceProletaria

Il 6 maggio scioperiamo in difesa dei nostri interessi,
per far pagare i parassiti e cacciare il governo reazionario di Berlusconi. Fronte unico di lotta!
 

La crisi non è finita: la “ripresina” rallenta, aumentano  la CIG e i licenziamenti, la disoccupazione – specie quella giovanile - dilaga. I salari diminuiscono e i prezzi risalgono. L’epidemia sociale della sovrapproduzione si protrae. La causa non sta negli “eccessi speculativi”, ma nelle contraddizioni del capitalismo, un sistema che ha fatto il suo tempo.
Per realizzare maggiori profitti i padroni intensificano lo sfruttamento e delocalizzano. I loro governi mettono a punto nuovi piani di “austerità” volti a scaricare i debiti sui lavoratori e aiutare l’oligarchia finanziaria. Si continua ad imporre la politica neoliberista delle privatizzazioni, della demolizione dei diritti e delle conquiste sociali.
Sul piano politico la crisi si traduce nella trasformazione reazionaria dello Stato, che serve a fiaccare la resistenza dei lavoratori e a rompere la loro unità con il razzismo, gli accordi separati, il federalismo. Le libertà democratiche vengono gradualmente liquidate. Si rilancia la destra fascista e si intraprendono senza vergogna guerre di rapina per il petrolio. La classe dominante è sempre più aggressiva, tanto all’interno quanto all’estero.  
Nel nostro paese la situazione è grave a causa della cricca di reazionari e malfattori che approvano leggi-truffa e saccheggiano le casse pubbliche, del predominio di una casta di corrotti, del balbettio dell’opposizione parlamentare, dell’inclusione nella UE dei monopoli e della subordinazione agli USA e al Vaticano, che colpiscono a fondo gli interessi dei lavoratori. 
In questa situazione è indispensabile la massima unità di azione della classe operaia, per ampliare e intensificare la lotta contro l’offensiva capitalista, la reazione politica e i fomentatori di guerra. Il 6 maggio estendiamo lo sciopero a 8 ore dovunque possibile. Chiamiamo alla partecipazione i disoccupati, i migranti, gli studenti, le donne, i movimenti territoriali, i settori colpiti dalle politiche antipopolari. Spingiamo per l’adesione di tutti i sindacati e delle RSU che si rifiutano di pagare la crisi, i debiti e le spese di guerra. Sviluppiamo dal basso la mobilitazione proletaria!  
Non serve uno sciopero rituale per poi tornare al tavolo con i collaborazionisti dichiarati. E’ invece necessario un vero sciopero generale unitario, con obiettivi economici e politici, che blocchi il paese e avvii un’energica mobilitazione operaia e popolare per battere gli industriali, per spazzare via il governo Berlusconi e i suoi complici. 
Esigiamo misure urgenti a favore dei lavoratori e dei disoccupati: blocco licenziamenti, CIG al 100%, rispetto dei CCNL, aumento salari e spese sociali, reddito ai disoccupati, assunzione precari, detassazione salari e pensioni, imposte fortemente progressive su profitti, interessi, rendite e patrimoni, ritiro truppe all’estero, no soldi al Vaticano.
Paghino i capitalisti, i ricchi, i parassiti!
     Dobbiamo essere consapevoli che il periodo del “patto sociale”, delle illusioni elettorali e parlamentari è concluso. Davanti a noi c’è un periodo di aspri conflitti fra le classi sociali. 
Con lo sviluppo del movimento del proletariato e la costruzione di un ampio fronte popolare, si può aprire una prospettiva di rottura con questo sistema moribondo. L’alternativa è un Governo operaio e degli altri lavoratori sfruttati che spezzi il dominio borghese, esca dalle alleanze imperialiste come l’UE e la NATO, per passare a un nuovo e superiore sistema di produzione sociale che soddisfi le esigenze materiali e culturali delle masse lavoratrici e rispetti l’ambiente.
Per conquistare il nostro futuro è essenziale ricostruire il Partito comunista basato sui principi del marxismo-leninismo. Proletari e giovani rivoluzionari prendete contatto, organizziamoci!
 
Piattaforma Comunista,  20.04.2011

 
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