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1° Maggio triste e minimalista.

Post n°668 pubblicato il 02 Maggio 2012 da VoceProletaria


1° Maggio triste e minimalista.

di  Pietro Ancona,  01.05.2012

   Triste, desolante 1° maggio celebrato da una famiglia infelice, CGIL CISL UIL (a quando l'immissione del quarto UGL?), costretta dalla logica del potere dei "palazzi"  a stare insieme. E' la volontà del suo  referente partitico, il PD, che se ne serve per accampare meriti tra le classi dirigenti  occidentali ed in questo paese sempre più infelice e smarrito.
Roma e le altre grandi città italiane sono state disertate per il comizio dei segretari generali che si sono rifugiati a Rieti, una piccola città sabina dal clima umido e piovoso situata ai piedi del Terminillo, di meno di cinquantamila abitanti. Come tanta parte della provincia italiana, Rieti  è in preda ad un processo di deindustrializzazione  tanto rapido da non lasciare il tempo per respirare e rendersi conto di quanto sta accadendo ai suoi disgraziati abitanti. Oltre il venti per cento degli occupati  reatini lavora a Roma o altrove ma in grandissima parte ora è disoccupata.
   Bastava guardare le facce delle persone che ascoltavano il comizio. Facce  scurite da cattivi pensieri. Persone  smarrite presenti solo perché non sanno dove andare  e stanno  a sentire i massimi  esponenti dei loro sindacati.  Persone che sembravano sole e che non trovavano consolazione  ma solo interrogativi  delusione ed angoscia nelle parole pronunziate da Angeletti, da Bonanni e da Camusso.
  Comizi brevissimi di generica e scontata denunzia delle misure del governo, di datata riconferma di fiducia nell' Europa ed anche di scontata propaganda filooccidentale (Bonanni) a favore della Timochenko di cui si accredita la versione inverosimilmente scandalosa delle violenze subite in carcere.
Camusso ha introdotto il tema del femminicidio  ed ha fatto bene ma è stato un adempimento burocratico in qualità di esponente del movimento PD "Se non ora quando".
Tutti e tre gli oratori sembravano in corsa con il tempo. Volevano finire presto prima che, nonostante tutte le precauzioni prese,  scoppiasse una contestazione.
   I tre hanno mostrato di essere molto irritati con Monti e con la sua squadra. Hanno criticato la nomina del superesperto Bondi che dovrebbe far dimagrire di 4 miliardi di euro la pubblica amministrazione.  E'  stata chiesta la elemosina di un modesto sgravio fiscale sulle tredicesime.  Bonanni ha trovato  modo di chiedere la vendita di beni demaniali dello Stato per 500 miliardi (come se avesse voluto lanciare un segnale a non so chi).
   Nessuna seria e vera analisi del terribile processo di crisi che si è messo in moto a livello internazionale e che ci ha già travolto. Nessuna proposta di difesa dei lavoratori italiani. 
C'è bisogno di regole per la finanza mondiale e probabilmente di uscire dall'Euro e dalla stessa UE. C'è bisogno di ripristinare la scala mobile a tutela di salari che sono diventati tra i peggiori del mondo, c'è bisogno del Salario Minimo Garantito per evitare lo sprofondamento dei contratti dei giovani a volte fino a 300 euro mensili, di abrogare la legge Biagi, di un programma  per l'occupazione e  costruzione di alloggi popolari.
In sostanza non è stato chiesto niente. Le tre confederazioni si sono confermate le guardiane del movimento dei lavoratori che viene da loro arginato e neutralizzato. La lettura della crisi che CGIL, CISL e UIL  fanno è liberista, subalterna all'analisi della Confindustria e della destra al governo. Hanno cancellato non soltanto Marx, ma anche Keynes. Non ci provano neppure a pensare che dalla crisi si può uscire aumentando i salari ed aiutando le famiglie e sopratutto combattendo a viso aperto la finanza mondiale e l'Europa della Merkel e della City.
   Ma  in questo 1 Maggio,  peggiore di tutti in senso assoluto è stato l'intervento del Capo dello Stato che ha invitato i lavoratori a non "arroccarsi" sulle  conquiste  del passato.
Insomma a cedere senza tante storie l'art.18 e tutto il resto.
   Come se la situazione italiana non fosse per i lavoratori la più squallida possibile. Che cosa vuole ancora Napolitano?
     Tutto sommato le parole più umane sono state pronunziate dalla Fornero quando ha detto che non è stato un bel 1° maggio, non solo per la crisi, ma anche per i morti che ci sono stati sul lavoro. Ma forse è stato solo un momento di distrazione da se stessa e  subito dopo ha aggiunto che bisogna approvare  la sua riforma del mercato del lavoro alla quale attribuisce un valore "dinamico".
Sostituirà i licenziati per l'art.18 che non c'è più con giovani atipici a salario quasi zero?
E' questo il dinamismo che sarà introdotto? E quanti suicidi dobbiamo mettere in conto della riforma del lavoro quando la gente verrà cacciata via perché munita di un contratto e di una anzianità che il padronato non vogliono più tollerare?
   Speriamo che giungano buone notizie dagli USA dove il grande movimento di contestazione al capitalismo che oramai dura da anni ha dato vita per la prima volta ad uno sciopero generale.
Il 1° Maggio negli USA è giornata lavorativa. Per questo la lotta di oggi è molto significativa e simbolica.
   Una ripresa del movimento operaio USA potrebbe aiutare a  liberarci dai miti della modernità che hanno impaniato la sinistra sindacale e politica europea. 

 
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