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L'AMMALORAMENTO DELL'ART.18
di Pietro Ancona, 05.04.2012
L'accordo Bersani sul mercato del lavoro conferma e ribadisce il precariato che diventa prevalente in tutte le nuove assunzioni e priva i lavoratori del diritto al reintegro trasferendolo al giudice che potrà imporlo ma avrà avrà molti paletti nel suo intervento. Tutta la stampa afferma il falso "torna il reintegro". Non è vero.
Avere accettato lo "spacchettamento" dell'art.18 è avere aperto la strada alla manipolazione (chiamata pudicamente "manutenzione"). Successivi interventi lo priveranno di ogni efficacia. Intanto è stata spalancata la strada alla sua cancellazione.
La disponibilità a discutere nel merito l'art.18 di CGIL e PD non poteva che condurre a questo risultato disastroso. In effetti l'art.18 è stato ammalorato in maniera forse mortale e non avrà più l'efficacia e la deterrenza che ha finora avuto. Ai giovani inoltre hanno conficcato grossi
chiodoni con la cosidetta "flessibilità in entrata". Il tutto senza combattere davvero e con uno sciopero proclamato dalla CGIL tra due mesi.
L'accesso alla giustizia per il lavoratore è da tempo diventato assai difficoltoso per la lievitazione dei costi di assistenza legale. Avete idea di quanto costa un buon avvocato? Mentre le aziende hanno studi legali molto quotati e ben introdotti nei tribunali il lavoratore spesso si deve contentare di un avvocato magari alle prime armi. La possibilità di assicurarsi una buona assistenza legale peserà molto.- La disparità di classe si farà sentire moltissimo ed inciderà.
In tribunale non si è alla pari anche se di dice che la giustizia è eguale per tutti.
Pietro Ancona
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